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29 Gen
Arrivata alla terza religiosa visione dell’intera serie TV, credo che sia doveroso spendere due parole e spezzare più di una lancia a favore del mondo tremendamente glitterato di Insatiable.
La trama. Patty Bladell (Debby Ryan), adolescente americana in sovrappeso, costantemente bersagliata a causa del suo aspetto, a seguito di una colluttazione con un senzatetto, è costretta ad una dieta liquida per tre mesi che le causerà la perdita di più di trenta chili. 
Senza questo ingombrante peso, Patty si riscopre una ragazza bellissima e determinata a vendicarsi di chiunque abbia osato farle del male. In questa percorso verso la propria rivincita, verrà accompagnata dall’avvocato Bob Armstrong (Dallas Roberts), consulente di concorsi di bellezza a tempo perso, accusato di molestie sessuali da una delle sue clienti.
Questi due personaggi, legati dal filo indissolubile del destino, divideranno equamente la narrazione delle assurde vicende in cui saranno coinvolti nella loro rocambolesca strada verso l’importante titolo del concorso di bellezza di Miss American Lady. 
“Essere magre è magico!”. Com’è facile intuire, Insatiable sfrutta il cliché, abusato nei decenni passati nei film per adolescenti, della ragazza bruttina ed insicura che mette su un po’ di trucco, aggiusta i capelli ed improvvisamente diventa la “tutti mi vogliono, tutti mi cercano” della situazione, e lo fa scegliendo un taglio eccentrico, surreale, ed al limite del grottesco, in pieno stile camp. Il camp, spesso confuso con il trash, è la ricerca consapevole dell’esasperazione di elementi kitsch, che fa dell’eccesso e dello stravagante i propri punti di forza, sia da un punto di vista stilistico che artistico.
Con un’ironia tagliente infatti, che spesso potrebbe sembrare no-sense, o addirittura di cattivo gusto, la serie cerca di mostrare tutti gli scenari tipici della società moderna, ed in particolare di un’America che punta tutto sull’estetica, esagerandoli, ridicolizzandoli e mettendo a nudo tutte le sfumature dell’insicurezza umana.
I personaggi dell’universo di Insatiable sono ciò che lo rendono così esilarante nel suo essere politicamente scorretto. Essi incarnano alcuni degli stereotipi più comuni nella filmografia indirizzata ai giovani adulti che verranno mano mano abbattuti a favore di un’evoluzione tridimensionale, simbolo di una sceneggiatura ben costruita che non lascia nulla al caso ma, per assurdo, realistica, di quelle caricature della società moderna che generalmente vengono dipinte di bianco o nero.
Le critiche. Questa popolare produzione targata Netflix, è stata in realtà criticata aspramente, portando addirittura al lancio di una raccolta firme per chiedere la cancellazione della terza stagione già prevista. 
Il motivo per il quale in molti si sono scagliati contro Insatiable risiede nel presunto uso della pratica del fat-shaming. Secondo i sostenitori di questa teoria, l’opera tenderebbe a fare l’associazione bello = buono, ma in realtà è proprio qui che Insatiable arriva ad infrangere tutte le regole, rivoluzionando il genere young adult che sapeva di stantio oramai da anni. Questa serie non è adatta ad una visione superficiale, nonostante le apparenze potrebbero lasciarcelo pensare.
A primo acchito, Patty potrebbe venir interpretata come la solita protagonista che migliorando il proprio aspetto fisico diventa anche una persona migliore, con una vita più soddisfacente, come se fossero stati i chili di troppo a renderla brutta e fallimentare.
Altre critiche sono state rivolte al modo con cui vengono trattate tematiche rischiose come la pedofilia, le droghe, gli abusi, l’accettazione di sè e della propria sessualità che verrebbero snocciolate in maniera imbarazzante ed insoddisfacente.
 
Un connubio perfetto. Riconoscendo il fatto che esistano dei gusti personali, è bene ricordare che un umorismo nero non sarà mai di facile comprensione, ma quantomeno non andrebbe giudicato con la stessa superficialità di cui lo si accusa.
A partire dall’escamotage esplicitamente ironico della rissa e dalla sempre maggiore cattiveria con cui Patty inizierà a compiere le proprie azioni sotto le sue nuove vesti di “reginetta di bellezza”, è chiaro l’intento dell’opera: scrostare la patina scintillante della narrazione tipica delle insicurezze dell’adolescenza, rivelando la torbida anima che può nascondersi dietro persone apparentemente perfette.
Per andare a confutare le critiche rivolte all’opera partiamo da Patty, il personaggio più bersagliato, che in effetti si mostra come una persona orribile. Avendo ingoiato odio e amarezza per anni, non appena ha la possibilità di riscattarsi, sfrutta il suo fascino nel peggior modo possibile, rivelandosi crudele, opportunista ed egocentrica. In realtà lo era sempre stata ed il dimagrire non ha fatto nulla per renderla migliore o peggiore, ha solo portato alla luce la sua reale natura.
Lo scopo ultimo di questa serie, come rivelato dall’ideatrice Lauren Gussis, è quello di mostrare che “ogni singolo personaggio è insaziabile per qualcosa, ognuno di loro sta cercando approvazione all’esterno e solo chi si comporta bene riesce a comprendersi realmente”.
Con un’ironia irriverente, sconveniente alle volte, la Gussis vuole presentarci il disturbo alimentare di Patty (perché a discapito di ciò che ha pensato il pubblico inferocito, la ragazza soffrirà per tutta la durata della serie di dismorfia e di BED) fondendolo con delle scene forti, che in un prodotto così rosa e luccicante non sarebbero attese, generando l’elemento ‘shock’.
Ve ne sono di numerose, ma una degna di nota è quella in cui Patty si ritroverà a dover mostrare il proprio corpo in costume e, nonostante possa sembrare una ragazza perfetta, lei continuerà a sentirsi sbagliata e inadatta, contemplandosi con sdegno allo specchio, finché non verrà avvicinata da una ragazza transessuale, con la quale condividerà il disagio di sentirsi in un corpo che non corrisponde al proprio sentire.
Perché guardarla. Molte persone hanno abbandonato la visione non capendo il reale messaggio che Insatiable ha tentato di comunicare con la sua sfacciataggine, paradossalmente riuscendo molto meglio di prodotti considerati “più seri”. 
Consiglio caldamente di cambiare punto di vista e di dare un’altra possibilità a quella che ha i numeri per essere la migliore serie TV rivolta ad adolescenti degli ultimi anni.
In conclusione. Insatiable è un prodotto innovativo, che riesce nell’obiettivo di mostrarci quanto i falsi moralismi a volte siano tanto deleteri quanto le azioni che vengono criticate. Tra i suoi meriti c’è sicuramente la capacità di aver sottolineato come lo scardinamento di storici tabù, attraverso il black humor, sia ancora un argomento delicato nella nostra società.
 
 
Valeria Marra 

 

  • Regia: Julie Hampton
  • Paese: USA, 2018/2019
  • Genere: Black Comedy
  • Durata: 2 stagioni, 22 ep. da 45'
  • Cast: Debby Ryan, Dallas Roberts, Alyssa Milano, Christopher Gorham, Erin Westbrook, Michael Provost
  • Valutazione: 4

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