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Nuovi Autori in Primo Piano a CinecittA'

Martedì 15 Novembre 2016 23:48 Pubblicato in News
Grande successo a Cinecittà Studios per la 35esima edizione di “Primo Piano sull’Autore – Rassegna del Cinema Italiano” che si sta svolgendo tra Roma e Spoleto, di cui è direttore artistico Franco Mariotti e che quest’anno è dedicata a Pasquale Squitieri, presente in sala insieme con Claudia Cardinale, Ottavia Fusco Squitieri, la figlia Claudia Squitieri e tutto il resto della sua famiglia. Squitieri e la Cardinale hanno ricevuto, inoltre, la targa onorifica della città di Spoleto consegnatagli dall’Assessore alla Cultura e al Turismo di Spoleto, Camilla Laureti. Molti gli amici del regista che hanno partecipato al convegno coordinato da Valerio Caprara: Enrico Lo Verso, Lino Capolicchio, Elisabetta Pellini, Adriana Russo, Olga Bisera, Gianni Garko, Leopoldo Mastelloni, Lilia Ricci.
Durante la giornata si è tenuto anche l’interessante incontro “Tradizione e modernità: 8½ incontra i protagonisti del nuovo cinema italiano, la rivista di cinema diretta da Giancarlo Di Gregorio. Il convegno, curato da Marco Spagnoli e coordinato da Francesca Piggianelli, ha visto la presenza di numerosi giovani autori del nostro cinema che ci hanno raccontato cosa significa veramente approcciarsi alla settima arte, tutte le contraddizioni, le difficoltà e le speranze che si trova davanti chi lavora in questo settore. Tra i numerosi partecipanti: Toni Trupia, Lorenzo Corvino, Ilaria Borrelli, Marco Danieli, Piero Messina, Kassim Yassin Saleh, Massimo Righetti di Mariposa, Adriano Valerio, Alessio Di Cosimo, Alberto Caviglia, Enrico Maria Artale, Valentina Petrella, Antonio Manca, Elena Tenga, Mario Lucarelli, Marie Loche, Francesca Amitrano. Al termine della serata è avvenuta la consegna dei riconoscimenti della XXV edizione del Premio Domenico Meccoli ScriverediCinema dedicato ai giornalisti che si sono distinti maggiormente nell’arco dell’anno.
 
 
 
I premiati di questa edizione:
Premio alla Carriera: Giorgio Gosetti; 
Premio speciale alla carriera per i 70 anni del SNGCI: Mario Di Francesco
Critico cinematografico: Paolo Mereghetti
Giornalista cinematografico per la televisione: Daniela Bisogni;
Giornalista cinematografico: Stefano Stefanutto Rosa;
Giornalista cinematografico Radio Pubblica: Franco Dassisti;
Giornalista cinematografico Radio Privata: Luca Pellegrini;
Periodico Specializzato: Mario Mazzetti per Vivilcinema;
Magazine on-line: Paolo Micalizzi per Carte di Cinema;
Libro sul Cinema di Autore Italiano: “Attraverso lo schermo - Film visti e film fatti”, di Corrado Farina;
Opera prima:”Ho amici in paradiso” di Fabrizio Maria Cortese
Giornalista o testata emergente, in ricordo di Luca Svizzeretto (in collaborazione col SNGCI): Quinlan.it
Opera prima di contenuto civile o sociale, in ricordo di Carlo Tagliabue (assegnato dal CSC): “La pelle dell’orso” di Marco Segato
Inoltre sono stati insigniti di menzione speciale le seguenti monografie sui più grandi rappresentanti del cinema italiano: “Lo specchio dipinto - Ettore Scola e dintorni” a cura di Paola Dei, “I film di Aldo Fabrizi” di Enrico Lancia e Fabio Melelli, “Gabriele Ferzetti” di Massimo Giraldi.
 

David Bowie e Masayoshi Sukita: HEROES in Mostra a Roma

Martedì 15 Novembre 2016 17:01 Pubblicato in News
Masayoshi Sukita, fotografo giapponese di fama internazionale, si ritrovò un giorno del 1972 a fotografare le allora star di Londra (Marc Bolan e i T Rex) e venne presentato in quel frangente  a David Bowie da una sua conoscente la Stylist Yusuku Takahashi. Desideroso di fare bella figura, abbagliato dalla sua personalità, Sukita trovò  in Bowie “qualcosa di diverso dalle altre star del Rock and Roll, qualcosa di speciale che doveva fotografare.” La collaborazione che presto diventò una storica amicizia progredì negli anni, Bowie diceva di lui: “Forse lui potrà scattare foto per l’eternità” a Sukita dobbiamo la celebre copertina di ‘Heroes’ del 1977 (l’anno prossimo la canzone omonima dell’album compirà 40 anni). Il fotografo ha permesso tramite una rara collaborazione con l’ ‘Ono Arte di Bologna” che 40 scatti dedicati all’artista siano esposti nella galleria THESIGN a  Roma dal 24 Ottobre al 19 Novembre 2016. Le foto sono valorizzate da una cornice di gusto fine e ricercato, l’ingresso ci accoglie con il video di “Life On Mars, e ci introduce nell’elegante salotto dei sogni, ogni pezzo dell’esposizione può essere acquistato come un’opera d’arte e gli appassionati possono comprare il catalogo che le racchiude tutte e un esclusivo poster con i famosi  “provini” per il cd della trilogia Berlinese. Immancabile per ogni appassionato che ne abbia l’occasione, l’ingresso gratuito permette a qualsiasi visitatore di affacciarsi a questa dedicata selezione di scatti, proiettando Ziggy Stardust e l’Esile Duca Bianco nell’eternità. 
 
Alcune opere che potrete trovare in galleria
 
Evento inserito nella RAW Rome Art Week
 
INGRESSO LIBERO 
Lun --> Sab 10.00 / 19.00
THESIGN GALLERY ®
Via Piemonte 125/A - Roma 
 
 
Articolo a cura di Francesca Tulli

Fai bei sogni

Martedì 15 Novembre 2016 16:21 Pubblicato in Recensioni
Il giornalista e scrittore Massimo Gramellini, pubblica nel 2012 il romanzo Fai bei sogni, edito Longanesi. Un libro autobiografico, il primo in cui Gramellini si mette a nudo, raccontandoci qualcosa di molto intimo e doloroso che appartiene al suo passato: la morte di sua madre. Egli affronta nel libro questo lutto, avvenuto quando aveva solo 9 anni,  dispiegando così il velo su un evento che ha indelebilmente perturbato la sua vita. La perdita precoce di una madre dolce e rassicurante, è stata per anni edulcorata da una falsa verità, gravando a lungo come un masso sulle sue spalle. Un dolore sordo e silenzioso che accompagna quel bimbo triste e improvvisamente spaesato fino all'età adulta. Momento in cui Massimo farà luce su un'amara realtà, qualcosa che il suo istinto da tempo intuiva. Bellocchio dirige l'adattamento di un libro perfetto, ben scritto, scorrevole e diretto, mai banale ed estraneo alle retoriche. Un compito complesso quello di trasporre su grande schermo una storia sincera e delicata come quella narrata da Gramellini. Parlare  allo spettatore senza ricorrere a svenevolezze, senza urlare lo strazio profondo e viscerale di chi ha perso la propria madre. Il regista di Bella Addormentata e Vincere, riesce come pochi del mestiere, a dare forma a film ricchi di sfumature emotive, gioielli di purezza ed eleganza, escludendo orpelli e sentimentalismi ostentati.  Restando fedele al libro, Bellocchio tocca tanti temi cari al suo cinema, quali la famiglia, il dolore della perdita, e il senso della rinascita. Il personaggio di Massimo, interpretato da un intenso Valerio Mastandrea, è lacerato dalla sofferenza che non ha mai smesso di segnarlo, e di forgiargli un potente scudo di indifferenza affettiva nei confronti del mondo esterno. Un confine invalicabile che lo rende freddo e distante da tutto e tutti. La tragedia dell'oscurità nel film trova perfetta espressione in una fotografia molto cupa, capace di rispecchiare il grigiore spirituale che permea l'animo del protagonista. Uno stato emotivo soffocante, che per Massimo avrà termine solo grazie alla potenza della verità, e all'amore sincero di una donna. Fai bei sogni è un’opera toccante, tanto drammatica quanto amara, che ci fa riscoprire la bellezza del cinema, quello migliore. 
 
Giada Farrace 

Doctor Strange

Mercoledì 26 Ottobre 2016 13:01 Pubblicato in Recensioni
Il Dottor Steven Strange (Benedict Cumberbatch) è un ‘genio miliardario’ troppo arrogante e sicuro di sé. La sua unica confidente è Christine (Rachel McAdams) collega di vecchia data che opera al Pronto Soccorso, dove vede casi di pazienti ‘senza futuro’ non sempre degni della sua attenzione. L’eccessiva boria e Il karma negativo gli si ritorcono contro quando in seguito ad un incidente stradale, deluso dalla medicina moderna, decide di intraprendere un viaggio verso Kamar-Taj un luogo dove, si fanno miracoli. Raggiunto il Santuario (indicatogli da una serie di indizi) incontra il suo futuro Maestro, l’Antico (Tilda Swinton), in lotta per la difesa di un bene superiore. L’intero universo è minacciato da Kaecilius (Mads Mikkelsen) suo ex allievo che sta stringendo un patto distruttivo che può portare alla rovina della terra. Grazie ai suoi insegnamenti, Strange riesce a vedere attraverso nuove prospettive. La sua brama di conoscenza e le sue motivazioni personali, lo portano ad intraprendere una nuova inaspettata vita, dove lo attende il suo eroico riscatto. La Casa delle Idee mette per la prima volta in scena al cinema, con la regia di Scott Derrickson, il personaggio che incarna il lato “magico” mistico ed esoterico dei fumetti Marvel. Nato nel 1963 dalla mente di Steve Dikto, si differenzia da tutti gli altri personaggi per la sua attinenza con la spiritualità, riferita ad una conoscenza di stampo filosofico orientale, piuttosto che a poteri derivati da cause “fantastiche”, “divine” o “fantascientifiche” . Nel film troviamo una trasposizione basilare del fumetto, dove sono rispettate atmosfere e gusto con la prospettiva di vedere oltre nei prossimi film in cui Strange (promessa) tornerà. La più grande defezione dei cinemacomics, assieme alla critica che viene mossa più spesso, sono la fastidiosa presenza di interludi comici all’interno delle vicende epiche, assenti o diluite  in diversa misura, nella controparte cartacea. In questo caso, seppur contenute, le “gag” ammorbidiscono il protagonista che, per mancanza di tempo, rischia di perdere la sua famosa credibilità. Strange non è Star-Lord de “I Guardiani Della Galassia” (2014) né tanto meno il famoso Tony Stark, noti per la loro spavalderia e senso dello humor, è un uomo privo di scrupoli che trova la retta via e gli sceneggiatori avrebbero dovuto tenerne più conto. Tuttavia, il tormentone della risoluzione della vicenda risulta geniale, personaggi storici che lo affronteranno in futuro sono nascosti da un nemico che seppure vive di cliché  serve allo scopo. La riflessione più bella sul tempo che non si può mai fermare commuove senza togliere l’attenzione dalla ferocia degli effetti visivi, a metà tra una simulazione in VR (ne giova la versione 3D) e l’effetto di sostanze stupefacenti. Cast perfetto, recitazione shakespeariana al servizio del genere, che continua ad intrattenere e ad appassionare. Il consiglio è sempre di restare dopo i titoli di coda, e più che mai, non distraetevi nel mezzo  se vi  sta a cuore questo vasto multiverso in continuo mutamento. 
 
Francesca Tulli