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Il Rome Independent Film Festival promuove Movie Pitcher

Mercoledì 28 Dicembre 2011 09:34 Pubblicato in Concorsi

Il RIFF, Rome Independent Film Festival, manifestazione giunta alla sua undicesima edizione che si terrà dal 12 al 20 aprile 2012 a Roma presso il Nuovo Cinema Aquila, promuove Movie Pitcher, concorso per autori indipendenti che propongono sceneggiature e progetti da realizzare in forma di trailer. I partecipanti possono presentare i filmati promozionali in rete entro il 15 gennaio 2012.

Tutte le informazioni sono reperibili all'indirizzo www.riff.it

Prima Edizione del Festival del Cinema Sordo di Roma Cinedeaf

Mercoledì 28 Dicembre 2011 09:14 Pubblicato in Concorsi

Scade il 31 gennaio 2012 il termine per iscriversi alla prima edizione del Festival del Cinema Sordo di Roma Cinedeaf. Il Festival che si terrà dal 3 al 5 maggio presso il Nuovo Cinema Aquila di Roma, è organizzato dall'Istituto Statale per Sordi di Roma con il contributo della Provincia di Roma e con il sostegno dell'Ente Nazionale Sordi.

Il Festival, che produrrà oltre a una programmazione di film anche seminari, incontri e workshop specifici, si propone di far conoscere in Italia la scena del cinema realizzato da registi sordi ponendosi sulla scia degli innovativi festival stranieri e avviando un’iniziativa replicabile biennalmente, creare momenti di incontro tra la comunità Sorda e quella udente, sensibilizzando alle esigenze delle persone sorde e sopratutto alla Cultura Sorda,abbattendo quelle barriere che rendono impossibile la fruizione del prodotto cinematografico agli spettatori sordi.
Per quest’anno è indetto anche un CONCORSO aperto alle seguenti sezioni:
Registi Sordi
La sezione è riservata a opere di registi sordi italiani e stranieri con età superiore ai 18 anni. Saranno accettate anche opere prime. Le opere possono essere realizzate in Lingua dei Segni Italiana, in italiano, in
altre Lingue dei Segni e in altre lingue vocali. Per le opere straniere sono richiesti DVD con sottotitoli in Italiano o in Inglese. Si possono proporre opere di durata e natura diversa (film, documentari, fiction,
cortometraggi, ecc.).
Registi Udenti
La sezione è riservata a opere di registi udenti italiani e stranieri, con età superiore ai 18 anni, che trattino il tema della sordità, della Cultura Sorda o della Lingua dei Segni. Per le opere straniere sono richiesti DVD
con sottotitoli in Italiano o in Inglese. Si possono proporre opere di durata e natura diversa (film, documentari, fiction, cortometraggi, ecc.).
Scuole
La sezione intende premiare la creatività degli studenti sordi e non, stimolando l’integrazione attraverso il lavoro in gruppo e promuovendo la scoperta e l’utilizzo del mezzo visivo per comunicare ed esprimere se
stessi o la propria situazione di disagio. Potranno partecipare a questa sezione opere realizzate da studenti sordi delle scuole superiori che lavoreranno con l’intero gruppo classe, in piccoli gruppi o in autonomia ma
con la supervisione di un docente responsabile del procedimento di iscrizione dell’opera al Festival.
 
Per accedere al bando e al regolamento visitare la pagina http://cinedeafroma.wordpress.com/partecipa-al-concorso/
 

Sono aperte fino al 16 gennaio 2012 le iscrizioni al Master universitario di primo livello in Restauro digitale audio e video, organizzato dal Centro Teatro Ateneo dell’Università La Sapienza di Roma con la Cineteca Nazionale – Centro Sperimentale di Cinematografia.

Le informazioni sul master si trovano sul sito web www.masterspettacolo.it

Sherlock Holmes - Gioco di Ombre

Martedì 27 Dicembre 2011 23:06 Pubblicato in Recensioni

A due anni dal primo capitolo della saga, tornano Sherlock Holmes ed il fido assistente e biografo dr. John Watson nella versione "tradotta" per le nuove generazioni ad opera del talentuoso ma incostante Guy Ritchie che, per l'occasione, sembra aver ritrovato in gran parte l'ispirazione. 

Il detective inglese ed il suo compagno di avventure, rispettivamente interpretati da Robert Downey Jr. e Jude Law, stavolta si trovano a sfidare uno degli acerrimi nemici di Holmes, ossia il professor James Moriarty (Jared Harris), che in un contesto delicato come la fine del Diciannovesimo secolo, attraverso una studiata rete di attentati, sta anticipando quella che, cinque lustri dopo, sarà la Prima Guerra Mondiale. Al duo si aggiungono personaggi noti come la doppiogiochista Irene Adler (Rachel McAdams), destinata ad uscire presto di scena, e la fidanzata di Watson, Mary Morstan (Kelly Reilly), ed altre new entry, quali Mycroft (un gigantesco Stephen Fry), lo spassoso fratello di Sherlock, e Sim (l'ormai internazionale Noomi Rapace), una zingara suo malgrado legata ad un importante tassello del complesso puzzle di Moriarty, che Holmes e Watson cercheranno di risolvere.
Il risultato è un misto di intrattenimento cerebrale, come le sofisticate deduzioni e le subliminali percezioni del celebre detective, e di azione anche fin troppo  scatenata e a tratti confusa, che si intrecciano in una particolare messa in scena, ottenuta dal regista insieme al direttore della fotografia Philippe Rousselot, usando una particolare macchina da presa digitale ad alta velocità, la “Phantom”. 
Un Ritchie in stato di grazia traspone la sceneggiatura dei coniugi Michelle e Kieran Mulroney, scritta in relativa libertà attingendo dai lavori di Sir Arthur Conan Doyle, in particolare dal racconto "L'Ultima avventura" – che avrebbe dovuto essere appunto l'ultimo, al termine del quale il detective apparentemente muore -, cui si sono ampiamente ispirati per il duello finale con Moriarty presso le cascate di Reichenbach, in Svizzera, proprio nel 1891, pur tradendolo (come fece lo stesso scrittore qualche anno dopo su insistenza dei lettori) con una conclusione che lascia intravedere un possibile terzo episodio.
Serrato come una partita a scacchi tra due campioni – metafora cui spesso si sono serviti gli sceneggiatori ed il regista nel corso della narrazione – il film, oltre che ai fantastici duetti tra Downey Jr e Law, deve molto anche al contributo insostituibile delle musiche “morriconiane” di Hans Zimmer. Un'unica nota di demerito va però alla povera Noomi Rapace, memorabile altrove, mentre qui assolutamente spaesata e drammaticamente trasparente.
 
Paolo Dallimonti e Chiara Nucera