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RIFF: vince il film We dell’olandese Rene Eller

Sabato 24 Novembre 2018 11:24 Pubblicato in News
Sono stati proclamati i vincitori della 17esima edizione del Rome Independent Film Festival che si è svolta dal 16 al 23 novembre al Nuovo Cinema Aquila al Pigneto. Sono state presentate oltre 25 anteprime mondiali e 10 anteprime europee, e oltre 90 opere in anteprima italiana.
 
Per la sezione Lungometraggi vince il film We dell’olandese Rene Eller, adattamento dell'omonimo e controverso romanzo "Wij" di Elvis Peeters che ha aperto il Festival, con la seguente motivazione: “per come è stato girato, montato e diretto coinvolgendo lo spettatore anche grazie al montaggio di Wouter Van Luijn nella storia, in modo tale che non riesci a smettere di guardarlo fino alla fine per capire i motivi che hanno spinto i personaggi così giovani a fare le scelte che determinano la storia del film.”
 
Durante un’estate come tante in un villaggio al confine tra Olanda e Belgio, otto adolescenti ribelli si dedicano a giochi sessuali gradualmente sempre più spinti. Le loro vite giocose scivolano progressivamente in un mondo oscuro e violento.
 
Una menzione speciale per l’interpretazione va a Alina Serban per il film Alone at my wedding di Marta Bergman, “per la capacità di trascinare lo spettatore con la forza e la potenza della sua interpretazione mai banale. In questo modo l'attrice trasmette le sue emozioni a tutti i livelli allo spettatore senza che ci si distragga dalla storia.” Alina Serban interpreta Pamela, una giovane rom diversa da tutte le altre nella sua comunità.
 
 
 
Una menzione speciale per la sceneggiatura va a Enrique Castro Rios per il film Decembers, “per la scrittura originale dello script, raccontando la stessa storia da tre ottiche diverse dei caratteri ben definiti”. Decembers ruota intorno all’invasione americana di Panama nel 1989 e alla riconciliazione tra i sopravvissuti un decennio dopo.
 
Da quest’anno il Premio per il Miglior Documentario Italiano e Internazionale è stato assegnato dalla giuria del pubblico.
 
Per la sezione Documentari italiani vincono ex aequo Amaranto di Emanuela Moroni e Manuela Cannone e The Fifth Sun di Cristiana Pecci e Matteo Maggi. Al centro di Amaranto le emergenze che la società contemporanea si trova ad affrontare a partire da cinque storie: l’ostetrica Verena Schmid, il maestro Franco Lorenzoni, la contadina ed esponente del bioregionalismo Etain Addey, la referente del cohousing San Giorgio Alida Nepa e la biologa e permacultrice Saviana Parodi. The Fifth Sun è un doc. sulla Wanderlust, quell’irresistibile desiderio di vagabondare, che per alcuni è una sindrome da ricercare nel gene DRD4, per altri il dono di chi è nato per esplorare. I registi decidono così di seguire Panu, un viaggiatore finlandese, in un road trip dalla Finlandia all’Australia alla rincorsa di un'eclissi totale di sole; a una settimana dalla fine, però, qualcosa va storto.
 
Sul fronte dei Documentari internazionali vince This is Love di John Alexander che racconta la vita dell’oscuro cantante soul Rudy Love autore misconosciuto di uno dei brani più suonati della storia della musica. Il doc mette a fuoco il potere che esercita, da decenni, su ascoltatori spesso inconsapevoli. La sua figura riemerge grazie alle testimonianze di George Clinton e Jay Z e molti altri che svelano un eroe non celebrato del soul.
 
Per la sezione Corti italiani vince come Miglior Cortometraggio Aleksia di Loris di Pasquale ispirato ad un caso di cronaca di violenza all'interno di una caserma dei Carabinieri.
 
Una menzione speciale va a Per sempre di Alessio Di Cosimo con la partecipazione di Lou Castel nei panni di un vecchio pittore che vive in solitudine nella sua piccola casa di fronte al mare con una routine mattutina che si spezza in un giorno speciale e importante per lui. Quel giorno ha un compito, come ogni anno, da sempre e per sempre la sua unica ragione di vita.
 
Per la sezione Corti internazionali vince In the name of the Strawberry the Chocolate and the Holy Spirit di Karla Lulić con protagonista un sacerdote devoto in un villaggio pieno di fanatici cristiani che una domenica, dopo la messa, ha voglia di un gelato e farà qualsiasi cosa per questo semplice piacere, anche a costo della propria fede.
 
Per la sezione dei Cortometraggi realizzati dagli studenti vince Croste di Polenta di Emanuele Bonomi ambientato nel Sud Tirolo del 1915: due amici vogliono disertare la chiamata alle armi dell’esercito Imperiale, ma il conflitto si avvicina sempre più e i due ragazzi dovranno affrontarne le conseguenze. Un racconto sull’innocenza perduta, tradizioni dimenticate, e scelte che cambiano la vita.
 
Infine per la sezione Corti di animazione vince Cat Noir di O'Neil Burgi che ha come protagonisti una lettera, un cuore spezzato, il rumore della pioggia, un gatto nero e un piano.
 
Per la sezione Sceneggiature di lungometraggio vince Tra le righe di Emanuela Mascherini, per la sezione Sceneggiature di cortometraggio Il gioco di Francesco Rizzo, per la sezione Soggetti Cinematografici Pensionat di Tania Innamorati.
 
Il RIFF - Rome Independent Film Festival, ideato e diretto da Fabrizio Ferrari, è realizzato con il contributo e il patrocinio della  Direzione Generale Cinema -  Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dell’ Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio. L'iniziativa è parte del programma di  Contemporaneamente Roma 2018 promosso e sostenuto da  Roma Capitale Assessorato  alla Crescita culturale e  in collaborazione con SIAE. 
Abbiamo incontrato Claudio Amendola in occasione della presentazione di Nero a metà, la fiction di Rai Uno in onda dal 19 novembre in prima serata. Gli abbiamo chiesto cosa ne pensa di integrazione razziale e dei suoi personaggi spesso al limite. 
 

Andrea Camilleri, Tiresia e l'eternità

Venerdì 16 Novembre 2018 19:26 Pubblicato in Full Screen

Andrea Camilleri ci parla del suo incontro con Tiresia, l'indovino cieco, che ha incarnato al teatro greco di Siracusa. L'intero spettacolo, per la regia di Roberto Andò nella splendida cornice del Teatro Greco di Siracusa, uscirà in sala con Nexo Digital il 5,6,7 e di nuovo il 22 novembre

Al via da venerdì 16 la XVII edizione del RIFF - Rome Independent Film Festival diretto da Fabrizio Ferrari, che torna al Nuovo Cinema Aquila al Pigneto con un programma ricco e articolatato.
 
Oltre 90 opere in anteprima italiana, 25 anteprime mondiali e 10 anteprime Europee.
Film di apertura “We” di Rene Eller tratto dal controverso romanzo  "Wij" di Elvis Peeters sulle inquietudini sessuali di un gruppo di adolescenti.
 
Per l’edizione 2018 saranno presentate oltre 25 anteprime mondiali e 10 anteprime europee, il Festival presenterà in concorso oltre 90 opere in anteprima italiana. Tra questi 10 lungometraggi in concorso, 19 documentari di cui 9 italiani e 10 internazionali. Da quest’anno inoltre il Premio per il Miglior Documentario Italiano e internazionale sarà assegnato dalla giuria del pubblico.
 
Oltre ai film e ai documentari anche 53 cortometraggi tra nazionali e internazionali.
 
Film di apertura dell’edizione 2018 “We” (Olanda/Belgio 2018)opera primadell’olandese Rene Eller. Il film, in anteprima, sarà proiettato venerdì 16 novembre alle 20.00 alla presenza del regista.
Il film sarà preceduto dal cortometraggio Aleksia di Loris di Pasquale che presenterà il suo lavoro su un’adolescente alle prese con le inquietudini di una maternità non voluta.
 
Spazio al cinema del reale per la prima giornata di festival con 4 documentari in concorso dei 19 presenti al RIFF. Si inizierà alle 16.20 con A step without feet di Lydia Schamschula e Jeremy Glaholt (Germania 2018). Un documentario sulla condivisione della cultura attraverso temi universali quali la musica, l’arte, la famiglia e l’amicizia. Sullo sfondo di in inverno berlinese sono messe a fuoco le vite di sette siriani esiliati dalla loro patria. Un lavoro contro il pregiudizio e gli stereotipi proposti dai media e contro la “deumanizzazione” che ne deriva.
 
A seguire: Everyone on stage di Frederic Even e Louise Mercadier (Francia 2018). Il centro medico professionale di Colombes accoglie 35 adolescenti con disabilità mentali. Questo documentario segue la vita di 10 di loro che svolgono attività in un circo, dalla preparazione alla performance davanti al pubblico. Un lavoro sull’ inclusione sociale a partire dalla disabilità che pone l’accento sull’accettazione e sul riconoscimento che la differenza può essere una ricchezza sociale.
 
Per i documentari italiani in concorso After Prayers di Simone Mestroni che alle 18.20 di venerdì 16 presenterà il doc al pubblico del festival. Il regista da tempo vive e lavora in India portando avanti progetti in ambito antropologico e visuale. Per anni ha condotto una ricerca etnografica di lungo termine nel Kashmir indiano, incentrata sulle dinamiche identitarie legate al conflitto. After Prayer mette a fuoco la vita nel Kashmir indiano che procede intrecciandosi all'ordinaria violenza legata al conflitto indopakistano. Scandita dal canto dei muezzin ogni storia prende una svolta inaspettata nei pressi di una moschea, nelle fasi immediatamente successive alla preghiera. Ancora oggi il sogno di un kashmir indipendente, e con esso l'incubo del conflitto, si perpetua generazione dopo generazione, alimentato dal sangue di nuovi martiri.
 
Chiude la prima giornata del RIFF il docin concorsoThe Fifth Sun che sarà presentato alle 22.20 da Cristiana Pecci e Matteo Maggi una coppia di registi italiani che lavorano, da più di un decennio, con il nome di “Coldfocus”.
 
Viaggiare è una forma di vagabondaggio o un percorso interiore che ti completa quando finalmente raggiungi la meta? I registi rispondono con un film documentario sulla Wanderlust, quell’irresistibile desiderio di vagabondare, che per alcuni è una sindrome da ricercare nel gene DRD4, per altri il dono di chi è nato per esplorare. Decidono così di seguire Panu, un viaggiatore finlandese, in un road trip dalla Finlandia all’Australia alla rincorsa di un'eclissi totale di sole. A una settimana dalla fine, però, qualcosa va storto. The Fifth Sun è un film che rivaluta le nostre idee di libertà.
 
Per gli altri lungometraggi in concorso: Alone at my Wedding di Marta Bergman (Francia/Belgio/Romania, 2018), che accompagnerà il film al festival. Arada di Mu Tunc (Turchia 2018), Decembers di Enrique Castro Ríos (Panama/Colombia, 2018) Kilikis…The Town Of Owls di Azlarabe Alaoui (Morocco, 2018), La partita di Francesco Carnesecchi (Italia 2018), Ordinary Time di Susana Nobre (Portogallo 2018), Scarlett di Luigi Boccia (Italia 2018), The Limit of directed di Alan Mulligan (Irlanda 2018), Verso un altrove di Massimiliano Amato (Italia 2018)
 
Per i documentari internazionali in concorso anche: La bataille d’Alger un film dans l’histoire di Malek Bensmail (Algeria/Francia/Svizzera 2018) che sarà presente al RIFF, Landascape of Music di Petr Keleptrishvili & Artem Ozhogov (Russia, 2018), presenti al Festival, Roma 167/62 di Carlos Higinio Esteban (Spagna /Italia 2018) che accompagnerà il film con il produttore Laurent Andreoli, Shadows of Light di Daniel Henríquez (Argentina 2018) che sarà presente con la musicista Eliane Correa, The Old Cat di Xavier Labruyère e Bernard Louargant (Francia/Argentina 2018), This is Love di John Alexander (USA 2018), per il doc sarà presente il produttore Shawn Rhodes, Vostok N°20 di Elisabeth Silveiro (Francia 2018), What Walaa Wants di Christy Garland (Canada/Danimarca 2018).
 
 
Per DocumentaRIFF - documentari italiani in concorso troviamo inoltre:Amaranto di Emanuela Moroni & Manuela Cannone (Italia 2018), Effatà Road di Martino Lo Cascio (Italia 2018), I Babelici di Alessandro Quadretti (Italia 2018), Le Periferie di Roma e il Movimento democratico di Enzo De Camillis (Italia 2018), RKM Roma Kaputt Mundi di Francesca Picozza & Andrea Santoro (Italia 2018), Tra il cane e il lupo di Giulia Cecilia Sodi (Italia 2018), Vinilici. Perché il vinile ama la musica di Fulvio Iannucci (Italia 2018).
 
Tre i focus attesi in questa rinnovata edizione del festival: il Country Focus Spagna, intitolato Operas primeras: donne cineaste, co-organizzato dall’Istituto Cervantes di Roma e dalla Fondazione SGAE, con l’obiettivo di presentare le opere prime delle registe emergenti che lavorano in ambiti molto diversi tra loro ma che sostengono la validità di credere nel cinema come forma di espressione. Sabato 17 sarà presente la regista Ana Murrugaren per il film La Higuera de los bastardos, la storia di un soldato falangista che si converte in un santone.
 
Particolare attenzione anche per il Country Focus Albania in collaborazione con Agron Domi, direttore e fondatore del Tirana International Film Festival, che sarà ospite della kermesse.
 
Tra gli ospiti di domenica 18 anche Lou Castel interprete del corto Per Sempre di Alessio di Cosimo sulla vita di un anziano pittore.
 
Tra i cortometraggi in concorso: Judith Hotel dell’attrice, fotografa e modella canadese Charlotte Le Bon e Pygmalion di André Hoven.
 
Dopo il successo riscosso nelle scorse edizioni, torna anche quest’anno il Focus LGBT: il valore della diversità in cui vengono presentati alcuni cortometraggi internazionali a tematica LGBTQ.
 
Tra i giurati 2018 del RIFF Agron Domi direttore e fondatore del Tirana International Film Festival, dalla cui partnership è nato il Focus Albania, Margherita Lamesta Krebel attrice e scrittrice, Jorgelina DePretis casting director, e Dario Gorini regista e sceneggiatore.
 
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