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Roma VideoClip: tutti i premiati.

Mercoledì 14 Dicembre 2016 18:15 Pubblicato in News
Il 13 Dicembre alla Casa del Cinema di Roma si è tenuta la Serata di Premiazione della XIV edizione di Roma Videoclip il cinema incontra la musica, manifestazione ideata e diretta da Francesca Piggianelli, dedicata al connubio fra musica e cinema con particolare attenzione ai videoclip indipendenti e sociali.
Tra i  premiati importanti protagonisti del mondo del cinema,della musica,dell’arte e sociale.
 
 
L’importante “Premio web radio tv dell’anno” è stato consegnato a Teleradio Amatrice alla presenza del Sindaco di Amatrice SERGIO PIROZZI e di alcuni componenti della Radio.
 
Numerosissimi i premi assegnati: PIERO PELU’ è stato premiato come “Artista Maschile dell’Anno” per il suo ruolo di protagonista e compositore della colonna sonora del film breve “Tu non c’eri” di Cosimo Damiano Damato, scritto da Erri De Luca. Il “Premio international” è stato conferito a RAF per la sua carriera e per il videoclip “Arcobaleni” che ha visto il debutto alla regia della figlia BIANCA RIEFOLI che ha ricevuto il premio come “Regista Rivelazione”.
 
FIORELLA MANNOIA ha ricevuto il premio come “Miglior Artista Femminile” dell’anno per il videoclip del film “Perfetti Sconosciuti” di PAOLO GENOVESE che ha ricevuto anche lui un premio,  e per il toccante ruolo nel film “7 minuti” di Michele Placido. A ritirare il Premio della MANNOIA è stata la produttrice della Goldenart Production e artista FEDERICA VINCENTI che, a sua volta, è stata premiata per il suo connubio tra cinema e musica.
 
“Premio Videoclip dell’anno” a “Un mondo migliore” di VASCO ROSSI. Ha ritirato il premio il regista del videoclip Pepsy Romanoff e l’attore VINICIO MARCHIONI che ha ritirato anche il “Premio Miglior attore dell’anno”.
 
“Miglior Produttore dell’anno Antonio Giampaolo” per i videoclip  “Vivere a colori” di Alessandra Amoroso ed “Assenzio” di Fedez, J-Ax ft. Stash e Levante.
 
“Premio Compositore dell’anno” a PAOLO BUONVINO per la sua lunga carriera e per aver firmato le musiche del film “7 minuti” di Michele Placido.
 
Menzione Speciale anche per PAOLO VIVALDI come “Compositore rivelazione” per il film “Non essere cattivo” di Claudio Calligari,
 
Il “Premio Speciale Cinema e Musica” ad ORCHESTRACCIA per “None” alla presenza del regista  Claudio Piccolotto insieme con Lillo, Marco Conidi, Giorgio Caputo, Luca Angeletti e il manager Karl Zinny.
 
“Special Award” al videoclip dei NEGRAMARO  “Tutto qui Accade” alla presenza del regista  Marco De Giorgi. “Premio Speciale Cinema e musica” anche per “HID & LENNY” che ha visto la presenza dell’autore Piero Salvatori e del regista del videoclip Toni Trupia.
 
I MOTELNOIRE hanno ricevuto il premio “Special Band Rivelazione” per il video “Welcome to my life” diretto da Carlo Roberti.
 
“Brano Rivelazione” è andato a “SEX IS LAW” di LE MURA tratto dal film “Il Ministro”. Ha ritirato un premio anche la produttrice del film Lucy De Crescenzo.
 
“Premio Rivelazione Serie Web Tv” a “LA SPES” di Susy Laude con Dino Abbrescia e Giampietro Preziosa.
 
“Premio Videoclip rivelazione Indie” a “CHEMICAL”. Hanno ritirato il premio Pagliaccio e il regista Federico Malafronte.
 
Special Award anche a: ZERO ASSOLUTO per il videoclip “Di me e di te”, “Cinque petali di rosa” di ALEX BRITTI con la regia di Giampiero Alicchio e “Potremmo ritornare” di Tiziano Ferro diretto da Andrea Jako Giacomini.
 
Infine, è stato annunciato il gemellaggio Roma videoclip con “Soundies Awards”(Casa Sanremo) alla presenza di Giuseppe Marco Albano e Angelo Troiano.
 
La manifestazione continua il 15 dicembre con la Festa Del Videoclip: presso il cinema Apollo 11 di Roma (via Nino Bixio 80/A), a partire dalle 18.30. Un no-stop di proiezioni di videoclip provenienti da tutta Italia, saranno presenti registi, artisti, band, produttori ed addetti ai lavori. Verranno anche assegnati i premi Panalight, Fs News Radio, Romavideoclip e del Pubblico. L'ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
 

E' solo la fine del mondo

Domenica 04 Dicembre 2016 14:25 Pubblicato in Recensioni
Il confine tra cinema e reale è di norma sottilissimo quando lo spettatore si trova innanzi ad una pellicola neorealistica, o ispirata a fatti realmente accaduti. Tuttavia vi è quasi sempre qualcosa capace di destarci da quel magnifico sogno affabulatorio, riportandoci al mondo reale. Si tratta di un momento particolarmente lento o poco coinvolgente che sovente ci distrae dal flusso di immagini a cui siamo sottoposti, allontanandoci anche solo per pochi istanti dal film. Il regista capace di raccontare una vicenda senza distogliere la concentrazione dello spettatore, e rendendolo partecipe attivo degli eventi, è un maestro nell'arte della narrazione su più livelli. È solo la fine del mondo è un film difficile e  spesso impegnativo, ma è a tutti gli effetti un esempio concreto di narrazione perfetta, la miglior prova registica di un vero talento. Xavier Dolan, a soli 27 anni e con già 6 pellicole di qualità alle spalle (tra cui Mommy vincitore a Cannes del Premio della Giuria nel 2014), dirige l'adattamento cinematografico di un noto dramma teatrale francese di Jean-Luc Lagarce.
Un progetto ambizioso e complesso, che mette a dura prova le capacità indiscusse del regista canadese. La sfida viene superata con successo e Dolan realizza un film indimenticabile, sfaccettato, passionale e brusco. Il linguaggio dell'opera teatrale è colorato e alle volte troppo particolare, difficile da riportare in un’opera cinematografica. Ma Dolan ne fa tesoro, e senza stravorgelo, inizia a redigere nel 2010 quella che diventerà la sceneggiatura di È solo la fine del mondo. La storia di Louis, giovane scrittore di successo, che dopo dodici anni decide di tornare a trovare la sua famiglia per comunicare loro una notizia molto importante. Ad attenderlo la vivace curiosità dei suoi cari, l’aggressiva voglia di sapere il motivo della sua visita, e quel misto di ammirazione e rancore segretamente insito in ognuno di loro. Inquadrature strette, dettagli su occhi velati da lacrime che come scrigni si fanno strada in una storia pregna di emozione, contrasto e sospiri, divenendo veicolo di comunicazione tra i protagonisti. Gaspard Ulliel in una delle sue interpretazioni più profonde e sincere, regala allo spettatore l’illusoria sensazione che il Louis da lui interpertrato esista davvero. E’ con i suoi occhi, protagonisti indiscussi di molte sequenze, che ci guardiamo attorno, seguendo le oscillanti traiettorie emotive tracciate dai suoi fratelli e dalla madre. Un Vincent Cassel incandescente convince appieno, offrendo un magistrale ritratto di irrazionalità e tormento. Parole, gesti, abbracci, e urla scorrono violentemente inondandoci di quella particolare suggestione, che solo i film palpitanti di vita riescono a trasmettere. Xavier Dolan dirige il suo sesto film in modo esemplare, concedendo il privilegio allo spettatore di vivere la vicenda intensamente, prendendone parte come se fosse realtà. E’ solo la fine del mondo è un’opera che vi inebrierà fino a consumarvi lentamente, colpendo nel profondo. A fare da contorno, una colonna sonora impeccablile in virtù della sua policromia, nettamente pop, tanto evocativa quanto ipnotica. Quello che uscirà nelle sale italiane il prossimo 7 dicembre è un film impetuoso e ammaliante, che ha il grande pregio di fuggire ogni sorta di patetismo, commuovendo per la sua estrema umanità. 
 
Giada Farrace

Torna Visioni Fuori Raccordo

Venerdì 02 Dicembre 2016 23:45 Pubblicato in News
Torna a Roma, dal 10 al 14 dicembre 2016 al Teatro Palladium, la nona edizione di “Visioni Fuori Raccordo – Rome Documentary Fest”, un appuntamento imperdibile per gli amanti del cinema documentario. Sostenuto dalla Regione Lazio - Assessorato alla Cultura - e dalla SIAE, il festival presenta un concorso di documentari italiani prodotti nell’ultimo anno insieme a una sezione di documentari stranieri, “Visioni Internazionali - HomeLANDS” che porterà per la prima volta a Roma alcuni titoli provenienti dai più importanti festival del mondo. 
 
 
“Il documentario italiano va acquisendo sempre maggior rilevanza nei festival e nei mercati internazionali – dichiara il direttore Luca Ricciardi – ma stenta a essere riconosciuto in patria. Roma, come molte grandi città, deve fare la sua parte a sostegno di un settore artistico e industriale dalle molte potenzialità: un grande festival dedicato al documentario, un luogo per far conoscere al pubblico la miglior produzione italiana ed estera, dove incontrare autori, condividere esperienze e riflettere sui nuovi linguaggi del cinema del reale. È questa la prospettiva che orienta le nostre scelte e siamo convinti che il Rome Documentary Fest, possa diventare nel tempo un riferimento imprescindibile”.
 
Da sempre alla ricerca delle possibili declinazioni del binomio cinema-metropoli, la nona edizione del Festival propone 9 titoli italiani in concorso (alcuni in anteprima italiana o romana), “che complessivamente esplorano – racconta il curatore artistico Giacomo Ravesi - l’immagine delle ‘periferie’ contemporanee, confrontandosi con paesaggi urbani e umani di confine e in trasformazione (lo stretto di Messina e il Plat di Torino). Sono luoghi in cui è ancora possibile meravigliarsi della ritualità arcaica (la Sicilia e suoi miti) ma in cui vive un’umanità nuova e desiderosa di vita: i bambini del quartiere Zen di Palermo, i figli di donne detenute, un filosofo malato di Sla con le sue memorie e utopie. Accanto all’Italia - nevralgico centro d’interesse - gli altri paesi: dalle indagini nei territori bosniaci, ex-teatri di guerra, a Grozny, capitale della Cecenia, alla Tailandia, set inaspettato di una rinascita individuale”. 
 
Inoltre quest’anno, per la prima volta, il festival si arricchisce di titoli stranieri, con “Visioni Internazionali – HomeLANDS”,  a cura di Laura Romano e Fabio Mancini: 6 titoli in anteprima presentati nell’ultimo anno nei maggiori festival internazionali. Dal deserto dell’Iran dove Blade&Beard organizzano rave-party illegali nella Repubblica Islamica, al difficile ritorno a Gerusalemme di una famiglia dopo anni di vita all’estero, a Samantha aka Princess SHAW scoperta dal musicista israeliano Kutiman grazie ai suoi video-diari postati su YouTube, a Bennet adolescente transgender che sta scoprendo di avere una nuova voce, alla bellezza lirica di alcune istantanee africane. HomeLANDS esplora il senso dell’identità attraverso documentari che si muovono tra confini geografici complessi e identità in divenire, alla ricerca di un’appartenenza che spesso sfugge ed è frutto di percorsi coraggiosi e scelte radicali. In alcuni casi segnale rivelatore della violenza sconvolgente che ci circonda, come nell'ultimo lavoro di Ulrich Seild presentato Fuori Concorso al Festival di Venezia, Safari: feroce affresco dell'ossessione per la caccia in Africa, dove ondate di turisti si ritrovano per puro divertimento.
 
I film saranno presentati dai registi in sala o in collegamento e seguirà Q&A con il pubblico. 
 
Ospiti italiani e internazionali, tra i quali segnaliamo Susanne Regina Meures per l’anteprima romana di "Raving Iran". La proiezione si inserisce tra le iniziative di @Moving Docs 2016, network europeo di cui @Doc/it - Associazione Documentaristi Italiani è partner, volto alla circuitazione congiunta di documentari in Europa attraverso innovative strategie di sensibilizzazione del pubblico.
Blade & Beard, protagonisti di “Raving Iran”, si esibiranno al party di chiusura del festival, mercoledì 14, alle 23.00, presso il Rashomon Bar. Ingresso gratuito. 
 
La Giuria del concorso, composta da Giulia Amati (regista), Giovanni Piperno (regista) e Boris Sollazzo (giornalista e critico) assegnerà un Premio alla Migliore Opera e alcune eventuali menzioni speciali. Come ogni anno i lavori della giuria saranno pubblici e permetteranno di conoscere on line i giudizi di ciascun giurato su tutti i film e di seguire la riunione per l’assegnazione del Premio, consistente in materiale di repertorio offerto dall’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico. Saranno inoltre assegnati il Premio Berta Film (un contratto di distribuzione internazionale) e il Premio Cinema del Reale (la partecipazione alla quattordicesima edizione della Festa di Cinema del reale 2017).
 
Il Festival è organizzato e prodotto dall’Associazione LABnovecento ed è realizzato grazie alla collaborazione di: Goethe Institut; Istituto Svizzero; Road Television; Thalia Group; Università degli Studi Roma Tre. 
 
Maggiori informazioni all'indirizzo http://www.fuoriraccordo.it/

Sex Cowboys e You’ll Never Be Alone vincono il RIFF 2016

Venerdì 02 Dicembre 2016 23:03 Pubblicato in News
Grande successo di pubblico per la 15esima edizione del RIFF, Rome Independent Film Festival diretto da Fabrizio Ferrari, che si è svolta dal 25 novembre al 1 dicembre 2016 e che ha visto in programmazione, presso il Cinema Savoy e il Cinema Europa di Roma, 110opere in concorso-tra lungometraggi, cortometraggi e documentari - provenienti da 24 paesi di cui 15 in anteprima mondiale e 10 in anteprima europea. Tutti i film in concorso sono stati presentati in anteprima italiana. Sono stati 12 i film in concorso di cui otto stranieri provenienti da Canada, Germania, Francia, Usa, Filippine, Spagna e Cile a cui si sono aggiunti quattro film italiani in Concorso. 
 
 
I RIFF Awards, il cui valore ammonta ad un totale di circa 50.000 Euro, sono stati assegnati nel corso della serata di premiazione alla presenza del premio Nobel per la Pace Alfonso Perez Esquivel alle seguenti opere:
 
Miglior Lungometraggio Internazionale “You’ll Never Be Alone” di Alex Anwandter (Chile)
**Menzione speciale a “1:54” di Yan England (Canada)
Miglior Lungometraggio Italiano: “Sex Cowboys” di Adriano Giotti (Italy)
Miglior Film Documentario Internazionale:Vincitore: “Une jeune fille de 90 ans” di Valeria Bruni Tedeschi & Yann Coridian (France)
Miglior Film Documentario Italiano: “2 Girls” di Marco Speroni (Italy)
**Menzione speciale a “Gente di amore e rabbia” di Stefano Casertano (Italy)
Miglior Cortometraggio Internazionale: “Ja passou” di Sebastiao Salgado (Portugal)
**Menzione speciale a “Minh Tam” di Vincent Maury (France)
Miglior Cortometraggio Italiano: “E così sia” di Cristina Spina (Italy)
**Menzione speciale a “Parla che ti sento” di Idria Niosi (Italy)
Miglior Cortometraggio Studenti: “Anna” di Or Sinai(Israel)
**Menzione speciale a “America” di Aleksandra Terpinska (Poland) e “Gionatan con la G” di Gianluca Santoni (Italy)
Miglior Cortometraggio d’Animazione: “Playgroung” di Francis Gavelle e Claire Inguimberty (France)
Miglior Sceneggiatura per Lungometraggio: “Veleno nelle gole” di Gisella Orsini & Simona Barba
Miglior Sceneggiatura per Cortometraggio: “L’ultima partita” di Flavio Costa
Miglior Soggetto: “Deserto di Ghiaccio” di Ermanno Felli & Marco Gallo.
 
I RIFF Awards 2016 sono stati assegnati dalla Giuria Internazionale del Festival, composta dal giornalista italiano Giovanni Anversa e dal finlandese Jouni Kantola di Berta Film, dagli attori Riccardo De Filippis e Stefano Fregni, dal Presidente della FICE Domenico Dinoia, dall’operatrice culturale spagnola María del Carmen Hinojosa, dall’attrice colombiana Juana Jimenez, dalla distributrice di NewGold Serena Lastrucci, dallo sceneggiatore e regista, Presidente ANAC, Francesco Ranieri Martinotti, dal regista spagnolo Gabriel Velázquez, dalla giornalista e produttrice canadese Megan Williams e dalla fondatrice di Wanted Cinema Anastasia Plazzotta.
Tra i numerosi ospiti presenti durante la settimana del Festival ricordiamo, tra gli italiani, Valeria Bruni Tedeschi, Pippo Delbono, Valeria Golino, Isabella Ferrari, Renato De Maria, Lorenza Indovina, Niccolò Ammaniti, Silvia D’Amico, Stefano Fresi, Teresa Saponangelo, Franco Nero, Alessandro Haber, Giordano Meacci,Alessio Boni, Valentina Carnelutti, Maurizio Sciarra, Dino Abbrescia, Federico Rosati, Ivan Franek. Tra gli stranieri il Premio Nobel per la Pace Adolfo Peréz Esquivel, l’attore britannico Jamie Bamber e il direttore della fotografia nominato agli Oscar Phedon Papamichael, gli attori canadesi Antoine Olivier Pilon e Lou-Pascal Tremblay. Con loro i registi di molti dei film presenti al Festival.
 
Il RIFF, diretto da Fabrizio Ferrari, è realizzato con il contributo e il patrocinio della Direzione Generale Cinema - Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dell’Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio, con il contributo di Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale in collaborazione con SIAE ed è inserito nell’edizione 2016 dei Festival di particolare interesse per la vita culturale della Città: “Roma, una Cultura Capitale”