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La Terra è nuovamente sotto attacco!
Salvatore Scarico e Manuela Montella presentano Avanzers Italian Superheroes, nelle sale cinematografiche a partire dal 20 Luglio 2023.
Diretto da Cosimo Bosco, Avanzers Italian Superheroes vede nel cast Maurizio Mattioli, Ciro Villano, Francesca Ceci, Giancarlo Del Diavolo, Davide Marotta, Walter Lippa, Marco Esposito, Maurizio Siano, Jessica Botti, Anna d'Auria, Francesco Gori, Simone Lucia, Raffaele De Vita, Gerry Sica, Raffaele Carotenuto, Flavio Sly, Giuseppe Guastaferro, Pamela Formisano, Luigi della Porta e Gennaro Mercato, con la partecipazione straordinaria di Pier Maria Cecchini nel ruolo di Notaio Terco.
Gaetanos il distruttore di mondi e il suo esercito sono disposti a tutto pur di ottenere la pietra del potere e diventare i dominatori incontrastati dell'universo. La situazione è critica e tutto sembra perduto, le superpotenze mondiali non sanno come reagire e chiedono aiuto all'unico popolo che è in grado di ribaltare questa situazione: gli italiani! Sbandati, criminali, streghe e uomini blatta raccolgono la chiamata alle armi e scendono in campo per fare quello che da sempre ci riesce meglio: risolvere problemi con stile. Avanzers: che il match abbia inizio!
Rivisitazione in chiave italiana del celebre The Avengers derivato dai fumetti Marvel, Avanzers Italian Superheroes affonda le sue radici nella lunga e prolifica storia del cinema hollywoodiano facendo riferimento ai grandi mockbuster del XX secolo, ma con la volontà di creare un nuovo filone di ispirazione: lo Spaghetti-fi. Continua dunque il percorso iniziato con Anatar, parodia del grande successo di James Cameron, e che continuerà con altri mockbuster. Il film prende ispirazione da alcune delle più celebri parodie, come Balle spaziali di Mel Brooks, del 1987, fortunato rifacimento dell’iconico Star wars e di tutte le maggiori saghe di fantascienza. Il Cinema italiano di genere fantascientifico è sempre stato caratterizzato da meno mezzi a disposizione rispetto alle produzioni hollywoodiane; la maggior parte delle pellicole prodotte furono sempre a basso costo, girate per lo più negli anni Sessanta cavalcando il successo delle opere statunitensi e con infiltrazioni di altri generi come l’horror e la commedia. Ritroviamo quindi anche qui il riferimento al cinema fantascientifico italiano con richiami a maestri del cinema come Sergio Corbucci, Antonio Margheriti e Mario Bava, precursori di un genere che mai stancherà lo spettatore. La linea comica è una delle peculiarità del film, rivolto ad adulti e bambini con l’intento di far sorridere e riflettere, perché tutti i riferimenti e le sottotrame presenti vogliono insegnarci qualcosa, o quantomeno ricordarcelo spingendosi ai limiti della satira e del politically correct, per sfatare ed evidenziare al tempo stesso gli stereotipi che caratterizzano il nostro bel paese
Prodotto da Manuela Montella per Tyche Productions srl, Avanzers Italian Superheroes è scritto da Salvatore Scarico, che ne è anche produttore esecutivo, ed è distribuito da Green Film srl.
“Ziggy played guitar. Jamming good with Weird and Gilly, the Spiders from Mars” così incarnandone l’alter ego da lui stesso ideato, David Bowie raccontava al mondo (con il brano “Ziggy Stardust”) chi fosse questo affascinante alieno, venuto da Marte sulla terra per esibirsi in pubblico nell’omonimo Tour in 103 concerti, 60 città dal 29 Gennaio del 1972 (Aylesbury) al 3 luglio del 1973. L’ultima tappa (filmata dal regista D.A. Pennebaker) avvenne a Londra sul palco dell’Hammesmith Odeon.
Il figlio del regista, Frazer Pennebaker, oggi ha riproposto (in qualità 4K con audio 5.1) quella giornata straordinaria con il progetto “Ziggy Stardust & The Spiders from Mars: il film” (in Italia a cura di Nexo Digital) per riportarlo cinquant’anni dopo nei cinema di tutto il mondo. Il documento di straordinaria importanza, non è un vero e proprio “film” come suggerisce il titolo, ma una versione inedita del concerto, con la scaletta completa e l’aggiunta (rispetto alla versione precedente) della performance di “The Jene Genie” e la chiusa di Jeff Beck .
Facciamo un salto nel passato: nei (pochi minuti) di dietro le quinte, Bowie, instancabile professionista, è nel suo camerino, con lo staff di truccatrici e costumiste che gli sistema un look già perfetto. Angie, sua prima moglie, ironizza sul suo rossetto e lui risponde sardonico: “Sei una ragazza, che ne vuoi sapere di trucchi”. Il ragazzo di appena 26 anni, sta per incantare un pubblico di 5000 fan scalmanati, con alle spalle l’esperienza degli Stati Uniti e del Giappone, di cui ha assorbito l’essenza, durante il concerto indossa (tra gli altri) un abito striminzito da donna, con un coniglio ricamato , che si dice trovò dimenticato in una vetrina e che, neanche le signore lo volevano, ma lui riconobbe il talento dello stilista Kansai Yamamoto e lo comprò, stringendo poi un’amicizia con l’ideatore con cui nacque una collaborazione straordinaria negli anni a seguire.
Bowie si approccia al palcoscenico non solo come cantante ma piuttosto come attore, racconta delle storie e come tutte, ne scrive l’inizio e la fine. Quel concerto raccontava l’epilogo della brevissima vita di Ziggy, un personaggio vissuto per poco più di un anno che, romanticamente con la canzone “Rock’n’Roll Suicide”, si congedava dal suo pubblico di adoranti con le note che accompagnano i versi: “Gimme your hands cause you’are wonderful”. Il 13 aprile del 1973 Bowie, pubblicherà un nuovo album che avrà il nome di quello che lui stesso definiva lo “Ziggy Americano” Aladdin Sane, con la celebre saetta sul volto, a testimoniarne il suo lascito, che gli permise una lunga e straordinaria vita consacrata alla sua arte.
Francesca Tulli
Sembrerebbe una classica storia di bullismo declinata tutta al femminile, con una ragazza adolescente in sovrappeso (Sara) presa di mira e additata con l’appellativo di "Miss Bacon" e altri epiteti poco gentili, tutti riferiti alla sua stazza imponente e correlati all’attività lavorativa di famiglia che gestisce una macelleria.
Nemmeno cercando la solitudine e, sforzandosi di rimanere a debita distanza dal branco, questa ragazza riesce a sfuggire alle vessazioni che le sue aguzzine (tre ragazze coetanee tra le quali una sua amichetta d'infanzia) le infliggono ogni qual volta si presenta l’occasione.
Sembra destinata a soccombere sempre, fino a quando interviene in suo favore
qualcuno d’inaspettato.
L’ingresso in scena di questo giovane uomo, anch’egli complessato e problematico ma per altre ragioni, sposta completamente il focus della narrazione e il film acquista, nella mani della brava regista, una veste prettamente thriller/noir.
Questo cambio di registro ad alto tasso adrenalinico introduce anche il tema splatter che da questo momento prende decisamente il sopravvento. D'ora in poi la violenza da verbale e psicologica si fa sempre più fisica e si assiste ad una vera e propria mattanza dove le vittime, questa volta, sono le precedenti carnefici in una legge del contrappasso che non lascia scampo.
Il finale, ancora una volta, spiazza lo spettatore.
La conclusione scontata di una vendetta, sebbene ad infliggerla sia un terzo personaggio che cerca un modo per farsi giustizia da sè e rendere un favore a chi ritiene meriti una vita migliore anche perché esercita un certo ascendente su di lui, non si realizza.
Invece si assiste ad un altro cambio di prospettiva e la vittima non diventa a sua volta aguzzino ma dimostra maturità e ragionevolezza.
Agisce con la testa e fa l’unica cosa possibile per non scendere all’infimo livello dal quale si era partiti.
L'ultima scena è un lungo piano sequenza che accompagna la protagonista, alla quale ci si è inevitabilmente affezionati, verso la salvezza, lontano dal sangue che ha l’ha completamente intrisa facendolo scorrere a fiumi senza che ce ne fosse un valido motivo. Assistiamo ad un escalation di violenza che sembra non avere mai fine e che termina grazie all’intelligenza di chi sceglie di non abbassarsi al livello di chi non ha altri argomenti per reagire ai soprusi.
Un film che parla di bullismo ma che non annoia e non appare mai banale grazie ad un mix vincente di più generi che vengono sviscerati con maestria. La regia crea la giusta suspence, tiene sulla corda, incuriosisce e dimostra in modo originale quali soluzioni siano quelle vincenti per far
desistere i prepotenti.
Si avvale di una fotografia molto realistica, utilizza inquadrature efficaci ad immedesimarsi con il punto di vista dei vari personaggi, si serve di una colonna sonora che sottolinea bene i momenti tensivi e suggella il tutto con un montaggio veloce che tralascia il superfluo.
Il film poi, ed è la cosa più importante, veicola in maniera chiara e netta un bel messaggio: le persone bullizzate che non commettono gli stessi errori dei bulli, rimanendo superiori nelle intenzioni e nei fatti, fa di loro le uniche vere persone vincenti.
Virna Castiglioni
Arriva nelle sale cinematografiche il 13 Luglio 2023 Mi raccomando, nuovo lungometraggio diretto e interpretato da Ciro Villano, dopo Fallo per papà, La legge èuguale per tutti… forse e Ammèn.
Oltre allo stesso Villano, Mi raccomando include nel cast Antonio Medugno, Vittoria Chiolero, Anna D’Auria, Renato Sica, Corrado Taranto, Luciana Nigro, Toni Mazzara, Simone Moretto, Rosaria Russo, Mauro Tarantini, Michele Franco, Nicola Marchitiello,con la partecipazione straordinaria di Davide Marotta, Franco Barbero, Maurizio Mattioli e Gianni Parisi.
Mi raccomando racconta coi toni della commedia agrodolce le vicende di due cognati inperenne conflitto, costretti a lasciare la loro terra per tentare di realizzarsi. Ma nulla è semplice in questo viaggio e i due capiranno presto che niente è come sembra ed è come ci si aspetta che sia. L'eterno confronto nord/sud, quindi, s'innesta in questa commedia divertente e romantica che affronta o prova ad affrontare e a ribaltare una serie di luoghi comuni, oltre ad evidenziare lo scontro tra onestà e disonestà di personaggi che passeggiano sul filo dell'ambiguità, tra simpatia e cialtroneria. Si pensa che i più furbi stiano al sud, ma in realtà le volpi sono ovunque. È così che Ciro, giovane brillante laureato e disoccupato, si ritrova coinvolto in un elaborato stratagemma tra un “geniale”cognato e degli scaltri, ma non troppo, agenti della truffa sabaudi. Attorno a questo nucleo di sincerità apparente vengono fuori contrasti tra sud e nord, in tutti i loro aspetti folkloristici e un amore a rotelle.
Il regista dichiara: “Sono legato a questo film soprattutto perché le riprese sono durate tre anni, in quanto ha attraversato il periodo peggiore per il nostro settore. Lo abbiamo iniziato nel periodo di pre-pandemia, poi lo abbiamo dovuto bloccare e, purtroppo, c’è stato un cambiamento di cast. Il bambino, che è uno dei protagonisti, è cresciuto, ma non abbiamo mollato. La tenacia della produzione e del cast tecnico-artistico ha fatto sì che il film venisse portato a termine e che arrivasse ora nelle sale. Quindi, al di là del concetto della commedia, che comunque racconta qualcosa di vero, cioè il fatto di non avere pregiudizi nei confronti del nord e del sud, per me passa addirittura in secondo piano perché la bellezza del film è stata nel farlo e realizzarlo. La pandemia ha distrutto tantissime piccole produzioni indipendenti, soprattutto nel cinema, mentre noi ce l’abbiamo fatta e, alla fine, mi sono emozionato perché ne siamo venuti fuori”.
Con musiche di Pino Tafuto e fotografia di Maurizio Sala, Mi raccomando è prodotto da Salvatore Scarico e Manuela Montella ed è distribuito da Green Film s.r.l..