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Mentre il suo Iron fighter si appresta ad essere presentato al prestigioso Market del Festival di Cannes 2024, l’attore e campione d’arti marziali Claudio Del Falco ha appena concluso le riprese del secondo lungometraggio da regista: The martial avenger.

Lungometraggio intento chiaramente a proseguire la linea già lanciata dal precedente e che il “Jean Claude Van Damme italiano” porta da sempre avanti attraverso i titoli di cui è interprete, da MMA Love never dies Karate man: concepire un cinema d’azione che rimandi alla stagione mitica di quello che negli anni Ottanta vide protagonisti i vari Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger.

Lo stesso Del Falco veste in The martial avenger i panni del campione di arti marziali e MMA Claudio O’Connor, il quale, ucciso un avversario in un combattimento clandestino, vede la sua vita sconvolta quando la banda rivale, in cerca di vendetta, gli uccide la moglie durante un attacco vendicativo.

 

Sono molto soddisfatto di questo film e credo di aver sfruttato al meglio il budget messomi a disposizione da Minerva pictures. Stavolta credo di aver raggiunto la qualità di un action movie d’oltreoceano” dichiara Del Falco.

 

Il film, scritto da Del Falco insieme a Giuseppe M. Andreani, è prodotto da Saturnia pictures e One Seven Movies in collaborazione con Roswell Film Goldenhawk.

Fanno parte del cast Taiyo YamanouchiMichael SegálBenny Green, Marlon Rosero PasquelClara GuggiariMauro AversanoTania SinurkAlejandro ZumbiSamuele MecucciAngelika RychlakLeandro Iagher e il pluricampione mondiale di karate Stefano Maniscalco.

La supervisione del film è stata affidata a Salvatore Alongi e la produzione esecutiva gestita da Giuseppe M. Andreani in collaborazione con Alberto De Venezia, mentre Matteo De Angelis ha curato la fotografia, Tonino Di Giovanni le scenografie, Fabio Loutfy il montaggio e Francesco Bureca i costumi.

Tantissimi, inoltre, gli stunt che hanno dato il loro contributo a The martial avenger, che sarà distribuito da Minerva pictures.

Anatar, Avanzers e Mi raccomando disponibili su CHILI

Lunedì 29 Aprile 2024 23:59 Pubblicato in News

 

Dopo l’uscita nelle sale cinematografiche nel corso del 2023, sono disponibili in streaming – a noleggio oppure gratuitamente con pubblicità – sulla piattaforma CHILI le tre nuove commedie prodotte da Salvatore Scarico Manuela Montella e distribuite da Green Film s.r.l.Anatar, firmato sotto pseudonimo Alan SmitheeAvanzers di Cosimo Bosco Mi raccomando di Ciro Villano.

Per quanto riguarda i primi due titoli, si tratta rispettivamente delle parodie di Avatar di James Cameron e The Avengers di Joss Whedon finalizzate ad introdurre in Italia il nuovo genere denominato #Spaghetti-Fi, mentre il terzo inscena attraverso toni leggeri e, a loro modo, romantici l’eterno confronto nord/sud.

Anatar: Il popolo degli Anatar, alieni umanoidi che si sono evoluti dalle anatre, dopo aver portato al collasso il proprio pianeta è alla ricerca di un nuovo corpo celeste da chiamare nido. Nel loro pellegrinaggio spaziale approdano su Pandoro, un luogo dove esseri viventi e natura hanno trovato il proprio strano equilibrio. Amore, guerra, astronavi e papere spaziali sono gli ingredienti di questa grottesca fiaba moderna sull’accettazione di ciò che è diverso da noi.

Cast: Azzurra RocchiRaffaele De VitaCiro VillanoWalter LippaPaolo PerinelliGiancarlo Del DiavoloDavide Marotta

 

Avanzers: Gaetanos il distruttore di mondi e il suo esercito sono disposti a tutto pur di ottenere la pietra del potere e diventare i dominatori incontrastati dell'universo. La situazione è critica e tutto sembra perduto, le superpotenze mondiali non sanno come reagire e chiedono aiuto all'unico popolo che è in grado di ribaltare questa situazione: gli italiani! Sbandati, criminali, streghe e uomini blatta raccolgono la chiamata alle armi e scendono in campo per fare quello che da sempre ci riesce meglio: risolvere problemi con stile. Avanzers: che il match abbia inizio!

Cast: Maurizio MattioliCiro VillanoFrancesca CeciGiancarlo Del DiavoloDavide MarottaWalter LippaMarco EspositoMaurizio SianoJessica BottiAnna d'AuriaFrancesco GoriSimone LuciaRaffaele De VitaGerry SicaRaffaele CarotenutoFlavio SlyGiuseppe GuastaferroPamela FormisanoLuigi della Porta e Gennaro MercatoPier Maria Cecchini

Mi raccomando: Si pensa che i più furbi stiano al sud, ma in realtà le volpi sono ovunque. È così che Ciro, giovane brillante laureato e disoccupato, si ritrova coinvolto in un elaborato stratagemma tra un “geniale” cognato e degli scaltri, ma non troppo, agenti della truffa sabaudi. Attorno a questo nucleo di sincerità apparente vengono fuori contrasti tra sud e nord, in tutti i loro aspetti folkloristici e un amore a rotelle.

Cast: Ciro VillanoAntonio MedugnoVittoria Chiolero, Anna D’AuriaRenato SicaCorrado TarantoLuciana NigroToni MazzaraSimone MorettoRosaria RussoMauro TarantiniMichele FrancoNicola MarchitielloDavide MarottaFranco Barbero, Maurizio Mattioli e Gianni Parisi

Mi raccomando, oltretutto, è già nella library di WOOCOO e Amazon Prime Video US a noleggio, e, in fatto di altre piattaforme internazionali, si appresta ad approdare su Amazon Prime VideoFree Movies+FawesomeRoku Herogo Tv.

L’iscrizione a CHILI è gratuita.

 

 

 

Drive - Away Dolls

Giovedì 07 Marzo 2024 10:30 Pubblicato in Recensioni
Due amiche all’avventura con una meta precisa ma alla ricerca di deviazioni piccanti che possano rendere memorabile il viaggio. Un po' "Thelma e Louise" senza gli abusi e la violenza dei maschi prevaricatori ma un’amicizia tra donne lesbiche che inseguono a modo proprio la felicità.
Motore della narrazione è una misteriosa valigetta dal contenuto misterioso che innesca l’azione che si fa subito violenta e splatter.
Jamie e Marian son le giovani protagoniste che, per motivi diversi, decidono di intraprendere un viaggio per raggiungere la Florida. Jamie è spregiudicata, libera e libertina e dopo aver tradito per l’ennesima volta la fidanzata ed essere stata scoperta sceglie di allontanarsi da tutto e tutti per poter prendere una boccata di ossigeno senza avere l’assillo di controlli costanti che ne limitino il suo raggio di azione. Nel farlo cerca la complicità della sua storica amica, che al suo opposto, è più timida e riservata e decisamente rigida per quanto concerne il sesso e il godimento della vita in generale. Se Jamie è fuoco e leggerezza Marian è acqua che spegne gli ardori.
Il viaggio sembra un pellegrinaggio alla ricerca del puro divertimento spensierato con tappe obbligate a bar e locali gay più in voga. Cicero’s bar, Sugar ‘n Spice e She Sead sono le stazioni di una particolare traversata del piacere che possa placare la sete di avventura di Jamie ma soprattutto risvegliare la passione sopita di Marian. Per risparmiare soldi si spostano con un’auto a noleggio con la formula della meta obbligata per azzerarne i costi. Per un qui pro quo è disponibile una vettura che deve raggiungere Tallahassee che è proprio la meta delle due donne.
Il film è infarcito di rimandi a film del passato ma difficili da cogliere dal pubblico mainstream. Questo film molto sfacciato, irriverente, estremo, non ha però la minima intenzione di abbracciare quanto più pubblico possibile, rimane un film di nicchia destinato ad una fascia ristretta di cinefili che amano in primis la filmografia dei fratelli Coen anche se in questo caso la paternità è del solo Ethan e, in secondo luogo, sono appassionati di film degli anni 60/70. Il film risulta nel complesso divertente, anche se a tratti appare davvero sconclusionato, un po' troppo pieno di citazioni e referenze di difficile intuizione, poco fluido, ridondante, in ogni caso sincero e schietto, spiazzante quanto basta ma non sempre incisivo come dovrebbe. 
La chiusura sembra più una cesura e si ha l’impressione che si abbia fretta di far terminare il tutto. Se “l’amore è una slitta verso l’inferno” anche il film spesso indossa i pattini e deraglia su una lastra di ghiaccio.
 
 
Virna Castiglioni 

Un altro ferragosto

Giovedì 07 Marzo 2024 11:57 Pubblicato in Recensioni
Paolo Virzì, a distanza di 28 anni, torna sull’isola di Ventotene per girare il sequel di “Ferie d’agosto” che alla sua seconda prova registica gli valse il David di Donatello come miglior film.
“Un altro ferragosto” ritorna negli stessi luoghi con buona parte del cast precedente e con due tristi mancanze (Ennio Fantastichini e Piero Natoli rispettivamente Ruggero Mazzalupi e il cognato Marcello nella finzione).
Virzì ci racconta un ferragosto odierno mantenendo intatta la contrapposizione tra i Molino, radical-chic intellettuali di sinistra e i Mazzalupi ignoranti burini e arricchiti di destra. Una contrapposizione quasi manichea con l’aggiunta sapiente di alcuni personaggi nuovi che fanno da tramite fra i due gruppi parentali apportando anche freschezza alle dinamiche che si instaurano fra gli stessi. Vinicio Marchioni interpreta il futuro sposo di Sabrina Mazzalupi, ragazzina complessata nel primo film che ritroviamo adulta e con una carriera lanciatissima come influencer.
Alberto (Andrea Carpenzano) è il figlio che veniva annunciato al capofamiglia Molino (Silvio Orlando) e ora è un imprenditore di successo, sposo novello di un modello americano. Se nel primo lungometraggio l’occasione per una lite e una rottura definitiva era la violenza gratuita rivolta ad un ragazzo di colore che cercava di sopravvivere vendendo sulla spiaggia la sua povera mercanzia in questo nuovo film invece il crimine più esecrabile commesso dalla famiglia Mazzalupi è quello di essere omofoba come se l’essere razzisti non fosse più esclusivo appannaggio delle sole classi volgari e becere di destra ma traversale all’intera umanità e la nuova frontiera dell’intolleranza si sia spostata invece sull’orientamento sessuale.
 Questo film per Virzì poteva essere un terreno scivoloso che lo avrebbe esposto a molteplici rischi. La pellicola poteva risultare ripetitiva, noiosa, pleonastica e tacciata di sforzo inutile, e invece, annullando quasi completamente i flash-back e lasciando solo qualche sporadico fermo immagine ripreso dal passato ha riportato il racconto nel presente senza l’impressione di stacchi come se fosse tutto naturale. Con pochi elementi nuovi è riuscito a dare nuova linfa ad un film che ha segnato il suo tempo e lo ha svecchiato con l’introduzione delle principali problematiche della società contemporanea. E’ un film che utilizza la nostalgia come lima per riportare in vita quella tavolata di personaggi che sono diventate macchiette e sono entrate con forza nell’immaginario collettivo di una generazione.
 Un film che non fa rimpiangere il precedente perché non ha la pretesa di essere migliore ma semplicemente quello di completare e arricchire il quadro rappresentato quasi tre decenni orsono. Se il primo film risultava più scanzonato questo è sicuramente più maturo e consapevole. Si può ancora ridere di certi comportamenti ma purtroppo non sono più così estremi ma divenuti tristemente ordinari e trasversali.
 Virzì con questo film chiude il cerchio e accompagna nell’aldilà la vecchia generazione. Se Alessandro Molino detto Sandro si abbandona ad un sonno profondo dove finalmente il sogno di riscatto dell’Italia può finalmente compiersi dall’altra parte la moglie Luciana Mazzalupi seguirà il marito tanto amato in un mare di oblio. Rimangono le nuove leve, le nuove generazioni. Bambini e ragazzi adolescenti un tempo ma ora uomini e donne chiamati ad essere protagonisti dei propri tempi. Tempi bui, illuminati sempre e solo dalle luci degli smartphones, a favore di social, in una realtà parallela che fagocita tutti e tutti in un gigantesco Truman show.
 I tempi sono cambiati e non c’è da stare allegri.  C’ è un livellamento culturale verso il basso che trascina sempre più giù, alla deriva.
 Meglio andarsene piuttosto che assistere a questo annichilimento delle coscienze. Non si salva proprio nessuno e cala il sipario su un mondo di ideali strenuamente difeso ma che ha perso piano piano tutti i suoi baluardi. Il soldo facile è l’unica chimera da inseguire per entrambi gli schieramenti. Non rimane niente da salvare, resta solo il tempo per reagire e provare ad invertire la rotta. Non è mai semplice replicare il successo di un film e i sequel spesso sono l’ombra dei loro predecessori ma in questo caso invece il film non presta il fianco a critiche e si fa guardare piacevolmente.
 Una bella conferma della bravura di Virzì anche se, per ragioni ovvie, non siamo sorpresi dalla trama che non brilla certamente per originalità.
 
Virna Castiglioni