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Il Casting Director Pino Pellegrino, incontrerà gli attori in un week end intensivo di formazione, nella sua prima data romana del 2013.
Pino Pellegrino da anni lavora come Casting Director per il Cinema in particolare è noto per aver affiancato più volte il regista Ferzan Ozpetek (Mine vaganti, Un giorno Perfetto, Saturno Contro, Cuore Sacro, La Finestra di Fronte, Le Fate Ignoranti). Ha seguito inoltre numerosi film come La Kryptonite nella borsa di Ivan Cotroneo, La Bella Gente e Gli Equilibristi di Ivano De Matteo.
Per quanto riguarda la televisione ha lavorato per diverse fiction (Crimini, Il Bello delle donne, E poi c’è Filippo....)
Prende il via, con l’anteprima al cinema Arsenale di Pisa il 28 e 29 gennaio, la quarta edizione de ‘L’Italia che non si vede’, rassegna itinerante del cinema del reale.
La rassegna è organizzata da Ucca (Unione circoli cinematografici Arci) in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà e il sostegno della Direzione generale Cinema - Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Toccherà oltre 40 città italiane per un totale di 150 appuntamenti, sia in sale cinematografiche, sia in circoli culturali, sale polivalenti, biblioteche con l’obiettivo di offrire cinema di qualità a un pubblico il più vasto possibile.
La rassegna si compone di dieci film del reale, otto documentari e due opere di finzione, che svolgono un racconto anticonvenzionale dell’Italia, coniugando autonomia di ricerca e produzione con proprietà di linguaggio. Dieci storie che parlano di lavoro, di ambiente, di futuro, di cultura, di diritti, di giovani senza tesi precostituite ma con uno sguardo esplicitamente soggettivo che restituisce ai racconti e alle persone un contesto, spessore e verità.
I film che verranno proiettati sono Anija – La nave, di Roland Sejko , Dimmi che destino avrò,di Peter Marcias, Il Gemello, di Vincenzo Marra, L’intervallo, di Leonardo Di Costanzo(pluripremiato al Festival di Venezia 2012 e Film della Critica del Sindacato Nazionale Critici-SNCCI), Polvere, di Niccolò Bruna e Andrea Prandstraller, Scorie in libertà, di Gianfranco Pannone, La seconda natura, di Marcello Sannino (Premio Ucca Venticittà- TFF 2012), 7 giorni, di Giovanni Chironi e Ketti Riga, Terramatta; di Costanza Quatriglio (Film della critica del SNCCI), Zavorra, di Vincenzo Mineo.
La conferenza stampa, è prevista per il 28 gennaio alle 11.30 presso il Cineclub Kino di Roma ed è coordinata da Massimo Galimberti e introdotta da Greta Barbolini, presidente Ucca, e Beppe Attene per Luce-Cinecittà. Saranno presenti alcuni tra gli autori dei film in rassegna.Tra questi Costanza Quatriglio, Gianfranco Pannone, Roland Sejko, Vincenzo Mineo, Marcello Sannino.
Maggiori informazioni all'indirizzo www.ucca.it
Una docufiction molto originale che parte da una tragedia realmente accaduta, il disastro nucleare di Fukushima, il 23 marzo 2011. Un preludio alla profezia dei Maya che potrebbe garantire un'ottima storia fantascientifica, di quei filmoni alla Emmerich dai contorni apocalittici, invece, purtroppo, è tutto vero. Dati scientifici alla mano, Alessandro Tesei, giovane fotoreporter marchigiano ci racconta passo passo cosa accadde prima e soprattutto dopo l'immane tragedia. Un titolo inglese per un documentario italiano, tra i primi, a descrivere la situazione all'interno della "No Go Zone", area fantasma creata dal governo giapponese ed evacuata immediatamente dopo l'accaduto.
Tesei, caro ai temi della salvaguardia dell'ambiente, inizia questo percorso avventuristico per descrivere, servendosi di uno stile molto vicino alla fiction, cosa accadde "the day after". Il documentario non è rappresentato in questo caso in maniera scevra da qualsiasi fronzolo stilistico, secondo il filone che da Savona a Sannino appartiene al trend registico del momento, quanto piuttosto diventa un particolare racconto del dramma vissuto intensamente attraverso le molte interviste ai protagonisti. Vari inserti entrano a pieno ritmo nella narrazione: grafici e scritte sovraimpresse a rimarcare l'eccesso di pathos, cartine geografiche con le "zone calde", quelle più contaminate, a sottolineare il qui e ora di una realtà geograficamente definita, non così distante, un luogo concreto, specifico, con chiari confini territoriali. La splendida fotografia di Pierpaolo Mittica impreziosisce il lavoro che vuole essere un atto d'amore verso il Giappone con una profonda nota di biasimo per un Governo che ha preferito tacere e spesso mentire, al costo di un pesantissimo inquinamento ambientale, numerosissime vite umane e ingenti danni all'ecosistema. Fukushima è quasi del tutto desolata, nonostante i pochi che hanno deciso o non hanno potuto far a meno di rimanervi, il pericolo è aereo, frammisto alle molecole di ossigeno che si respirano, sulla terra che si calpesta, nell'acqua che dovrebbe essere fonte di vita ma in questo tristissimo caso solo tramite di leucemia. Vengono esposti in maniera chiara e perentoria gli altissimi rischi di una vita condotta nelle zone che Greenpace ha segnalato come hotspot. Onnipresente è il contrasto tra la bellezza di un'area immersa nel verde e il pericolo invisibile ma costante della radiazione nucleare, in uno scenario che per desolazione diviene apocalittico, raccontato attraverso un ansiogeno tour cadenzato dal suono del contatore geiger, "unica voce della verità in un mare di menzogne".
Nelle sale dal 23 gennaio come una sorta di esperimento di distribuzione in progress con lo scopo di sensibilizzare lo spettatore perchè se ne parli sempre di più.
Chiara Nucera