Fuoritraccia

Newsletter

Messaggio
  • EU e-Privacy Directive

    This website uses cookies to manage authentication, navigation, and other functions. By using our website, you agree that we can place these types of cookies on your device.

    View e-Privacy Directive Documents

Home » Full Screen » Info
A+ R A-
Info

Info

E-mail: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

I capolavori trash di Ed Wood nella collana Horrible Tapes

Lunedì 26 Ottobre 2020 12:02 Pubblicato in News
Dopo l’uscita in dvd di The children, Jesse James meets Frankenstein e The horrible house on the hill, tutti resi disponibili su supporto dvd sia in versioni standard, sia in succose limited edition, Spaghetti Pictures Italia prosegue il proprio lavoro di riscoperta digitale di rarità e cult della celluloide horror del passato arricchendo la sua collana Horrible Tapes con quattro cult diretti dal maestro del trash Edward D. Wood Jr., meglio conosciuto come Ed Wood.
 
 
Sono infatti disponibili Plan 9 from outer space, Glen or Glenda, Night of the ghouls e Bride of the monster, ognuno in versione originale provvista di sottotitoli in lingua italiana.
 
Plan 9 from outer space (1957)  Per conquistare la Terra con la scusa di impedire ai terrestri di autodistruggersi attraverso le armi nucleari, gli alieni attuano il Piano 9: resuscitare i morti e preparare l’invasione.
 
Glen or Glenda (1953)  Glen non riesce a rivelare alla fidanzata Barbara la sua bizzarra abitudine di indossare biancheria intima femminile. 
 
Night of the ghouls (1959)  Un falso medium organizza finte sedute spiritiche in una dimora “maledetta” per spillare soldi a clienti creduloni. Fino al momento in cui un telente di polizia comincia ad indagare…
 
Bride of the monster (1955)  Un folle dottore rapisce malcapitati per trasformarli in superuomini usando energia atomica; mentre una giornalista va in cerca di uno scoop…
 
Il costo delle edizioni standard Horrible Tapes è di 16.90 euro l’una, ma i primi cinquanta acquirenti in pre-order potranno averle tutte e quattro insieme al prezzo speciale di 44.90 euro incluse spese di spedizione.
 
Per quanto riguarda la limited edition, invece, si tratta di un cofanetto contenente i quattro dvd, quattro poster, quattro cartoline, l’adesivo Horrible Tapes e le sceneggiature cartacee di Plan 9 from outer space e Night of the ghouls, il cui prezzo è di 69.90, l’offerta in pre-order per le prime cinquanta prenotazioni è di 64.90 euro incluse spese di spedizione.  
 
Plan 9 from outer space, Glen or Glenda, Night of the ghouls e Bride of the monster sono acquistabili in esclusiva da queste due pagine:
 
 
 
 

Il cinecomic Alone in prima visione su Amazon Prime

Mercoledì 21 Ottobre 2020 11:17 Pubblicato in News
Draka Distribution presenta, in prima visione esclusiva su Amazon Prime Video, il cinecomic Alone, un fantasy action nel quale la realtà sarà ancora più sconvolgente della terribile finzione nella quale i giovani protagonisti si risvegliano improvvisamente.
Ispirato al fumetto franco-belga Seuls (Soli), scritto da Fabien Vehlmann e disegnato da Bruno Gazzotti, Alone vede protagonista Leila: sedici anni, poco socievole e che a scuola non riesce ad integrarsi. Ama molto le macchine, come suo fratello, pilota automobilistico, in coma in seguito ad un incidente durante una gara. Dopo l’ennesimo litigio a scuola, Leila decide di andare alle giostre per schiarirsi le idee; ad insaputa della ragazza, accadrà qualcosa in quel luogo che le cambierà completamente la vita. Leila lo scoprirà la mattina seguente. Si sveglia tardi, come al solito, ma c’è qualcosa di strano. Non c’è nessuno ad attenderla e a metterle fretta per correre a scuola. Dove sono i suoi genitori? In sella alla sua bicicletta attraversa il quartiere, vuoto. Non c’è più nessuno. Comincia a pensare di essere l’unica superstite di un disastro inspiegabile, quando incontra finalmente altri quattro ragazzi: Dodji, Yvan, Camille e Terry. Mentre una fitta nebbia si espande progressivamente sulla città, i ragazzi cercheranno di capire cosa è successo, imparando a sopravvivere Ma sono soli davvero?
 
Diretto da David Moreau (The eye con Jessica Alba), Alone è un film francese d’avventura che affronta le tematiche dell’integrazione e dell’emarginazione sociale, delle difficoltà relazionali e familiari, del mistero della morte, viste con gli occhi di un gruppo di adolescenti, che si ritroveranno catapultati dalla loro quotidianità in un mondo sconosciuto con due sole armi per sopravvivere: il coraggio e l’amicizia.
 
Fanno parte del cast di Alone Sofia Sofia Lesaffre (I miserabili), Stéphane Bak (Elle), Jean-Stan Du Pac (la mini serie tv Malaterra) e Paul Scarfoglio (Un sacchetto di biglie).
 
L’appuntamento con Alone è su Amazon Prime Video.
Si sono svolte in località San Vito, Taranto, le riprese de La casa del sabba, lungometraggio d’esordio di Marco Cerilli, prodotto dalla LuPa Film di Luigi Pastore.
 
Robert Santana, famoso scrittore italoamericano di romanzi dell’orrore, giunge in Puglia per trascorrere alcuni giorni in una vecchia casa abbandonata vicino al mare. Una fama sinistra aleggia su quei luoghi, a causa dei fatti inquietanti accaduti anni prima e di uno strano video che circola in rete. L’agente immobiliare cerca di convincere Robert ad acquistarla, ma lo scrittore vuole trascorrerci dentro solo qualche giorno per trovare la giusta ispirazione. La memoria della casa inizia a manifestarsi con allucinazioni, che lo scrittore annota come spunti per il suo romanzo. Conosce poi alcuni abitanti della zona che gli raccontano la storia di una setta giunta sul posto negli anni Settanta per edificare un tempio dedicato al culto satanico. Lo scrittore, quindi, scoprirà presto che la setta continua ad esistere.
 
 
Primo horror italiano girato nella drammatica era del Covid-19, La casa del sabba è una rivisitazione del filone sulle case maledette e sulla possessione diabolica, in cui però la figura del demone assume un aspetto grottesco più che sinistro e inquietante. Non è un caso, infatti, la scelta degli autori e del regista di alternare momenti drammatici e di tensione a sequenze più ironiche e surreali, a volte vere e proprie gag, rese possibili grazie alla professionalità degli attori che hanno saputo trovare la giusta sintonia e complicità.
 
La storia de La casa del sabba è stata ideata negli stessi luoghi in cui si sono svolte poi le riprese, adattando così lo script all’abitazione e alle zone limitrofe. Parte della troupe e lo stesso protagonista Marco Aceti hanno vissuto sul set per tutta la durata della lavorazione, con un coinvolgimento totale che ha rafforzato la messa in scena.
 
Luigi Pastore, in veste di produttore per la LuPa Film, oltre ad aver curato la supervisione artistica del progetto è direttore della fotografia, montatore, autore del soggetto e, insieme a Marco Cerilli, co-sceneggiatore del film.
 
Sono interpreti del film Marco Aceti, Corinna Coroneo, Marco Cerilli, Franco Nacca, Chiara Pavoni, Nicole Stella, Fiorella Franco e Matteo Pastore.
 
Gli effetti speciali sono stati realizzati dalla Scuola Fantastic Forge di Sergio Stivaletti, prediligendo la tecnica artigianale utilizzata nei classici dell’horror.
 
La casa del sabba sarà distribuito in Italia dalla LuPa Film su piattaforma VOD, con un evento speciale in live streaming previsto a Dicembre 2020. Successivamente in Europa, USA e Giappone attraverso altre distribuzioni estere.
 
 

Ema

Lunedì 28 Settembre 2020 17:05 Pubblicato in Recensioni
Pablo Larrain (Neruda) torna sui luogo del delitto con Ema, un film presentato in concorso a Venezia 76, dopo una pausa di 2 anni dall'appannato Jackie, anch'esso lanciato dagli stessi lidi.
Protagonista della vicenda è la ragazza che dà il titolo alla pellicola, una conturbante ballerina interpretata da Mariana Di Girolamo, nell'atto di separarsi dal marito coreografo Gastòn (Gael Garcìa Bernal) e di restituire ai servizi sociali il bimbo adottivo in affidamento. Una vicenda che sembra già avviata verso una rapida conclusione si rivelerà un interessante intrigo famigliare nel momento in cui Ema vorrà smascherare le vere motivazioni dietro al disfacimento della sua famiglia.
Il primo impatto con il film in questione è visivamente travolgente, Larrain dà sfoggio di un'arte registica di grande livello nel dipingere a schermo colori sgargianti e dinamismi ipnotici. Caleidoscopiche tonalità fanno da sfondo a movimenti seducenti, in un'improbabile unione tra atmosfere alla Gaspar Noè e coreografie che strizzano l'occhio a David Bowie.
Spiccano su tutti i giochi di fuoco, brillanti e fiammeggianti nel loro rosso purificatore, mentre la protagonista muove gli ingranaggi dei suoi piani contro la decadenza morale di una città tanto stimolante nei sensi quanto opprimente nella sua realtà.
Di fronte a tale estasi cromatica la trama passa quasi in secondo piano, nonostante abbia le carte in regola per inserirsi nella scia di una cinematografia di almodovariana memoria. Tra voglie di rivalsa personale e maternità insoddisfatte però manca ogni tipo di spessore nelle dinamiche e nelle interpretazioni, che invece caratterizzano da sempre i film del regista spagnolo. 
La colpa non è neanche negli snodi narrativi, che nel finale chiudono la vicenda in una maniera inaspettatamente precisa, ma è soprattutto nella sceneggiatura troppo effimera e frammentaria. Spesso le emozioni sono veicolate da immagini più che da parole e nel complesso il quadro appare decisamente debole.
Le prove attoriali, non aiutate dalla scrittura, si affidano quindi a interpretazioni molto fisiche, su tutte la parte della Di Girolamo. La giovane attrice è sinuosa e felina nel portare avanti il suo inganno per le strade della città, mentre il resto del cast rimane molto in secondo piano, nascosto dalla sgargiante cortina che Larrain è comunque abile a creare davanti allo spettatore.
Nel complesso Ema è un film che indubbiamente colpisce, con un'apparenza gloriosa e magnifica, capace di creare suggestivi giochi visivi anche per l'occhio più esperto, ma nasconde una struttura troppo debole per tenere in piedi la bellissima macchina messa in moto dal regista cileno. Una visione che seduce ma non lascia il segno.
 
Omar Mourad Agha