Fuoritraccia

Newsletter

Messaggio
  • EU e-Privacy Directive

    This website uses cookies to manage authentication, navigation, and other functions. By using our website, you agree that we can place these types of cookies on your device.

    View e-Privacy Directive Documents

Home » Full Screen » Visualizza articoli per tag: guido caprino
A+ R A-
Visualizza articoli per tag: guido caprino

Fai bei sogni

Martedì 15 Novembre 2016 16:21
Il giornalista e scrittore Massimo Gramellini, pubblica nel 2012 il romanzo Fai bei sogni, edito Longanesi. Un libro autobiografico, il primo in cui Gramellini si mette a nudo, raccontandoci qualcosa di molto intimo e doloroso che appartiene al suo passato: la morte di sua madre. Egli affronta nel libro questo lutto, avvenuto quando aveva solo 9 anni,  dispiegando così il velo su un evento che ha indelebilmente perturbato la sua vita. La perdita precoce di una madre dolce e rassicurante, è stata per anni edulcorata da una falsa verità, gravando a lungo come un masso sulle sue spalle. Un dolore sordo e silenzioso che accompagna quel bimbo triste e improvvisamente spaesato fino all'età adulta. Momento in cui Massimo farà luce su un'amara realtà, qualcosa che il suo istinto da tempo intuiva. Bellocchio dirige l'adattamento di un libro perfetto, ben scritto, scorrevole e diretto, mai banale ed estraneo alle retoriche. Un compito complesso quello di trasporre su grande schermo una storia sincera e delicata come quella narrata da Gramellini. Parlare  allo spettatore senza ricorrere a svenevolezze, senza urlare lo strazio profondo e viscerale di chi ha perso la propria madre. Il regista di Bella Addormentata e Vincere, riesce come pochi del mestiere, a dare forma a film ricchi di sfumature emotive, gioielli di purezza ed eleganza, escludendo orpelli e sentimentalismi ostentati.  Restando fedele al libro, Bellocchio tocca tanti temi cari al suo cinema, quali la famiglia, il dolore della perdita, e il senso della rinascita. Il personaggio di Massimo, interpretato da un intenso Valerio Mastandrea, è lacerato dalla sofferenza che non ha mai smesso di segnarlo, e di forgiargli un potente scudo di indifferenza affettiva nei confronti del mondo esterno. Un confine invalicabile che lo rende freddo e distante da tutto e tutti. La tragedia dell'oscurità nel film trova perfetta espressione in una fotografia molto cupa, capace di rispecchiare il grigiore spirituale che permea l'animo del protagonista. Uno stato emotivo soffocante, che per Massimo avrà termine solo grazie alla potenza della verità, e all'amore sincero di una donna. Fai bei sogni è un’opera toccante, tanto drammatica quanto amara, che ci fa riscoprire la bellezza del cinema, quello migliore. 
 
Giada Farrace