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Grazie davvero per avermi onorato di aver dato questo piccolo contributo ad un’iniziativa così importante per la città di Roma. Oggi siamo qui nella Sala Laudato Si, una delle più prestigiose, in cui si presentano iniziative di rilevanza nazionale e internazionale come è, appunto, questo festival, giunto alla sua settima edizione. La città di Roma deve essere orgogliosa di ospitare un festival di questo genere e di aver avuto la possibilità di presentarlo in un luogo istituzionale. Una gloriosa tradizione con eccellenze straordinarie, che hanno donato lustro al nostro cinema italiano, non solo registi, ma anche tutti coloro che lavorano nel cinema”.

Con questa benedizione dell’Onorevole Fabrizio Santori, Consigliere Segretario dell’Assemblea Capitolina, è stato presentato in Campidoglio il programma dell’edizione 2024 dell’Italian Horror Fantasy Fest, che si svolgerà dal 13 al 16 Giugno presso lo Stardust Village, sito al centro dei quattro quartieri romani di Eur, Torrino, Mostacciano e Spinaceto, circondato da un’ampia area verde di circa 33000 metri quadri.

Presentatore ufficiale della kermesse – ideata nel 2010 dal direttore artistico, produttore e regista Luigi Pastore come evento estivo del litorale romano con la prerogativa di celebrare i maestri della Settima arte di genere italiano e di scoprire nuovi talenti emergenti e artisti che continuano questa gloriosa tradizione – sarà quest’anno l’attore e cineasta Paolo Ruffini, il quale, non presente in conferenza stampa, ha inviato un videomessaggio di saluto in cui ha fatto notare che oggi vi sono molti più fanatici che appassionati e che, quindi, è importante esistano festival come questo, dove non ci sono giudizi, ma favori, commenti e tanta gratitudine per un cinema meraviglioso che ha reso grande il nostro paese all’estero.

Un festival il cui obiettivo, come si evince anche dal promo proiettato, è far sì che l’horror abbracci il fantasy, tra corti, lungometraggi, cosplayer e mostre; come l'esposizione che unisce gli scatti di Franco Bellomo dai set di Dario Argento alle opere del concept artist Luca Musk, presente in Campidoglio insieme a Daniele Luxardo, cugino dell’autore di Profondo rosso, e quella del mago degli effetti speciali Sergio Stivaletti, che ha inoltre realizzato il nuovo logo della kermesse e il premio ufficiale, entrambi raffiguranti un particolare drago.

Anche Stivaletti – di cui oltretutto verranno riproposti per l’occasione sugli schermi dello Stardust Village i film da regista MDC – Maschera di cera Rabbia furiosa – Er canaro – presente all’incontro, affiancato dai musicisti Claudio Simonetti – che ha composto la colonna sonora del promo – e Fabio Frizzi, i quali terranno masterclass nel corso del festival, dallo sceneggiatore Antonio Tentori, dai giovani cineasti Brando De Sica Luna Gualano, che vedranno riproiettati i loro Mimì – Il principe delle tenebre La guerra del Tiburtino III, prodotto dai Manetti Bros (che apriranno il festival), dal mito della comicità tricolore Alvaro Vitali, che sarà protagonista dello show Pierino contro i mostri, dal maestro dell’italian thrilling Antonio Bido, che proporrà in anteprima nazionale Funérailles – Non ti voglio, suo ritorno al genere oltre quarant’anni dopo Solamente nero, e da Luigi Cozzi, consulente artistico della manifestazione che lo coinvolgerà per il suo Cozzilla, ricolorazione e rimontaggio del super classico dei kaiju eiga Godzilla di Ishiro Honda.

Film in concorso Cabin di Nancy O’Brien, 13 notes en rouge di François Gaillard, I want to be a plastic chair di Ao Ieong Weng Fo, Lesbian psycho? di Nicola Vitale Matei, The activated man di Nicholas Gyeney e Unlucky to love you di Mauro J. Capece, tutti giudicati da una giuria di qualità che ha per presidente il regista Eros Puglielli; mentre le anteprime includeranno il documentario Il tempo del sogno, diretto da Claudio Lattanzi e preceduto dal videoclip Suspiria 45, e La lunga notte dei morti viventi di Dario Germani.

A Germani, tra l’altro, sarà dedicata una retrospettiva con i suoi Antropophagus IIThe Slaughter – La mattanzaNo way out e il cortometraggio Non mangiare Hamill; e vi sarà spazio anche per una collaborazione con il Fantafestival, per il mitico Zio Tibia e per le versioni restaurate di ContaminationLo squartatore di New York Due occhi diabolici.

La direzione artistica del Festival conferirà poi il Premio Bruno Mattei – dedicato al compianto regista di Virus – L’inferno dei morti viventi Rats – Notte di terrore – come riconoscimento ad un autore o artista distintosi in maniera particolare.

Lo sponsor tecnico Flat Parioli (www.flatparioli.com) attribuirà il premio Flat Parioli Award all'autore che si è maggiormente distinto nell'innovare la grammatica del suo genere di riferimento e la targa Flat Parioli, che prevede la copertura dei costi necessari alla post-produzione video, realizzata all'interno del proprio laboratorio, di un'opera che lo stesso autore andrà a dirigere negli anni successivi.

 

Dal 13 Maggio è già in onda su GoldTv, LazioTv e Teleregione Canale 74 il promo ufficiale dell’Italian Horror Fantasy Fest 2024, tra i cui sponsor tecnici figurano Cooperativa Radio Taxi 3570, che renderà oltretutto possibile la presenza alla manifestazione di un taxi storico giallo analogo a quello fantasma che fu negli anni Ottanta al centro della serie televisiva Turno di notte, Neonflow, che illuminerà lo Stardust Village, Chin8 Neri, Rustblade, Profondo Rosso Store e il Museo degli orrori di Dario Argento e 4L Collection Hotels, cui sono legate le convenzioni per il pubblico che necessiterà di alloggiare presso l’Hotel Cristoforo Colombo o l’American Palace Hotel.

 

Previsti contest social che coinvolgeranno il pubblico, premi speciali che saranno assegnati dai partner e sponsor del Festival e tante altre sorprese... tra cui una masterclass con Federico Zampaglione, prossimo all’arrivo in sala del suo feroce The well!

Globo Vintage è la radio ufficiale dell’Italian Horror Fantasy Fest.

 

Sito: www.ihff.it

 

Facebook: https://www.facebook.com/italianhorrorfantasyfest/

Instagram: https://www.instagram.com/ihff_official/

 

 

 

21 maggio 2024 Sala Cinecittà -Casa del Cinema di Roma

 

Il Premio Roma Videoclip-il cinema incontra la musica, giunto alla XXI Edizione è la più importante kermesse nazionale, ideata e diretta da Francesca Piggianelli, Presidente della Associazione culturale Romarteventi, con il Riconoscimento della Direzione Generale Cinema Audiovisivo del Ministero della Cultura, il Patrocinio di Roma Capitale, Roma Lazio Film Commission, Regione Lazio, Panalight, CSC, SIAE. Una rassegna che omaggia artisti, registi, videoclip musicali e tratti da film, compositori, live film concerto, produzioni, serie web e che si estende anche con Roma Videoclip in tour ed Inoltre un’attenzione per la sezione INDIE con una grande festa del Roma Videoclip in tour entro ottobre 2024, con la visione di videoclip provenienti da tutta Italia e non solo, alla presenza di artisti, registi e produttori. L’obiettivo di Roma Videoclip è di rendere omaggio al connubio tra cinema e musica e di valorizzare il videoclip, che rappresenta una forma di arte espressiva, un micro film.

 

 

INCONTRI RAVVICINATI......TRA CINEMA E MUSICA

La XX edizione del Premio Roma Videoclip - Il Cinema incontra la Musica, ha festeggiato nel suggestivo Set di Rome presso gli Studi di Cinecittà con un grande evento per festeggiare i 20 anni. Per la XXI Edizione, in occasione del Festival della canzone di Sanremo 2024, un appuntamento consolidato dove   presso Casa SIAE sono stati assegnati due Premi SIAE-Roma videoclip a CLARA e DIODATO, con grande risalto di stampa e tv.

Fra i numerosi premiati, citiamo: Fabrizio Moro, Tommaso Paradiso,  Diodato, Vasco Rossi, Giovanni Allevi, Luca Barbarossa,Ron,ShelShapiro, Alessandra Amoroso, Tosca, Dolcenera, Ermal Meta, Noemi, Antonello Venditti, Sergio Cammariere, Piero Pelù, Fiorella Mannoia, Raf, Daniele Silvestri, Tiromancino, Michele Zarrillo, Leo Gassmann, Folcast, Niccolò Fabi, Max Pezzali, Noemi, Francesco Sarcina, Max Gazzè, Biagio Antonacci, Negramaro, Zero Assoluto, Francesco Renga, Marco Carta, Rettore, Tony Renis, Sal Da Vinci, Piotta, Mariella Nava, Elisa, Alexia, Carmen Consoli, Alex Britti, Modà, Motta, Edoardo Vianello, Gianna Nannini, Enzo Gragnaniello, Eugenio Bennato,Tony Esposito, Le Vibrazioni, Orchestraccia, Neri per Caso, Mammoth, Roy Paci, Planet Funk, e tanti altri. Tra i registi: Michele Placido, Paolo Genovese, Giorgio Testi, Trilathera, Daniele Ciprì, Alex Infascelli, Carlo Verdone, YouNuts, Fausto Brizzi, Manetti Bros, Gaetano Morbioli, Mimmo Calopresti ,Marco Risi, Francesco Bruni, Edoardo Leo, Carlo Roberti, Luca Lucini, Roan Johnson, Alessandro D’Alatri, Giovanni Veronesi, Claudio Giovannesi, Louis Prieto, Victor Rambaldi, Daniele Coluccini e Matteo Botrugno, Marco Salom, Luigi Cecinelli, Pierluigi Ferrandini, Lucio Pellegrini, Marco Martani, Pepsy Romanoff, Simone Godano, tra gli artisti citiamo Violante Placido, Claudia Gerini, Carolina Crescentini, Lillo, Claudio Santamaria, Valerio Mastandrea, Rocco Papaleo, Francesco Montanari, Alessandro Gassmann, Vinicio Marchioni, Piergiorgio Bellocchio, Alessandro Borghi, Alessandro Haber, Fabio Troiano, Francesco Venditti, Giorgio Pasotti, Diane Flerì, Rossella Brescia, Bianca Guaccero, Giulia Elettra Goretti, Nicola Nocella, Giulia Michelini, Sabrina Impacciatore, tra i compositori: Pivio&Aldo De Scalzi, Andrea Guerra, Enrico Melozzi, Louis Siciliano, Carlo Crivelli, Alessia ed Umberto Scipioni, Paolo Buonvino.

 

La moglie del presidente

Mercoledì 24 Aprile 2024 22:46 Pubblicato in Recensioni
Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna. E' un luogo comune ma ben si addice alla storia che viene raccontata.
In questo caso la fortuna del marito è quasi totalmente da attribuire ad una moglie che ha saputo imporsi e salvare il salvabile quando tutto sembrava, se non perduto, sicuramente  irrimediabilmente compromesso.
La storia è nota. Siamo in Francia all’avvento della vittoria politica di Jacques Chirac e seguiamo la sua parabola ascendente fino alla malattia che gli imporrà anche se con estrema fatica di fare un passo indietro e appoggiare addirittura un suo nemico giurato, quel Sarkozy che lo aveva tradito in precedenza.
La commedia francese che vede protagonista assoluta una Catherine Deneuve in grande forma ha tempi comici perfetti e risulta godibile dall’inizio alla fine.
Sono divertenti i siparietti con il marito, con le figlie, con l’aiutante che dovrebbe risollevare la sua immagine pubblica che un impietoso sondaggio la restituisce percepita dalla popolazione interpellata a proposito come una figura altera, antica e rigida. Invece Bernadette si dimostrerà astuta e non soltanto determinante per la carriera appannata del consorte ma opportuna anche per se stessa. Il film regala al pubblico due ore di spassoso intrattenimento, mai volgare e sempre sul filo del romanzo che ricama e infiocchetta una base di realtà.
La moglie del presidente trae spunto dalla vita di Bernadette ma è decisamente una bella commedia scritta con intelligenza da Léa Domenach (che è anche regista) e Clémence Dargent.
Interpretata in modo sublime da una Catherine Deneuve perfetta nella parte e attorniata da un cast di attori convincente e ben diretto.
Un racconto che ha molti agganci al reale ma sa apportare tante piccole migliorie rendendo il tutto una piacevole testimonianza del potere che hanno le donne e di cosa possono fare quando la loro voglia di rivincita si fa urgente.
 
Virna Castiglioni

Ritratto di un amore

Giovedì 16 Maggio 2024 22:42 Pubblicato in Recensioni
La storia passionale e artistica del pittore Pierre Bonnard, che ha con la sua arte rivoluzionato l’eredità consegnatogli dal movimento impressionista, con Marthe che sarà per lui modella, musa ispiratrice e infine, dopo una vita al suo fianco, anche sposa.
 
Partiti da una conoscenza superficiale e fondamentalmente funzionale all’arte, in breve tempo, la storia fra Pierre e Marthe diventa per entrambi ossigeno per respirare, fuoco che arde e scalda negli inverni più freddi, gioia che esplode come la natura che circonda il loro nido d’amore e si fa capsula del tempo e rifugio dove vivere di bellezza lontano dal clangore di una Parigi culla dei più grandi artisti del tempo e palcoscenico obbligato per farsi ammirare dal resto del mondo.
 
Bellissima la fotografia che riproduce in maniera quasi perfetta quelle pennellate di vivido colore e quei tratti vibranti dei quadri di questo artista prolifico. La colonna sonora, con un tema strumentale insistente e pervasivo, accompagna i momenti salienti del rapporto lungo e travagliato di questa coppia di menti libere, anticonvenzionali, creative e tormentate. Due corpi che si attraggono magneticamente e due menti che sono affini e complici nonostante i tradimenti e gli inganni.  Soli contro le rispettive famiglie che non capiscono o si tengono nascoste per non avere intralci, dagli amici che possono allontanare e ridimensionare il loro bisogno di stare insieme che è invece benzina per riuscire a vivere.
 
Il regista esplora il rapporto di questa coppia in modo molto intimo e viscerale. Riesce a restituire allo spettatore il travaglio interiore di entrambi, i sensi di colpa, le emozioni vissute, l’abbandono, le fughe e i ritorni.
 
Una ricostruzione accurata ci riporta al tempo di ambientazione della storia che si dipana dal 1893 fino al 1947 e tutto è studiato nei minimi dettagli. Costumi, scenografie e le preziose tele rivivono con la stessa modernità che avevano al tempo nel quale furono concepite ed eseguite.
 
Un film delicato ma intenso allo stesso tempo, che riporta alla luce un amore che ha attraversato mezzo secolo e ha saputo resistere alle convenzioni, agli stereotipi, alla realtà dei tempi trovando un meraviglioso modo di vivere d’arte, per l’arte e con arte.
 
Bravi gli interpreti principali. Convincente anche la giovane attrice Stacy Martin che incarna l’amante Renée che unisce divide e spezza temporaneamente questa coppia che si dimostrerà invece tenace come l’acciaio. Eterna ben oltre la vita terrena che li vedrà invecchiare.
 
Sulle tele resterà sempre impressa la loro giovinezza. L’artista dipingerà la sua musa sempre giovane, come se avesse voluto imprigionare la vitalità e la freschezza di quella donna che incontrata per caso in una strada di Parigi impresse una svolta alla sua vita e alla sua arte conducendolo per mano in un mondo bucolico lontano dai riflettori e dagli amici di sempre ma speciale, felice, intimo, riservato protetto ma soprattutto ispirazione preziosa per la sua ampia produzione artistica.
 
Virna Castiglioni