un film di Ivano De Matteo
con Monica Guerritore, Iaia Forte, Antonio Catania, Giorgio Gobbi, Victoria Larchenko, Myriam Catania, Elio Germano
Grand Prix e CICAE AWARD 2009
Festival Internazionele del Film di Roma (27-31 ottobre 2011) .
LO SGUARDO NON MENTE è un'esposizione fotografica che mette in mostra alcuni degli scatti più significati presenti all'interno del catalogo edito "Drago" con la prestigiosa introduzione di Marco Muller. Una mostra insolita che tenta di spiare gli sguardi più intimi e privati di attori e attrici, ma anche registi e sceneggiatori. Tutti immortalati dall'obiettivo onesto e attento di Riccardo Ghilardi.
L'artista utilizza la fotografia per cogliere l’immediatezza della risposta, in tutta la sua spontaneità.
La pubblicazione del catalogo segna un’ulteriore importante tappa di quello che è stato un vero e proprio evolversi del progetto, una crescita dovuta alle numerose adesioni di attori, registi e professionisti del cinema all’iniziativa.
La mostra Lo sguardo non mente è già stata esposta, infatti, all’Auditorium Parco Della Musica di Roma, Mostra Ufficiale IV Edizione del Festival Internazionale del Film di Roma (15 Stampe); alla B>Gallery P.zza S.Cecilia Roma (21 Stampe); alla Casa del Cinema, Villa Borghese Roma, in occasione della V Edizione del Festival Internazionale del Film di Roma 2010 (24 Stampe); al Teatro Petruzzelli, Grand Hotel Oriente Bari in occasione del BIF&ST, Festival Internazionale del cinema di Bari
Come spiega lo stesso Ghiraldi "è un progetto fotografico, un set con fondali di velluto blu e alcuni set esterni simboli degli argomenti toccati nelle domande. Una poltrona in ferro lavorato a mano che rappresenta un insieme di spirali e punti interrogativi, un po’ come la vita! Ho invitato a sedersi su questa poltrona un certo numero di attori e attrici italiani di diverse generazioni e il gioco è cominciato. Una domanda ogni volta diversa... e via con lo scatto che ferma l’espressione prodotta sul volto dell’ospite.
Ho cercato quel “centoventicinquesimo di secondo” dove lo sguardo non mente”.
Tra i volti in catalogo troveremo : Anita Caprioli, Simona Cavallari, Daniele Cesarani, Marco Cocci, Ugo Conti, Paola Cortellesi, Ninetto Davoli, Ennio Fantastichini, Donatella Finocchiaro, Giuseppe Fiorello, Claudia Gerini, Elio Germano, Marco Giallini, Antonello Grimaldi, Alessandro Haber, Sabrina Impacciatore, Valerio Mastandrea e molti altri.
info: www.dragolab.com
LA BIENNALE DI VENEZIA
69. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica
sezione Orizzonti "Gli equilibristi" di Ivano de Matteo
Un progetto che si muove su equilibri faticosi. Un film da mettere tra le buone note d’autore quello di Ivano de Matteo, secondo lungometraggio del regista che purtroppo non ha trovato distribuzione nelle sale italiane; diverso il suo destino in Francia, dove distribuito da Bellissima e premiato in diversi festival fra i quali Annecy, ha riscosso grande successo di pubblico e critica.
La bella gente è la storia di Alfredo (Antonio Catania), architetto, di sua moglie Susanna (Monica Guerritore), psicologa, della loro famiglia borghese, radicata in un benessere sociale attento ai bisogni dei meno fortunati.
Alfredo e Susanna vivono a Roma ma trascorrono solitamente le vacanze nella villa di campagna. Un giorno Susanna, andando in paese, nota una giovanissima prostituta (Victoria Larkenco) che viene maltrattata e picchiata da un uomo sulla strada. Quell'incontro inevitabilmente scuoterà le vite di tutti i protagonisti, che si intrecceranno, scavalcheranno, si imporranno le une sulle altre nel tentativo di affermare uno status quo, attraverso l'affettazione di valori, ritagliati a colpi di accetta, su un cinico modello classista.
Dalla sceneggiatura di Valentina Ferlan, emergono tematiche forti, con uno stile ironico e scarno, a tratti minimalista, teso a raccontare più per immagini che per sentito dire. Rivelazione di una cultura moralista, che vuole lavarsi la coscienza con plateali gesti di solidarietà, sbandierati per essere recepiti e accolti con enfasi, sfondo di finta purezza.
Una macchina da presa che si muove con discrezione, quella di De Matteo, che spia nell’intimo i personaggi e si mette a totale servizio degli attori.
Non ci sono vittime o carnefici, c'è solo presenza aberrante di mondi incompatibili, non comunicanti, dove i silenzi forse sono più eloquenti di qualsiasi altro gesto o parola. C'è rabbia che emerge per il niente che può rimanere solo tale, per una speranza nata morta, di vite destinate a perdersi non sollevandosi mai.
Colpisce il cinismo eclatante sviscerato dall'ottimo lavoro dell'intero cast, con una direzione che compatta il tutto senza sbavature, attraverso un gioco di specchi che manifesta tutta la superficialità dell'agire umano. I protagonisti si ammirano in un primo momento, infastidiscono in un secondo, perché, come nella vita a volte, è tutto così vacuo e amaro.
Come spiega la stessa Guerritore parlando del suo personaggio “ il problema nasce quando una persona con la sua sola presenza comincia a disgregare i tuoi rapporti familiari, le tue cose, le tue proprietà sia affettive che materiali. Quindi il “graffiante” è proprio questo: che cosa succede quando la persona a cui tu dai comincia a prendere? Allora c’è un fermo, a quel punto dici NO.”
E tutto fila, e scorre senza scosse com'è nella fluidità dei gesti imposti dalla vita, quando anche le ingiustizie più grandi ci vengono somministrate senza battere ciglio. Noi ce lo aspettiamo come possa finire, ma lo stesso proseguiamo sperando in un happy ending immancabilmente disatteso. Triste ma fin troppo reale.
Renilde Mattioni e Chiara Nucera