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Torna Visioni Fuori Raccordo

Venerdì 02 Dicembre 2016 23:45
Torna a Roma, dal 10 al 14 dicembre 2016 al Teatro Palladium, la nona edizione di “Visioni Fuori Raccordo – Rome Documentary Fest”, un appuntamento imperdibile per gli amanti del cinema documentario. Sostenuto dalla Regione Lazio - Assessorato alla Cultura - e dalla SIAE, il festival presenta un concorso di documentari italiani prodotti nell’ultimo anno insieme a una sezione di documentari stranieri, “Visioni Internazionali - HomeLANDS” che porterà per la prima volta a Roma alcuni titoli provenienti dai più importanti festival del mondo. 
 
 
“Il documentario italiano va acquisendo sempre maggior rilevanza nei festival e nei mercati internazionali – dichiara il direttore Luca Ricciardi – ma stenta a essere riconosciuto in patria. Roma, come molte grandi città, deve fare la sua parte a sostegno di un settore artistico e industriale dalle molte potenzialità: un grande festival dedicato al documentario, un luogo per far conoscere al pubblico la miglior produzione italiana ed estera, dove incontrare autori, condividere esperienze e riflettere sui nuovi linguaggi del cinema del reale. È questa la prospettiva che orienta le nostre scelte e siamo convinti che il Rome Documentary Fest, possa diventare nel tempo un riferimento imprescindibile”.
 
Da sempre alla ricerca delle possibili declinazioni del binomio cinema-metropoli, la nona edizione del Festival propone 9 titoli italiani in concorso (alcuni in anteprima italiana o romana), “che complessivamente esplorano – racconta il curatore artistico Giacomo Ravesi - l’immagine delle ‘periferie’ contemporanee, confrontandosi con paesaggi urbani e umani di confine e in trasformazione (lo stretto di Messina e il Plat di Torino). Sono luoghi in cui è ancora possibile meravigliarsi della ritualità arcaica (la Sicilia e suoi miti) ma in cui vive un’umanità nuova e desiderosa di vita: i bambini del quartiere Zen di Palermo, i figli di donne detenute, un filosofo malato di Sla con le sue memorie e utopie. Accanto all’Italia - nevralgico centro d’interesse - gli altri paesi: dalle indagini nei territori bosniaci, ex-teatri di guerra, a Grozny, capitale della Cecenia, alla Tailandia, set inaspettato di una rinascita individuale”. 
 
Inoltre quest’anno, per la prima volta, il festival si arricchisce di titoli stranieri, con “Visioni Internazionali – HomeLANDS”,  a cura di Laura Romano e Fabio Mancini: 6 titoli in anteprima presentati nell’ultimo anno nei maggiori festival internazionali. Dal deserto dell’Iran dove Blade&Beard organizzano rave-party illegali nella Repubblica Islamica, al difficile ritorno a Gerusalemme di una famiglia dopo anni di vita all’estero, a Samantha aka Princess SHAW scoperta dal musicista israeliano Kutiman grazie ai suoi video-diari postati su YouTube, a Bennet adolescente transgender che sta scoprendo di avere una nuova voce, alla bellezza lirica di alcune istantanee africane. HomeLANDS esplora il senso dell’identità attraverso documentari che si muovono tra confini geografici complessi e identità in divenire, alla ricerca di un’appartenenza che spesso sfugge ed è frutto di percorsi coraggiosi e scelte radicali. In alcuni casi segnale rivelatore della violenza sconvolgente che ci circonda, come nell'ultimo lavoro di Ulrich Seild presentato Fuori Concorso al Festival di Venezia, Safari: feroce affresco dell'ossessione per la caccia in Africa, dove ondate di turisti si ritrovano per puro divertimento.
 
I film saranno presentati dai registi in sala o in collegamento e seguirà Q&A con il pubblico. 
 
Ospiti italiani e internazionali, tra i quali segnaliamo Susanne Regina Meures per l’anteprima romana di "Raving Iran". La proiezione si inserisce tra le iniziative di @Moving Docs 2016, network europeo di cui @Doc/it - Associazione Documentaristi Italiani è partner, volto alla circuitazione congiunta di documentari in Europa attraverso innovative strategie di sensibilizzazione del pubblico.
Blade & Beard, protagonisti di “Raving Iran”, si esibiranno al party di chiusura del festival, mercoledì 14, alle 23.00, presso il Rashomon Bar. Ingresso gratuito. 
 
La Giuria del concorso, composta da Giulia Amati (regista), Giovanni Piperno (regista) e Boris Sollazzo (giornalista e critico) assegnerà un Premio alla Migliore Opera e alcune eventuali menzioni speciali. Come ogni anno i lavori della giuria saranno pubblici e permetteranno di conoscere on line i giudizi di ciascun giurato su tutti i film e di seguire la riunione per l’assegnazione del Premio, consistente in materiale di repertorio offerto dall’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico. Saranno inoltre assegnati il Premio Berta Film (un contratto di distribuzione internazionale) e il Premio Cinema del Reale (la partecipazione alla quattordicesima edizione della Festa di Cinema del reale 2017).
 
Il Festival è organizzato e prodotto dall’Associazione LABnovecento ed è realizzato grazie alla collaborazione di: Goethe Institut; Istituto Svizzero; Road Television; Thalia Group; Università degli Studi Roma Tre. 
 
Maggiori informazioni all'indirizzo http://www.fuoriraccordo.it/
Al via da venerdì 16 la XVII edizione del RIFF - Rome Independent Film Festival diretto da Fabrizio Ferrari, che torna al Nuovo Cinema Aquila al Pigneto con un programma ricco e articolatato.
 
Oltre 90 opere in anteprima italiana, 25 anteprime mondiali e 10 anteprime Europee.
Film di apertura “We” di Rene Eller tratto dal controverso romanzo  "Wij" di Elvis Peeters sulle inquietudini sessuali di un gruppo di adolescenti.
 
Per l’edizione 2018 saranno presentate oltre 25 anteprime mondiali e 10 anteprime europee, il Festival presenterà in concorso oltre 90 opere in anteprima italiana. Tra questi 10 lungometraggi in concorso, 19 documentari di cui 9 italiani e 10 internazionali. Da quest’anno inoltre il Premio per il Miglior Documentario Italiano e internazionale sarà assegnato dalla giuria del pubblico.
 
Oltre ai film e ai documentari anche 53 cortometraggi tra nazionali e internazionali.
 
Film di apertura dell’edizione 2018 “We” (Olanda/Belgio 2018)opera primadell’olandese Rene Eller. Il film, in anteprima, sarà proiettato venerdì 16 novembre alle 20.00 alla presenza del regista.
Il film sarà preceduto dal cortometraggio Aleksia di Loris di Pasquale che presenterà il suo lavoro su un’adolescente alle prese con le inquietudini di una maternità non voluta.
 
Spazio al cinema del reale per la prima giornata di festival con 4 documentari in concorso dei 19 presenti al RIFF. Si inizierà alle 16.20 con A step without feet di Lydia Schamschula e Jeremy Glaholt (Germania 2018). Un documentario sulla condivisione della cultura attraverso temi universali quali la musica, l’arte, la famiglia e l’amicizia. Sullo sfondo di in inverno berlinese sono messe a fuoco le vite di sette siriani esiliati dalla loro patria. Un lavoro contro il pregiudizio e gli stereotipi proposti dai media e contro la “deumanizzazione” che ne deriva.
 
A seguire: Everyone on stage di Frederic Even e Louise Mercadier (Francia 2018). Il centro medico professionale di Colombes accoglie 35 adolescenti con disabilità mentali. Questo documentario segue la vita di 10 di loro che svolgono attività in un circo, dalla preparazione alla performance davanti al pubblico. Un lavoro sull’ inclusione sociale a partire dalla disabilità che pone l’accento sull’accettazione e sul riconoscimento che la differenza può essere una ricchezza sociale.
 
Per i documentari italiani in concorso After Prayers di Simone Mestroni che alle 18.20 di venerdì 16 presenterà il doc al pubblico del festival. Il regista da tempo vive e lavora in India portando avanti progetti in ambito antropologico e visuale. Per anni ha condotto una ricerca etnografica di lungo termine nel Kashmir indiano, incentrata sulle dinamiche identitarie legate al conflitto. After Prayer mette a fuoco la vita nel Kashmir indiano che procede intrecciandosi all'ordinaria violenza legata al conflitto indopakistano. Scandita dal canto dei muezzin ogni storia prende una svolta inaspettata nei pressi di una moschea, nelle fasi immediatamente successive alla preghiera. Ancora oggi il sogno di un kashmir indipendente, e con esso l'incubo del conflitto, si perpetua generazione dopo generazione, alimentato dal sangue di nuovi martiri.
 
Chiude la prima giornata del RIFF il docin concorsoThe Fifth Sun che sarà presentato alle 22.20 da Cristiana Pecci e Matteo Maggi una coppia di registi italiani che lavorano, da più di un decennio, con il nome di “Coldfocus”.
 
Viaggiare è una forma di vagabondaggio o un percorso interiore che ti completa quando finalmente raggiungi la meta? I registi rispondono con un film documentario sulla Wanderlust, quell’irresistibile desiderio di vagabondare, che per alcuni è una sindrome da ricercare nel gene DRD4, per altri il dono di chi è nato per esplorare. Decidono così di seguire Panu, un viaggiatore finlandese, in un road trip dalla Finlandia all’Australia alla rincorsa di un'eclissi totale di sole. A una settimana dalla fine, però, qualcosa va storto. The Fifth Sun è un film che rivaluta le nostre idee di libertà.
 
Per gli altri lungometraggi in concorso: Alone at my Wedding di Marta Bergman (Francia/Belgio/Romania, 2018), che accompagnerà il film al festival. Arada di Mu Tunc (Turchia 2018), Decembers di Enrique Castro Ríos (Panama/Colombia, 2018) Kilikis…The Town Of Owls di Azlarabe Alaoui (Morocco, 2018), La partita di Francesco Carnesecchi (Italia 2018), Ordinary Time di Susana Nobre (Portogallo 2018), Scarlett di Luigi Boccia (Italia 2018), The Limit of directed di Alan Mulligan (Irlanda 2018), Verso un altrove di Massimiliano Amato (Italia 2018)
 
Per i documentari internazionali in concorso anche: La bataille d’Alger un film dans l’histoire di Malek Bensmail (Algeria/Francia/Svizzera 2018) che sarà presente al RIFF, Landascape of Music di Petr Keleptrishvili & Artem Ozhogov (Russia, 2018), presenti al Festival, Roma 167/62 di Carlos Higinio Esteban (Spagna /Italia 2018) che accompagnerà il film con il produttore Laurent Andreoli, Shadows of Light di Daniel Henríquez (Argentina 2018) che sarà presente con la musicista Eliane Correa, The Old Cat di Xavier Labruyère e Bernard Louargant (Francia/Argentina 2018), This is Love di John Alexander (USA 2018), per il doc sarà presente il produttore Shawn Rhodes, Vostok N°20 di Elisabeth Silveiro (Francia 2018), What Walaa Wants di Christy Garland (Canada/Danimarca 2018).
 
 
Per DocumentaRIFF - documentari italiani in concorso troviamo inoltre:Amaranto di Emanuela Moroni & Manuela Cannone (Italia 2018), Effatà Road di Martino Lo Cascio (Italia 2018), I Babelici di Alessandro Quadretti (Italia 2018), Le Periferie di Roma e il Movimento democratico di Enzo De Camillis (Italia 2018), RKM Roma Kaputt Mundi di Francesca Picozza & Andrea Santoro (Italia 2018), Tra il cane e il lupo di Giulia Cecilia Sodi (Italia 2018), Vinilici. Perché il vinile ama la musica di Fulvio Iannucci (Italia 2018).
 
Tre i focus attesi in questa rinnovata edizione del festival: il Country Focus Spagna, intitolato Operas primeras: donne cineaste, co-organizzato dall’Istituto Cervantes di Roma e dalla Fondazione SGAE, con l’obiettivo di presentare le opere prime delle registe emergenti che lavorano in ambiti molto diversi tra loro ma che sostengono la validità di credere nel cinema come forma di espressione. Sabato 17 sarà presente la regista Ana Murrugaren per il film La Higuera de los bastardos, la storia di un soldato falangista che si converte in un santone.
 
Particolare attenzione anche per il Country Focus Albania in collaborazione con Agron Domi, direttore e fondatore del Tirana International Film Festival, che sarà ospite della kermesse.
 
Tra gli ospiti di domenica 18 anche Lou Castel interprete del corto Per Sempre di Alessio di Cosimo sulla vita di un anziano pittore.
 
Tra i cortometraggi in concorso: Judith Hotel dell’attrice, fotografa e modella canadese Charlotte Le Bon e Pygmalion di André Hoven.
 
Dopo il successo riscosso nelle scorse edizioni, torna anche quest’anno il Focus LGBT: il valore della diversità in cui vengono presentati alcuni cortometraggi internazionali a tematica LGBTQ.
 
Tra i giurati 2018 del RIFF Agron Domi direttore e fondatore del Tirana International Film Festival, dalla cui partnership è nato il Focus Albania, Margherita Lamesta Krebel attrice e scrittrice, Jorgelina DePretis casting director, e Dario Gorini regista e sceneggiatore.
 
Tutto nel dettaglio consultando www.riff.it
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