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Ema

Lunedì 28 Settembre 2020 17:05 Pubblicato in Recensioni
Pablo Larrain (Neruda) torna sui luogo del delitto con Ema, un film presentato in concorso a Venezia 76, dopo una pausa di 2 anni dall'appannato Jackie, anch'esso lanciato dagli stessi lidi.
Protagonista della vicenda è la ragazza che dà il titolo alla pellicola, una conturbante ballerina interpretata da Mariana Di Girolamo, nell'atto di separarsi dal marito coreografo Gastòn (Gael Garcìa Bernal) e di restituire ai servizi sociali il bimbo adottivo in affidamento. Una vicenda che sembra già avviata verso una rapida conclusione si rivelerà un interessante intrigo famigliare nel momento in cui Ema vorrà smascherare le vere motivazioni dietro al disfacimento della sua famiglia.
Il primo impatto con il film in questione è visivamente travolgente, Larrain dà sfoggio di un'arte registica di grande livello nel dipingere a schermo colori sgargianti e dinamismi ipnotici. Caleidoscopiche tonalità fanno da sfondo a movimenti seducenti, in un'improbabile unione tra atmosfere alla Gaspar Noè e coreografie che strizzano l'occhio a David Bowie.
Spiccano su tutti i giochi di fuoco, brillanti e fiammeggianti nel loro rosso purificatore, mentre la protagonista muove gli ingranaggi dei suoi piani contro la decadenza morale di una città tanto stimolante nei sensi quanto opprimente nella sua realtà.
Di fronte a tale estasi cromatica la trama passa quasi in secondo piano, nonostante abbia le carte in regola per inserirsi nella scia di una cinematografia di almodovariana memoria. Tra voglie di rivalsa personale e maternità insoddisfatte però manca ogni tipo di spessore nelle dinamiche e nelle interpretazioni, che invece caratterizzano da sempre i film del regista spagnolo. 
La colpa non è neanche negli snodi narrativi, che nel finale chiudono la vicenda in una maniera inaspettatamente precisa, ma è soprattutto nella sceneggiatura troppo effimera e frammentaria. Spesso le emozioni sono veicolate da immagini più che da parole e nel complesso il quadro appare decisamente debole.
Le prove attoriali, non aiutate dalla scrittura, si affidano quindi a interpretazioni molto fisiche, su tutte la parte della Di Girolamo. La giovane attrice è sinuosa e felina nel portare avanti il suo inganno per le strade della città, mentre il resto del cast rimane molto in secondo piano, nascosto dalla sgargiante cortina che Larrain è comunque abile a creare davanti allo spettatore.
Nel complesso Ema è un film che indubbiamente colpisce, con un'apparenza gloriosa e magnifica, capace di creare suggestivi giochi visivi anche per l'occhio più esperto, ma nasconde una struttura troppo debole per tenere in piedi la bellissima macchina messa in moto dal regista cileno. Una visione che seduce ma non lascia il segno.
 
Omar Mourad Agha

In Prima Linea. Anteprima assoluta al Matera Film Festival

Venerdì 25 Settembre 2020 18:21 Pubblicato in News
Il documentario di Matteo Balsamo e Francesco Del Grosso sarà presentato alla prima edizione del Matera Film Festival sabato 26 settembre alle h 17, alla presenza dei registi e di una dei protagonisti, Andreja Restek.
 
 
Il film è tra i 6 documentari selezionati per il Concorso Ufficiale del “Matera Film Festival” e verrà proiettato all’interno del cinema “G. Guerrieri”, una storica sala cittadina, cuore pulsante della manifestazione.
“In prima linea” racconta la front line attraverso l’obiettivo di quattordici fotoreporter, che con i loro scatti hanno mostrato l’inferno, gli orrori, le sofferenze e le cicatrici indelebili della guerra. Le voci, le fotografie e i ricordi di uomini e donne diventano le tappe di un viaggio fisico ed emozionale tra passato e presente. Perché la prima linea non è solo dove si spara e cadono le bombe, ma ovunque si ‘combatte’ quotidianamente per la sopravvivenza.
 
Ecco i protagonisti di cui potrete ascoltare le testimonianze di una professione che ha lasciato - e lascia - i segni sulla loro pelle e che, attraverso questo documentario, non potrà lasciare indifferenti neanche voi: (in o.a.) Isabella Balena, Giorgio Bianchi, Ugo Lucio Borga, Francesco Cito, Mauro Galligani, Pietro Masturzo, Gabriele Micalizzi, Arianna Pagani, Franco Pagetti, Sergio Ramazzotti, Andreja Restek, Massimo Sciacca,
Livio Senigalliesi, Francesca Volpi. 
Il film è stato realizzato da Giotto Production in collaborazione con Merry-Go-Sound, la fotografia curata da Gianluca Sacchi, il montaggio da Roberto Mariotti. Le musiche originali sono state ideate da Paolo Fosso, mentre il suono è stato realizzato da Pablo Pulidori, Mauro Lafratta, Roberto Marelli e Daniele Guarnera si è occupato del sound design e mix. Motion design di Gabriele Tropiano.
 
 
 
Note di regia
 
"Quattordici fotoreporter di generazioni, stili, formazioni, approcci e provenienze differenti, sono diventati il nostro passe-partout per esplorare cosa ci può essere oltre la prima linea.
 
Attraverso le loro testimonianze raccolte lontano dai conflitti che hanno documentato fotograficamente nei decenni alla varie latitudini, il documentario parte dalle esperienze dei singoli nei ‘teatri di guerra’ per comporre un ritratto corale che affonda le sue radici nel perché di un mestiere così rischioso, ma al contempo importantissimo per il racconto della realtà. A spingerci è stata proprio la volontà di provare ad abbattere gli stereotipi presenti nell’immaginario comune, che li vede come dei superuomini e delle superdonne senza paura e mossi dall’adrenalina. Per farlo abbiamo scelto di rivolgere il nostro
sguardo verso l’essere umano che c’è dietro l’obiettivo della macchina fotografica, con tutto il carico di emozioni e di ‘cicatrici’ invisibili al seguito."
Matteo Balsamo e Francesco Del Grosso
 
Qui potete seguire tutti gli aggiornamenti:
 
 
 
Chiara Nucera

CinemUp: il cinema in terrazza!

Giovedì 24 Settembre 2020 18:06 Pubblicato in News
Inizia CinemUp, il primo festival cinematografico negli spazi condominiali di Roma, ideato da Maya Vetri e dall'Associazione Ex Allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia.
Quattro le serate, 24/ 26/ 30 settembre e giovedì 1 ottobre, in cui, a partire dalle ore 17, si potrà assistere a incontri, proiezioni, dibattiti e tanto altro in una location del tutto particolare: il terrazzo condominiale.
 
Il cinema rappresenta un momento di “meraviglia collettiva” ed è per questo che nel tempo ha avuto il potere di aggregare le persone rendendole partecipi di un'occasione magica.
Partendo da questa idea, in un clima di distensione e condivisione che avrà come scenario un luogo familiare come la terrazza e il cortile condominiale, prende il via CinemUp, la manifestazione cinematografica esclusiva per i soli condomini dei palazzi ospitanti.
 
 
CinemUp si sostiene grazie all'assegnazione del contributo per "Il Cinema Vivo", bando lanciato dalla produzione Zalab dedicato a realtà e progetti di settore, a cui si è aggiunta successivamente l'agenzia di comunicazione UMU di Padova per il valore riconosciuto all'iniziativa.
 
Tutti i film mostrati sono messi a disposizione dall’archivio della Cineteca Nazionale e con la collaborazione del Centro Sperimentale di Cinematografia.
 
Non mancherà l'attenzione ai più piccoli con un focus specifico dedicato. Nei pomeriggi verranno infatti condotti laboratori di regia, recitazione e costume da parte di esperti e le proiezioni dei film saranno precedute da quelle di corti animati selezionati dall’archivio della sezione di animazione del Centro Sperimentale di Cinematografia del Piemonte.
A fare da cornice alle serate ci sarà la mostra fotografica Roma nel Cinema con i materiali forniti dal Centro Sperimentale di Cinematografia.
 
L’evento sarà rivolto ai soli condomini dei palazzi ospitanti e rispetterà tutte le misure di sicurezza relative all’emergenza sanitaria in corso.
 
 
 
Di seguito il programma completo:
 
Giovedì 24 settembre - via Lasagna (Garbatella)
17-19 laboratorio di recitazione per bambine e bambini con gli attori Adriano Saleri e Eva Allenbach
20:30 proiezione dei corti animati del Centro Sperimentale di Cinematografia sede Piemonte, dipartimento di Animazione
“Maga Wanda” di D.Acito, G. Auditore, J. Martinello, A. Parisella, M. Treccani e “Polvere sottile” di A. Boatto, G. Cianci, S. Zanonato
21 introduzione al film da parte di Tommaso Capolicchio (sceneggiatore) e proiezione di “La Terrazza” di Ettore Scola (1980)
 
Sabato 26 Settembre - via Selinunte (Quadraro)
17-19 laboratorio di costume per bambine e bambini con Virginia Gentili
 
Mercoledì 30 Settembre - via Massaia (Garbatella)
17-19 laboratorio di regia per bambine e bambini con il regista Toni Trupia e l’attrice Eva Allenbach
20:30 proiezione dei corti animati del Centro Sperimentale di Cinematografia sede Piemonte, dipartimento di Animazione “The King Dom” di G. Bianchi, M. Campanaro, M. Raffaelli, E. Sorrentino e “Monster Mom” C. Guerreschi, G. S. Matteucci, A. Rosso, G. Siravo e S.Toresan
21 introduzione al film da parte di Mauro Berardi (produttore del film) e proiezione di “Ricomincio da Tre” di Massimo Troisi (1981)
 
Giovedì 1 Ottobre - via Selinunte (Quadraro)
20:30 proiezione dei corti animati del Centro Sperimentale di Cinematografia sede Piemonte, dipartimento di Animazione
“New Neighbours” di S. Burgio, A. Mannino, G. Rinaldi e “Il pasticcere” di A. Antinori, A. Di Molfetta, G. Landi ed E. Laviola
21 introduzione al film da parte di Antonio Medici (docente di cinematografia documentaria) e proiezione di “Roma Città Aperta” di Roberto Rossellini (1945)
 
Chiara Nucera
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Pierfrancesco Campanella. Tra anni 80' e stalking

Venerdì 25 Settembre 2020 17:52 Pubblicato in News
Il regista romano, ma di origini russo-pugliesi, noto per delle vere e proprie pellicole di culto come la commedia Strepitosamente… flop e i thriller Bugie rosse e Cattive inclinazioni è stato appena premiato a Los Angeles per il corto “L’amante perfetta”. Inoltre, tornerà presto sul set per dirigere un lungometraggio destinato alle sale.
 
 
Pierfrancesco Campanella è un cineasta decisamente atipico nell’ambito del panorama italiano, un personaggio fuori dal coro, che sfugge a qualunque classificazione. Da anni porta avanti un suo personale percorso artistico con coerenza, senza farsi condizionare dalle regole del “sistema” e dalle logiche di mercato.
E senza scomporsi per i feroci attacchi di critici prevenuti che spesso non hanno compreso appieno la sottile ironia e le venature tra il grottesco e il surreale di cui sono intrise le sue opere, tacciate qualche volta di degenerare nel trash involontario.
In tutte le carriere artistiche ci sono periodi positivi, alternati ad altri meno brillanti: Pierfrancesco si è concesso lunghe pause da dietro la macchina da presa, preferendo occuparsi di produzione e consulenze cinematografiche per progetti di colleghi.
Ma negli ultimi tempi è tornato varie volte sul set in prima persona, realizzando ben sei cortometraggi e tre documentari, stavolta tutti molto apprezzati anche dagli addetti ai lavori più esigenti. In particolare ha riscosso forti consensi il suo docufilm I love… Marco Ferreri, dedicato alla memoria del grandissimo autore de La grande abbuffata e di tanti altri capolavori. I love… Marco Ferreri sarà presto distribuito on line sulla piattaforma digitale CG Digital, dove sono già presenti tutti i film più conosciuti di Campanella. Recentemente il suo cortometraggio L’amante perfetta (A perfect lover), con Nicholas Gallo e Alessia Piovan, ha vinto il premio come miglior dark comedy all’importante manifestazione internazionale Hollywood Blood Horror Festival 2020, mentre un altro suo mini-film, L’idea malvagia (The evil idea), con Elisabetta Pellini e Nadia Bengala, è stato giudicato miglior thriller al Rome International Movie Awards 2020. Ma la soddisfazione più grande Pierfrancesco nell’ultimo anno l’ha ricevuta dal notevole riscontro di vendite conseguite dalla riedizione in dvd di tutti i suoi film a cura della CG Entertainment. Opere che per l’occasione, oltre che riscoperte dal grande pubblico, sono state ampiamente rivalutate anche dai critici con recensioni inaspettatamente molto positive. Pierfrancesco Campanella ovviamente non vive di ricordi e ha già pronti nuovi progetti per i prossimi mesi, a cominciare da un nuovo corto intitolato Sacrificio disumano, cui farà seguito un docufilm sui “mitici” anni Ottanta. Ma l’impegno cui il regista tiene di più è un lungo dal titolo provvisorio Trappola d’amore, ispirato a un argomento di stretta attualità come lo stalking sentimentale. Campanella ci tiene a sottolineare che si tratta di una storia autobiografica, non ha però chiarito se nella realtà dello specifico lui ha rivestito il ruolo della vittima o del carnefice. Per capirlo non resta che vedere il film quando sarà pronto!
 
Omar Mourad Agha