Multiverso è il termine che gli scienziati usano per descrivere l’idea che al di là dell’universo osservabile possano esistere infiniti universi coesistenti fuori dal nostro spaziotempo. Il film diretto dal duo di registi “The Daniels” Daniel Kwan e Daniel Scheinert prende spunto da questa possibilità e la esplora in profondità portandola all’estremizzazione.
Protagonista del film è Evelyn Quan Wang, un’americana di origini cinesi proprietaria di una lavanderia a gettoni che gestisce con il marito Waymond. In lotta perenne con le tasse e il fisco e prossima, suo malgrado, al divorzio, incapace di accettare pienamente l'omosessualità della figlia Joy, mentre si trova al cospetto di un'agente dell'agenzia delle entrate americane (interpretata da una strepitosa Jamie Lee Curtis) entra in una dimensione altra e da lì attraverso azioni senza senso e sempre più strane riuscirà ad attraversare molteplici mondi paralleli.
La trama del film è caotica e intricatissima e si divide in tre macrocapitoli ("Everything", "Everywhere", "All at Once"). Evelyn oltre a scoprire una serie lunga di altri mondi paralleli impara le arti marziali, a sopravvivere ad assalti, a conoscere le proprie potenzialità nascoste ma anche i punti deboli e le fragilità di chi la circonda.
La trama del film è caotica e intricatissima e si divide in tre macrocapitoli ("Everything", "Everywhere", "All at Once"). Evelyn oltre a scoprire una serie lunga di altri mondi paralleli impara le arti marziali, a sopravvivere ad assalti, a conoscere le proprie potenzialità nascoste ma anche i punti deboli e le fragilità di chi la circonda.
La trama è originale ma anche molto complessa. Si è costretti, per l’intera durata, a seguire con totale concentrazione tutto quello che avviene, pena la perdita di quel granello di senso che permette di capire dove si voglia andare a parare.
In realtà i combattimenti, le mosse di arti marziali, le immagini che si sovrappongono in un vortice sempre più convulso, i flash-black che riportano la protagonista indietro nel tempo quando le scelte di vita potevano essere diverse e avrebbero comportato sviluppi personali di altro tipo sono funzionali per asserire che esistono svariate possibilità che la vita ci pone davanti e che vivere implica sempre scegliere, convivere con i rimpianti, con i rimorsi, con le perdite ma anche che le opportunità che si palesano all’orizzonte sono le migliori possibili per se stessi.
Il film in apparenza leggero, eccessivo e inverosimile nasconde invece anche un livello di riflessione profondo che sorprende in positivo.
Virna Castiglioni