Secondo capitolo della saga, in cui il (super)eroe nazionale Steve Rogers (Chris Evans) è, come consuetudine, impegnato a salvare il pianeta da una catastrofe senza precedenti che mira a riscrivere la storia dell'umanità.
Dopo l'abile riesumazione dell'artigiano Joe Johnston, distante anni luce dal low budget da 12 mila dollari di Albert Pyun con Francesca Neri, i fratelli Anthony e Joe Russo si trovano davanti al non facile compito di attualizzare le avventure del più retorico e datato tra i personaggi Marvel.
Un'idea semplice e essenziale alla base: tirare fuori vecchi nemici e, nell'impossibilità di sfruttare una guerra fredda ormai troppo datata, puntare alla minaccia interna, in una sintesi efficace e divertente.
Ritorna perciò con uno spiazzante colpo di coda la mai sepolta Hydra, infiltratasi fin nelle più intime radici dell'intelligence statunitense, il cui strisciante e insidioso portavoce – attenzione allo spoiler! - sarà Robert Redford, nei panni del nuovo capo dello S.H.I.E.L.D Alexander Pierce. Un contesto quanto mai all'altezza della minaccia proposta dove, citando Nick Fury (Samuel L. Jackson), non ci si deve mai fidare di nessuno.
La sceneggiatura di Christopher Markus e Stephen McFeely, basata sugli albi originali di Joe Simon e Jack Kirby del 1941, riesce a condurre molto bene il complesso gioco di molteplici trame e sottotrame, rendendo l'impianto narrativo credibile e a tratti avvincente, introducendoci anche al personaggio del "Winter Soldier" che riemerge dal passato di Capitan America (e dal precedente episodio).
Dopo che vari autori si sono espressi abbondantemente sull'argomento con altrettanti variegati approcci stilistici la figura dell'eroe tutto muscoli e armato "solo" di scudo, qui sembra compiere un passaggio successivo acquisendo la necessaria maturità nel collocarsi ancora una volta come paladino a difesa delle reali libertà americane, agendo però - è questa la vera novità - su fronti più intimi e delicati, ritrovando un lato del tutto umano e in quanto tale emotivamente fragile, vittima di passioni, amori, amarezze, sofferenze date da una qualsiasi esistenza più che terrena.
Sicuramente il confronto con le precedenti storie di supereroi dà dei risultati positivi nei toni di un pathos e un livello d'attenzione convincenti anche per i non appassionati del genere o per i fuoritarget inside.
Chiara Nucera