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La casualità è quel meccanismo ineluttabile che conduce ogni individuo verso una ben precisa concatenazione di eventi giusti o sbagliati che siano. A determinare pertanto il comportamento corretto o deprecabile del singolo è la gravità della circostanza o in cui lo stesso viene coinvolto, ma sopra ogni cosa la posta in gioco. Un processo molto elementare di causa ed effetto, che nella migliore delle ipotesi tende a mostrare il lato più risolutivo di un essere umano e nella peggiore delle ipotesi trascina il singolo in una serie di eventi catastrofici. Michael è un giudice, uomo limpido e rispettato in virtù della sua estrema correttezza e del rigore etico con cui svolge la sua professione. Egli vive a New Orleans assieme al figlio adolescente Adam ed entrambi provengono da un doloroso periodo di lutto a seguito della scomparsa di Robin, mamma di Adam e moglie di Michael. Il giorno dell’anniversario della morte della donna, Adam porta alcuni fiori nel luogo dove la donna perse la vita (un quartiere poco raccomandabile della città). Improvvisamente, un gang si avvicina al ragazzo con fare minaccioso, costringendolo a svignarsela in tutta fretta. Durante questa convulsa fuga, Adam ha un attacco d’asma e nel tentativo di recuperare il broncodilatatore distoglie fatalmente lo sguardo dalla strada ed investe un giovane motociclista, uccidendolo. Una premessa di forte impatto quella contenuta nei primi due episodi di questa serie di impianto fortemente classico, nell’accezione più pregevole di questo termine. Difatti siamo di fronte a quella che potremmo definire una vicenda di tradizionale serialità drammatica, con tutte le carte in regola per regalarci dialoghi di altissimo livello e scene di grande trasporto emotivo. Inutile sottolineare che il cuore pulsante di Your Honor risiede nell’incisiva interpretazione di Bryan Cranston, un vero e proprio certificato di qualità di ogni lavoro che lo vede come protagonista. Nel suo personaggio si scorgono tutte le fragilità di un uomo messo a dura prova da un destino spietato che lo ha trascinato nel fondo, ponendolo in una situazione disastrosa nella quale soltanto ricorrendo alla sua freddezza e ad un forte cinismo può tentare di tutelare il figlio. Una serie che tiene lo spettatore col fiato sospeso dall’inizio alla fine, una di quelle che si vorrebbero bere tutte d’un fiato, ma che purtroppo si è costretti a seguire a poco a poco a causa di una distribuzione a cadenza settimanale degli episodi. Perciò, per chi ancora non l’avesse fatto, su Sky Atlantic c’è da recuperare questa promettente serie drammatico-giudiziaria prodotta da CBS Studios, interpretata e scritta in modo magistrale.
Giada Farrace