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L'Isola del Cinema 2016

Mercoledì 08 Giugno 2016 14:16 Pubblicato in News
Al via da domani, 9 giugno, Hollywood sul Tevere, ventiduesima edizione de L’Isola del Cinema, che dal 1995 ad oggi ha accolto oltre sei milioni di spettatori nella splendida cornice dell’isola Tiberina, salotto stellato simbolo per eccellenza dell’estate romana.
 
 
Novanta giorni di proiezioni, incontri, eventi speciali ospitati in quattro sale - l’Arena Groupama, il CineLab, lo Schermo Tevere, la Sala dell’Assunta – con l’unico obiettivo di offrire visibilità a tutte le forme di cinematografia: dalle opere di registi emergenti ai documentari che riflettono sull’attualità, dal cinema indipendente alle grandi produzioni internazionali. L’Isola si trasformerà quest’anno anche in suggestiva vetrina per The Walt Disney Company Italia, Warner Bros. Pictures, Universal Pictures Italia, Adler Entertainment - tra le maggiori case di produzione e distribuzione italiane – e Comedy Central (Canale 124 di SKY) che presenteranno al pubblico contenuti esclusivi nel corso di queste settimane di cinema.
 
La programmazione dà spazio ad opere internazionali inedite nella sezione storica del Festival, Isola Mondo, realizzata in collaborazione con le Ambasciate e gli Istituti di Cultura. Oltre all’appuntamento con “Estate Giapponese”, anche il focus sulla cinematografia bulgara che, attraverso la proiezione di tre opere inedite, programmate nel corso dell’ultima settimana di luglio - Sadilishteto (Il Giudizio, 2014), Svetat e golyam i spasenie debne otvsyakade (Il  mondo è grande e la salvezza ci aspetta dietro l’angolo, 2008) e Tilt (2011) - indaga sul fenomeno attuale dell’immigrazione.
La Francia è il Paese protagonista della sezione European Woman Filmmaker (EWF) che celebra il talento registico femminile attraverso la selezione e visione di cinque opere recenti, tra cui l’ultima della cineasta Céline Sciamma (Diamante nero) che a Roma incontrerà il pubblico per discutere dell’apprezzato Naissance des pieuvres, film presentato a Cannes nel 2007 e mai distribuito in Italia. Con l’intento di valorizzare la connessione tra cinema ed enogastronomia, torna per la quarta edizione la Rassegna Romana del Cinema Catalano (RRCC): nel corso di quattro serate esclusive verranno mostrati tre lungometraggi ed un documentario preceduti ognuno da un diverso cortometraggio, a cui seguiranno degustazioni di vini e prodotti catalani. Il regista croato Dalibor Matanić incontrerà il pubblico per parlare diSole alto, film vincitore del Premio Un certain regard.
 
 
Le pellicole selezionate comprendono i migliori film della stagione presentati in molti casi da autori, attori e filmmaker, tra i tanti: il film record di incassi Quo vado! con Checco Zalone; Bella e perduta, visionaria opera di Pietro Marcello; ed ancora Revenant – Redivivo - diretto, co-scritto e co-prodotto da Alejandro González Iñárritu ed interpretato dal Premio Oscar®Leonardo Di Caprio; Room, toccante e applaudito lavoro di Lenny Abrahamson interpretato da Brie Larson, Premio Oscar® come Miglior attrice protagonista; il thriller di spionaggio Il Ponte delle Spie, di Steven Spielberg con Tom Hanks. Molti gli ospiti attesi, come Carlo Verdone perL’abbiamo fatta grossa, da lui diretto ed interpretato; il regista Massimiliano Bruno, che introdurrà al pubblico il commovente Gli ultimi saranno gli ultimi; Paolo Genovese e parte del cast di Perfetti Sconosciuti, Premio David come Migliore Film dell’anno e vincitore al Tribeca Film Festival per la migliore sceneggiatura straniera; il regista Gabriele Mainetti e il cast de Lo chiamavano Jeeg Robot, celebrato dalla critica e vincitore di sette Premi David di Donatello; Alessandro Borghi che svelerà le curiosità di Non essere cattivo, capolavoro di Claudio Caligari presentato postumo alla Mostra del Cinema di Venezia; Marco Giallini  racconterà cosa è successo dietro le quinte di Loro chi?; Laura Morante per il suo Assolo; la protagonista diNemiche per la pelle Claudia Gerini; Stefania Rocca, Luca Lionello ed il regista Enzo Papetti con l’anteprima di Calcolo infinitesimale; Rossella Infanti per il film Una nobile causa; Stefano Sollima racconterà della sua Suburra ed ancora i registi Alberto Caviglia, Davide Grieco, Piero Messina.
 
La musica sarà protagonista di tre eventi dedicati ad altrettanti celebri talenti dalla creatività esplosiva, la cui tormentata vita ne ha determinato il destino: Janis: Little Girl Blue, il documentario che Amy J. Berg ha dedicato all’icona rock Janis Joplin; il documentario Premio Oscar® Amy - The Girl Behind the Name di Asif Kapadia, opera sulla ventisettenne jazz singer Amy Winehouse, piccola grande donna dalla voce atipica deceduta in seguito ad un arresto cardiaco; ed infine Jimi – All is By My Side scritto e diretto da John Ridley sul più grande chitarrista di tutti i tempi, Jimi Hendrix. 
 
L’Isola è anche contaminazione, per questo anche l’arte sarà celebrata, attraverso la proiezione di Renoir – Oltraggio e seduzione, documentario di Phil Grabsky sul controverso espressionista, e Goya - Visioni di carne e sangue, alla scoperta dell’artista spagnolo precursore dell’arte moderna attraverso lo sguardo del regista David Bickerstaff.
 
Ampio spazio alla sezione Fuoco sul reale che farà luce sul genere documentaristico grazie alla proiezione di alcune tra le opere più apprezzate nei Festival Internazionali. Tra gli altriNapolislam, il lavoro di Ernesto Pagano sulla conversione all’Islam di dieci napoletani; Il Sale della Terra, capolavoro di Wim Wenders per “ritrarre con la luce” i capolavori di Sebastião Salgado; Fuocoammare, di Gianfranco Rosi vincitore dell’Orso d’Oro alla 66esima edizione della Berlinale; e The Look of Silence, del regista Joshua Oppenheimer che torna a volgere lo sguardo su un tragico capitolo della storia indonesiana.
 
Arricchiscono il programma il Premio Groupama Assicurazioni Opera Prima e Seconda, la cui specificità è la promozione e la diffusione delle opere prime e seconde di giovani talenti, e “Mamma Roma e i suoi quartieri”, concorso di cortometraggi prodotto in collaborazione con Biblioteche di Roma e Maiora Film. Tra le iniziative culturali: “I Mestieri e le Professioni del Cinema”, una serie di appuntamenti con i professionisti del settore, tra cui sceneggiatori, direttori della fotografia, tecnici degli effetti speciali; dal 18 al 24 luglio L’Isola ospiterà parte della 36esima edizione del Fantafestival, immancabile appuntamento per tutti gli appassionati di cinema fantastico che programmerà proiezioni in CineLab e gli incontri dedicati al 50esimo anniversario di “Star Trek” allo Schermo Tevere.
Inoltre, dal 25 al 31 luglio L’Isola ospiterà la seconda edizione degli UniVision Days, con un ricco calendario di appuntamenti fatto di incontri, dibattiti, confronti, proiezioni di anteprime per tutte le fasce di età e di spettatori, alla presenza di registi, attori ed editori audiovisivi per la promozione e la valorizzazione dell’home entertainment in Italia.
Grande risalto alla presentazione di libri e all’incontro con grandi autori del nostro tempo grazie alla collaborazione con la casa editrice David and Matthaus e il ricco calendario di eventi inseriti nel Festival Cinema&Libri. Due appuntamenti settimanali saranno inoltre dedicati al reading di poesie di autori emergenti e affermati, rispettivamente curati da Agostino Raff e Roberto Piperno. A partire dall’ultima metà del mese di agosto l’artista e performer Alessia Babrow proporrà agli ospiti de L’Isola l’installazione “Out of The Box”, il cui obiettivo è quello di indagare sul concetto di arte come funzione sociale, di fronte ad una crisi esistenziale nell’impresa collettiva  dell'umanità.
 
 
 
Come ogni anno lo spazio dell’accoglienza e della solidarietà è coordinato dalla Comunità di Sant’Egidio che volgerà la sua attenzione verso tematiche solidali. Sempre attenta nel garantire pari servizi alle persone con disabilità, L’Isola volge particolare attenzione a questo tema con l’inserimento in programmazione di alcune pellicole dedicate e ancora assicura accessibilità alle proiezioni ai disabili sensoriali che potranno servirsi di MovieReading, un’applicazione per smartphone e tablet che favorisce l’ascolto dell’audio descrizione o della lettura dei sottotitoli senza bisogno di alcuna infrastruttura da installare nei cinema e senza alterare il processo di realizzazione e distribuzione dell’opera. Il servizio di sottotitolazione è garantito inoltre per tutte le proiezioni su Schermo Tevere, gratuite per il pubblico. 
 
Tutte le informazioni nel dettaglio saranno visibili sul sito http://isoladelcinema.com/
 

The Legend of Tarzan. Anticipazioni

Mercoledì 08 Giugno 2016 13:38 Pubblicato in News
Abbiamo avuto la fortuna di assistere ad un footage esclusivo di "The Legend Of Tarzan" in uscita il prossimo 14 luglio. Di seguito troverete una descrizione dettagliata delle scene che abbiamo visto in anteprima:
 
 
Nell'introduzione, il regista David Yets ha spiegato che The Legend of Tarzan (Basato sui fumetti della DC Comics) cambierà la nostra concezione del personaggio. La storia di Tarzan raccontata nel film sarà inedita. Alexander Skarsgard che interpreta il protagonista, assicura emozioni e intrattenimento, e spera che il pubblico si divertirà a guardare il film quanto lui si è divertito nel girarlo. Margot Robbie spiega che la sua Jane non sarà la classica damigella in pericolo.
Prima Scena: Il piccolo Tarzan è in fasce, sentiamo la voce di suo padre raccontare di aver perso l'amata moglie, per un attimo vediamo la donna sdraiata con la mano tesa verso suo figlio, la voce narrante continua sperando che quel giorno non perderà anche suo figlio. Il padre esce dalla porta, i gorilla lo accerchiano. Un gorilla con un cucciolo sulla spalla si avvicina alla culla, vediamo solo lo sguardo pieno di tenerezza dell'animale guardare il bambino.
Seconda Scena: Tarzan è cresciuto, è sulla schiena del Gorilla, capelli arruffati e piedi sporchi di terra. Tornano nella casa dove è nato.
Terza scena: Jane è in una casa di fortuna, si aggira per la stanza elencando i versi degli animali che sente fuori dalla finestra, sono tutti richiami d'amore. Tarzan è alle sue spalle, si avvicina e l'abbraccia, le da un bacio appassionato. 
Quarta scena: Il Capitano Rom (Christoph Waltz) marcia con i suoi uomini verso un edificio, hanno catturato e legato Tarzan. Degli uomini cominciano a sparare contro di loro, sono dei nativi del posto, li comanda il giornalista e scrittore, ex soldato della guerra civile Americana George Whasington Williams (Samuel L. Jackson). Grazie a questa imboscata salvano Tarzan.
Quinta scena: Tarzan alcuni guerrieri e  George Whasington Williams  sono su un dirupo. Devono prendere un treno in corsa, "come faremo?" chiede il personaggio di Samuel L. Jackson, Tarzan risponde "con la gravità" e si lanciano  in una lunga scena d'azione. Saltano sui rami degli alberi, poi prendono le liane, infine raggiungono il dorso del treno.  
 
 
Sesta scena: Il Capitano Rom è a cena con Jane, lei lo minaccia, lui la costringe a non alzarsi dal tavolo legandole il polso con un collana che tiene con la sua mano. "Può anche servire come collana" la ammonisce, le spiega che dovrà consegnare Tarzan al capo Mbonga e chiede  a lei se conosce il motivo di tanto astio da parte del capo nei confronti di Tarzan lei rivela: "Ha ucciso il suo unico figlio ed erede, ma è nulla paragonato a ciò che farà a te". 
Settima scena: Tarzan deve confrontarsi contro uno dei Gorilla. George Whasington Williams  vorrebbe risolvere  tutto con una fucilata ma Tarzan lo avverte "se sparerai ad uno di loro gli altri ti si scaglieranno contro e ti faranno a brandelli" gli spiega che non deve battere tutta la famiglia ma solo Anuk, che una volta considerava suo fratello, Anuk si palesa, è grosso e minaccioso. George Whasington Williams insiste "sicuro che tu non voglia che gli sparo?" Tarzan si lancia contro di lui, la scena riprende i due a rallentatore che si scagliano l'uno contro l'altro, si battono con ferocia. 
Ottava scena: Il Capitano Rom e i suoi uomini sono al quartier generale e tengono prigioniera Jane. Sentono degli zoccoli. Tarzan con una mandria di bufali e un leone al fianco corre verso di loro. I bufali entrano e distruggono diversi edifici. La mandria digitale sembra avere la meglio.
 
Nel complesso queste scene promettono un film d'avventura godibile. La scena della cena tra il Capitano Rom e Jane ricorda spudoratamente la scena in cui lo stesso Christoph Waltz mangaiva al tavolo con Mélanie Laurent  la protagonista di "Bastardi Senza Gloria". Alexander Skarsgard e Samuel L. Jackson formano un'ottima squadra. Il protagonista è perfetto nel ruolo di Tarzan, lascia perplesso il reale ruolo di Jane. Gli effetti visivi sono notevoli, tanta CGi (purtroppo) ma i gorilla (simili a quelli de "L'alba del Pianeta delle scimmie", 2011 ) non parlano la lingua umana e questo gli da più credibilità come animali. Per dare un giudizio aspetteremo di vedere il film in sala.
 
Francesca Tulli
 

The Boy

Martedì 07 Giugno 2016 22:09 Pubblicato in Recensioni
Diretto da William Bren Bell, giovane regista statunitense al suo quinto film Horror, The boy è un classico pieno di cliché che intrattiene più che spaventare. Greta Evans (Lauren Choen) viene assunta come baby sitter da una coppia di anziani inglesi.  Mister e Mrs. Heelshire (Jim Norton e Diana Hardcastle) vivono in uno spettrale maniero vittoriano nel bel mezzo del nulla, tuttavia questo non spaventa la ragazza a cui servono soldi. Il primo giorno di prova le vengono illustrati i suoi compiti: durante il soggiorno della coppia all'estero dovrà badare a Brahms, l'adorato cocco di casa, viziato come pochi, non vuole essere mai lasciato solo, desidera ascoltare la musica classica ad altissimo volume e il bacio della buona notte prima di addormentarsi.  Nulla di troppo impegnativo considerando che Bramsy non è un bambino, ma una bambola di porcellana. A detta della "madre" il signorino ha "licenziato" tantissime baby-sitter prima di lei. Greta inizialmente teme di approfittarsi di una coppia di pazzi ma a buon cuore accetta le condizioni. Rimasta sola come da contratto, comincia a sentire il peso della solitudine, fino a  quando nella sua vita entra l'uomo delle consegne, Malcom (Rupert Evans) il bravo ragazzo che non ha mai avuto e...le cose cominciano ad accadere. La bambola è davvero viva? è uno spettro? è il figlio che Greta non ha mai avuto? le domande si susseguono. La risposta è nei film di genere. Il film è costato (solo!) 10 milioni di dollari, ed è stato girato a Victoria nella Columbia Britannica presso il "vero" castello di Craigdarroch. Lauren Choen è tra le protagoniste della serie AMC The Walking Dead, diventata famosa per il ruolo di Meggie Greene sopravvissuta nell'apocalisse Zombie, qui se la cava con qualche sguardo allibito da manuale. L'accudire come un bisogno primario, gli errori del passato che si riversano sul presente, classici riproposti ancora con al centro il fascino e l'inquietudine delle bambole di porcellana, incubo di molti, passione e oggetto di culto per il collezionisti. L'originalità sta nel fatto che Brahms non rafigura un bambino, ne un bebé, ma un ragazzo di vent'anni w che a differenza di Chucky (Child's play - 1988 ) non è esteticamente brutto e rattoppato ne vecchio e sporco come la Annabelle dello spinoff di The Conjuring (2013) è un'oggetto di ottima fattura a prova che un feticcio di un bambino può essere inquietante anche senza un graffio. 
 
Francesca Tulli

Ma Loute

Sabato 21 Maggio 2016 21:53 Pubblicato in Recensioni
Nella baia dove il fiume Slack incontra il mare della Channel Coast vive una famiglia dedita alla pesca di molluschi: i Bréfort (Caroline Carbonnier, Thierry Lavieville). Durante le estati devono condividere questo splendido luogo con degli aristocratici: i Van Peteghem (Juliette Binoche, Valeria Bruni Tedeschi, Fabrice Luchini, Jean-Luc Vincent). Quest’ultimi soggiornano in una decadente villa, che sovrasta dall’alto tutta la baia. Siamo precisamente nel 1910 quando una serie di illustri sparizioni sconvolgono la vita di questa ridente località marina. Gli ispettori Machin e Malfoy arrivano sul posto per investigare sulla scomparsa dei turisti. Trovano una buona accoglienza da parte della comunità del luogo, disponibile a collaborare. Ma Loute (Brandon Lavieville), primogenito dei Bréfort e Billie (Raph), la giovane ragazza dei Van Pateghem, istaurano un rapporto d’amore, che sembra spezzare ogni vincolo sociale. Insieme aiutano gli investigatori   in modo da ridare alla baia quella tranquillità ormai perduta.
 
Con un impianto da black-comedy, l’ultimo lavoro di Bruno Dumont (Humanité e L’età inquieta tra i suoi film più riusciti) sbarca sulla Croisette strappando copiose risate in linea con il consenso. Ma Loute ha un sceneggiatura originale scritta dallo stesso regista. Insolito abbinare il nome di Dumont ad un lavoro che non sia un adattamento. L’autore francese predilige trasporre dai romanzi, usandoli come base per poi riadattarli a proprio piacimento. La sua peculiarità sta nel donare alla narrazione una propria anima artistica. Anche Ma Loute ha un cuore che batte di arte propria. Prendendo i fondamenti dell’arte dei primi del novecento: eliminazione della prospettiva, modifica del senso di ordine e proporzione e uso di immagini fantastiche che scavallano nel grottesco e nell’assurdo, dirige un film che si allontana da qualsiasi tipo di realtà. Realizza così una versione aggiornata di quei principi, usando una new Famiglia Addams (I Bréfort) abbinandola ai personaggi di Dark Shadows (I Van Pateghem). Così facendo ripropone ed attualizza l’arte dell’epoca, donando al lungometraggio delle figure anti convenzionali, che gridano la loro diversità in salsa pop. Il fine ultimo non è giudicare, ma raffigurare con calda schiettezza la vita dei suoi strambi personaggi, anche quando sono mostri che mangiano (letteralmente) altri mostri.
 
Ma Loute, che ha già un’uscita italiana, esattamente il 25 agosto, gioca e si mette inizialmente dalla parte della classe operaia. I benestanti cedono ai colpi inflitti dalla bizzarra famiglia di pescatori, che si prendono gioco di ogni istituzione possibile. Arriva però anche un punto di unione: il rapporto che galleggia in acque tempestose tra Ma Loute e Billie, che vede dei moderni Montecchi e Capuleti obbligati a dialogare ed aiutarsi per sopravvivere. Il tutto si chiude e si riallinea quando la provvidenza eleva (materialmente) i Van Pateghem verso un’esoterica e grottesca grazia divina. 
E’ qui che Dumont calca la mano e allunga (di minutaggio) il suo lavoro, con un’esasperazione nella caratterizzazione dei suoi personaggi, facendo così ridondare dei concetti ormai chiari.
 
In splendida forma Fabrice Luchini, fresco vincitore della Coppa Volpi all’ultimo Festiva di Venezia per la sua prova nell’Hermine, ci regala un protagonista, che ad ogni battuta non smette di stupire con il suo scanzonato e borghese atteggiamento tendente al ridicolo. Anche il resto del cast è diretto con passione e non manca di divertire con esilaranti “comiche”.
 
Peccato proprio per il perseverare ad ingrandire, da parte del regista d’oltralpe, un già delineato universo. Palesemente compiaciuto davanti allo specchio delle sue creazioni, Dumont non vede che il proprio riflesso riempie ogni centimetro dello schermo rendendo il tutto troppo ingombrante.
 
David Siena