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I festival e la critica nell'era digitale

Martedì 17 Dicembre 2013 21:33 Pubblicato in News

 

 
L’Associazione Festival Italiani di Cinema organizza a Roma due giorni di incontri e tavole rotonde per mettere al centro del dibattito culturale il variegato mondo che compone il sistema festival nel nostro paese. Tema focale è l'analisi del ruolo delle regioni, dello Stato, della critica cinematografica di “carta” e “online”, degli autori promossi e giudicati dai festival e dalla Rete, di come il cinema viene raccontato alla radio e in tv, delle nuove piattaforme internet che stanno diventando vere e proprie sale virtuali. 
 
 
Una ricognizione a 360 gradi sulla complessità di un fenomeno culturale che attraversa molti ambiti della società italiana.
 
Martedì 17 dicembre presso la Direzione Generale per il Cinema (Piazza Santa Croce in Gerusalemme 9/a) ha avuto luogo l’assemblea generale dell’Afic per l’occasione trasformata in un momento di discussione e analisi del ruolo delle regioni nel sostegno delle manifestazioni cinematografiche. Grazie agli interventi dei principali responsabili delle istituzioni e delle manifestazioni cinematografiche regionali sono stati presentati i diversi modelli  di organizzazione, attività, collaborazione che vanno chiarendosi in Itaila, dal Nord Est al Piemonte, dalla Toscana  alla Puglia, fino alla più recente e innovativa esperienza di scambio dei festival lombardi.
 
Mercoledì 18 dicembre dalle ore 10 presso la Casa del Cinema verrà presentata una tavola rotonda coordinata da Giorgio Gosetti e Giovanni Spagnoletti in cui per la prima volta dialogheranno tra loro una trentina di giornalisti, critici cinematografici e autori (Stefano Amadio, Francesco Bruni, Claudia Catalli, Federico Chiacchiari, Francesco Crispino, Maurizio G. De Bonis, Laura Delli Colli, Alessandro De Simone, Fabio Ferzetti, Daniela Persico, Federico Gironi, Michela Greco, Raffaele Meale, Franco Montini, Emiliano Morreale, Gabriele Niola, Federico Pedroni, Federico Pontiggia, Cristiana Paternò, Cristina Piccino, Emanuele Rauco, Ilaria Ravarino, Piero Spila, Boris Sollazzo, Luca Svizzeretto, Bruno Torri). 
Una platea eterogenea chiamata a fare il punto sulla situazione odierna della critica cinematografica. 
Nel pomeriggio lo spazio sarà lasciato a diverse tematiche riguardanti i festival, per esempio  come vengono raccontati alla radio e in tv con gli interventi di Fabio Falzone (Effetto Notte), Federico Gironi (Coming Soon), Enrico Magrelli (Hollywood Party), Federico Raponi (Visionari), Antonello Sarno (Supercinema). E, per raggiungere l’obiettivo di suscitare l’interesse dei diversi media, Gabriele Niola e Mario Sesti spiegheranno la formula per il perfetto piano della comunicazione.
Mentre i responsabili delle piattaforme internet Cineama, FilmFlyNet e My Movies racconteranno il ruolo e le implicazioni della sala virtuale nella fruizione dei contenuti festivalieri. 
A chiudere la giornata l’intervento di Maurizio Sciarra che per i 100autori mostrerà il punto di vista di chi i film li fa e viene promosso e giudicato dai festival e dalla Rete.

CiakPolonia

Domenica 15 Dicembre 2013 23:59 Pubblicato in News

 
Lunedì 16 dicembre, al Cinema Trevi, termina la prima edizione di CIAKPOLONIA, la rassegna dedicata alla cinematografia emergente polacca realizzata dal Roma Independent Film Festival in collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma e con il sostegno di Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica. Un viaggio a tappe, che ha portato gli appassionati alla scoperta delle più interessanti opere del paese centroeuropeo.
 
 
Si comincia alle ore 18.00 con Courage di Greg Zglinski, 2011, 85’, vincitore al RIFF Awards 2012.
Alle ore 20 in esclusiva il trailer del prossimo lungometraggio di Lech Majewski, Field of Dogs – Psie Pole (in sala dalla prossima primavera distribuito da CG), a seguire I colori della passione – The mill & the cross firmato nel 2011 dallo stesso Majewski ed interpretato da Rutger Hauer (ora in dvd e blu ray CG Home Video).
 
Tutte le proiezioni della serata saranno ospitate su RomeFilmmarket la nuova piattaforma dedicata alle pellicole indie provenienti da tutto il mondo. Il progetto prevede un portale on-demand con una library di oltre 500 titoli fra corti, lungometraggi e doc indipendenti, visionabili in modalità streaming su PC, IPad e Smartphone, direttamente dall’archivio delle passate edizioni del Rome Independent Film Festival.
All’interno del portale particolare attenzione viene dedicata all’offerta di titoli polacchi fra i quali My name is Ki (Ki) di Leszek Dawid, anteprima Italiana al Festival di Venezia 2011, Giornate degli Autori.
 
Maggiori informazioni consultando www.riff.it e www.istitutopolacco.it

Cinema e autori sulle tracce delle migrazioni

Sabato 07 Dicembre 2013 23:05 Pubblicato in News
"Quello della migrazione non è uno tra i tanti temi possibili del nostro cinema, ma è quello che meglio ne esprime e ne sintetizza l’identità. Che è nomade e inquieta, mutevole e itinerante, esattamente come il mondo che mette in scena (…). Nessun altro paese è stato – come l’Italia – al contempo terra di emigrazione e terra di immigrazione. Il nostro cinema non si è limitato a raccontare, negli ultimi 30 anni, quelli che da un “altrove” sono venuti qui. Prima ancora ha raccontato noi che siamo andati là". Così Gianni Canova nella prefazione di Cinema e autori sulle tracce delle migrazioni il libro, edito da Ediesse, scritto a quattro mani da Andrea Corrado e Igor Mariottini.
 
 
 
Un appassionante e minuzioso viaggio nel nostro cinema, attraverso ricerche approfondite in archivi e cineteche su tutto il territorio nazionale, fino al 2012.
Cinema e migrazioni sono apparsi in Italia più o meno nello stesso periodo, nei primi anni del Novecento. Da allora, storie e immagini di migranti hanno attraversato il cinema italiano in un rapporto spesso discontinuo, a volte controverso, ma sempre ricco. Tra cronaca e finzione, spunti di riflessione e magia dei fotogrammi, il volume percorre le tappe di questo rapporto, con una panoramica sui film italiani che hanno raccontato le migrazioni e i loro protagonisti. Dagli italiani in partenza di Pane e cioccolata e di Nuovomondo, agli esodi interni da Sud a Nord di Rocco e i suoi fratelli e di Napoletani a Milano, con un breve viaggio nella «migrazione da ridere» di tante commedie. Per chiudere il cerchio con i titoli degli ultimi venti anni, che portano anche sul grande schermo la dilagante e problematica presenza di cittadini stranieri nel nostro paese. 
 
Andrea Corrado alterna collaborazioni giornalistiche all’attività di ufficio stampa e comunicazione. Ha pensato e realizzato il primo periodico istituzionale in rete dedicato al cinema dgCinews. È autore di Il cinema in valigia sui luoghi che hanno fatto il cinema mondiale e sui film che hanno raccontato storie e territori. Per Ediesse ha pubblicato nel 1992 Diritti senza frontiere.
 
Igor Mariottini è laureato in Storia e Critica del cinema presso l'Università degli Studi Roma Tre, è autore di recensioni e saggi per testate on-line e ha collaborato con l'Istituto della Enciclopedia Italiana Giovanni Treccani.
 
 
 
 

Via Castellana Bandiera

Sabato 07 Dicembre 2013 22:21 Pubblicato in Recensioni
Rosa (Emma Dante) accompagna in macchina la sua partner Clara (Alba Rohrwacher) a Palermo, per il matrimonio di un amico. Durante il viaggio la tensione fra le due è palpabile; Rosa, fuggita da Palermo e da sua madre anni prima, è inquieta e infastidita all’idea di dover fare i conti con il proprio passato. 
D’altra parte c’è Samira (Elena Cotta, vincitrice della Coppa Volpi a Venezia per la migliore interpretazione femminile), donna vecchia e piena di rimpianti; ha perso sua figlia, morta di cancro,  ed ora vive con la famiglia del genero (Renato Malfatti). 
Le due automobili delle protagoniste finiranno per ritrovarsi l’una di fronte all’altra, sbarrandosi la strada a vicenda, nella tortuosa e claustrofobica via Castellana Bandiera, strada a doppio senso in cui sembra non vigere nessuna regola del codice stradale, né morale. Samira, spinta dal genero prepotente, che ne fa inizialmente una questione d’onore, non vuole spostarsi, così come Rosa, che dal suo ritorno a Palermo non aspetta una soluzione ma un ulteriore scontro. Le due macchine rimangono a fronteggiarsi per quasi ventiquattro ore, mentre intorno a loro si susseguono una serie di situazioni surreali animate dalla gente del posto. 
 
Tratto dall’omonimo romanzo della stessa Dante, protagonista e regista, Via Castellana Bandiera non è solo il ritratto di un meridione desolato e desolante, ma una riproduzione in scala ridotta dell’intera penisola, che mette in luce i tentativi sempre più fallimentari di raggiungere un compromesso nello scontro generazionale, culturale e sociale attualmente in atto - è più giusto far passare il vecchio per rispetto o il giovane che avanza? 
Uno stallo umano e politico apparentemente senza uscita. 
Il fatto che la via sembri allargarsi sempre di più durante la notte non è un grossolano errore di continuità, ma un modo per la regista di sottolineare l’irrazionalità della situazione e la cieca testardaggine delle due fazioni.  
 
Una madre che ha perso la figlia e una figlia che ha ripudiato la madre, un paese senza futuro e uno che rinnega il suo passato non vanno da nessuna parte, rimangono lì immobili. 
È la situazione politica degli ultimi anni; due macchine ferme, una di fronte all’altra, un equilibrio precario sorretto dal fatalismo e dalla testardaggine degli schieramenti, mentre chi intorno specula e scommette sulla morte del più debole si illude erroneamente di poter tirare i fili. Samira resta in macchina anche dopo che il genero la esorta a far passare le forestiere; per lei non è più una gara a chi ha le corna più dure. Lo spirito di rivalsa viene sostituito gradualmente da un desiderio di morte, bisogno di ricongiungersi con la figlia, e il vincitore dello scontro verrà decretato dall’irrazionale fatalismo siciliano.
Convincente opera prima, presentata in concorso durante l’ultima Mostra del Cinema di Venezia, Via Castellana Bandiera è stato distribuito il 19 settembre in 66 sale italiane. 
 
Angelo Santini