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Last Christmas

Venerdì 20 Dicembre 2019 11:21 Pubblicato in Recensioni
L'ultimo lavoro del regista Paul Feig è una commedia romantica dai toni squisitamente natalizi, ispirata al celeberrimo brano di George Michael “Last Christmas” che dà anche il titolo al film.
Le intenzioni del regista sono dichiarate fin da subito: la storia vede protagonista una sorta di Bridget Jones nell’era dei millenials, goffa ed egocentrica ma irresistibilmente stralunata, che cerca continuamente di sfondare nel campo del canto, collezionando un provino dopo l'altro ma fallendone la quasi totalità. Kate, il cui vero nome è Katarina, immigrata da bambina a Londra con la famiglia, cerca di guadagnarsi da vivere lavorando come commessa/elfo in un negozio che vende articoli natalizi tutto l’anno, mentre passa da un divano all'altro in cerca di ospitalità pur di non tornare a vivere a casa dei genitori: una madre (Emma Thompson) invadente, ipercritica e bigotta e un padre, avvocato in Jugoslavia e tassista in Inghilterra, annichilito dalla personalità della moglie. 
E in una giornata qualunque, nel pieno delle feste natalizie e dello shopping sfrenato, Kate incontra, davanti al negozio, Tom (Henry Golding) uno strano ragazzo che comincerà a frequentare e di cui inevitabilmente si innamorerà.
Quasi subito la storia ci fa intuire che Kate ha avuto in passato un non meglio precisato problema di salute, ormai superato, che ha sconvolto la sua vita e quella della sua famiglia e che influenza ancora le sue relazioni interpersonali.
C’è un'aria, nella Londra dei film ispirati alle atmosfere natalizie, che evoca, indipendentemente dal plot, solo buoni sentimenti: amore per la tradizione, senso di accudimento, felicità. E questo traspare nel film, ben diretto e montato.
Emilia Clarke, la protagonista, è deliziosa e riesce a trasmettere in modo credibile una ironia che ha il gusto della leggerezza natalizia. Per questo il film è godibile ma il tentativo di ispessire emotivamente il messaggio cinematografico si risolve in un melenso melange il cui sentimentalismo soffoca una regia ariosa e scorrevole. Emma Thompson, oltre che interprete anche sceneggiatrice, è bravissima e porta il registro della commedia su un livello di caratterizzazione che non sfocia mai nella macchietta pur condendosi di toni demenziali irresistibili.
Il ritmo del film è scandito da un misto di escamotage che ricerca un’emozione che però fatica a rendersi autentica agli occhi dello spettatore, meno ingenuo di quello che probabilmente gli autori del film sembrano considerare.
C’è un tentativo di  nobilitare il genere della commedia romantica natalizia, portandola sul piano della tematica della salute e di come la malattia possa cambiare la percezione di sé e degli altri e del sé in rapporto con gli altri, ma è un tentativo portato avanti strizzando l’occhio allo spettatore, che percepisce la captatio benevolentiae, e rende merito al film più nelle scene ironiche che in quelle che vogliono suscitare un trasporto emotivo che fatica a trascendere lo stereotipo di genere.
E’ vero che c’è nella pellicola la consapevolezza di quanto possa a volte il Natale e la sua atmosfera, mascherare ipocritamente le brutture della vita e c’è, al contempo, dichiarata una speranza: che per quanto possa la vita porci degli ostacoli che rendono difficile la nostra autorealizzazione, guardare il mondo da un’altra prospettiva ci aiuta rendere più lucida la mente e prepararci a vivere i sentimenti nella loro autenticità, che siano essi l’amore per un ragazzo, per una ragazza, per i propri genitori o persino la passione che una negoziante mette nel vendere oggetti kitch di dubbio gusto. 
 
Valeria Volpini

Golden Globes 2020: tutti i premiati.

Lunedì 06 Gennaio 2020 10:48 Pubblicato in News
Ricky Gervais caustico più che mai è il presentatore dei Golden Globes 2020. Australia, Me too, Greta e la natura, libertà di scelta, politica guerrafondaia di Donald Trump, non ci siamo fatti mancare nulla a questi 77 Golden Globes. 3 Premi a C’era una volta ad Hollywood di Quentin Tarantino, 2 al Joker di Todd Philips e Rocketman, film sulla vita di Elton John. Ma i 2 Golden Globes più prestigiosi vanno al film di Sam Mendes sulla prima guerra mondiale: 1917 si porta a casa il Miglior film drammatico e miglior regia.
 
 
Ma ora parliamo dei premi nello specifico, i veri protagonisti della serata al Beverly Hilton Hotel: Miglior film straniero al grottesco Parasite, un premio annunciato ma super meritato per il film sudcoreano di Bong Joon-ho.
Quentin Tarantino con il suo C’era una volta a Hollywood si porta a casa la miglior sceneggiatura, un po’ a sorpresa ha battuto Parasite e Storia di un matrimonio i favoriti.
 
Missing Link miglior film d’animazione. La Disney esce a bocca asciutta con i suoi super quotati Frozen 2 e Toy Story 4.
 
La cinicissima avvocatessa Laura Dern in Storia di un matrimonio vince il premio Miglior attrice non protagonista.
 
Elton John si porta a casa la miglior canzone originale per il suo Rocketman.
 
Olivia Colman miglior attrice nella serie The Crown eguaglia la regina Elisabetta più giovane Claire Foy di due anni fa.
 
Una meravigliosa Charlize Theron premia con Il Cecil B. DeMille alla carriera l’immenso e commosso Tom Hanks.
 
Sam Mendes miglior regista per 1917, non ancora uscito in Italia, ma segnatevi il 23 gennaio. Giorno di uscita del suo film sulla prima guerra mondiale.
 
Hildur Guðnadóttir miglior colonna sonora per il cupo Joker dì Todd Phillips: super azzeccata.
 
Brad Pitt miglior attore non protagonista per il suo ruolo in sottrazione in C’era una volta a Hollywood.
 
Taron Edgerton, grande sorpresa, miglior attore in film commedia/musicale per il suo EltonJohn in Rocketman. Ha battuto il quotato Leo di Caprio.
 
Awkwafina attrice protagonista per The Farewell-una bugia buona, un piccolo film-una grande Protagonista.
 
C’era una Volta a Hollywood miglior film dell’anno nella categoria commedia/musical. Conferma l’ottima onda mediatica che ha avuto il film negli Stati Uniti. Tarantino e il suo atto d’amore per il cinema conquista la Stampa Estera ad Hollywood.
 
Joaquin Phoenix miglior attore drammatico per il fantastico Joker. Potente ed indimenticabile!
 
Renée Zellweger miglior attrice in un film drammatico per Judy. Annunciassimo questo premio per la messa in scena degli ultimi tormentati giorni di vita della grande Judy Garland.
 
1917 miglior film drammatico dell’anno. Sconfigge Joker e soprattutto The Irishman, totalmente ignorato HFPA: zero Globi d’ori.
 
Ci vediamo nel 2021 per la prossima notte d’Oro dei Globi cinematografici.
 
David Siena

Annunciata la shortlist Oscar International Feature Film 2020

Lunedì 16 Dicembre 2019 21:24 Pubblicato in News
E' stata annunciata la shortlist degli Oscar 2020 nella categoria International Feature Film (ex "miglior film straniero").
Per le nomination ufficiali bisognerà attendere il 13 gennaio. L'Italia purtroppo risulta esclusa dalla rosa dei partecipanti, era stato indicato Il Traditore di Marco Bellocchio come possibile concorrente.
 
 
Di seguito i titoli che si troveranno a concorrere per diventare ufficiali:
 
 
The Painted Bird (Václav Marhoul, Repubblica Ceca 2019)
Truth and Justice (Tanel Toom, Estonia 2019)
Les Misérables (Ladj Ly, Francia 2019)
Those Who Remained (Barnabás Tóth, Ungheria 2019)
Honeyland (Tamara Kotevska, Ljubomir Stefanov, Repubblica di Macedonia del Nord 2019)
Corpus Christi (Jan Komasais, Polonia 2019)
Beanpole (Kantemir Balagov, Federazione Russa 2019)
Atlantique (Mati Diop, Senegal 2019)
Parasite (Bong Joon-ho, Corea del Sud 2019)
Dolor y gloria (Pedro Almodóvar, Spagna 2019)

In libreria La Terra del Diavolo dedicato a Pupi Avati

Martedì 17 Dicembre 2019 21:07 Pubblicato in News
Esce nelle librerie dal 21 dicembre il libro su Pupi Avati dal titolo “La Terra del Diavolo” edito da Asylum Press Editor in collaborazione con Imp[O]sible Book 
Sarà presentato sabato 21 Dicembre 2019 alle ore 19.00, c/o la Libreria MONDADORI in Via Piave, 18 a Roma, il volume “La Terra del Diavolo” a cura di Claudio Miani e Gian Lorenzo Masedu, secondo volume della collana Voci di Dentro, dedicato al Maestro del Cinema Italiano, Pupi Avati, anch’esso presente all’incontro con il pubblico.
 
 
 
Il libro, edito da Asylum Press Editor e Imp[O]ssible Book è un viaggio fatto di emozioni, racconti, cultura, introspezione, studi e immagini su uno dei registi italiani che hanno segnato la storia del nostro Cinema, ed uno dei pochi capace di abbracciare un’infinità di generi narrativi.
 
“La Terra del Diavolo” è un volume denso di significato, all’interno del quale una lunga chiacchierata con il Maestro bolognese ci consente di ripercorrere non solamente il suo cinema e quel mondo di “genere” oramai quasi completamente dimenticato, ma soprattutto di sondare l’importanza delle radici e della terra all’interno di quell’evoluzione sociale che ha segnato il nostro paese sin dagli anni del dopoguerra. Un viaggio che parte dalle prime sperimentazioni filmiche di Balsamus, l’uomo di Satana e Thomas e gli indemoniati e giunge sino all’ultima fatica Il signor Diavolo. Proprio di quest’ultima pellicola, in appendice al volume, è presente un prezioso omaggio esclusivo di Pupi Avati: il quaderno personale di appunti e schizzi utilizzato per la realizzazione della pellicola, che va ad aggiungersi ai quattro saggi tecnici, all’ampia intervista al Maestro e al vasto repertorio fotografico e d’archivio gentilmente concesso dalla Duea Film.