Quando in letto di morte lo spietato boss Don Ferdinando Cosimato scopre di avere un figlio di 35 anni ordina ai suoi tirapiedi di trovarlo al più presto. Il ragazzotto si chiama Leone, da sempre vissuto nell'orfanotrofio della parrocchia situata in un paesino sperduto, è la quintessenza dell'ingenuità e della goffaggine. Poco prima di esalare l'ultimo respiro Don Ferdinando decide che d'ora in poi sarà suo figlio a prendere le redini della rispettata famiglia Cosimato. Totalmente estraneo alle turpi dinamiche mafiose, e al mondo violento delle cosche, Leone ne combinerà delle belle seminando disordini nel grigio e rigoroso quotidiano dei malavitosi siciliani. Quel bravo ragazzo segna il debutto al cinema di Herbert Ballerina come protagonista di una storia frizzante e piena di entusiasmo. Il film diretto e sceneggiato dal giovane Enrico Lando, è un esperimento di comicità nuova imperniata sulla demenzialità, tratto saliente di tutti i personaggi finora interpretati da Herbert Ballerina. Un ritmo fresco che diverte lo spettatore prendendosi gioco di un argomento tanto delicato quanto spinoso come quello della mafia. Ma ciò che contraddistingue questo lavoro da altri esperimenti cinematografici di recente uscita, è quell'aspetto di non sense che permea gran parte della storia, e che si evidenzia come dominante nei dialoghi. Luigi Luciano in arte herbert Ballerina, è esilarante senza eccedere, naturalmente dotato di una mimica facciale capace di far sorridere anche senza alcun ausilio vocale. Quel bravo ragazzo è un film divertente, godibile e mai volgare, adatto ad un pubblico che predilige il non sense e una comicità innocuamente demenziale che riesce tuttavia a muoversi con disinvoltura in un ambiente tutt'altro che innocuo, quale quello mafioso. Prodotto da Medusa Film, il film sbarcherà nelle sale italiane a partire da giovedì 17 novembre.
Giada Farrace