Jake (Asa Butterfield) è un ragazzo disagiato, preso di mira dai bulli, appassionato della natura e delle meraviglie del mondo, suo padre e sua madre lo mandano in cura da uno psicologo convinti che il problema sia lui e non il brutto mondo dove vive. L'unico a capirlo è suo nonno, sopravvissuto ai mostri dei campi di sterminio in Polonia, a cui racconta della sua strana esperienza con Mrs Peregrine, una bellissima maestra (Eva Green) in una scuola di bambini peculiari in grado di fare cose straordinarie. Questo il soggetto chiave del libro di Ramson Riggs romanzo bestseller in tre parti che con questi presupposti ha attirato la fervente immaginazione di Tim Burton a cui queste tematiche hanno sempre fatto gola.
Terribilmente fuori dagli schemi, la casa dei bambini speciali vanta una fotografia eccellente. Ogni dettaglio è la firma inconfondibile del celebre ed eccentrico regista che, nella prima parte, sfoggia navi fantasma, storie terribili di mostri mangia occhi, orologi che bloccano il tempo, calzette a righe bianche e nere e altri personaggi tipici. Uno per tutti quello di Emma Bloom, leggera come l'aria, bionda con occhi grandi, vestita deliziosamente anni 40 e ancorata a terra da scarponi gotici con le zeppe.
Burton unisce una non sensazionale CGI a due scene in stop Motion, lui stesso durante la conferenza stampa ha dichiarato di preferire le tecniche tradizionali, palpabili, reali, ma troppo lente nel processo da realizzare rispetto alle tecnologie moderne.
Peregrine ha due fasi sostanziali la prima parte drammatica consumata, sporca e polverosa con la bellezza di Big Fish (2003) e le tematiche della fabbrica del Cioccolato (2005) e una seconda parte apparentemente sconnessa, dove Samuel L. Jackson irrompe con una performance ridicolmente surreale. Se a qualcuno è potuta sembrare banale, la chiusa in realtà è un bel giro su una giostra, castrato forse dall'eccessivo cambio di toni, dal dramma alla comicità, l'assurdo la fa da padrone scostandosi dal romanzo ma restando ad ogni effetto una pellicola stravagante nel pieno stile del maestro. Un film che forse non ha potuto convincere i più ma che verrà forse rivalutato nel futuro come un 'cult' dove c'è molto di più di quello che sembra.
Francesca Tulli