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Runner

Giovedì 08 Febbraio 2024 21:48 Pubblicato in Recensioni

"Runner" è una corsa che dura un giorno intero dall’alba al tramonto. E’ un inseguimento che si realizza in maniera claustrofobica all’interno di un grande albergo. E’ uno spasmodico rincorrersi, scontrarsi, sfuggire al nemico di turno diventandolo a propria volta. "Runner" è un action movie che racchiude in sè tutte le peculiarità del genere. "Runner" è anche una dedica al cinema prendendo spunto da uno dei lavori più umili ma anche indispensabili all’interno di un set cinematografico.

Il runner è in gergo un addetto che viene impiegato dalle produzioni e che comprende fra le sue mansioni precipue qualsiasi cosa, dal prendere il caffè per gli altri membri del personale all'andare a prendere gli ospiti all'aeroporto.

A interpretare i personaggi protagonisti sono una Matilde Gioli (la runner sul set Lisa) perfettamente a suo agio che recita moltissimo con il suo splendido corpo da ex ginnasta e che, al pari di una nostrana Tomb Raider, si butta in piscina, cammina sui cornicioni, striscia nei cunicoli, si nasconde all’interno di intercapedini, spara, salta, corre come un gatto per salvarsi la pelle.

Alle sue calcagna un Francesco Montanari che interpreta un agente dell' Interpol (Bosco) con un passato oscuro. Lisa viene incastrata e dovrà scappare per riuscire a salvarsi da chi la vorrebbe morta. La pellicola è tutta azione. Tutti inseguono questa donna veloce, furba e scattante. Insieme alla squadra capitanata dall'agente Bosco anche un reparto di poliziotti non troppo scaltri e un gruppo di addetti alla sicurezza che avrebbero tranquillamente fatto a meno di essere coinvolti in un inseguimento all'ultimo respiro. 

Se l’incipit del film è palesemente una finzione perché siamo sul set di un film horror dove la protagonista Sonja scappa inseguita da uomini armati di coltello il prosieguo fa pensare che invece un omicidio si sia verificato realmente e sia tutto vero. Ma il cinema è finzione sempre, anche quando sembra essere tutto realistico.

La colonna sonora perdura per tutta la pellicola tensiva e incalzante e accompagna l’adrenalina delle azioni.

Un film che fa scaturire tutto l’impegno profuso ma che non riesce nell’intento di incollare lo spettatore alla poltrona. Le scene sono prevedibili, vengono quasi anticipate, si verificano in maniera logica e non fanno sussultare ma soprattutto non hanno la forza giusta per sorprendere. La vera sorpresa è tutta concentrata nel finale e questo regalo conclusivo riabilita un pò tutto il film che altrimenti sarebbe una copia sbiadita dei film di azione che hanno fatto la storia del cinema nel passato.

Virna Castiglioni

Hunger Games - La ballata dell'usignolo e del serpente

Martedì 14 Novembre 2023 21:42 Pubblicato in Recensioni
Dopo 10 anni dalla pubblicazione in Italia de “Il canto della rivolta”ultimo capitolo della trilogia di Hunger Games, l’autrice Susanne Collins ci riporta nel mondo fantastico e apocalittico di Panem con un nuovo racconto prequel: Ballata dell’usignolo e del serpente. 
 
Esce in sala dopo otto anni dall’ultima trasposizione cinematografica (Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte 2) e ci riporta agli antefatti, agli albori della saga che ha conquistato milioni di seguaci.
 
Anche se si sa già cosa sono i tributi, i 12 distretti che ruotano intorno a Capitol City, in cosa consiste il giorno della mietitura, qual è la particolarità degli hunger games tutto è ancora in parte sconosciuto e quello che viene presentato costituisce una piacevole sorpresa e novità.
 
In  questo nuovo capitolo c’è un po' la chiusura del cerchio e si spiega per filo e per segno l’evoluzione che hanno subito i personaggi che abbiamo conosciuto fino a questo momento.
 
Questo prequel sceglie come protagonista assoluto l’unico e vero villain della saga. Il Presidente Coriolanus Snow che abbiamo conosciuto già da anziano è svelato qui nella sua infanzia, adolescenza e giovinezza e ci viene svelato cosa ha portato il personaggio a diventare un sanguinario tiranno senza scrupoli e rimorsi di coscienza.
 
A fare da contraltare la nuova protagonista femminile Lucy Gray Baird direttamente dallo stesso distretto 12 dal quale proveniva l’eroina precedente dalla quale però se ne discosta in modo totale.
 
Il punto di forza di questo nuovo capitolo è sicuramente la caratterizzazione ambigua dei personaggi principali che sono entrambi in parte innocui, candidi e delicati come gli usignoli ma anche perfidi, malvagi e subdoli come i serpenti.
 
In Corolianus che abbiamo sempre e solo visto come il cattivo della saga in questo antefatto conserva ancora un po' di tutte e due le anime  anche se già si potrà intuire che prevarrà il lato oscuro e cupo nel proseguo della storia.
 
La complessità psicologica dei personaggi è resa dall’utilizzo di attori che sono in apparenza belli ed esteticamente perfetti ma agiscono come se avessero un animo oscuro e multisfaccettato. Tom Blyth è di una bellezza algida e sofisticata e richiama nelle fattezze fisiche Donald Sutherland che interpreterà il personaggio in età più adulta. Rachel Zegler è la ragazza bella, affascinante, forte e tenace dalla voce suadente e incantatrice ma allo stesso tempo manipolatrice e capace di piegare gli eventi a suo unico scopo e vantaggio.
 
Sebbene sembri esserci complicità fra i due e quasi possa sbocciare un sentimento puro esso si rivela fatuo, calcolatore, approfittatore ed egoistico e della peggior specie da entrambi le parti.
 
Ambientato 64 anni prima rispetto ai capitoli precedenti la regia di questo prequel e spin off è affidata a Francis Lawrence che aveva già firmato due dei quattro Hunger games precedenti.
 
Molto ben costruita la parte di azione, le scene violente e cruenti hanno sempre un gusto raffinato ed elegante, tanti i simbolismi ben disseminati e le parti recitative cantate si incastrano bene senza appesantire la narrazione che rimane per tutto il lungo minutaggio fluida e scorrevole.
 
Questo prequel ben girato avrà sicuramente la forza di risollevare la popolarità del franchise, un po' depauperata dagli ultimi episodi che avevano perso smalto dopo l’esordio folgorante che aveva riscosso un successo planetario.
 
Virna Castiglioni

Dream scenario

Giovedì 16 Novembre 2023 21:35 Pubblicato in Recensioni
Diventare famosi comporta sempre degli effetti indesiderati. Kristoffer Borgli in questa pellicola che rappresenta il suo debutto in un film in lingua inglese, dopo il fortunato e convincente “Sich of my self”, torna ad esplorare il tema del successo conquistato svelandone i retroscena, il rovescio della medaglia, lo scotto da pagare che è sempre in agguato e si palesa inevitabilmente.
 
In “Dream Scenario” è tutto spostato sul piano psicologico e mentale a differenza del suo precedente lavoro dove invece la fama era il risultato di una mostruosità fisica esibita con orgoglio e rivendicata come autentica. In questo caso la parabola discendente è quella di un anonimo professore universitario di biologia.
 
Paul Matthews ha ambizioni stroncate e sogni di rivalsa messi nel cassetto. La spinta per cambiare lo scenario di una vita piatta, banale e di noia ordinaria fra lavoro e vita familiare comune è l’inaspettata fama derivata dall’essere inspiegabilmente la presenza costante nei sogni e successivamente anche negli incubi di conoscenti, familiari e amici ma ben presto anche di milioni di sconosciuti in tutto il mondo.
 
Se inizialmente questa popolarità estemporanea e per nulla cercata può sembrare il trampolino di lancio per riprendere in considerazione certi obiettivi e cercare di renderli concreti ben presto il gioco si rivelerà tutt’altro che semplice. Anzi, la gogna mediatica che assale chi è esposto viene scandagliata ed esibita nella sua massima potenzialità di espressione.
 
Punto di forza assoluta è la prova attoriale di un Nicolas Cage tornato a raggiungere altezze interpretative da capogiro. Perfetto nella fisicità, con una mimica facciale sempre appropriata e un uso sapiente di gestualità, presenza scenica e padronanza tecnica regala una delle sue migliori interpretazioni riabilitandosi ad attore meritevole di premi.
 
Borgli, dal canto suo affronta, con la sua personale cifra stilistica ammantata di surrealismo, molti temi spinosi e di grande attualità.
 
Attraverso una trama semplice e nemmeno originale in quanto permeata da una leggenda metropolitana diffusa su internet (in realtà una guerriglia marketing creata dal pubblicitario Andrea Natella) elabora con acume una moltitudine di spunti di riflessione molto interessanti.
 
Un film che mantiene un buon ritmo narrativo e interroga lo spettatore su tematiche che lo toccano da vicino offrendo chiavi di lettura intelligenti e condivisibili. Soltanto la parte di cancel culture risulta essere troppo ampia e trascinata per troppo tempo correndo il rischio concreto di annoiare anziché tenere sulla corda.
 
Virna Castiglioni

Scritto, prodotto, diretto e interpretato da Marcello CaroselliJericho’s tail (La coda di Jericho) è già da qualche settimana tra i nuovi titoli entrati a far parte della library di Amazon Prime Video.

Un’atipica opera che fa sicuramente discutere grazie al grottesco e provocatorio mix inedito di tematiche quali la pornografia, La fattoria degli animali di George Orwell e sottotesti socio-politici per quella che si rivela una storia a sfondo esistenzialista dal finale nerissimo.

Jericho Carter, in arte Jericho Piggy, è un italo inglese che ha superato la trentina, imprenditore nel mercato della pornografia online degli anni 2000. Esaltato e ossessionato al tempo stesso dal suo lavoro, indossa quasi costantemente la stessa maschera da maiale con cui recita nei video destinati al mercato online. La sera, dopo una giornata di lavoro sul set, è solo nella sua stanza, non ha una dimensione affettiva e si appassiona al libro La fattoria degli animali di George Orwell. La lettura si materializza in brevi immagini che attraversano in modo allucinatorio la sua mente, conducendolo in una lenta discesa verso gli inferi. Nel mentre, cerca di ricontattare alcune delle sue ex fidanzate, ma emerge tutto il risvolto drammatico del suo privato: la solitudine, un profondo senso di abbandono e il disprezzo degli altri per lui.

 

Distribuito da Direct to digitalJericho’s tail (La coda di Jericho) è una produzione Cagliostro's Fluid Production, con fotografia di Gabriel Cash, montaggio di Benedetto Bellabarba e musiche di Sgabs Maldus e dell'archivio Artlist Creators.

 

Accanto ad Ania Rizzi BogdanDamiana ArditoAlessia Pratolongo, fanno parte del cast i volti dell’hard Fausto Moreno e Silvia Lamberti, più Pino Quartullo nel ruolo dello zio del protagonista.

 

Clip film: https://youtu.be/pDCABf2LpiQ

                https://www.youtube.com/watch?v=NpNaEnZm5gY

                https://www.youtube.com/watch?
v=IST2Hd1OXJA