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30 anni di Labyrinth con un dvd speciale

Venerdì 16 Settembre 2016 13:52 Pubblicato in News
Il capolavoro fantasy con David Bowie e Jennifer Connely compie 30 anni.
In occasione dell'anniversario il film diretto da Jim Henson ritorna in versione deluxe con inediti contenuti extra
 
 
“Buffo, arguto e spiritoso. Un’ottima combinazione per intrattenere adulti e bambini”
 
 The New York Times
 
 Un regista visionario, una rockstar tra le più amate di tutti i tempi, una giovane attrice futuro premio Oscar®. È un classico del genere fantasy Labyrinth – Dove tutto è possibile, film che compie 30 anni e che, per l’occasione, torna in versione deluxe – con tante sorprese - per la gioia di vecchi e nuovi fan. Labyrinth sarà disponibile in DVD, Blu-Ray™, Steelbook Blu-Ray™,  4K Ultra HDTM  e nell’esclusiva Maze Edition Blu-RayTM (in edizione limitata da 1.500 pezzi) dal 28 Settembre 2016 con Universal Pictures Home Entertainment Italia.
 
 
Tutti i prodotti sono disponibili in un nuovo packaging ed impreziositi da contenuti speciali inediti, tra cui interviste con la protagonista Jennifer Connelly (premio Oscar® nel 2002 come Migliore Attrice Non Protagonista per A Beautiful Mind), con il filmmaker Brian Henson (figlio del regista di Labyrinth, Jim Henson) ed interventi in ricordo di David Bowie. Per la versione in 4K UHD il film è stato totalmente restaurato e rimasterizzato, nel suono e nelle immagini.
 
Il design dell’esclusiva e sorprendente Maze Edition, invece, riproduce il castello multidimensionale di Jareth ed è ispirato ad una delle scene più famose del film. Il prodotto, inoltre, include un digibook Blu-Ray di 24 pagine con tutti i contenuti speciali di Labyrinth, alcuni elementi nascosti all'interno della confezione ed un’immagine di David Bowie.
 
Sarah (Jennifer Connelly) è un'adolescente sognatrice, che ancora si circonda di orsacchiotti e buffi personaggi di peluche. Una sera in cui i suoi genitori escono per qualche ora lasciandola sola con Toby, il fratellino di pochi mesi, questi stenta ad addormentarsi e piange: innervosita, la ragazzina invoca Jareth (David Bowie), il Re dei Goblin, affinché lo porti con sé nel suo castello. E Toby scompare davvero. Sarah impaurita decide di andarselo a riprendere...
 
 
NUOVI CONTENUTI SPECIALI (Durata totale dei contenuti extra: 216 minuti ca.)
 
Riordinare i ricordi: Ripensare a Labyrinth – Jennifer Connelly e la famiglia Henson riflettono su questo film classico 30 anni dopo ricordando le loro esperienze, l’innovativa trasposizione scenica e l’enorme eredità duratura del film
L’eredità di Henson – Celebriamo l’ultimo tocco nella filmografia di Jim Henson, nella visione cinematografica e soprattutto l’immaginazione mentre la sua famiglia ci parla del suo lavoro e ci porta dietro le scene in “Center of Puppetry Arts”, che mostra la collezione Jim Henson e gli oltre 100 burattini di Labyrinth
In ricordo del Re dei Goblin: Ricordando David Bowie con la co-protagonista Jennifer Connelly, il figlio di Jim Henson Brian e con Cheryl Henson  
L’Anniversario di Labyrinth Q&A: Presentato dal conduttore di Mythbuster Adam Savage, con la partecipazione di Brian Henson, David Goelz e Karen Prell con l’ospite a sorpresa Sharl Weiser
Trailer cinematografico
 
 
ALTRI CONTENUTI
 
I Narratori: Immagine nell’immagine
Commento del Conceptual Designer Brian Froud
Making Of – Documentario Dietro le Quinte di Labyrinth
Viaggio attraverso Labyrinth: Il regno dei personaggi e la ricerca della città dei Goblin
 
 

Blair Witch

Venerdì 16 Settembre 2016 09:49 Pubblicato in Recensioni
La storia della cittadina di Blair affonda le radici nel lontano 1771, data della sua fondazione.  Per circa dieci anni questo luogo prosperò offrendo una vita tranquilla ai suoi abitanti fino a quando nel 1785, accadde un evento che destabilizzò completamente l’inerzia quotidiana. Una donna fu accusata da alcuni individui di stregoneria e barbaramente condannata a morire all’interno della foresta collocata a ridosso della città. Da quel momento, a Blair si verificarono episodi funesti, quali la scomparsa e la conseguente morte  di tutti coloro che avevano accusato la donna. A distanza di anni, la foresta rimase un luogo permeato da una fitta coltre di mistero, continuamente alimentato dalla presenza di manifestazioni avverse ed inspiegabili.  Il giovane James conosce bene la storia della Foresta di Black Hills all’interno della quale, sua sorella Heather circa venti anni prima è tragicamente scomparsa assieme a tre suoi amici mentre girava un documentario su quel luogo intriso di leggende. Di loro nessuna traccia, solo il ritrovamento di un filmato angosciante che lascia una traccia enigmatica. Assieme a tre amici, James deciso nel voler trovare delle risposte alla scomparsa della sorella, si avventura all’interno della foresta munito di videocamera e drone, allo scopo di documentare ogni aspetto rilevante. Dopo essersi accampati tra i fitti e lugubri alberi della foresta, i ragazzi saranno testimoni di eventi minacciosi, che li porteranno a comprendere l’entità dell’errore che hanno commesso nel varcare il confine di Black Hills. 
A 17 anni di distanza dal primo capitolo diretto da Daniel Myrick, si torna al cinema con il sequel Blair Witch diretto da Adam Wingard per approfondire quella storia che ha originato una nuova generazione di horror addicted, quella terrorizzata da luoghi quali i boschi. Un vero e proprio fenomeno globale, che nell’oramai lontano 2000 incassò milioni di dollari divenendo un record nel settore dei found footage movie. Il regista americano Adam Wingard ( You’re next, The Guest), era uno dei tanti ragazzi che in quel periodo affascinati dal film si introducevano con in mano una videocamera all’interno di fitti boschi alla ricerca della strega di Blair, filmando scherzosamente delle parodie. Stavolta Wingard torna dietro la macchina da presa lasciandosi alle spalle le parodie, realizzando un sequel degno di nota, capace di giocare alla perfezione con l’ angoscia dello spettatore, e con le sue paure inconsce.  Blair Witch gode di una struttura ben architettata in grado di coinvolgere anche lo spettatore che non ha avuto modo di vedere il primo capitolo. La leggenda viene qui ripresa, ma approfondita e condita di nuovi elementi che conferiscono una maggiore realisticità e tensione ad un film che stavolta intende svelarci qualcosa in più. Se sperate nel poter finalmente scrutare la figura della strega che tanto ha tormentato migliaia di spettatori, pazientate perché qualcosa verrà segretamente palesato.  Tra gli aspetti interessanti di questa pellicola che vi terrà sul filo del rasoio è da sottolineare un sapiente uso del sistema audio, cadenzato da stacchi improvvisi e bruschi capaci di alimentare uno stato di pura angoscia. Una tensione che il regista sceglie di canalizzare verso un piano molto più coinvolgente rispetto al primo capitolo. Si temporeggia molto meno in Blair Witch, privilegiando l’azione e il movimento, rischiando però di invadere un po’ troppo il terreno del videogioco. Nell’ultima sequenza del film, vengono estremizzati tutti i punti nevralgici delle tensione, trascinando lo spettatore in un vero e proprio incubo claustrofobico, che viene tuttavia gestito in modo eccessivamente compulsivo e movimentato. Il film è da considerarsi nel complesso un’opera valida, che sa agghiacciare e coinvolgere lo spettatore, come raramente accade. 
 
Giada Farrace

Out of Sight

Giovedì 15 Settembre 2016 08:44 Pubblicato in Full Screen

Nel 2005, il giornalista Matt O'Brien ha scoperto una grande comunità di senza tetto stabilitisi nella rete fognaria sotto Las Vegas. Nonostante i rischi incredibili,hanno vissuto nei tunnel uomini, donne, bambini e animali completamente ignorati dalla gente della superficie. Dieci anni più tardi cosa è cambiato dall'indagine di O'Brien? 

con sottotitoli anche al link https://vimeo.com/123990521

Alla Ricerca di Dory

Giovedì 15 Settembre 2016 08:24 Pubblicato in Recensioni
‘Ciao sono Dory e soffro di memoria a breve termine' così si presenta  con una tenerezza disarmate e due occhi giganti la piccola pesce chirurgo, famosa per aver aiutato un padre disperato a ritrovare suo figlio in 'Finding Nemo' della Disney-Pixar. Oggi dopo 13 anni il regista e sceneggiatore Andrew Stanton (affiancato questa volta da Angus MacLane) prosegue l'avventura con lo spin off dedicato solo a lei 'Alla ricerca di Dory.' Smemorata e colta da una fulminante reminiscenza, per volere del destino, la pesciolina ricorda di essere finita in mezzo all'oceano dopo aver perso di vista i suoi genitori. Comincia un lungo viaggio per ritrovarli, aiutata dai suoi vecchi amici e da nuove bizzarre conoscenze, tra cui spicca Hank, un polpo imitatore scorbutico e affarista con tre cuori sotto la scorsa viscida, l’amica d’infanzia Squalo Destiny e diversi incontri inaspettati. La favola ecologista continua, affronta con delicatezza il tema dell'inquinamento, i fondali dell’oceano sono ricoperti di spazzatura, i paguri fanno la casa dentro alle scatole di latta, Dory stessa resta impigliata nella confezione di plastica delle lattine, ed è là che viene pescata da un centro di recupero per la fauna oceanografica, dove i pesci vengono curati e liberati. Voce italiana della rappresentate del parco è Licia Colò (quella di Sigourney Weaver nella versione originale), che abbiamo incontrato alla conferenza stampa tenutasi a Roma durante la promozione del film. Licia ci ha raccontato che la componente di realismo che c’è nello studio delle specie  di ogni pesce è impressionante a questo proposito ha anche scherzato con noi l’attrice comica Carla Signoris, voce storica della protagonista, raccontando questo aneddoto “per farti capire quanto sono precisi ‘questi’: durante la sessione di doppiaggio di Nemo, mi hanno fatta tornare in studio, telefonando di 14 di Agosto, perché in una battuta Dory diceva “Guarda testuggini!” quando invece si trattava di “tartarughe marine”. Non potevamo tollerare un errore così imperdonabile.” Si toccano due temi portanti delicati: la disabilità, quella che fu fisica nel caso di Nemo, che poteva contare solo su una pinna, è mentale nel caso di Dory, la smemoratezza appunto che ancora una volta da apparente debolezza diventa punto di forza e l’importanza della famiglia, vera o acquisita che sia. Sorprende come gli animatori siano riusciti a trovare un espediente diverso per far attraversare a dei pesci qualsiasi territorio ostile trovando il modo di non restare mai fuori dall'acqua. Riesce nell’importante compito di restare allo stesso livello del film precedente e vanta una qualità d’immagine e grafica 3D eccellente. Ci tuffa in un mondo colorato, tenero ed emozionate, incanta una nuova generazione. Il consiglio per chi ha amato il primo film è quello di restare fino alla fine dei titoli di coda. 
 
Francesca Tulli