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29 Ago

Il cavaliere oscuro. Il ritorno

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L'ultimo Batman non è l'ultimo, non può, non deve. L'aspettativa attorno a questo film era molta, forse per alcuni troppa e non è stata del tutto rispettata. Il discorso da fare per questa pellicola (forse per tutte le ultime di Nolan) è doppio. Non si può giudicare a sé: ormai ogni lavoro è un evento, un papabile Capolavoro. Il livello tecnico raggiunto è talmente alto che un passo indietro non può che essere considerato come un fallimento, quella che invece per altri sarebbe l'opera massima di una vita. Eppure è così, quando si raggiunge il top è estremamente arduo superarsi, alzare in continuazione l'asticella.  Ecco che l'occhio critico si deve sdoppiare: da una parte si analizza la pellicola come se fosse un film come gli altri; dall'altra si deve confrontare con quel che di meglio si trova in circolazione e il giusto mezzo diventa un ingiusto ibrido. Perché se in assoluto il film è molto buono, con standard rispettati e alcuni picchi qui e lì, nell'universo personalissimo di Nolan possiamo parlare di un passo indietro clamoroso.

Nolan (che negli ultimi anni ha sfornato piccole pietre preziose chiamate “Following”, “Memento”, “Insomnia”, “The Prestige”, “Inception” e la trilogia che ha reinventato l'immagine del cavaliere oscuro) questa volta ha portato con sé una parte del suo ormai collaudato staff tecnico. Se inizialmente ha dovuto scoprire ottimi interpreti, con gli anni ha potuto usufruire di star già affermate o giovani dal potenziale stellare, gran parte (se non tutti) degli attori presenti  in questo ultimo Batman infatti erano già stati utilizzati con risultati eccezionali nei suoi due ultimi film. 
Christian Bale, aka Batman, aka Bruce Wayne continua a portare in scena uno dei migliori cavalieri mascherati di sempre. Per quanto assurdo, il suo è il lavoro più “facile”, non essendo nuovo al ruolo, nonostante sia il protagonista e pur conoscendo la sua cura maniacale per la preparazione del personaggio (ricordiamo che negli ultimi 10 anni ha perso e ripreso come niente decine e decine di kg per le proprie interpretazioni, vedi “L'uomo senza sonno” o “The Fighter”).
Stesso discorso si può fare per Michael Caine, Gary Oldman e Morgan Freeman, perfettamente nella parte di  personaggi dell'ormai già rodato meccanisco di Gotham City.
Le vere novità sono quattro, accomunate da alcuni fattori fondamentali: sono giovani, sono sulla cresta dell'onda, sono potenzialmente grandissime star. Stiamo parlando di Tom Hardy aka Bane, il cattivo di questo episodio. Nel recentissimo passato le sue prove sono state molto apprezzate (su tutte vorrei citare il lavoro incredibile fatto in “Bronson”),  affiancando una grande espressività ad un'intensa preparazione fisica. Tutto questo viene esaltato in Bane, nonostante gran parte del suo volto sia coperto da una maschera cyber-punk. Non ho idea del lavoro fatto dal doppiaggio italiano (ho visto un'anteprima Imax in lingua originale a Berlino - dove la pubblicità che precede il film è eterna! - quindi non posso giudicare nè voglio immaginare cosa sia uscito nelle nostre sale), comunque l'interpretazione originale di Hardy è da promozione a pieni voti con tanto di bacio accademico! 
La seconda novità ha il volto giovane e pulito di Joseph Gordon- Levitt, visto recentemente nella black-comedy “50/50” e nel già citato “Inception” che per l'occasione interpreta un poliziotto rookie, ma con alcuni assi nella manica. Purtroppo alcune ingenuità  stilistiche sminuiscono un po' il suo ruolo, quindi promuovo col minimo dei voti il buon Levitt. Discorso simile deve esser fatto per la bellissima Marion Cotillard, una delle due femmes fatales della pellicola, che ha svolto appieno il suo compito, rintracciando alcuni suoi limiti nelle scelte registiche.
Ultima, ma non per gradimento, Anne Hathaway, aka Selina Kyle, aka Catwoman. Forse è proprio lei la vera sorpresa in positivo del film. Confinata quasi sempre nel ruolo della dolce, raffinata e svampita ragazza da salvare dalla vita, qui tira fuori gli artigli, nel vero senso della parola, e prende in mano la situazione.
Arriviamo quindi al punto principale, la regia di Nolan, per la quale non riesco ad andare oltre la sufficienza. Seppur partendo col botto, incalzante in una sequenza da togliere il fiato, con un po' di mistero,  suspance e quell'ironia dove non guasta. Poi i primi passi falsi. Situazioni già viste, cliché, ingenuità e trovate per il puro gusto dello spettacolo, che deludono rispetto a quello a cui ci aveva abituato. Se pensiamo che tutto questo è servito con un'ottima colonna sonora, che accompagna i picchi emotivi ed esalta l'azione, e da una fotografia splendida, che non eccede nel dark nè tanto meno nel puro Comics, la pellicola supera di sicuro la sufficenza, nonostante i palati fini possano storcervi il naso.
Un piccolo sfogo personale che non penso rovinerà la visione a nessuno: le scazzottate alla Bud Spencer e Terence Hill sinceramente si potevano proprio evitare, appena  sopportabili quelle tra Batman e Bane, ma perchè, perchè, la rissa cittadina!?
 
Alessandro Zorzetto

 

  • Regia: Christopher Nolan
  • Paese: USA, 2012
  • Genere: Azione/ Comics
  • Durata: 165'
  • Cast: Christian Bale, Michael Caine, Gary Oldman, Morgan Freeman, Tom Hardy, Joseph Gordon- Levitt, Marion Cotillard, Anne Hathaway
  • Valutazione: 3
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