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Visualizza articoli per tag: scarlet johannson

Captain America - The Winter Soldier

Venerdì 28 Marzo 2014 22:08
Secondo capitolo della saga, in cui il (super)eroe nazionale Steve Rogers (Chris Evans) è, come consuetudine, impegnato a salvare il pianeta da una catastrofe senza precedenti che mira a riscrivere la storia dell'umanità.
Dopo l'abile riesumazione dell'artigiano Joe Johnston, distante anni luce dal low budget  da 12 mila dollari di Albert Pyun con Francesca Neri, i fratelli Anthony e Joe Russo si trovano davanti al non facile compito di attualizzare le avventure del più retorico e datato tra i personaggi Marvel.
Un'idea semplice e essenziale alla base: tirare fuori vecchi nemici e, nell'impossibilità di sfruttare una guerra fredda ormai troppo datata, puntare alla minaccia interna, in una sintesi efficace e divertente.
Ritorna perciò con uno spiazzante colpo di coda la mai sepolta Hydra, infiltratasi fin nelle più intime radici dell'intelligence statunitense, il cui strisciante e insidioso portavoce – attenzione allo spoiler! - sarà Robert Redford, nei panni del nuovo capo dello S.H.I.E.L.D Alexander Pierce. Un contesto quanto mai all'altezza della minaccia proposta dove, citando Nick Fury (Samuel L. Jackson), non ci si deve mai fidare di nessuno.
La sceneggiatura di Christopher Markus e Stephen McFeely, basata sugli albi originali di Joe Simon e Jack Kirby del 1941, riesce a condurre molto bene il complesso gioco di molteplici trame e sottotrame, rendendo l'impianto narrativo credibile e a tratti avvincente, introducendoci anche al  personaggio del "Winter Soldier" che riemerge dal passato di Capitan America (e dal precedente episodio).
Dopo che vari autori si sono espressi abbondantemente sull'argomento con altrettanti variegati approcci stilistici la figura dell'eroe tutto muscoli e armato "solo" di scudo, qui sembra compiere un passaggio successivo acquisendo la necessaria maturità nel collocarsi ancora una volta come paladino a difesa delle reali libertà americane, agendo però - è questa la vera novità - su fronti più intimi e delicati, ritrovando un lato del tutto umano e in quanto tale emotivamente fragile, vittima di passioni, amori, amarezze, sofferenze date da una qualsiasi esistenza più che terrena. 
Sicuramente il confronto con le precedenti storie di supereroi dà dei risultati positivi nei toni di un pathos e un livello d'attenzione convincenti anche per i non appassionati del genere o per i fuoritarget inside.  
 
Chiara Nucera

Avengers: Age of Ultron

Martedì 21 Aprile 2015 21:45
Joss Whedon torna  a dirigere il team di super eroi con super problemi della casa delle idee Marvel, questa volta al completo. Dopo il successo planetario del capitolo del 2012 “The Avengers: Assemble”, che fu il primo blockbuster a riunire tutti i protagonisti in un unico esplosivo team, con ironia e semplicità tenta un approccio più maturo sulla linea di Captain America 2: The Winter Soldier. Ancora una volta troviamo gli stessi volti: La Vedova Nera (Scarlett Johansson) la  femme fatale del gruppo, impegnata a cantare “la ninna nanna a Hulk” per renderlo efficace in battaglia e innocuo alla sua trasformazione nel Dottor Bruce Banner (Mark Ruffalo), di cui si sta inevitabilmente innamorando; Thor (Chris Hemsworth) il semi-dio del Tuono, ufficialmente in ritiro sulla terra con il consenso del “Re di Asgard”; Captain America (Chris Evans), il soldato potenziato ancora fuori dal suo tempo; Occhio di Falco (Jeremy Renner), l’arciere eroe finalmente messo in luce, e l’immancabile Tony Stark (Robert Downey Junior) alias Iron Man, tormentato dal suo mastodontico ego che prende  forma e, involontariamente, diventa “Ultron” un robotico assassino integralista nell'adempimento della sua missione di  pace. Lo SHIELD, l’organizzazione a protezione della terra, anche in questo capitolo è  tenuto in scacco dall'Hydra, l’indipendente divisione filo nazista che opera in segreto dagli anni quaranta, ne fanno parte i due fratelli gemelli potenziati Wanda (Elizabeth Olsen) e Pietro Maximoff  (Aaron Taylor-Johnson), nei comics i figli di Magneto degli X Men, “Lui è veloce, lei è inquietante” così spaventosa da poter alterare la realtà e creare incubi e visioni nella testa di chiunque sia fatto di carne e sangue. Visivamente ineccepibile, l’azione domina il film, lasciando spazio a romanticherie (discutibili) e riflessioni semplici ma efficaci. Le cose belle non sono fatte per durare, il coraggio e la forza si nascondono anche nelle persone più insicure. Nel primo film la battaglia finale si combatteva a New York, questa volta in Russia, in un paese immaginario che (orgoglio nazionale) è in verità la Valle d'Aosta, le comparse sono tutte del posto, al centro della scenografia è il riconoscibilissimo Forte di Bard. Danny Elfman mixa la colonna sonora creando un orecchiabile compromesso tra il tema musicale portante e la musica classica. Il film non è esente da tagli di girato (nei trailer c’è sempre di più) e buchi di trama, il più grosso problema del Marvel Movieverse continua a persistere, ma nel complesso è un film ironico e godibile, la strada è giusta, per comporre il puzzle che la casa delle idee ha in mente da qui al 2018. Non lasciate la sala dopo i titoli di coda e ne avrete una assaggio.  
 
Francesca Tulli