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Workshop di preparazione ai Casting con Pino Pellegrino

Giovedì 07 Febbraio 2013 10:16 Pubblicato in Corsi

Il Casting Director Pino Pellegrino, incontrerà gli attori in un week end intensivo di formazione, nella sua prima data romana del 2013.

 
Il workshop si svolgerà a Roma sabato 9 e domenica 10 marzo, 5 ore giornaliere, dalle 14 alle 19, presso lo studio "Imago", via Marianna Dionigi, 29 (Piazza Cavour). 
Le iscrizioni verranno chiuse tassativamente l'1 marzo ma c'è uno sconto particolare per chi si iscrive entro il 20 febbraio.
 
PROGRAMMA:
 
Primo giorno:
1) Introduzione e incontro con gli attori.
2) Presentazione e interviste a ciascun attore partecipante.
3) Prove in coppia delle scene assegnate. Mediante una regia attenta e personalizzata  si individueranno e correggeranno eventuali errori con l’intento di riconoscere i principali punti deboli dell’attore per migliorarne il rendimento nella performance.
4) Ripresa in video delle scene provate.
 
Secondo giorno:
1) Visione collettiva del materiale registrato, esame dei risultati ottenuti.
2) Prove di nuove scene e improvvisazioni.
3) Feedback del lavoro svolto e conclusioni.
 
 
La quota di partecipazione è di 160 euro e 80 euro per gli uditori.
E' previsto uno sconto del 10% per chi proviene da agenzia.
 
 
Numero massimo allievi per classe: 22
 
 
 o chiamando il numero 342 3577589 
 
 

Pino Pellegrino da anni lavora come Casting Director per il Cinema in particolare è noto per aver affiancato più volte il regista Ferzan Ozpetek (Mine vaganti, Un giorno Perfetto, Saturno Contro, Cuore Sacro, La Finestra di Fronte, Le Fate Ignoranti). Ha seguito inoltre numerosi film come La Kryptonite nella borsa di Ivan Cotroneo, La Bella Gente e Gli Equilibristi di Ivano De Matteo.

Per quanto riguarda la televisione ha lavorato per diverse fiction (Crimini, Il Bello delle donne, E poi c’è Filippo....)

L'italia che non si vede

Giovedì 24 Gennaio 2013 22:51 Pubblicato in News

 

Prende il via, con l’anteprima al cinema Arsenale di Pisa il 28 e 29 gennaio, la quarta edizione de ‘L’Italia che non si vede’, rassegna itinerante del cinema del reale.

La rassegna è organizzata da Ucca (Unione circoli cinematografici Arci) in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà  e il  sostegno della  Direzione generale Cinema -  Ministero  per i Beni e le Attività Culturali.

Toccherà oltre 40 città italiane per un totale di 150 appuntamenti, sia in sale cinematografiche, sia in circoli culturali, sale polivalenti, biblioteche con l’obiettivo di offrire cinema di qualità a un pubblico il più vasto possibile.

La rassegna si compone di dieci film del reale, otto documentari e due opere di finzione, che svolgono un racconto anticonvenzionale dell’Italia, coniugando autonomia di ricerca e produzione con proprietà di linguaggio. Dieci storie che parlano di lavoro, di ambiente, di futuro, di cultura, di diritti, di giovani  senza tesi precostituite ma con uno sguardo esplicitamente soggettivo che restituisce ai racconti e alle persone un contesto, spessore e verità.

I film che verranno proiettati  sono Anija – La nave, di Roland Sejko Dimmi che destino avrò,di Peter MarciasIl Gemello, di Vincenzo MarraL’intervallo, di Leonardo Di Costanzo(pluripremiato al Festival di Venezia 2012 e Film della Critica del Sindacato Nazionale Critici-SNCCI), Polvere, di Niccolò Bruna e Andrea PrandstrallerScorie in libertà, di Gianfranco Pannone, La seconda natura, di Marcello Sannino (Premio Ucca Venticittà- TFF 2012), 7 giorni, di Giovanni Chironi e Ketti Riga,  Terramatta; di Costanza Quatriglio (Film della critica del SNCCI), Zavorra, di Vincenzo Mineo.

La conferenza stampa, è prevista per il 28 gennaio alle 11.30 presso il Cineclub Kino di Roma ed è coordinata da Massimo Galimberti e introdotta da Greta Barbolini, presidente Ucca, e Beppe Attene per Luce-Cinecittà. Saranno presenti alcuni tra gli autori dei film in rassegna.Tra questi Costanza QuatriglioGianfranco PannoneRoland SejkoVincenzo MineoMarcello Sannino.

Maggiori informazioni all'indirizzo www.ucca.it

 

Quote e investimenti per il cinema italiano

Giovedì 24 Gennaio 2013 20:34 Pubblicato in News

 

Il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, e il ministro per i Beni e le Attività culturali, Lorenzo Ornaghi, hanno trasmesso ai Presidenti di Camera e Senato, per acquisire il parere delle competenti Commissioni parlamentari, uno schema di decreto in cui sono determinate le quote di investimento finanziario e di programmazione nei palinsesti che le emittenti televisive sono tenute a riservare alle opere cinematografiche di espressione originale italiana. Si tratta di un provvedimento atteso da diversi anni dal settore cinematografico. Il decreto MiSE – MiBAC specifica le quote che - nell’ambito dell’obbligo di investimento e programmazione delle opere europee già disposto dalla normativa comunitaria e nazionale – devono essere riservate esclusivamente alle opere cinematografiche di espressione originale italiana.
 
Per quanto riguarda l’obbligo di investimento, il provvedimento stabilisce per la RAI che il 3,6% dei ricavi complessivi annui debba essere destinato a produzione, finanziamento, pre-acquisto e acquisto di opere cinematografiche italiane, mentre per le altre emittenti tale obbligo riguarda il 3,5% degli introiti netti. Per quanto riguarda l’obbligo di programmazione, il testo prevede per la RAI che sia dedicato a opere italiane l’1,3% del tempo di trasmissione per i palinsesti non tematici e il 4% di quelli tematici, mentre per le altre emittenti tale disposizione riguarda l’1% del tempo di diffusione per i palinsesti non tematici e il 3% per quelli tematici.
La misura rende dunque più stabili e definiti gli investimenti nella nostra industria cinematografica da parte delle emittenti televisive, ancorandoli a valori oggettivi (gli introiti delle emittenti, la quota stabilita dalla legge, la percentuale stabilita nel decreto). Nel rispetto della quota di risorse già prevista in favore delle opere europee e, quindi, senza introdurre oneri aggiuntivi per le emittenti, il decreto favorirà la concentrazione, a vantaggio dei produttori indipendenti, di un volume di investimenti annui valutabile, complessivamente, in circa 200 milioni di euro. Il provvedimento favorisce inoltre un consolidamento economico e finanziario delle imprese operanti nel settore, requisito fondamentale per assicurare un livello di produzione cinematografica che, oltre ad essere soddisfacente dal punto di vista economico, continui a preservare e raccontare l’identità culturale del nostro Paese.
Una volta emanato, il testo concluderà un percorso iniziato con il decreto legislativo 122/1998 e più volte rivisto nel corso degli anni (decreti legislativi 177/2005 e 44/2010).
“Attraverso questo decreto – hanno dichiarato i ministri Passera e Ornaghi – diamo certezza normativa e di investimenti alla cinematografia italiana, un settore fondamentale per lo sviluppo economico e culturale del Paese. Favoriamo inoltre – hanno proseguito - un significativo rafforzamento della sinergia fra chi produce i film in maniera indipendente e chi li diffonde, come le emittenti televisive. La cinematografia italiana ha tutte le carte in regola per svolgere un ruolo fondamentale sul fronte della nostra identità culturale, dell’innovazione, della creazione di posti di lavoro, confrontandosi con l’agguerrita concorrenza internazionale” hanno concluso i due ministri.
 
Fonte Kometarossa.it

Fukushame

Giovedì 24 Gennaio 2013 15:07 Pubblicato in Recensioni

Una docufiction molto originale che parte da una tragedia realmente accaduta, il disastro nucleare di Fukushima, il 23 marzo 2011. Un preludio alla profezia dei Maya che potrebbe garantire un'ottima storia fantascientifica, di quei filmoni alla Emmerich dai contorni apocalittici, invece, purtroppo, è tutto vero. Dati scientifici alla mano, Alessandro Tesei, giovane fotoreporter marchigiano ci racconta passo passo cosa accadde prima e soprattutto dopo l'immane tragedia. Un titolo inglese per un documentario italiano, tra i primi, a descrivere la situazione all'interno della "No Go Zone", area fantasma creata dal governo giapponese ed evacuata immediatamente dopo l'accaduto.

Tesei, caro ai temi della salvaguardia dell'ambiente, inizia questo percorso avventuristico per descrivere, servendosi di uno stile molto vicino alla fiction, cosa accadde "the day after". Il documentario non è rappresentato in questo caso in maniera scevra da qualsiasi fronzolo stilistico, secondo il filone che da Savona a Sannino appartiene al trend registico del momento, quanto piuttosto diventa un particolare racconto del dramma vissuto intensamente attraverso le molte interviste ai protagonisti. Vari inserti entrano a pieno ritmo nella narrazione: grafici e scritte sovraimpresse a rimarcare l'eccesso di pathos, cartine geografiche con le "zone calde", quelle più contaminate, a sottolineare il qui e ora di una realtà geograficamente definita, non così distante, un luogo concreto, specifico, con chiari confini territoriali. La splendida fotografia di Pierpaolo Mittica impreziosisce il lavoro che vuole essere un atto d'amore verso il Giappone con una profonda nota di biasimo per un Governo che ha preferito tacere e spesso mentire, al costo di un pesantissimo inquinamento ambientale, numerosissime vite umane e ingenti danni all'ecosistema. Fukushima è quasi del tutto desolata, nonostante i pochi che hanno deciso o non hanno potuto far a meno di rimanervi, il pericolo è aereo, frammisto alle molecole di ossigeno che si respirano, sulla terra che si calpesta, nell'acqua che dovrebbe essere fonte di vita ma in questo tristissimo caso solo tramite di leucemia. Vengono esposti in maniera chiara e perentoria gli altissimi rischi di una vita condotta nelle zone che Greenpace ha segnalato come hotspot. Onnipresente è il contrasto tra la bellezza di un'area immersa nel verde e il pericolo invisibile ma costante della radiazione nucleare, in uno scenario che per desolazione diviene apocalittico, raccontato attraverso un ansiogeno tour cadenzato dal suono del contatore geiger, "unica voce della verità in un mare di menzogne".

Nelle sale dal 23 gennaio come una sorta di esperimento di distribuzione in progress con lo scopo di sensibilizzare lo spettatore perchè se ne parli sempre di più.

Chiara Nucera