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C’è una frase pronunciata da Poirot poco prima della fine di Assassinio a Venezia che racchiude l’essenza del film, toccando nel profondo tutti gli spettatori. E’ un invito a non fuggire, a non rifiutare i propri fantasmi interiori, ma ad accettarli senza remore. Soltanto in questo modo l’essere umano riesce ad oltrepassare i momenti di paura e smarrimento, ritrovando la fiducia in sé stesso. Per una mente illuminata e razionale come quella di Hercule Poirot si tratta di una presa di posizione molto audace, quasi ascetica, capace di sintetizzare bene gli intenti di questo terzo capitolo dedicato all’investigatore più acuto di sempre, firmato ancora una volta dalla raffinatezza stilistica di Kenneth Branagh. Venezia, vigilia di Ognissanti, la città inizia a prepararsi per celebrare la macabra festa di Halloween. Poirot, ormai ritiratosi dalla scena investigativa, vive le sue giornate di pensionamento evitando ogni genere di contatto con il prossimo. Sebbene la sua presenza a Venezia sia motivo di grande curiosità e continue richieste d’aiuto, le pressioni esterne vengono tempestivamente contrastate dalla brutalità quanto mai fisica della sua fedele guardia del corpo (interpretata da un inedito Riccardo Scamarcio). Tutto sembra scorrere su binari imperturbabili, quando un giorno a casa di Poirot irrompe una vecchia amica Ariadne Oliver (interpretata da una strepitosissima Tina Fey), divenuta una celebre scrittrice di gialli, la quale tenta in ogni modo di convincere Poirot ad assistere ad una seduta spiritica che avverrà proprio quella sera stessa, nella funesta dimora di una vecchia gloria della lirica, Rowena Drake (Kelly Reilly). Nonostante la caparbia riluttanza, Hercule alla fine cederà il passo alla curiosità nonché alla volontà di smascherare qualche impostore. Ma durante la sessione avviene un tragico evento: una persona viene uccisa in modo macabro e sanguinoso. Soltanto l’infallibile intuito di Poirot potrà rimettere al loro posto i tasselli di un puzzle lugubre che trascinerà nelle nebbie della paura anche una mente razionale come la sua. Siamo piuttosto lontani dalle atmosfere sfarzose e un po’ pacchiane del precedente Assassinio sul Nilo, di cui forse ricordiamo ben poco se non un modesto tentativo d’indagine popolato da personaggi troppo epidermici e privi di fascino. Branagh ora decide di spiazzare tutti, raccontando una storia che originariamente ha ben poco a vedere con spiriti e terrore. Infatti, sebbene il film rientri nel genere investigativo con un’impronta horror molto radicata, il libro a cui si ispira invece, Poirot e la strage degli Innocenti scritto nel 1969,ricalca il classico schema del giallo senza alcun tipo di cenno all’universo del soprannaturale. Il regista quindi si ispira liberamente all’opera della Christie, realizzando volutamente un capitolo differente da tutti gli altri, capace di distinguersi non solo per il genere scelto, ma soprattutto per il fascino di una narrazione impeccabile e a più livelli. Partendo da quel sentimento angosciante che alberga chiaramente nell’animo di tutti i protagonisti della storia, ci si immerge in un ambiente oscuro, ambiguo e spettrale circondato dal violento fragore delle onde di un mare nero come il buio degli interni. La fotografia in questo senso restituisce un quadro perfetto di analogie cromatiche e spirituali: le fitte tenebre degli ambienti interni sembrano rincorrere uno ad uno i volti degli astanti, finendo spesso per abbracciarli fatalmente. L’entusiasmo di Branagh si percepisce da tanti piccoli dettagli appassionati, come alcuni magnifici esercizi di stile quali angolazioni distorte, fish-eye e quei claustrofobici piani inclinati dal basso e dall’alto volti ad intensificare l’effetto conturbante. Detto questo, siamo di fronte ad un film che va visto al cinema per godere appieno del suo impatto sia sul piano stilistico sia su quello più emozionale. Kenneth Branagh si riconferma un ottimo regista oltre che un brillante interprete, squisitamente legato ad un personaggio che indossa meglio di un cappotto e che difficilmente abbandonerà.
Giada Farrace
L’horror soprannaturale The well, ultima fatica registica di Federico Zampaglione, sarà presentato in anteprima mondiale al Sitges Film Festival 2023, dove verrà proiettato Venerdì 6 Ottobre nella sezione "Midnight X-treme”, presso il Cinema Retiro.
The well vede protagonista Lauren LaVera (Terrifier 2) nei panni di Lisa Gray, giovane restauratrice che si reca in un piccolo villaggio italiano per portare al suo antico splendore un dipinto medievale. Ma non sa che sta mettendo la sua vita in pericolo a causa di una maledizione legata ad un mostro creato e nutrito dal dolore più estremo.
Il regista ha commentato: "Sono più che entusiasta di avere la prima mondiale di The well a Sitges, un festival che amo davvero. Far parte della sezione ‘Midnight X-treme’ è molto emozionante ed è il posto perfetto per il mio nuovo film... visto che è davvero molto, molto estremo! Preparatevi, compagni!".
Nel cast insieme a Lauren LaVera sono presenti Claudia Gerini (Diabolik, Ammore e malavita, John Wick – Capitolo 2), Giovanni Lombardo Radice (Paura nella città dei morti viventi), Taylor Zaudtke (Sadistic intentions), Linda Zampaglione (Time Is up), Jonathan Dylan King (la serie Netflix From scratch – La forza di un amore), Lorenzo Renzi (Romanzo criminale – La serie), Gianluigi Calvani (The new Pope), Yassine Fadel (la serie tv FBI: International), Melanie Gaydos (Insidious: L’ultima chiave), Stefano Martinelli (Anger of the dead) e l'esordiente Courage Oviawe.
Scritto dallo stesso Zampaglione (Shadow – L’ombra, Tulpa – Perdizioni mortali, Morrison) insieme a Stefano Masi, The well è una produzione Iperuranio Film, prodotto da Stefano Masi.
Marco Gaudenzi e Pierpaolo Marcelli presentano Phobia, primo lungometraggio diretto da Antonio Abbate.
Su soggetto e sceneggiatura di Giacomo Ferraiuolo e Michele Stefanile, Phobia vede protagonista la popolarissima Jenny De Nucci, la cui già corposa filmografia include Ancora più bello e Sempre più bello di Claudio Norza, Ragazzaccio di Paolo Ruffini, Prima di andare via di Massimo Cappelli e Lo sposo indeciso di Giorgio Amato, oltre alle serie televisive Un passo dal cielo e Don Matteo.
Una cena di famiglia, un segreto oscuro, un passato che la rincorre. Per Chiara (De Nucci) è giunto il momento di affrontare tutto ciò da cui scappava. In un gioco che confonde ciò che è reale da ciò che non lo è, chi sta nascondendo una terribile verità?
Per la prima volta, dunque, la giovane attrice dai milioni di follower sui social si cimenta in un ruolo nell’ambito del genere thriller, tra suspense e colpi di scena destinati a condurre verso un’inaspettata rivelazione finale.
La affiancano all’interno del ricco cast Federica de Benedettis (Forever young), Eugenio Papalia (Chi m’ha visto), Beatrice Schiaffino (Do Ut Des), Francesca Romana De Martini (Vallanzasca – Gli angeli del male) e Federico Tocci (Suburra – La serie), con la partecipazione di Antonio Catania (Mediterraneo).
Prodotto da Undicidue3 e distribuito da Flat Parioli, Phobia arriverà nei cinema il 12 Ottobre 2023.
Con oltre un mese di anticipo rispetto all’uscita ufficiale sui grandi schermi, Phobia verrà proiettato nel corso di un’anteprima speciale aperta al pubblico che si terrà alle ore 20.00 di Giovedì 7 Settembre 2023 presso la multisala UCI Cinemas – Porta di Roma e alla quale prenderanno parte regista e cast.