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Doctor Strange

Mercoledì 26 Ottobre 2016 13:01 Pubblicato in Recensioni
Il Dottor Steven Strange (Benedict Cumberbatch) è un ‘genio miliardario’ troppo arrogante e sicuro di sé. La sua unica confidente è Christine (Rachel McAdams) collega di vecchia data che opera al Pronto Soccorso, dove vede casi di pazienti ‘senza futuro’ non sempre degni della sua attenzione. L’eccessiva boria e Il karma negativo gli si ritorcono contro quando in seguito ad un incidente stradale, deluso dalla medicina moderna, decide di intraprendere un viaggio verso Kamar-Taj un luogo dove, si fanno miracoli. Raggiunto il Santuario (indicatogli da una serie di indizi) incontra il suo futuro Maestro, l’Antico (Tilda Swinton), in lotta per la difesa di un bene superiore. L’intero universo è minacciato da Kaecilius (Mads Mikkelsen) suo ex allievo che sta stringendo un patto distruttivo che può portare alla rovina della terra. Grazie ai suoi insegnamenti, Strange riesce a vedere attraverso nuove prospettive. La sua brama di conoscenza e le sue motivazioni personali, lo portano ad intraprendere una nuova inaspettata vita, dove lo attende il suo eroico riscatto. La Casa delle Idee mette per la prima volta in scena al cinema, con la regia di Scott Derrickson, il personaggio che incarna il lato “magico” mistico ed esoterico dei fumetti Marvel. Nato nel 1963 dalla mente di Steve Dikto, si differenzia da tutti gli altri personaggi per la sua attinenza con la spiritualità, riferita ad una conoscenza di stampo filosofico orientale, piuttosto che a poteri derivati da cause “fantastiche”, “divine” o “fantascientifiche” . Nel film troviamo una trasposizione basilare del fumetto, dove sono rispettate atmosfere e gusto con la prospettiva di vedere oltre nei prossimi film in cui Strange (promessa) tornerà. La più grande defezione dei cinemacomics, assieme alla critica che viene mossa più spesso, sono la fastidiosa presenza di interludi comici all’interno delle vicende epiche, assenti o diluite  in diversa misura, nella controparte cartacea. In questo caso, seppur contenute, le “gag” ammorbidiscono il protagonista che, per mancanza di tempo, rischia di perdere la sua famosa credibilità. Strange non è Star-Lord de “I Guardiani Della Galassia” (2014) né tanto meno il famoso Tony Stark, noti per la loro spavalderia e senso dello humor, è un uomo privo di scrupoli che trova la retta via e gli sceneggiatori avrebbero dovuto tenerne più conto. Tuttavia, il tormentone della risoluzione della vicenda risulta geniale, personaggi storici che lo affronteranno in futuro sono nascosti da un nemico che seppure vive di cliché  serve allo scopo. La riflessione più bella sul tempo che non si può mai fermare commuove senza togliere l’attenzione dalla ferocia degli effetti visivi, a metà tra una simulazione in VR (ne giova la versione 3D) e l’effetto di sostanze stupefacenti. Cast perfetto, recitazione shakespeariana al servizio del genere, che continua ad intrattenere e ad appassionare. Il consiglio è sempre di restare dopo i titoli di coda, e più che mai, non distraetevi nel mezzo  se vi  sta a cuore questo vasto multiverso in continuo mutamento. 
 
Francesca Tulli

Snowden

Martedì 18 Ottobre 2016 18:26 Pubblicato in Recensioni
Già raccontato nel documentario premio Oscar Citizenfour, Edward Snowden è un informatico in fuga dagli Stati Uniti per aver rivelato dettagli sui programmi di sorveglianza di massa del governo, fino ad allora rimasti segreti. 
Oliver Stone confeziona la parabola epica di Snowden (Joseph Gordon-Levitt), dall’incontro con il reclutatore della CIA Corbin O'Brian (Rhys Ifans) alla prodigiosa ascesa come tecnico informatico nei servizi segreti. 
 
Stone usa come cornice la realizzazione di Citizenfour per raccontare la nascita di una coscienza civile in un ragazzo ciecamente conservatore che voleva diventare soldato. Per creare più empatia con il pubblico, fa di Snowden un supereroe diviso fra il lavoro top secret nelle operazioni di sorveglianza e il rapporto sentimentale con Lindsay Mills (Shailene Woodley), figura femminile inevitabilmente subalterna al protagonista messianico.
Ma la storia d’amore travagliata distrae dal messaggio di contropotere e l’esigenza di spettacolarizzare la vita privata del protagonista finisce spesso per prevalere sulle contraddizioni politiche che Stone intende mettere in luce: un lavoro criminale è ugualmente tale se lo fai per conto del governo?
 
Come Buddy Fox/Charlie Sheen in Wall Street, Ed Snowden si rende conto che il mondo straordinario di cui ha varcato la soglia è qualcosa di moralmente deprecabile e decide di rivoltarcisi contro, sfidando coraggiosamente il suo mentore e il sistema stesso. Tuttavia, senza le implicazioni edipiche fra l’eroe e il mentore presenti in Wall Street, Snowden è un santino da agiografia, che agisce sempre nel nome di ideali nobili e sacrifica la sua libertà pur di dare al mondo intero la libertà di scegliere. Dopo aver sottratto le prove da rivelare ai media, nell’unica sequenza di pura suspense del film, il messia sorridente viene avvolto da un’abbagliante luce bianca, mentre varca per l’ultima volta la soglia fra la sede della NSA e il mondo esterno.
Quello operato da Stone è un vero processo di santificazione, privo della tensione da spy story e stilisticamente tanto posticcio da risultare indigesto. Come nella scena di addio fra Ed e Lindsay, su una spiaggia delle Hawaii, con il sole al tramonto e le sagome dei due in controluce, tanto plastica da sembrare lo spot di un’agenzia di viaggi. 
 
In questo modo Stone finisce per fare il gioco dell’americanismo dominante, che impone prepotentemente i suoi modelli di libertà con la ferma convinzione di essere sempre dalla parte dei buoni. Il governo – prima l’amministrazione di Bush poi quella di Obama - è venerato ciecamente dai personaggi negativi del film con gli stessi stilemi retorici usati da Stone per dipingere Snowden, che a quel governo si è coraggiosamente opposto. 
 
Angelo Santini 

Roma Videoclip – Il Cinema Incontra la Musica

Lunedì 17 Ottobre 2016 18:19 Pubblicato in News
Il 18 ottobre, in occasione del Festival del Cinema di Roma, presso lo spazio Roma Lazio Film Commission dalle ore 18 in poi, verrà presentata ROMA VIDEOCLIP – IL CINEMA INCONTRA LA MUSICA, la manifestazione artistica diretta da Francesca Piggianelli giunta alla 14esima edizione. Anticipazioni, presentazioni e proiezioni di videoclip, trailer, colonne sonore di artisti, registi e produzioni che si sono cimentati tra Cinema e Musica. All'incontro saranno presenti numerosi artisti, registi, compositori, band, produttori.
 
 
Per lo SPECIAL AWARD interverrà PIERO PELU' con presentazione e proiezione in anteprima nazionale di “TU NON C’ERI “di COSIMO D’AMATO, scritto da Erri De Luca con Pelù,  attore e compositore della  colonna sonora, presenti anche Brenno Placido, Bianca Guaccero ed il direttore della fotografia Blasco Giurato, modera Steve della Casa.
 
SPECIAL AWARD AL VIDEOCLIP “DI ME E DI TE” degli ZERO ASSOLUTO, regia di Gaetano Morbioli. 
 
SPECIAL AWARD SOCIALE “PERCHÉ” di ALEX BRITTI regia IVANO DE MATTEO 
con la partecipazione di Carolina Crescentini, Michela Quattrociocche, Anna Ferzetti, Caterina Shula, Francesco Montanari, Massimiliano Bruno, Rolando Ravello, Gian Marco Tognazzi, Vincent Riotta, (video contro la violenza sulle donne), a seguire breve presentazione del progetto “NO VIOLENCE” DI Michele Simolo, con la presenza di testimonianze, relatori, artisti che hanno aderito al progetto.
 
Anteprima clip “Il cinema incontra la musica” mini serie “LA SPES”, di SUSY LAUDE 
con Dino Abbrescia e Giampietro Preziosa.
 
Anteprima nazionale clip (il cinema incontra la musica e lo sport) del documentario in fase di realizzazione “TIZZO storia di un grande campione” di ALESSIO DI COSIMO, la storia di EMILIANO MARSILI, campione del mondo dei pesi leggeri, uno dei migliori pugili degli ultimi vent’anni, 35 incontri da professionista con 34 vittorie ed un pareggio. Italiano, nato a Civitavecchia, il documentario racconta la sua storia commovente da lavoratore del porto a campione del mondo, con le testimonianze di chi gli è stato accanto in questo duro cammino. Presenti il regista ed il campione.
 
 La cerimonia di premiazione si terrà a Roma, alla Casa del Cinema, il prossimo 13 dicembre. 

Domani

Sabato 08 Ottobre 2016 22:33 Pubblicato in Recensioni
Se un'enorme catastrofe ambientale si abbattesse tra molti anni sul nostro pianeta provocando la scomparsa del genere umano come potremmo rintracciarne le cause e fare in modo che non accada?
Cyril Dion e Melanie Laurent, dopo aver letto una ricerca sulle conseguenze catastrofiche che potrebbe registrare il nostro pianeta nel 2100, decidono di intraprendere assieme a una troupe di quattro persone un viaggio che li porterà a visitare dieci paesi differenti, filmando numerose esperienze di vita. Un itinerario alla ricerca di risposte e nuovi modelli per sfruttare in modo sostenibile agricoltura, risorse energetiche, urbanistica e scuole, fornendo suggerimenti utili al miglioramento dell'ambiente e del nostro stile di vita. Il film diretto da Dion e Laurent, è un'opera dall'impronta documentaristica sviluppata in modo sapiente e dettagliato, capace di interagire con lo spettatore, divenendo continuo terreno di riflessioni e approfondimenti. Con grande consapevolezza, si analizzano i danni che il nostro pianeta ha subito nel corso di molti anni e che continua a subire ininterrottamente. I due registi francesi, dirigono un documentario in cui viene tracciato il contorno di quello che potrebbe essere il nostro futuro, coinvolgendo nel corso del film anche personalità di spicco quali Jeremy Rifkin, noto economista sostenitore della sharing economy, e Vandana Shiva, attivista indiana a favore della biodiversità agricola e contro l’azione deleterea delle multinazionali. 
Domani presenta una struttura semplice e allo stesso modo solida, imperniata su un dialogo fuoricampo tra Cyril Dion e Melanie Laurent, che passo dopo passo arriva a toccare tutti I temi presentati ed approfonditi nel corso del film. Cinque capitoli dedicati ad argomenti seri e delicati, che vanno dall’economia all’energia, passando per l’educazione e la democrazia. Ma ciò che rende questa pellicola riuscita e davvero interessante è l’armonia nella  giusta dose di profondità e leggerezza, pur trattando concetti di gran peso. Dion e Laurent dirigono un film acuto e piacevole, accompagnato da un’incantevole colonna sonora curata da Frederica Stahl, capace di valorizzare l’aspetto emozionale e introspettivo dell’opera. Sostenuto da Legambiente, Greenpeace e Slow Food Italia, Domani ha conquistato il prestigioso Premio Cèsar nella categoria Miglior Documentario, confermandosi un grande successo in Francia e Belgio. Nelle sale italiane dal 6 ottobre, Domani rimarca un valore fondamentale appartenente alla settima arte, ossia quello di informare e sensibilizzare su concetti estremamente importanti. 
 
Giada Farrace