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E' per il tuo bene

Venerdì 10 Luglio 2020 20:49 Pubblicato in Recensioni

A distanza di tre anni Rolando Ravello torna dietro la macchina da presa per dirigere un’altra commedia sulla scia del suo precedente lavoro, La prima pietra, sempre a metà strada tra l’eccesso di vivacità e riflessione sull’accettazione del diverso. E’ per il tuo bene,  ora disponibile on demand su Amazon Prime, è il remake di una fortunata pellicola spagnola del 2017 intitolata Es por tu bien. Come nel film di Carlos Theròn, anche qui abbiamo a che fare con tre famiglie in piena crisi di nervi, travolte dalle scelte sentimentali delle proprie figlie, scelte a loro avviso piuttosto discutibili e spiazzanti. Annebbiati dal disappunto e dalla volontà di proteggere la vita delle ragazze, i tre padri, amici da sempre, decidono di escogitare insieme un improbabile e folle piano per allontanare le proprie figlie dai rispettivi partner. Precede l’uscita una bagarre scatenata da una locandina errata che ha mandato su tutte le furie vari movimenti femministi anche stranieri e ha fatto parlare del film su varie testate. Il manifesto riportava esclusivamente i nomi del cast maschile, rispettivamente quelli di Giallini, Salemme e Battiston, omettendo totalmente quelli invece del cast femminile, composto da Claudia Pandolfi, Isabella Ferrari e Valentina Lodovini. Una provocazione molto feroce in un momento di attivismi, che ha suscitato non poche polemiche, ognuna delle quali ferocissima nel boicottaggio di questo lavoro a tal punto che il distributore, Medusa, è intervenuto scusandosi pubblicamente per l'errore di stampa, assolutamente involontario e causato dalla fretta. Tornando invece ad un’analisi della pellicola di Ravello, la si potrebbe definire tiepidamente spiritoso, in virtù di quel respiro scanzonato che i tre protagonisti sono capaci di donargli. Ma se si mette da parte questo aspetto non resta altro che consuetudine, noiosissima e ripetitiva consuetudine. Ed è principalmente questo il tarlo che divora molte commedie italiane, quell’eccessiva attenzione rivolta al connubio tra il politicamente corretto e l’intemperanza di situazioni sopra le righe, nonché la riproposizione di quei temi masticati e rimasticati nel corso degli anni. Vediamo quindi riaffacciarsi alcuni topoi cinematografici che tanto piacciono alle storie italiane, tra cui l’incomprensione, la mancata accettazione del diverso e le onnipresenti crisi di nervi dei radical chic (con relative esplosioni litigiose e attacchi d’ira). Ma dovessimo rintracciare il peggior difetto probabilmente esso non figurerebbe nella riproposizione di storie già trattate, piuttosto in un’assenza di carattere e di imprevedibilità del lavoro. C’è troppa retorica nei personaggi, nelle loro storie e persino nei loro dialoghi ed è proprio questa ridondanza ad allontanare lo spettatore dall’empatia. Il risultato è un quadro eccessivo, mosso da un motore improbabile e poco convinto, che finisce per rendere poco salienti anche i saparietti più accattivanti. A questo punto ci si chiede se davvero il cinema italiano si stia rinnovando o se tenti solamente di ripercorrere vecchie strade, imbrigliando il tutto nella camicia di forza del politically correct.

Giada Farrace

 

Nastri d'Argento 2020. Tutti i vincitori

Lunedì 06 Luglio 2020 14:50 Pubblicato in News
Sei Nastri al più votato, Pinocchio, premiati anche per la regia di Matteo Garrone e lo splendido Geppetto di Roberto Benigni, ma è Favolacce di Damiano e Fabio D’Innocenzo la sorpresa di quest'edizione dei Nastri d'Argento, miglior film della stagione, che vince 5 Nastri su 9 candidature ed è premiato dai Giornalisti Cinematografici.
Tutti i vincitori stasera su Rai Movie alle 21.10 in diretta dall'arena del Museo MAXXI a Roma per una serata che finalmente sigla la riapertura del cinema con tutta la sua vitalità e la sua voglia di ricominciare. 
 
Fa il bis Pierfrancesco Favino che per il secondo anno consecutivo, dopo Il Traditore nel 2109 – ritira il Nastro come miglior attore protagonista per Hammamet, in cui sfodera ancora una volta nel ruolo di Craxi la sua straordinarie capacità mimetiche e interpretative.  Il voto dei Giornalisti Cinematografici ha poi premiato il talento di Jasmine Trinca, migliore attrice protagonista (La Dea Fortuna di Ferzan Özpetek che ha ottenuto 3 Nastri ed è anche premiato per il 'cameo dell'anno' a Barbara Alberti) e di Valeria Golino migliore attrice non protagonista (5 è il numero perfetto film d’esordio di Igort e Ritratto della giovane in fiamme di Cèline Sciamma).
 
 
I premi del Sindacato dei Giornalisti Cinematografici, nati nel 1946, ancora una volta e mai come quest’anno, sono dalla parte di chi lavora anche dietro le quinte, di quei professionisti, a volte “invisibili” ma fondamentali nella creazione di quel miracolo sempre nuovo che è un film. Ed è anche questo con questo spirito e la voglia di sottolineare la coralità di questo lavoro, il Nastro dell’Anno per Volevo nascondermi di Giorgio Diritti, che premia il regista, il protagonista Elio Germano, i produttori e tutto il cast tecnico del film. Nel palmarès di stasera anche il Nastro d’Oro a Vittorio Storaro e il Nastro alla carriera a Toni Servillo. E va a Claudio Santamaria quest’anno il Premio Nino Manfredi, fortemente voluto da Erminia Manfredi e dalla città di Taormina che l'ha sempre ospitato e che ha inviato direttamente a Claudio Santamaria, stasera assente, il trofeo realizzato come ogni anno dai maestri orafi de Le Colonne, Alvaro e Correnti. Un riconoscimento cui il SNGCI è particolarmente legato nel ricordo del grande Nino.
 
 I Giornalisti Cinematografici celebrano quest’anno Pedro Almodòvar con “Nastro d’Argento europeo” a quarant’anni dal suo esordio cinematografico con Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio e dopo una carriera costellata di successi che lo hanno consacrato come una vera icona del cinema mondiale. Regista, sceneggiatore, produttore, scrittore e musicista spagnolo, Almodòvar riceve il Nastro d’Argento Europeo per Dolor y Gloria, il suo ultimo film candidato a due Oscar® (per il Miglior film internazionale e il Miglior attore), dopo il successo, un anno fa a Cannes, dove aveva ottenuto il Premio per la migliore interpretazione maschile per Antonio Banderas, ed altri prestigiosi riconoscimenti internazionali. Il sesto Nastro è un ulteriore segno di stima e affetto che lega il SNGCI al regista spagnolo.
 
 
E ancora il Nastro della Legalità: in collaborazione con Trame – Festival dei libri sulle mafie diretto da Gaetano Savatteri va ad un film cui i Giornalisti Cinematografici attribuiscono un valore per impegno sociale e che quest’anno va ad Aspromonte La terra degli ultimi di Mimmo Calopresti che racconta un mondo a tratti nascosto, a molti sconosciuto, e la voglia di riscatto di un popolo. Premio speciale anche a Lorenzo Mattotti per La famosa invasione degli orsi in Sicilia e ai suoi produttori italiani, con Rai Cinema e Indigo Film che lo ha reso protagonista di un’importante campagna di promozione educational nelle scuole
 
 
Di seguito l'elenco di tutti i premiati nelle rispettive categorie: 
 
 
MIGLIOR FILM
FAVOLACCE                          
Damiano e Fabio D’INNOCENZO
 
 
 
MIGLIORE REGIA
Matteo GARRONE                          
PINOCCHIO
 
 
MIGLIOR REGISTA ESORDIENTE
Marco D’AMORE                                              
L’IMMORTALE
 
 
MIGLIORE COMMEDIA
FIGLI                          
Giuseppe BONITO
 
 
MIGLIOR PRODUTTORE
Agostino, Giuseppe, Maria Grazia SACCÀ - Pepito Produzioni          
FAVOLACCE    
con Rai Cinema, Vision Distribution, Amka Films Productions, QMI
e con Rai Cinema, in associazione con Minerva Pictures Group, Evolution People 
HAMMAMET      
 
 
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Pierfrancesco FAVINO                        
HAMMAMET
 
 
MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Jasmine TRINCA            
LA DEA FORTUNA
 
 
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Roberto BENIGNI                                                                  
PINOCCHIO
 
 
MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Valeria GOLINO          
5 È IL NUMERO PERFETTO, RITRATTO DELLA GIOVANE IN FIAMME
 
 
MIGLIOR ATTORE COMMEDIA
Valerio MASTANDREA                                                                                                        
FIGLI
 
 
MIGLIORE ATTRICE COMMEDIA
Paola CORTELLESI                                                                                                        
FIGLI
 
 
MIGLIOR SOGGETTO
IL SIGNOR DIAVOLO              
Pupi, Antonio, Tommaso AVATI
 
 
MIGLIORE SCENEGGIATURA
FAVOLACCE                          
Damiano e Fabio D’INNOCENZO
 
     
MIGLIORE FOTOGRAFIA
Paolo CARNERA                                                    
FAVOLACCE
 
 
MIGLIORE SCENOGRAFIA
Dimitri CAPUANI                          
PINOCCHIO
 
 
MIGLIORI COSTUMI
Massimo CANTINI PARRINI            
PINOCCHIO, FAVOLACCE  
 
     
MIGLIOR MONTAGGIO
Marco SPOLETINI                    
PINOCCHIO, VILLETTA CON OSPITI
 
 
MIGLIOR SONORO 
Maricetta LOMBARDO                                                                  
PINOCCHIO
 
 
MIGLIORE COLONNA SONORA ex aequo
BRUNORI SAS     ODIO L’ESTATE
Pasquale CATALANO                                                                                                         
LA DEA FORTUNA
 
 
MIGLIORE CANZONE ORIGINALE
CHE VITA MERAVIGLIOSA (LA DEA FORTUNA)                  
autore e interprete DIODATO
 
 
 
I PREMI SPECIALI
(assegnati dal Direttivo con il Consiglio Nazionale)
 
 
FILM DELL’ANNO
Volevo nascondermi
 
al regista Giorgio DIRITTI
 
ai produttori Carlo DEGLI ESPOSTI e Nicola SERRA (Palomar)
e Paolo DEL BROCCO (Rai Cinema)
 
al protagonista Elio GERMANO
 
Con un Nastro collettivo per il Soggetto e Sceneggiatura a Tania PEDRONI e Fredo VALLA
Costumi Ursula PATZAK, Fotografia Matteo COCCO, Sonoro Carlo MISSIDENTI
Scenografia Ludovica FERRARIO e Alessandra MURA
Trucco Lorenzo TAMBURINI e Giuseppe DESIATO, Wigs and hair designer Aldo SIGNORETTI
 
 
NASTRO ALLA CARRIERA
Toni SERVILLO
 
 
NASTRO EUROPEO
Pedro ALMODÓVAR per Dolor Y Gloria
 
 
NASTRO D’ORO
 Vittorio STORARO per Un giorno di pioggia a New York
50 anni di grande fotografia
 
 
NASTRO SPECIALE
Lorenzo MATTOTTI per La famosa invasione degli orsi in Sicilia 
(Indigo Film - Rai Cinema)
 
 
NASTRO DELLA LEGALITÀ
In collaborazione con il Festival “Trame - Festival dei libri sulle mafie”
Aspromonte di Mimmo CALOPRESTI
(produzione Fulvio e Federica Lucisano - IIF con Rai Cinema)
 
 
MIGLIOR CASTING DIRECTOR
Davide ZUROLO per L’immortale
 
 
PREMIO GUGLIELMO BIRAGHI
Per le ‘promesse’ dell’anno
Giulio PRANNO per Tutto il mio folle amore
 
Con una menzione speciale a Federico IELAPI per Pinocchio
     con il sostegno della Fondazione Claudio Nobis
 
 
PREMIO “GRAZIELLA BONACCHI”
Barbara CHICHIARELLI
 
 
PREMIO NINO MANFREDI
Claudio SANTAMARIA per Tutto il mio folle amore e Gli anni più belli
 
 
PREMIO NASTRI D’ARGENTO - SIAE
per la sceneggiatura
Emanuela ROSSI per Buio
 
 
NASTRI D’ARGENTO - NUOVO IMAIE
 per il doppiaggio
Stefano DE SANDO - Robert De Niro in The Irishman
Claudia CATANI - Angelina Jolie / Emanuela ROSSI - Michelle Pfeiffer in Maleficent 
 
   
IL ‘CAMEO’ DELL’ANNO 
Barbara ALBERTI per La Dea Fortuna
 

Nasce HODTV la piattaforma dedicata all'horror

Lunedì 06 Luglio 2020 13:16 Pubblicato in News
È nata HODTV, la prima, la più grande e la più fornita piattaforma streaming interamente dedicata ai generi horror e thriller.
 
Con 5000 utenti iscritti da tutto il mondo e un catalogo che vanta oltre 260 titoli di ogni nazionalità, HODTV.NET si propone di soddisfare le esigenze dei fan del genere offrendo non solo lungometraggi, ma anche short, mediometraggi e serie provenienti da produttori indipendenti internazionali.
 
Prodotto della Società HOUSE OF DISASTER Production & Entertainment srl di Elena Maraniello e Sergio Mitrione, HODTV.NET, infatti, si pone quale missione, affiancata da un servizio di qualità, quella di divulgare e far conoscere al pubblico amante del cinema horror e thriller tutto l’universo di lavori indipendenti di ottima qualità che meritano di essere scoperti, spesso celati dietro ai classici puntualmente proposti nelle sale.
 
Dunque, su HODTV.NET è possibile trovare per la prima volta in SVOD Bloodline, il mix di slasher, ghost story e zombie movie diretto da Edo Tagliavini, il found footage Il caso Anna Mancini di Diego Carli e l’invasione aliena proposta da Report 51 di Alessio Liguori, ma anche Patient 7 di Danny Draven e Paul Davis, il notevole cortometraggio Surgery, a firma di George e Samuel Clemens, ed esclusive per l’Italia quali The chosen di Ben Jehoshua, Dark show di Olivier Parthonnaud, Corazon muerto di Mariano Cattaneo e Resort Paraiso di Enrique García.
 
Con l’80% dei titoli in lingua originale provvista di sottotitoli italiani, una library in continua espansione che Elena Maraniello e Sergio Mitrione – dal passato di produttori dei mediometraggi Le ombre di Sheila e The wedding ring – curano quotidianamente nell’intento di insegnare agli spettatori che l’emozione che si prova guardando un film horror di una major la si trova anche in una produzione indipendente.
 
 
E, proposti in qualità di mediometraggio unico, nuovi acquisti di HODTV.NET, in esclusiva da metà Luglio 2020, sono i due acclamati corti Bianca e Bianca Fase 2, concepiti dal musicista e regista Federico Zampaglione – autore di Shadow – L’ombra e di Tulpa – Perdizioni mortali – durante il lockdown dovuto all’emergenza da Coronavirus.
 
Ma, pur rimanendo gli inediti e le novità esclusive l’obiettivo principale di HODTV.NET, è in arrivo sulla piattaforma un succoso pacchetto di titoli conosciuti e forti sul mercato acquisito da uno dei massimi distributori di horror mondiali.
 
HODTV.NET – fruibile in tutto il mondo – sulle pagine:  
 
 
 
 
 
 
 
 

Riparte il Rendez Vous del Cinema Francese all'Arena Sacher

Mercoledì 01 Luglio 2020 17:02 Pubblicato in News
Per il suo decimo anniversario, Rendez-Vous, il Festival del Nuovo Cinema Francese, torna a Roma all’Arena Nuovo Sacher dall’1 al 6 luglio 2020 con un’edizione speciale en plein air.
 
"In attesa che la normalità riprenda il suo corso, ci è sembrato importante proporre al pubblico la nostra idea del « dopo » che è basata su un concetto semplice, quello da cui il progetto del festival è partito: offrire agli spettatori la scoperta di nuove storie ed emozioni, ovvero il viaggio più semplice e incredibile che ci sia concesso, quello del cinema.
 
La nostra esplorazione, guidata da grandi maestri e da esordienti d’Oltralpe, ci offre percorsi in mondi inediti e storie straordinarie, e con la magia che il cinema sa produrre, nella selezione presentata, attraverso voci e generi molti diversi, si sofferma a riflettere su una frase che abbiamo spesso sentito ripetere in questi mesi: se c’è qualcosa che la storia pubblica e quella privata ci suggerisce è che le crisi sono occasione per un vero cambiamento."
Queste le dichiarazioni della direzione della manifestazione
 
 
 
Di crisi e rinascita parlano i 6 titoli presentati in anteprima nazionale nell’Arena Nuovo Sacher.
 
I GRANDI AUTORI DEL CINEMA FRANCESE | FILM D’APERTURA
 
ROUBAIX, UNE LUMIÈRE | ROUBAIX, UNA LUCE di ARNAUD DESPLECHIN
 
Ad aprire questa edizione speciale, il 1° luglio alle 21.30, nella cornice dell’Arena Nuovo Sacher, è l’anteprima nazionale di ROUBAIX, UNE LUMIÈRE | ROUBAIX, UNA LUCE, l’ultimo lungometraggio di un cineasta amatissimo in Italia: ARNAUD DESPLECHIN, cui il festival, appena due anni fa, ha dedicato un focus speciale. Il regista sarà presente per incontrare il pubblico e la stampa.
 
Il film, in Concorso a Cannes 2019, è distribuito da No.Mad Entertainment e sarà nelle sale in autunno.
 
In un’edizione che vede grandi autori e registi emergenti cimentarsi e ridar nuova linfa al cinema di genere, anche Arnaud Desplechin si insinua in questo solco, con un’opera noir attuale e potente che sorprende per il radicale cambio di registro e per la profondità dei risultati.
 
Considerato la quintessenza del cinema d’autore francese, il regista si cimenta, per la prima volta, con il reale e con un genere che non gli è familiare come il polar. A fare da sfondo e ispirazione alla storia, la sua città natale, ritratta nel malore di una profonda decadenza economica.
 
Partendo da un fatto di cronaca, ben raccontato da uno sconvolgente documentario di Mosco Boucault per France 3, Desplechin realizza un thriller sociale teso, febbrile e spirituale, animato dall’intensità teatrale dei suoi protagonisti: Léa Seydoux, Sara Forestier, Roschdy Zem, che per la sua interpretazione ha ottenuto i premi Lumière e César.
 
Convinto che la finzione guadagni a essere uno specchio di indagine di quell’enigma che è il reale, il cineasta crea un noir che trascende elegantemente le strutture di genere per scandagliare gli abissi dell’essere umano e la miseria del mondo di oggi. « Per la prima e unica volta nella mia vita – spiega il regista – ho solidarizzato con due criminali: ho voluto riconsiderare le parole crude delle vittime e delle colpevoli come la più pura delle poesie ».
 
 
 
IL CINEMA È DONNA
 
Secondo i dati del CNC, il numero di film diretto da donne, in Francia, negli ultimi dieci anni è aumentato del 62%. A confermare questo trend in crescita, un altro dato importante: il 40% delle opere prime prodotte nel 2019 sono dirette da cineaste.
 
Per dar conto di questo cinema « al femminile plurale » composto da un caleidoscopio di voci eclettiche, lo speciale RDV ne offre una selezione variegata.
 
Tra gli esordi dirompenti della stagione, già rivelazione di Cannes 2019, il festival presenta, in anteprima italiana, PAPICHA | NON CONOSCI PAPICHA di Mounia Meddour, distribuito da Teodora Film e nelle sale in autunno.
Scoperto nella sezione Un Certain Regard, insignito di un doppio César per la regista e l’interprete principale, la giovanissima Lyna Khoudri (che sarà anche nell’attesissimo film di Wes Anderson, The French Dispatch), acclamato in Francia con oltre 2 milioni di euro di incasso, il film è tuttora bandito in patria, per motivi mai chiariti dal governo algerino.
 
Dalla regista del film-rivelazione La Bataille de Solférino e della sorprendente commedia Victoria, arriva a Roma, in anteprima, SIBYL, prossimamente in sala con Valmyn Distribution.
 
Justine Triet firma, ancora una volta, una tragicommedia raffinata e provocante dedicata alle donne, un gioco di specchi sull’identità e sulle radici che la conferma come una delle figure più interessanti del nuovo cinema francese. Ad interpretare questa storia intrigante la strepitosa coppia: Virginie Efira e Adèle Exarchopoulos. La prima è Sibyl, una psicologa che ha abbandonato la scrittura per abbracciare la professione medica. La seconda è Margot, una giovane attrice disperata che contatta la psicoterapeuta invocando il suo aiuto. Ma si dà il caso che a Sibyl sia da poco tornata la voglia di scrivere: tra le due nasce così una sorta di transfert alla rovescia.
 
Ancora nel solco degli autori più affermati del nuovo cinema francese, si posiziona Alice Winocour che, regista e sceneggiatrice già nota per Augustine e Maryland (presentati al festival Rendez-vous), si cimenta con PROXIMA in un genere tradizionale come la space story, ma in un modo originale e innovativo per offrirne la sua versione unica e raffinata, lontana dallo spettacolare.
 
Sarah (Eva Green) è un’astronauta francese che sta per lasciare la terra per una missione spaziale di un anno, Proxima. Mentre segue il rigoroso allenamento che le è imposto all’agenzia europea di Colonia, unica donna in un ambiente prettamente maschile (tra i colleghi spicca Matt Dillon), Sarah si prepara alla dolorosa separazione da Stella, la figlia di 8 anni.
 
Ottimo esordio quello di Laure de Clermont-Tonnerre che con NEVADA – distribuito da Universal Pictures – orchestra un emozionante incontro tra i due generi americani per eccellenza: il western e il film carcerario.
 
Roman (Matthias Schoenaerts), detenuto in un carcere del Nevada, non ha più contatti con l’esterno né con sua figlia. Per tentare di farlo uscire dal suo isolamento, la struttura decide di inserirlo in un programma di riabilitazione in cui si addestrano mustang selvatici. Grazie all’aiuto dell’anziano allenatore (Bruce Dern) e al fianco di un cavallo imprevedibile come lui, Roman riesce, a poco a poco, a gestire la sua rabbia e a confrontarsi con il suo passato.
 
La cineasta, al suo primo lungometraggio, confeziona una storia romantica e commuovente, innovando, con grazia e realismo, il prison movie, esplorando il desiderio di libertà, il perdono e le seconde possibilità della vita, temi cari al co-produttore Robert Redford.
 
Chiude il festival, il 6 luglio: NOTRE DAME di Valérie Donzelli, commedia buffa e romantica su una donna che decide di ri-divenire architetto della propria vita.
 
Veterana della manifestazione – il suo film rivelazione La guerra è dichiarata ha aperto la II edizione del festival – la regista, in questo ultimo lungometraggio, presentato a Locarno, sorprende ancora una volta nel suo percorso di riscrittura della commedia romantica, con trovate folli e divertenti in un chiaro omaggio al cinema di Jacques Demy. « Amo la commedia – spiega Donzelli – e amo il  burlesque: questo film è il mio modo di raccontare il mondo di oggi, con un mélange di pudore e poesia ».
 
Maud (la stessa Donzelli) è architetto e madre single di due bambini. Con l’ex ancora parte integrante del suo quotidiano, non riesce a trovare il giusto equilibrio tra carriera e vita sentimentale. Quando un malinteso le fa vincere il concorso per ristrutturare il sagrato di Notre-Dame, cominciano i guai.
 
Dichiarazione d’amore a Parigi, commedia gioiosa e clownesca, piena di fantasia e dolcezza, Notre Dame è impreziosito dalle performance di una banda di formidabili attori che affiancano la protagonista: Pierre Deladonchamps, Thomas Scimeca, Bouli Lanners e Virginie Ledoyen.
 
 
OSPITE SPECIALE - Arnaud Desplechin 
Nato a Roubaix nel 1960, Arnaud Desplechin reinventa il cinema francese negli anni Novanta con film quali La Vie des morts (1991), La Sentinelle (1992) e Comment je me suis disputé... (ma vie sexuelle) (1996). Desplechin entra negli anni Zero con altri lavori minimalisti, poetici e sprezzanti come Esther Kahn (2000, dal romanzo di Arthur Symons), Léo en jouant “Dans la compagnie des hommes” (2003, dalla pièce di Edward Bond), I re e la regina (2004) e il grande successo di critica e pubblico Racconto di Natale (2008). Nel 2013 dirige il suo primo film statunitense, Jimmy P., interpretato da Benicio Del Toro e dal suo attore feticcio Mathieu Amalric. Torna in Francia per realizzare I miei giorni più belli (2015) e I fantasmi di Ismaël, film d'apertura di Cannes 2017.
 
 
 
Tappe italiane dello speciale Rendez-Vous 2020
Il festival Rendez-vous parte in viaggio. Una selezione di titoli saranno mostrati nelle tradizionali tappe del festival : Torino (Cinema Massimo e Arena), Cineteca di Bologna, Rouge et Noir di Palermo.
 
 
 
PREMIO France 24 | Rendez-vous, X edizione
Il tradizionale premio France 24, va quest’anno a PAPICHA | NON CONOSCI PAPICHA di Mounia Meddour, distribuito da Teodora Film, nelle sale in autunno.
 
La motivazione : « un film coraggioso e indispensabile, un inno all’emancipazione delle donne che travolge per energia ed emozione».
 
 
Biglietteria on line dal 27 giugno : sacherfilm.eu
 
Le proiezioni sono in versione originale con sottotitoli in italiano.
 
In caso di pioggia le proiezioni si svolgeranno al chiuso.
 
La manifestazione si svolge nel rispetto delle norme vigenti.