E-mail: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Prodotto da Alberto De Venezia per Ipnotica produzioni, arriva nei cinema il 26 Maggio 2022 Karate man, nuovo film diretto da Claudio Fragasso, autore di Palermo Milano solo andata e Milano Palermo Il ritorno.
Karate man s’ispira alla vera storia del protagonista Claudio Del Falco, raccontando di un karateka che trova fin da bambino la forza per combattere tramite lo sport la malattia da cui è affetto.
Durante i campionati mondiali di karate Claudio Del Falco, campione d’arti marziali, perde il titolo combattendo contro Stefano Maniscalco, pluricampione mondiale e internazionale. Alla fine del combattimento, Claudio cade in coma, ma non per i colpi subiti da Maniscalco, bensì a causa della malattia che lo affligge da quando era bambino, da lui sempre nascosta a tutti. Malattia che, insieme alla passione per le arti marziali e ad un grande centro sportivo, ha ereditato dal padre, il quale gli ha insegnato a conviverci, curandosi senza smettere e, al contempo, di sognare in grande. Quando Claudio esce dal coma, accanto a sé ha Laura, sua fisioterapista di sempre, nonché medico sportivo con cui vive una storia d’amore tormentata a causa dell’ex compagno di lei, Maurizio, giovane psicolabile violento e pericoloso, che non accetta la fine del loro rapporto minacciandola continuamente. Drammatiche conseguenze portano Claudio a cadere in una sorta di depressione, ma il suo amico Maniscalco gli è vicino e lo convince ad allenarsi per riprendersi e prepararsi ad affrontare un incontro durissimo di MMA, in quanto scommesse clandestine fatte a sua insaputa rischiano di rovinargli l’esistenza e di privarlo proprio della preziosa palestra. Man mano che cerca di realizzare il sogno di una vita: diventare l’unico vero karate man, campione internazionale d’arti marziali...
Il regista dichiara: “Karate man è la rivincita sulla vita di un bambino colpito da una malattia a soli dieci anni. Un bambino che si era chiuso in se stesso privandosi di tutto, perché si sentiva diverso dagli altri. Ma poi, attraverso la conoscenza di uno sport nobile e antico come il karate, si rialza diventando un esempio per tutti quelli che, come lui, si sentivano esclusi. Superando ogni aspettativa, entra nelle competizioni europee e mondiali diventando un campione. Anche se la storia è di fantasia è stata ispirata dalla vita vera di Claudio Del Falco, il protagonista del film. Se lo sport può aiutare a vincere le paure e le limitazioni di chi è affetto da problemi di salute raggiungendo anche traguardi impensabili, questo è un messaggio positivo che deve essere veicolato a tutti”.
Firma la sceneggiatura di Karate man Rossella Drudi, da un soggetto scritto insieme allo stesso Fragasso, mentre, al fianco di Claudio Del Falco, fanno parte del cast il vero campione del mondo di karate Stefano Maniscalco, Anne Garcia, Tony Scarf, il pluricampione di MMA Michele Verginelli, Stefano Calvagna, Melina Arena, Gianluca Potenziani, Marco Aceti, Ivan Lucarelli, Gabriela Teleaga, Monica Carpanese, Marco Camera, Delia Germi, Fedele Tullo, Noemi Cognini e, nei panni del protagonista da bambino, Niccolò Calvagna.
Ponnto Production è produzione associata di Karate man, che, patrocinato dalla FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali), WKF (World Karate Federation) e da Sport e Salute, è distribuito da Ipnotica Film.
Da un’idea del produttore Sergio De Angelis,Per chi suona Campanella: dal flop al cult è il titolo di un film d’imminente uscita scritto da Lorenzo De Luca e diretto da Fabrizio Rampelli dedicato al cineasta Pierfrancesco Campanella.
A prima vista può risultare strano che venga celebrato proprioPierfrancesco Campanella: non è un regista campione di incassi, né in passato è stato particolarmente amato dai critici. Eppure, incredibilmente negli ultimi tempi è stato riscoperto dagli amanti del cinema di culto, a cominciare dalla ripubblicazione su dvd CG Entertainment e in streaming della sua principale filmografia, a partire dalla commedia Strepitosamente… flop. Ottime vendite e recensioni positive hanno portato a pensare che, proprio come il buon vino, si tratti di film che invecchiando migliorano, tanto che i due thriller Bugie rosse e Cattive inclinazioni godranno presto di capillare distribuzione in blu-ray addirittura negli Stati Uniti, nelle versioni restaurate da negativo originale.
Il documentario Per chi suona Campanella: dal flop al cult, dunque, intende omaggiare questo discusso artista, capace di suscitare reazioni molto contrastanti tra chi lo critica ferocemente e chi lo ammira per la sua originalità, l’autoironia e il suo essere “politicamente scorretto”. D’altra parte, i suoi lavori, forse un po’ troppo “avanti” per i periodi in cui vennero concepiti e, di conseguenza, “disturbanti”, non furono troppo capiti. E Rampelli non si limita a ripercorrere la carriera di Campanella, ma scava a fondo sulla sua controversa personalità attraverso le testimonianze di molti addetti ai lavori che lo conoscono assai bene; mentre, tra i vari intervistati, a fare da filo conduttore è il professor Fabio Melelli, autorevole docente di Storia del Cinema presso l’Università di Perugia.
Quindi, Per chi suona Campanella: dal flop al cult rappresenta l’ulteriore testimonianza del momento favorevole che sta vivendo Pierfrancesco Campanella, reduce oltretutto dai numerosi premi conquistati dal suo ultimo cortometraggio: Sacrificio disumano interpretato da Maria Grazia Cucinotta, trionfatore, tra gli altri, presso l’Hollywood Blood Horror Festival, il Rome International Movie Awards, il San Marino Green Movie, il Castelli Romani Film International, il Terra di Siena Film Festival, l’Ostia Film Festival, il Digital Media Festival,il Cubo Cine Festival e Primo Piano sull’Autore: Pianeta donna, prestigiosa rassegna curata da Franco Mariotti.
Ma per Pierfrancesco Campanella gli impegni dietro la macchina da presa non si fermano, in quanto sono in lavorazione un documentario sulla “beat generation”, un lungometraggio horror per il grande schermo provvisoriamente intitolato La lista micidiale e, infine, Il provino, short sulle molestie alle attrici da parte di registi e produttori, di cui è anche protagonista insieme alla brassiana Francesca Nunzi, aNicholas Gallo e aValeria Di Pace.
Una settimana scandita da giornate tematiche incentrate sulla coproduzione e l’internazionalizzazione, l’innovazione e il futuro dell’audiovisivo, e ancora la formazione, l’importanza della tutela e la conservazione del patrimonio culturale. Questo e molto altro è ORIZZONTI Italia-Cuba, iniziativa ideata e promossa da Teatri della Resistenza, con il sostegno della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MiC e l’Instituto Cubano del Arte e Industria Cinematográficos (ICAIC), e volta a promuovere il comparto cinematografico e audiovisivo tra i due Paesi, l’Italia e Cuba, e a intensificarne le relazioni culturali e le collaborazioni professionali.
ORIZZONTI Italia-Cuba, che si svolgerà a L’Avana e nella città di Camaguey, tra il 4 e l’11 Giugno 2022, mira a superare il concetto convenzionale di Festival, presentandosi infatti quale spazio di dialogo tra le due industrie cinematografiche proponendo incontri, tavoli di confronto, masterclass e anche proiezioni e retrospettive al fine di promuovere il cinema italiano a Cuba e nell’America Latina, con particolare attenzione ai settori della coproduzione e della distribuzione.
Per questa prima edizione, Orizzonti Italia-Cuba renderà omaggio, in occasione del 120° anniversario della nascita, a Cesare Zavattini (Luzzara - Reggio Emilia, 20 Settembre 1902 - Roma, 13 Ottobre 1989), vero e proprio “padre” del Neorealismo, soggettista e sceneggiatore, ma ancora scrittore, poeta e giornalista.
Attraverso la figura di Cesare Zavattini, infatti,Orizzonti Italia-Cuba vuole rafforzare il già forte legame culturale in essere tra Italia e Cuba. Il costante dialogo che l’artista ha avuto con la prima generazione di registi e intellettuali cubani resta, ad oggi, un unicum nella cultura cinematografica mondiale. Orizzonti Italia-Cuba e l’Ambasciata cubana in Italia, grazie al sostegno della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MiC e dell’Instituto Cubano del Arte e Industria Cinematográficos (ICAIC), promuovono quindi, per l’occasione, una serie di eventi cinematografici e culturali nel corso del 2022 in Italia e nell’isola caraibica per valorizzare la memoria artistica di uno dei maestri del cinema italiano.
Tra le altre iniziative dedicate ai 120 anni dalla nascita di Cesare Zavattini, anche la realizzazione di un catalogo in doppia lingua (italiano e spagnolo), a cura del prof. Dario E. Viganò, composto da saggi di accademici e studiosi, italiani e internazionali, e da un apparato fotografico proveniente dalle principali realtà istituzionali del settore e che verrà presentato in occasione Festival Internacional del Nuevo Cine Latinoamericano de La Habana (Dicembre 2022).
In calendario, nel fitto programma che si articolerà nei luoghi storici della città per eccellenza dell’audiovisivo cubano, anche una rassegna cinematografica di autori contemporanei e una retrospettiva dei film scritti da Cesare Zavattini organizzata dalla Cinemateca di Cuba.
Ma non solo prettamente cinema, e non solo Zavattini al centro di ORIZZONTI Italia-Cuba. Infatti, tra i principali protagonisti dell’iniziativa, che nasce in collaborazione con la Roma Lazio Film Commission, anche il territorio laziale, regione ospite di questa prima edizione, e vero e proprio set a cielo aperto. Diversi anche gli ospiti di ORIZZONTI Italia-Cuba, nazionali e internazionali, che prenderanno parte al Festival.
Orizzonti Italia-Cuba vanta, tra i suoi sostenitori, le principali realtà culturali e imprenditoriali del panorama cinematografico italiano e cubano. La linea progettuale si inserisce all’interno di un orizzonte di collaborazione continua che ha permesso in passato azioni di sostegno come la donazione di un proiettore e la digitalizzazione di una delle principali sale cinematografiche de L’Avana (Cine 23 y 12), la valorizzazione del cinema italiano oltreoceano attraverso retrospettive e Masterclass, tra cui quella dedicata a Marco BellocchioePaolo Virzí, e la presentazione dei documentari di Sky Arte e del film di Wim WendersPope Francesco. A Man of His Word.
La direzione artistica di ORIZZONTI Italia-Cuba è di Simone Faucci e Luis Ernesto Doñas.
“Il mare, il sole e l’orizzonte. È là che forse si sono incontrate le nostre idee, le nostre esigenze ̶ dichiarano ̶ così da mettere un punto fisso proprio in quell’orizzonte irraggiungibile che, come l’utopia di Birri, è fonte di ispirazione e movimento. Italia e Cuba, due terre circondate dal mare, due terre di cultura, dove lo sguardo inevitabilmente si proietta attraverso l’idea di ponte come simbolo. Un ponte già creato nel passato che unisce la cinematografia italiana e cubana con tante tappe importanti: dall’arte di Zavattini fino alle più recenti collaborazioni anche nel settore dell’industria. Stimolare uno spazio di pensiero e di azione per riattivare questo ponte rendendolo più solido per il futuro, ci sembrava doveroso. Esigenza condivisa fra vecchi e nuovi amici”.
Dopo la prima nazionale, tenutasi presso il festival Giallo Berico di Ponte di Barbarano (Vicenza), inizia il percorso festivaliero, dentro e fuori dai confini italiani, per Two sisters, cortometraggio scritto e diretto da Diego Carli.
Un grande progetto, unico nel suo genere, ispirato a fatti realmente accaduti sui Monti Lessini di Verona circa quattrocento anni fa. Un horror storico e psicologico che, ambientato nel periodo di massima diffusione dei processi per stregoneria, esplora la mente delle persone immerse allora nelle credenze e nella superstizione.
Two sisters si svolge nel XV secolo, nell'attuale provincia di Verona, al tempo sotto il dominio della Serenissima Repubblica di Venezia. Accusate di stregoneria, due sorelle sono legate da un forte rapporto di fratellanza e amore reciproco che le porterà ad una tragica fine, in quanto il loro destino sembra segnato: cinque individui le inseguono attraverso i boschi per ucciderle. Durante la fuga, quindi, saranno costrette a compiere una scelta drammatica.
Con un cast comprendente, oltre alle due protagoniste Jenni Tatani e Marianna Caporali, Alessandro Apostoli, Viviana Leoni, Samuele Ferri, Jordì Beltramo, Carlo Residori, Jordi Tambara, Mattia Cæsøns, Camilla Carli, Francesca Cavallo e Claudio Leoni, una storia di estremo amore e di sacrificio. Un film che gioca sul filo dell’avventura, della leggenda e della superstizione antica che si rivela reale e inarrestabile. Scavando nel profondo dell'animo umano per riuscire a far leva sui sentimenti, oltre che sulle paure di ognuno di noi.
I processi del Tirolo e la repressione dei delitti di magia e stregoneria in Friuli (1557-1798) rientrano tra i materiali storici presi come punti di riferimento nella lavorazione di Two sisters, insieme a lungometraggi quali Häxan, reportage sulla stregoneria diretto nel 1922 dal danese Benjamin Christensen, e l'onirico ed evocativo I Diavoli di Ken Russel.
In Two sisters, dunque, la paura dell'ignoto identificato come "il male" prende vita, diventa tangibile, quasi a soddisfare le insane aspettative di coloro che descrivevano questo peccato come fonte di tutte le calamità sulla terra, da combattere con ogni mezzo, perseguitando anche chi poneva perplessità su argomenti ben descritti e testimoniati dagli atti processuali dell'epoca.
Il regista stesso cura il montaggio del film insieme a Edoardo Olivieri, mentre la fotografia è di Emiliano Verzé e le musiche sono a firma di Luigi Maria Mennella, Leonardo Landini, Camilla Carli e Choir Tenebrae. Si occupano del trucco e degli effetti speciali Sofia Molinaro, Jessica Bellaria, Anna Penazzo e Camilla Carli.
Two sisters è prodotto da Massimo Bezzati e Diego Carli, con produttori esecutivi Zarina Ospanova e Scott Brand, co-produttori Paolo Caporali, Danny Langston ed Edoardo Olivieri e produttore associato Antonio Toma.