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Musa: digitale femminile

Mercoledì 10 Ottobre 2012 17:00 Pubblicato in Concorsi

 

Scadenza bando: 27/10/2012

Il concorso è aperto ad autori e autrici di cortometraggi di vario genere, stile e contenuto. I lavori, presentati in formato digitale, che siano fiction, documentari, opere di video arte o di animazione non devono superare i 30 minuti di durata. La donna, la sua percezione del mondo, l’immaginario femminile: questi i temi da affrontare. Il sito www. mymovies.it caricherà i video e contribuirà a renderli visibili sulla rete. La giuria sarà composta da: Paolo Mereghetti del Corriere della Sera, Alessandra De Luca di Ciak, Barbara Sorrentini di Radio Popolare e Bruno Fornara. Per il primo classificato c’è un premio di 1.500 euro.

www.musadigitale.com

Visioni corte

Mercoledì 10 Ottobre 2012 16:56 Pubblicato in Concorsi

 

Scadenza bando: 20/10/2012

Con il patrocinio di Latina Film Commission, Comune di Minturno e Provincia di Latina, l’Associazione Culturale “Il Sogno di Ulisse”, lancia la prima edizione di Visioni Corte - Rassegna Internazionale del Cortometraggio Indipendente di Minturno. Sono 5 le categorie in gara: CortoFiction, per cortometraggi di ogni genere, dall’animazione al thriller; CortoMusic, dedicata a videoclip, opere di video arte e documentari accompagnati da musiche originali; CortoDoc, che raccoglie i documentari; CortoSchool, progetto riservato agli istituti di scuole medie e superiori; CortoZero, rivolto a tutti coloro che realizzano le proprie pellicole in maniera indipendente. Ai primi classificati di ogni sezione è assegnata una targa e un omaggio offerto dagli sponsor. I partecipanti devono fornire una copia del video in formato digitale e una foto rappresentativa del cortometraggio. Il bando di iscrizione è scaricabile dal sito della manifestazione. 

Info: www.visionicorte.it

Cinema zero

Mercoledì 10 Ottobre 2012 16:45 Pubblicato in Concorsi

 

Scadenza bando: 16/11/2012

Concorso per cortometraggi autoprodotti e indipendenti all'interno della quinta edizione il Festiva Cinema Zero di Trento. La manifestazione si propone come obiettivo principale quello di promuovere quel cinema svincolato dalle formule di produzione e distribuzione industriali e commerciali. Il concorso è destinato a opere a budget zero realizzate in modo artigianale e autonomamente con mezzi facilmente accessibili come telecamere digitali non professionali, macchine fotografiche, webcam e telefoni cellulari. I lavori proposti, video musicali, documentari, corti narrativi o astratti, devono avere una durata massima di 20 minuti. Una commissione selezionatrice giudicherà le opere ammesse alla finale in base all’originalità e alla sperimentalitò dei temi trattati, ai mezzi tecnici utilizzati e all’originalità della colonna sonora. Il premio della giuria critica per la migliore opera in concorso ha un valore complessivo di 1000 euro in attrezzatura tecnica. Il premio del pubblico ammonta a 500 euro .

www.festivalcinemazero.it

Reality

Mercoledì 03 Ottobre 2012 19:54 Pubblicato in Recensioni

 

A quattro anni da Gomorra, che durante il primo week end in sala risultò essere il film più visto in Italia di quell’anno, torna Matteo Garrone con Reality: un’opera “nuova”, libera da ordinarie intenzioni pedagogiche e distante da prese di posizione e best seller di denuncia.

La pellicola di Garrone infatti si ispira alla più classica commedia all’italiana, nella drammaturgia degli attori teatrali e negli ambienti di Napoli ritorna alle atmosfere di De filippo.

Sono passati dieci anni da “l’Imbalsamatore”, opera che lo consegna al grande pubblico dopo anni di duro lavoro, svelandone il grande talento nella tecnica e nei contenuti. Di quel Garrone oggi rimane senza dubbio lo stesso tarlo, una macchina da presa invadente che di tanto in tanto si muove a pochi centimetri dai volti degli attori e li spia nei loro gesti più piccoli per permettere allo spettatore di essere in soggettiva, con inquadrature più pulite rispetto a quelle di prima ma uguali nelle intenzioni.

Luciano, il protagonista (un memorabile Aniello Arena, carcerato “fine pena mai”, che con la sua interpretazione elude quella fama che lo precede e semplicemente arriva al pubblico per le sue straordinarie doti di attore) è un pescivendolo napoletano abituato ad arrotondare con piccole truffe. Insegue da tempo il sogno di diventare famoso, si esibisce alle feste di famiglia e per i suoi cari rimane il più talentuoso e divertente. Saranno gli stessi parenti affettuosi e “abbondanti” a spingerlo fino ai provini del “Grande Fratello”. Dopo aver sostenuto un lungo colloquio con “quelli della televisione”, si convince che sì, lo prenderanno, che un giorno anche lui sarà convocato e andrà a Roma, nella lussuosa casa di Cinecittà. E la convinzione diventa la sua malattia per tutto il film che, come spiega lo stesso Garrone, non ridicolizza i personaggi ma li racconta in modo onesto, con l’ironia e l’amarezza di una realtà implacabile.

Insieme alla storia (tra l’altro ispirata da un fatto realmente accaduto) Garrone ci fa vivere Napoli, scegliendo attori di teatro dai tratti caratterizzanti, facce e movenze che da sole basterebbero a parlare di questa città, che più di ogni altra gli offre un ritmo recitativo incalzante e musicale.

Una commedia dolorosa che suggerisce una riflessione sul ruolo che i media hanno preso nella vita di tutti. Scontato il riaffiorare delle parole di Pasolini “Nel momento stesso in cui qualcuno ci ascolta dal video ha verso di noi un rapporto da inferiorea superiore, che è un rapporto spaventosamente antidemocratico...niente è più feroce della banalissima televisione”. Accostamento dovuto, ma per nulla forzato.

Ne emerge, comunque, il ritratto avvilente di un’Italia in cui la tv ha sostituito fede e speranza, dove il tempo delle giornate di molti viene scandito da appuntamenti con grandi spettacoli mediatici, dal grande fratello al messaggio Urbi et Orbi del Papa, mantenendo sempre nell’amarezza di una realtà inviolabile, i toni morbidi della fiaba.

Renilde Mattioni