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Da una galassia molto vicina… Salvatore Scarico e Manuela Montella presentano Anatar, il primo Spaghetti-Fi!
Diretto da Alan Smithee, vede nel cast Azzurra Rocchi, Raffaele De Vita, Ciro Villano, Walter Lippa, Paolo Perinelli, Giancarlo Del Diavolo e Davide Marotta.
Anatar è una commedia fantascientifica che nasce come parodia del kolossal Avatar, prendendo come riferimento i film dei Monty Python e la comicità di titoli quali Una pallottola spuntata, Robin Hood - Un uomo in calzamaglia e Scary movie. Rispetto al kolossal di James Cameron, Anatar ribalta i ruoli all’interno della storia. Sono infatti gli alieni ad essere tecnologicamente avanzati e a mettersi in viaggio attraverso lo spazio a causa dei problemi di abitabilità col proprio pianeta. Gli umani, rozzi e violenti, sono il popolo inferiore da conquistare.
Il popolo degli Anatar, alieni umanoidi che si sono evoluti dalle anatre, dopo aver portato al collasso il proprio pianeta è alla ricerca di un nuovo corpo celeste da chiamare nido. Nel loro pellegrinaggio spaziale approdano su Pandoro, un luogo dove esseri viventi e natura hanno trovato il proprio strano equilibrio. Amore, guerra, astronavi e papere spaziali sono gli ingredienti di questa grottesca fiaba moderna sull’accettazione di ciò che è diverso da noi.
Il produttore Salvatore Scarico dichiara: “Anatar vuole presentarsi come uno degli apri fila di un nuovo genere cinematografico: lo Spaghetti-Fi. Ci proponiamo di portare in sala e sugli schermi una nuova forma di eredità della parodia all’italiana mantenendo lo spirito ironico di questo genere. Anatar è una commedia brillante, grottesca, fantascientifica e, allo stesso tempo, satirica e osservatrice della realtà. Adatto a grandi e piccoli, il mockbuster di Avatar vi saprà stupire”.
Prodotto da Tyche Production srl, Anatar sarà nei cinema dal 1 Dicembre 2022, distribuito da Green Film.
In presenza dei registi e di parte del cast artistico, si svolgerà Mercoledì 26 Ottobre 2022, alle ore 20.30 presso il Nuovo Cinema Aquila di Roma, l’anteprima aperta al pubblico di L’amore ti salva sempre, diretto dai lucani Antonio Andrisani e Vito Cea.Lungometraggio costituito da quattro episodi con storia di raccordo riguardante la tematica del razzismo, L’amore ti salva sempre è prodotto da Stefano Giuliani per Miami No Face production srl ed è stato realizzato con il sostegno della Regione Lazio Fondo regionale per cinema e l'audiovisivo.
Il film ruota attorno alla figura di un commesso di colore di un supermercato che, anche dedito alla stesura di romanzi e sceneggiature, viene contattato da un anziano scrittore caduto in disgrazia, il quale gli offre una particolare collaborazione di lavoro. Prendono dunque avvio i quattro racconti a cominciare da Occhi, incentrato su una atleta mulatta colpita in volto da uova lanciate da due ragazzi sbandati. Prima che si passi a Piove, che, con un giovane rider cui viene rubata la bicicletta, vuole essere una sorta di moderno remake del capolavoro neorealista Ladri di biciclette di Vittorio De Sica. Ed è poi il turno di Motin, narrante lo sbarco in Italia di un gommone che, partito dalle sponde africane, viene abbandonato in mare dallo scafista; mentre una chitarra testimonia come la musica possa viaggiare da un continente all'altro senza confini. Per concludere con Cheese, in cui, pur non essendo la più bella tra le concorrenti, una ragazza mulatta viene indicata come vincitrice di un concorso di bellezza solo per motivi di propaganda dell'integrazione dell'amministrazione comunale.
Scritto da Andrisani insieme al produttore Giuliani, L’amore ti salva sempre segna il debutto da protagonista per la giovane attrice mulatta Loretta Graziani, qui affiancata da Andrea Roncato, Amin Nour, Alex Adinolfi, Pietro De Silva, Paola Lavini, Mimmo Mancini, Uccio De Santis, Brando Rossi, Maria Guerriero, Matteo Simone, Giuseppe Anelli e il vero Motin.
I due registi si sono occupati anche del montaggio, mentre Sergio Grillo è il direttore della fotografia del film, che, girato tra Roma, le coste lucane e l’entroterra romagnolo, verrà ufficialmente distribuito nelle sale a Novembre 2022 da Saturnia pictures.
"Chi non conosce la storia è destinata a ripeterla" diceva il politico e filosofo britannico Edmund Burke, già nella seconda metà del '700. Una frase che, incisa in trenta lingue diverse, campeggia su un monumento nel campo di sterminio di Dachau perché faccia da monito.
Ari Folman, regista e sceneggiatore israeliano con un personale passato legato alla Shoah (i nonni furono deportati ad Auschwitz la stessa settimana in cui la famiglia Frank entrò nel campo di Bergen-Belsen) dopo "Valzer con Bashir" del 2008 sulla guerra in Libano degli anni ottanta si cimenta nuovamente con il genere di animazione e propone la sua personale versione del celeberrimo diario di Anna Frank.
A parlarci è Kitty, l'amica immaginaria destinataria del diario che Anna scrisse mentre si trovava nascosta in una soffitta insieme alla sua famiglia per sfuggire alla deportazione nazista.
Tutto il film è giocato su due piani temporali differenti che si alternano con grande equilibrio: il passato vissuto da Anna che torna in vita grazie alle pagine del diario lette da Kitty e i nostri giorni che la vedono muoversi nella Amsterdam odierna alla ricerca della sua amica perduta che scoprirà essere morta proprio in un campo di concentramento.
Il film risulta molto delicato nonostante il tema cupo trattato e si conclude con una bella azione che lascia intravedere una speranza legata soprattutto alle nuove generazioni che sono abituate a vivere in un mondo multietnico e che trovano normale confrontarsi con popolazioni dalle provenienze più disparate. Nella pellicola sono presenti molte suggestioni e una su tutte potrebbe essere considerata la vera posizione espressa dal cineasta. Anna ama il cinema e, prigioniera nel sottotetto, conserva i poster dei suoi attori preferiti che nei suoi sogni diventano gli eroi e le eroine che possono cambiare in meglio il destino delle persone, proprio perché il cinema è una forma di espressione potente che raggiunge chiunque senza distinzione alcuna e ha la forza di formare le coscienze, di influenzare i comportamenti, di imprimere con forza messaggi positivi. Questo film dai manifesti intenti pedagogici ha tutte le caratteristiche per diventare un valido supporto didattico per le scuole di ogni ordine e grado perché attraverso la magia del cinema di animazione si possa far conoscere questa storia dolorosa e buia anche ai bambini e si imprima il prima possibile in loro il dovere di impegnarsi perché non possa mai più accadere una tale atrocità.
Non a caso questa pellicola è la prima ad essere sostenuta dall'Anne Frank Fonds di Basilea e in partnership con l'UNESCO, dalla Claims Conference e dalla Fondazione della Memoria della Shoah.
Virna Castiglioni