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Assassinio sull'Orient Express

Sabato 02 Dicembre 2017 11:43
Il noto attore e regista inglese Kenneth Branagh dirige e interpreta una delle più grandi opere di Agatha Christie nei panni dell’iconico ispettore Poirot: “Assassinio sull’Orient Express”. L’intrigo descritto nel romanzo del 1934, passa alle generazioni future con questo nuovo adattamento cinematografico, pensato per essere visto da tutta la famiglia. L’ispettore belga Hercule Poirot, si trova ad affrontare un lungo viaggio in treno in compagnia di  personaggi altrettanto sfaccettati, tra cui l’eccentrica Caroline Hubbard (Michelle Pfeiffer), la giovanissima Miss Debenham (Daisy Ridley) maestra di geografia, e il trafficante di quadri Edward Ratchet (Johnny Depp). Durante una notte “buia e tempestosa” la corsa del treno viene fermata da una valanga e viene commesso un omicidio. Tutti a bordo del treno sono chiamati a rispondere alle puntali domande dell’ispettore, con la certezza che l’assassino sia a bordo della vettura, potenzialmente tutti sono sospettati e nessuno è al sicuro. Il film si regge tutto sulle spalle del protagonista: all’apparenza scorbutico e senza mezze misure nasconde in realtà una grande dolcezza. Dotato di una geniale capacità di giudizio, fin dalle prime scene riconosciamo il suo carattere peculiare, preciso e pignolo ai limiti del sopportabile, meticoloso nell’esaminare ogni dettaglio, baffo arricciato e accento “francese” (ne risente il doppiaggio). Modernizzare un racconto scritto ottant'anni anni fa è stato possibile anche grazie all’accuratezza della scenografia, il treno ricostruito da zero (solo in post produzione arricchito con la CGi) vanta delle carrozze ricche e sontuose, strana mescolanza tra una messa in scena a teatro e un moderno blockbuster. Da qualche anno a questa parte i detective sono tornati di moda grazie anche alla fortunata serie tv su “Sherlock” (2010). Il giallo d’autore di Agatha Christie così come quello di Conan Doyle, meritava una rispolverata, una versione che fosse fresca nuova e appetibile anche per le future generazioni. Senza  la pretesa di convertire l'intreccio in un thriller psicologico e indigesto, nella sua semplicità e onestà di intenti, riesce nell’impresa. Squisitamente british, il cast stellato vanta anche Judi Dench nei panni della intrattabile principessa Natalia Dragomiroff. L’adattamento cinematografico del 1974 di Sidney Lumet resta un classico inarrivabile, tuttavia nell’epoca dei remake, dove i classici della letteratura vengono continuamente stravolti e rivisitati dalla presunzione degli sceneggiatori, Michael Green sotto la guida del regista sceglie di adottare l’unico modo concepibile di approcciarsi a questo genere di romanzi: la fedeltà assoluta.
 
Francesca Tulli