La natura è per ogni essere umano madre. Ha un legame speciale con i suoi figli ma se non la rispettano a dovere si ribella e può diventare nemica e matrigna.
Nel documentario la natura estrema e incontaminata della Norvegia è la protagonista assoluta.
Dialoga con una coppia di genitori anziani che sono sempre rimasti nel luogo nel quale sono nati, sono stati educati al rispetto, ad abitare in un luogo sacro con la delicatezza di chi attraversa gli spazi in punta di piedi.
ll bisnonno del padre aveva piantato un albero su una collina per suggellare la nascita di un amore e ora, svettante e maestoso, ricorda che bisogna rispettare e amare quello che appartiene alla terra sulla quale siamo ospiti solo per un periodo breve e incerto.
Il racconto, confezionato dalla figlia regista della coppia, è un respiro profondo di aria pura, leggera e cristallina.
Siamo immersi in un paesaggio reso vibrante da una splendida fotografia che rimanda un ecosistema meraviglioso ma al contempo fragile e delicato.
Il ghiacciaio, custode di ere e testimone del tempo, soffre a causa del cambiamento climatico e vorrebbe urlare di invertire la rotta.
L’essere umano intelligente è colui che non lascia impronte ma mantiene silente il suo impatto, si comporta da ospite scrupoloso e attento a congedarsi dal mondo con la premura di chi lascia al legittimo proprietario la casa pulita e in ordine.
Un documentario molto delicato che ci accompagna con grazia e levità.
Un viaggio quasi fiabesco alla ricerca del significato profondo che racchiude la vita delle persone che sanno scegliere un luogo e si impegnano al meglio perchè anche le generazioni future possano incontrare una natura amorevole e bella nella sua originalità.
Virna Castiglioni