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Dragged Across Concrete

Martedì 04 Settembre 2018 09:35
Ormai S. Craig Zahler è un aficionado della Mostra del Cinema di Venezia. Lo scorso anno portò Cell Block 99: Nessuno può fermarmi, inserito dall’organizzazione nella rassegna di mezzanotte. Ora tarda perché al regista piace la violenza quella “gratuita”, senza offendere nessuno. I suoi sono film di genere, che trovano in una parte di pubblico un seguito sentito e tifoso. E già che ci siamo non possiamo non menzionare Bone Tomahawk, suo primo lungometraggio, che ha fatto da apripista del genere. Quest’anno ci regala “fuori concorso” un poliziesco feroce. Dragged across concrete riesce a concretizzare maggiormente, scusate il gioco di parole, rispetto alla scarsità di contenuti dei suoi due “simili” predecessori. Zahler, che scrive e dirige, irrobustisce la storia e lascia da parte l’horror, confezionando un film che strizza l’occhio sotto certi versi al noir. Meno ampolloso; si viaggia comunque su strade strette con burroni sempre in agguato. Equilibrio instabile, che non manca di creare ansia e concitazione nello spettatore. E assolutamente, sua peculiarità, si discosta dal cinema mainstream.
La storia è quella di due poliziotti sospesi per abuso di potere in cerca di soldi sporchi per garantire alla proprie famiglie un’esistenza dignitosa. I corrotti sono l’agente Brett Ridgeman (Mel Gibson) e il suo collega Anthony Lurasetti (Vince Vaughn). Durante un’investigazione vengono ripresi dalle telecamere mentre catturano dei loschi individui usando delle maniere non proprio convenzionali. Il video incriminato diventa virale e il loro diretto superiore è costretto a ritirargli il distintivo. La loro vita non era già rosea e ora che si trovano anche senza stipendio decidono di provare a rubare a dei criminali spietati un enorme quantità di denaro. Scendendo all’inferno è molto probabile bruciarsi. Brett e Anthony inciampano in qualcosa di inaspettato e fuori dal loro controllo. Forse hanno fatto il passo più lungo della gamba. Stuzzicare il Diavolo lì porterà a giocare una partita a dadi dura e furiosa.
Il film è meno violento rispetto ai precedenti del regista; ottimamente confezionato nella sua dilatata narrazione, che raggiunge alti e coinvolgenti livelli di tensione drammatica. 2h40 incollati allo schermo, l’azione è praticamente in tempo reale, in attesa dello districarsi della vicenda: amara, umana e legata indissolubilmente alle percentuali di successo che Mel Gibson elargisce ironicamente, ma neanche tanto, al suo fidato collega Vaugh. In Dragged across concrete troviamo molto della cinematografia contemporanea. Dal fato, tassello fondamentale nelle opere targate Innàritu/Arriaga: vedi il riuscito incrocio tra narrazione principale e secondaria, che vede come la vita sia ineluttabile per la giovane e neo mamma Kelly Summer (Jennifer Carpenter), tornata al suo lavoro in banca dopo la maternità. Il resto lo lasciamo scoprire a voi. Zahler si affida anche a dettami tarantiniani. Come il geniale Quentin, Zahler apprezza la logorroicità dei dialoghi, i tempi dilatati e la violenza. Di suo ci mette l’infallibile matematica. Dal destino alla scienza il passo è breve perché le percentuali di successo o di fallimento, marchio di fabbrica dell’agente Ridgeman, sbagliano veramente poco. Con tutto questo si poteva stroppiare e lasciare lo spettatore in preda a chissà quale caos, ma il regista americano riesce a far proprie queste filosofie. L’incedere beffardo è il giusto ingrediente per tenere le redini salde e consentire al film di essere compatto.
Tecnicamente ben girato. La regia è diretta e lucida. Sempre nel posto giusto per evidenziare l’azione, ma anche lo stato d’animo dei personaggi. Focalizzata anche nel mettere in evidenza gli innumerevoli scambi di vedute dei due protagonisti, fondamentali nell’avanzare dell’intrigo. Una costruzione minuziosa e perfettamente collaudata, inevitabilmente indirizzata al successo qualsiasi sia il finale. Un film consigliato a chi non vuole essere ricattato dalla regia e agli amanti dei risvolti tetri e cruenti della polizia.
 
David Siena