Per vedere questo nuovo attesissimo cinecomic non è necessario conoscere tutto il pregresso dell’MCU e siamo grati al regista che confeziona per il suo pubblico un film che punta tutto sull’intrattenimento miscelando con grande meticolosità battute, linguaggio forte, e immagini molto esplicite. Conoscere invece la genesi produttiva che ha consentito questa colossale produzione può invece essere d’aiuto per capire anche l’unione di due personaggi che non si erano mai incontrati prima. Il film è diventato possibile nel 2019 quando con un’operazione commerciale di ampio respiro, Disney ha comprato 20th Century Studios e tutto il loro catalogo. In questo menu erano presenti anche i diritti di una parte del mondo Marvel che fino a quel momento era appannaggio della concorrente Fox ovvero la saga degli X- Men e proprio i due protagonisti Deadpool e Wolverine.
Ecco che il matrimonio poteva finalmente celebrarsi e anche durare per semprec con buona pace di tutti. Basato sui personaggi di Deadpool e Wolverine di Marvel Comics, è il 34º film del Marvel Cinematic Universe, nonché sequel del film Deadpool 2, appartenente alla serie di film X-Men.
Disney non edulcora niente e nessuno, non passa al setaccio del politicamente corretto nessun frame e si dichiara pronta a soddisfare le esigenze di un pubblico di soli adulti lasciando che la pellicola strabordi di passaggi censurabili e che il film sia classificato Rated R in America e destinato esclusivamente ad un pubblico over 18.
Deadpool e Wolverine insieme assicurano divertimento e, giocando con la violenza, inscenano combattimenti che sono veri e propri balletti coreografati a tempo di musica pop dove i movimenti sono passi di danza in perfetto sincrono con la hit del momento o con pezzi cult che hanno fatto la storia della musica.
La trama parte da un rifiuto. Dopo aver fallito il colloquio per diventare un Avenger Wade Wilson (Ryan Reynolds) svolge un lavoro comune. Anche un super eroe può accettare un lavoro normale anche sé è chiaro che la propria natura non può essere soffocata a lungo altrimenti il rischio è quello di morire dentro ogni giorno. Quando un alto funzionario della Time Variance Authority (o TVA), organizzazione che si occupa di monitorare le varie linee temporali, lo intercetta tutto cambia ed è destinato a riportare in vita il vero eroe. Se però accetta la missione assegnatagli dovrà rinunciare per sempre al suo mondo. La gloria al posto della famiglia non può essere mai un obiettivo valido e auspicabile. Wade rifiuta categoricamente e decide così di indossare ancora una volta il costume rosso e attillato di Deadpool per salvare tutto il suo mondo. Per portare a termine questo arduo compito, dovrà convincere una versione di Wolverine (Hugh Jackman) a unirsi a lui con le buone e non. Insieme faranno scintille e non ce ne sarà per nessun’altro. Catalizzatori della scena anche se molto affollata. Accanto a loro si muovono tantissimi personaggi del passato, ognuno pronto a farsi ricordare e a lasciare il segno per non farsi dimenticare. Una chiamata alle armi alla quale non vuole mancare proprio nessuno.
Questo a grandi linee il contorno in cui si muovono i due personaggi principali ma ben più della trama quello che rende originale e spassosa questa coppia cinematografica sono i battibecchi, gli alterchi, la visione del mondo differente, il modo di usare i propri poteri, la motivazione che li spinge a combattere. Si muovono sulla scena circondati, quasi accerchiati da una miriade di personaggi che sono la summa di quello che è stato inventato e prodotto fino a questo momento. A volte tutti questi comprimari sembra che debbano esserci per forza e si crei appositamente un pretesto, uno qualsiasi, perché appaiano sulla scena e dicano almeno una battuta o compiano almeno un’azione. Un cast nutrito che non sempre è funzionale a rendere l’azione migliore. Tanti, troppi camei, che alla lunga appesantiscono e non apportano nulla di originale.
Nel complesso un film che riabilita un po' il genere che sembrava essersi indebolito se non proprio estinto e fa sperare in nuove avventure ad alto tasso di cattiveria sempre elargita a fin di bene.
Virna Castiglioni