Dalla sua creazione nel 1967 ad opera di Stan Lee e Gene Colan, l'identità segreta di Captain Marvel è stata assunta da diversi personaggi, solo nel 2012, Carol Danvers, tra le altre funzioni, ufficiale dell'aeronautica militare creata come comprimario nella serie a fumetti del 1968 (dallo stesso Colan e da Roy Thomas) ne ha ereditato il titolo. L'eroina è stata scelta per rappresentare questa figura all'interno del Marvel Cinematic Universe, nel film diretto da Anna Boden e Ryan Fleck, in cui scopriamo le sue origini. Vers (Brie Larson) è l'asso della squadra Starforce. Addestrata dal colonnello Yon-Rogg (Jude Law) non ricorda nulla del suo passato, vive su Hala la terra nativa dei Kree, un popolo alieno, tecnologicamente avanzato in perenne lotta contro il popolo dei sanguinari mutaforma Skrull. Durante una missione di recupero viene catturata dal nemico e forzata a ricordare alcuni frammenti del suo trascorso. Fugge e precipita sul pianeta C-53 meglio conosciuto come "la terra". Là attira l'attenzione dei servizi segreti e viene contattata da 'Fury' (Samuel L.Jackson) un giovanissimo agente dello S.H.I.E.L.D. ancora ignaro delle minacce che 'non provengono dal nostro pianeta' egli non può sapere che Talos leader degli Skrull (Ben Mendelsohn) ha preso le sembianze del suo capo. Ricco di collegamenti, citazioni e vecchie conoscenze sembra volutamente girato e post prodotto dieci anni fa, ad uniformarsi con i primi titoli quando la Marvel ha cominciato a presentare tutti i componenti del suo universo in espansione (i film della 'Casa delle idee ' hanno compiuto dieci anni lo scorso 2018). Dove questo tratto risulta affascinante, sfortunatamente Brie Larson (Premio Oscar per "Room" del 2015) sembra costretta nel ruolo di "guerriera", appassionata dichiarata di fumetti e cultura pop, sembra aver fagocitato il ruolo, troppo sicura di sé, lascia dietro la debolezza comune ad ogni eroe con 'super problemi' (a prescindere dal sesso) come se volesse mostrare che una donna, in quanto tale, non ne ha, rendendo difficile per lo spettatore o la spettatrice una reale identificazione, nonostante il suo alter-ego, abbia storicamente sofferto. La fantascienza ha sempre portato modelli di protagoniste femminili forti, capaci e con un innato senso della giustizia, esempio su tutti Ellen Ripley interpretata da Sigourney Weaver nella saga di Alien (1979) a cui l'intero film sembra aver fatto riferimento, lo notiamo nella scenografia di alcuni interni (interminabili corridoi con poca illuminazione) come nella scelta dei costumi e ovviamente non si può ignorare la somiglianza tra il gatto arancione Jones (scampato allo Xenomorfo) e la "vera protagonista" di Captain Marvel, la micia Goose. Doveroso, il tributo a Stan Lee, scomparso lo scorso anno 'padre' di questo generoso multiverso. Aspettiamo che Mrs. Denvers faccia la sua parte nella guerra contro Thanos affianco degli Avengers 'alla fine dei giochi'.
Francesca Tulli