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SOLO: A Star Wars Story

Mercoledì 23 Maggio 2018 11:36

"Presuntuoso, strapezzente e cafone" così Han Solo venne descritto, dalla sua amata principessa Leia in “Star Wars Episodio V: L'Impero Colpisce Ancora" (1980). Orgoglioso ma dal grande cuore Han, è uno dei personaggi più amati della Saga. Oggi Ron Howard ripercorre la sua gioventù nel suo “Solo: A Star Wars Story”. Siamo nei bassifondi di Corellia, un pianeta povero, gli abitanti sopravvivono grazie al contrabbando: scambiano oggetti di valore per guadagnarsi da vivere. Due innamorati sognano un futuro migliore. Lei Qui'Ra (Emilia Clarke) è una ragazza spregiudicata, lui Han (Alden Ehrenreich) uno spericolato pilota. Vengono separati alla frontiera, Han finisce con l' Iscriversi all'accademia Imperiale dove conosce l'orrore della guerra. Saranno Tobias Beckett (Woody Harrelson) e la sua banda di pirati a tirarlo fuori dal fango. Han però non può sapere che dopo questo fortuito incontro, dovrà vedersela con l'organizzazione criminale Alba Cremisi retta dal dallo spietato Dryden Vos (Paul Bettany) e non potrà più fidarsi di nessuno. 'Solo' è il secondo spin-off dopo il memorabile “Rogue One” (2016). Nonostante non abbia gli stessi toni drammatici e lo stesso pathos, mantiene le stesse atmosfere, quelle tipiche di 41 anni fa. Gli scenari trasudano fumo e polvere, come in un western. La regia cerca di rievocare di continuo delle scene iconiche della vecchia trilogia, e omaggia finale de 'Il buono, il brutto, il cattivo' di Sergio Leone. Chi non ha familiarità con Star Wars, lo troverà un film godibile d’avventura al contempo i fans potranno riconoscere le citazioni sparpagliate qua e là e avranno, la soddisfazione di vedere come il protagonista abbia fatto la leggendaria "Rotta di Kessel in meno di 12 parsecs" e abbia messo le mani sul Millennium Falcon l'astronave di Lando Calrissian (interpretato qui da Donald Glover). La persistente colonna sonora è firmata da John Powell e vanta anche il tema principale composta dallo stesso John Williams. Una nota di merito va spesa per il  dipartimento responsabile della creazione delle creature e degli alieni, che hanno plasmato con le tecniche tradizionali (pupazzi e anima-troni della vecchia scuola) e la CGi un mix perfetto. Il film ha avuto un cambio di regia (inizialmente affidata a Phil Lord e Chris Miller) per questo probabilmente ha una risoluzione frettolosa sul finale, ma non è privo di sorprese e colpi di scena. Il protagonista risente del confronto con l'equiparabile Harrison Ford, ma dà il suo massimo. Lontanissimo dal gusto di “Episodio VIII: Gli ultimi Jedi” (2017), è stato pensato per un pubblico di appassionati, non cerca la novità, ma da forma, alle scene soltanto immaginate nelle menti dei fans, che non avrebbero mai sognato di vedere le avventure solamente accennate dai racconti dei protagonisti prendere vita sullo schermo. Nostalgia e puro intrattenimento.