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Lacci

Martedì 08 Settembre 2020 13:26 Pubblicato in Recensioni
Apre l’edizione 2020 del Festival di Venezia l’ultimo film di Daniele Luchetti, regista romano che spesso pone al centro delle sue opere la natura delle relazioni familiari e sentimentali. 
La storia si apre nel contesto della Napoli dei primi anni 80. Vanda (Alba Rohrwacher) e Aldo (Luigi Lo Cascio) sono una coppia con due figli, un maschio e una femmina, che subito affronta una crisi nel momento in cui lui s’innamora di Lidia,  una collega più giovane che gli farà mettere in discussione il suo ruolo genitoriale e maritale.
Ma il tempo non è sempre portatore di soluzioni edificanti. La seconda metà del film racconta la vita diadica dei più adulti Vanda e Aldo, interpretati stavolta da Laura Morante e Silvio Orlando che, dopo un weekend al mare trovano, al loro ritorno, il proprio appartamento devastato da ignoti e il gatto Labès, unica proiezione di vero e confortevole amore, scomparso.
A questo punto il film ci mostra anche i figli, ormai adulti, dei due protagonisti: Anna (Giovanna Mezzogiorno) e Sandro (Adriano Giannini), che non dividono mai la scena con i propri genitori, rendendo così più evidenti i differenti impatti psicologici delle azioni genitoriali nei confronti di figli inermi.
La natura dei sentimenti e come questi veicolino i rapporti umani è il filo conduttore della narrazione incentrata sulla famiglia protagonista del film di Luchetti, che si muove tra le macerie di una storia familiare che resiste al carico emotivo di un disamore latente che esplode fin dalle prime scene, per colpa o merito di un terzo e giovane personaggio femminile che detona il placido menage di una famiglia medio-borghese dell’Italia dei primi anni 80.
C’è una importante centralità dei dialoghi e delle parole che, seppure esplicativi delle dinamiche sentimentali e familiari, rendono il film a tratti verboso e quasi didascalico. Si ha l’impressione che i personaggi, seppure coinvolti dal pathos emotivo della lotta e della riconciliazione, vogliano spiegare allo spettatore, senza enuclearle davvero, le cause dei loro drammi interiori e le tensioni familiari conseguenti. E tanto i discorsi sono importanti (Aldo è una voce in radio) e puntellano la narrazione, che i momenti tensivi tra i personaggi principali sono resi muti dal regista, che sceglie discretamente di farsi più da parte, rendendoli così, in quei casi, paradossalmente più efficaci e autentici.
Il film mostra le conseguenze psicologiche dell’infanzia, e quindi anche le conseguenze dei rapporti genitoriali, sulla vita dell’uomo adulto e sul valore che questo darà alla propria vita e alla gestione delle proprie pulsioni.
La figura del padre raccontata da Luchetti è quella di un genitore distratto, corrivo, seppure a suo modo presente, che non sa o forse non vuole cogliere davvero le proprie responsabilità in nome di una malcelata sfrontatezza nell’inseguire una felicità amorosa che appaghi l’unico sentimento autentico che provi un uomo vanesio. E’ un padre degli anni 80, di una società in divenire, in cui la famiglia comincia a non essere più, o almeno non solo, il centro della vita dell’uomo. Al tempo stesso però, il personaggio interpretato da Lo Cascio raggiunge il massimo della sua dignità nel momento in cui esprime la volontarietà di seguire la natura delle sue vere passioni. 
“Noi abbiamo fatto un patto, e rispettarlo è un fatto di lealtà. Se ti sei innamorato è un altro conto. Se tu ora dici la verità salvi la vita a tutti” dice Vanda ad Aldo, dopo che lui le confessa il suo tradimento. In questa battuta c’è tutto il senso che nutre lo spirito del messaggio filmico di Luchetti e c’è l’archè di quello che vedremo nell’ora successiva. 
La vera scelta, quella importante davvero, che farà Aldo, non sarà infatti quella di andare via, ma quella di tornare e tenere per sempre il vero amore rinchiuso in un cubo di legno inespugnabile. Come in un’urna, in cui il passato è il laccio corrosivo di un presente privo di reale ed onesta autenticità sentimentale.
I lacci a cui fa riferimento il titolo del film sono infatti legami, a volte nodi, a volte catene, che nutrono lo spirito delle relazioni umane e che in una scena, svolta narrativa nel film, sono fisicamente motore di riconciliazione e strumento di redenzione per un padre per anni assente.
Il vero errore, sembra dire il regista allo spettatore, è quindi quello di non far corrispondere le proprie azioni ai propri sentimenti, costruendo così legami che possano esplicitare un esemplare senso di responsabilità in chi li subisce.
 
Valeria Volpini

L'Italian Horror Fest celebra Dario Argento nel suo decennale

Lunedì 07 Settembre 2020 16:58 Pubblicato in News
Torna l’Italian Horror Fest nel decennale della prima edizione, opportunamente rivisitato a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al COVID19 e, di conseguenza, modificato in IHF Covid Edition 2020.
 
Un’edizione molto più estesa delle precedenti, in quanto avviata online nel Giugno 2020 e destinata a concludersi il prossimo Dicembre.
 
 
L’ideatore e direttore artistico Luigi Pastore ha infatti preso parte settimanalmente a dirette Facebook attraverso cui presentare di volta in volta i diversi ospiti e i relativi lavori audiovisivi, tra corti, medi e lungometraggi. Ogni Lunedì, alle ore 21.30, sarà ancora possibile assistere alle dirette sulla pagina Facebook del festival:
 
 
Novità di questa Covid Edition risiede oltretutto nel fatto che è possibile iscrivere in concorso anche le opere non inedite e che hanno già partecipato ad altre manifestazioni, realizzate tra il 2015 e il 2020. Perché l’obiettivo dell’Italian Horror Fest non è quello di creare competizione, ma di supportare l’emersione della qualità dei filmmaker .
 
La serata di premiazione si svolgerà a Dicembre, in una giornata evento dal vivo alla quale prenderanno parte tutti gli elementi della giuria, dal presidente Lamberto Bava (Démoni) al musicista Claudio Simonetti (Phenomena), il cineasta stracult Luigi Cozzi (Starcrash – Scontri stellari oltre la terza dimensione), lo sceneggiatore Antonio Tentori (Rabbia furiosa – er Canaro) e Paolo Nizza, ovvero Mr. Paura di Sky Cinema.
 
A rappresentare la giuria del pubblico sarà presente Ilaria Monfardini, amministratrice del gruppo Facebook Film Horror… Che passione.
 
La data ultima per poter iscrivere un’opera al Festival è il 30 Settembre 2020. Tutti i titoli pervenuti avranno una première online, a seguito della quale la giuria del pubblico voterà quelli che hanno saputo ottenere più visualizzazioni.
 
Consegnerà il premio ai vincitori delle sezioni relative al miglior cortometraggio e al miglior lungometraggio il Maestro della suspense e dell’horror Dario Argento, nel corso della giornata live conclusiva prevista a Dicembre.
 
Supportano l’Italian Horror Fest Troma Entertainment di Lloyd Kaufman, Profondo Rosso Store, le riviste Nocturno Cinema e Delirium e i gruppi Facebook Essere Horror, Film Horror… Che Passione, Horror Italia 24, Horror Obsessed, Horrorpedia It, La Cripta di MATT, Zio Tibia Horror Picture Show.
 
In attesa della sua uscita nelle sale, prevista per il 18 Settembre 2020, verrà presentato domenica 6 settembre nel corso della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia il lungometraggio Donne e donne.
 
Scritto prodotto e diretto da Minuta Gabura, che ne è anche interprete, Donne e donne è ispirato a una storia vera ed è dedicato a tutte coloro che hanno trovato la morte per mano di un uomo, ma anche a coloro che subiscono e hanno subito ogni tipo di violenza e che, con coraggio, sanno ricominciare.
 
 
Sinossi:
Giulia è una donna di 34 anni, romena madre di due giovani figli e con poca fortuna. In testa il tormento di un sogno: aprire un bar nella sua città, ma non aveva a disposizione risorse finanziare sufficienti. Decide di affrontare un enorme sacrificio, quello di lasciare i figli con i genitori e intraprendere un viaggio in Italia in cerca di un lavoro per poter realizzare il suo sogno. Padova le si presenta come una città ricca e piena di nuove possibilità lavorative. Si impegna per ben sette anni a svolgere vari mestieri, riuscendo a lavorare infine per conto suo a Villa Carla, organizzando eventi e feste private, con l'aiuto anche dei figli. Giulia trova anche l’amore. Nel suo cuore fa breccia un uomo di nome Marco e intraprende con lui una relazione per circa sei anni, progettando in futuro il matrimonio. Ma, proprio quando tutto sembra andare per il meglio, accade qualcosa che sconvolgerà la sua vita. Dopo la morte di Marco, le si avvicina un uomo di nome Luca, che Giulia e i suoi familiari considerano una persona dal carattere umile e generoso; ma anche questa volta la donna è inconsapevole di ciò che le sta per accadere.
 
Girato tra Padova e Venezia, Donne e donne porta in scena due uomini agli antipodi, due amori opposti: un amore puro e un amore violento.
 
Accanto a Minuta Gabura, fanno parte del cast Antonio Zequila, Daniele Lo Savio, Luis Fernandez de Eribe, Iuliana Popovici, Maria Pia Berno, Daiana Bianco, Giulia Corroccher, Giuseppe Milazzo Andreani, Paolo Braghetto, Mauro Cicciarello, Moreno Pampagnin, Dario Luigi Tardivo, Alexandra Moldoveanu, Desiree Cionac.
 
L’appuntamento con regista e cast che presenteranno Donne e donne alla settantasettesima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia è per Domenica 6 Settembre 2020, alle ore 14.30, nell’ambito degli incontri della Regione Veneto – Fondazione Veneto Film Commission, presso l’Hotel Excelsior.
 

Kids in love con Cara Delevingne su Amazon Prime

Mercoledì 02 Settembre 2020 17:05 Pubblicato in News
Draka Distribution presenta, in prima visione esclusiva su Amazon Prime Video, Kids in love, un “film di ragazzi per ragazzi” diretto da Chris Foggin e interpretato da Will Poulter (la trilogia Maze runner), Cara Delevingne (Città di carta) e Alma Jodorowsky (La vita di Adele).
Dai produttori di St Trinian’s e Fusi di testa, Kids in love è stato selezionato come Miglior film inglese al Festival Internazionale dei Film di Edimburgo, ed è ora tra i titoli in evidenza sulla piattaforma Amazon Prime Video.
 
 
Protagonista di Kids in love è Jack (Poulter), il quale è in attesa di iniziare il suo anno sabbatico in vista del college ed è “quasi” pronto per dedicarsi ad un periodo di stage e viaggi accuratamente organizzato dai suoi genitori, che sognano per lui una brillante carriera. Ma, in fondo, il ragazzo sente che nella vita c’è molto più di ciò che il padre ritiene giusto per lui e la sua voglia di vivere esperienze nuove finirà per condurlo tra le braccia di una Londra bohemien mai conosciuta, seducente e stimolante. L’incontro casuale con la bella ed eterea Evelyn (Jodorowsky) e i suoi amici, tra cui lo spirito libero Viola (Delevingne), lo porterà radicalmente fuori rotta. Evelyn è la ragazza mai incontrata prima e lui si lascerà rapidamente andare ad un vortice di situazioni nuove ed eccitanti che lo spingeranno a rivedere i suoi piani, fino allo scontro con la famiglia e con la sua vecchia cerchia di relazioni, dalle quali si sentirà improvvisamente annoiato ed oppresso.
 
Alla fine, andare fuori strada può essere la via per conoscere aspetti di sé insospettati e per trovare la giusta direzione da intraprendere; perché essere se stessi e scegliere cosa fare della propria vita è la sfida con la quale ognuno di noi prima o poi deve misurarsi.
 
“Il pubblico ha fame di storie in cui possa identificarsi, per questo motivo Kids in love ha un valore importante in questo momento, soprattutto per i giovani” – dichiara Foggin –  “Sono un regista che è sempre stato interessato a portare sullo schermo storie vere e questo film mi ha dato la possibilità di esplorare uno spaccato del nostro tempo, con tutto il suo humour, le sue stravaganze, le tentazioni e i rischi. Volevo raccontare la complessità dei rapporti umani, mettendone in luce bizzarrie e incertezze, mescolando risate sguaiate con momenti commoventi di autentico dramma… Vorrei che il pubblico viaggiasse con i nostri personaggi, in cerca con loro dell’amore e della propria strada. Kids in love è un film di formazione a cui tutti possiamo far riferimento, perché tutti ci siamo passati … una storia contemporanea sull’amore e sulle relazioni tra i giovani”.
 
Kids in love include nel cast Jamie Blackley (Biancaneve e il cacciatore), Sebastian De Souza (I Borgia in tv), Preston Thompson (l’imminente Pixie), Gala Gordon (White Island) e Geraldine Somervile (la saga di Harry Potter) ed è scritto dagli stessi De Souza e Thompson.