La storia passionale e artistica del pittore Pierre Bonnard, che ha con la sua arte rivoluzionato l’eredità consegnatogli dal movimento impressionista, con Marthe che sarà per lui modella, musa ispiratrice e infine, dopo una vita al suo fianco, anche sposa.
Partiti da una conoscenza superficiale e fondamentalmente funzionale all’arte, in breve tempo, la storia fra Pierre e Marthe diventa per entrambi ossigeno per respirare, fuoco che arde e scalda negli inverni più freddi, gioia che esplode come la natura che circonda il loro nido d’amore e si fa capsula del tempo e rifugio dove vivere di bellezza lontano dal clangore di una Parigi culla dei più grandi artisti del tempo e palcoscenico obbligato per farsi ammirare dal resto del mondo.
Bellissima la fotografia che riproduce in maniera quasi perfetta quelle pennellate di vivido colore e quei tratti vibranti dei quadri di questo artista prolifico. La colonna sonora, con un tema strumentale insistente e pervasivo, accompagna i momenti salienti del rapporto lungo e travagliato di questa coppia di menti libere, anticonvenzionali, creative e tormentate. Due corpi che si attraggono magneticamente e due menti che sono affini e complici nonostante i tradimenti e gli inganni. Soli contro le rispettive famiglie che non capiscono o si tengono nascoste per non avere intralci, dagli amici che possono allontanare e ridimensionare il loro bisogno di stare insieme che è invece benzina per riuscire a vivere.
Il regista esplora il rapporto di questa coppia in modo molto intimo e viscerale. Riesce a restituire allo spettatore il travaglio interiore di entrambi, i sensi di colpa, le emozioni vissute, l’abbandono, le fughe e i ritorni.
Una ricostruzione accurata ci riporta al tempo di ambientazione della storia che si dipana dal 1893 fino al 1947 e tutto è studiato nei minimi dettagli. Costumi, scenografie e le preziose tele rivivono con la stessa modernità che avevano al tempo nel quale furono concepite ed eseguite.
Un film delicato ma intenso allo stesso tempo, che riporta alla luce un amore che ha attraversato mezzo secolo e ha saputo resistere alle convenzioni, agli stereotipi, alla realtà dei tempi trovando un meraviglioso modo di vivere d’arte, per l’arte e con arte.
Bravi gli interpreti principali. Convincente anche la giovane attrice Stacy Martin che incarna l’amante Renée che unisce divide e spezza temporaneamente questa coppia che si dimostrerà invece tenace come l’acciaio. Eterna ben oltre la vita terrena che li vedrà invecchiare.
Sulle tele resterà sempre impressa la loro giovinezza. L’artista dipingerà la sua musa sempre giovane, come se avesse voluto imprigionare la vitalità e la freschezza di quella donna che incontrata per caso in una strada di Parigi impresse una svolta alla sua vita e alla sua arte conducendolo per mano in un mondo bucolico lontano dai riflettori e dagli amici di sempre ma speciale, felice, intimo, riservato protetto ma soprattutto ispirazione preziosa per la sua ampia produzione artistica.
Virna Castiglioni