E-mail: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
scadenza del bando: 30/09/2011
Lo scopo del Festival è quello di ricercare, valorizzare e promuovere opere audiovisive
capaci di favorire una riflessione sulle periferie del paese, sulle sue aree marginali e sulle
sue realtà “invisibili”. Il senso è quello di intraprendere un viaggio attraverso i racconti e
le rappresentazioni di un “altro cinema”, liberando realtà inedite, dimenticate, svilite o
persino censurate dall’omologante e ristretto orizzonte del sistema dei media.
Il Festival rivolge un’attenzione particolare alle opere a basso costo, oggi sempre più
diffuse grazie al digitale, al fine di favorire la condivisione di punti di vista nuovi e plurali:
dai professionisti del settore a coloro che utilizzano l’audiovisivo come pratica sociale,
percorso di studio e di ricerca, strumento di documentazione, d’inchiesta e autorappresentazione.
Inoltre il festival, già dalla prima edizione, sta formando un proprio archivio audiovisivo,
con l’intento di contribuire alla costruzione di un centro di documentazione sulle
periferie.
Condizioni di partecipazione
Possono partecipare alla selezione per il concorso opere audiovisive di genere
documentaristico realizzate su qualsiasi supporto e prodotte a partire dall’anno 2010,
che affrontano da qualunque punto di vista storie, personaggi, situazioni, percorsi legati
alle periferie italiane, alle aree marginali del paese e alle sue realtà “invisibili”, colte in
una prospettiva storica, sociale, antropologica, urbanistica ed esistenziale.
Le opere audiovisive devono essere in lingua italiana o in versione italiana (anche
sottotitolata).
Sezioni
L’edizione 2011 del Festival prevede un’unica sezione competitiva dedicata ai
documentari di qualsiasi durata.
QUOTA DI PARTECIPAZIONE: gratis
Premi e Giuria
La selezione delle opere audiovisive che parteciperanno al concorso è a cura e ad
insindacabile giudizio della Direzione del festival, che ne darà pronta comunicazione
agli autori. Verrà premiata la migliore opera. Saranno inoltre assegnate una menzione
“memoria” ed una menzione “migranti”.
Premi e menzioni saranno assegnati ad insindacabile giudizio di una giuria composta
da studiosi e professionisti del settore audiovisivo e delle problematiche legate al
territorio delle periferie. La giuria si riserva il diritto di assegnare o non assegnare i premi
e di istituire altre menzioni speciali.
Modalità di partecipazione
http://www.fuoriraccordo.it/docs2011/bando_concorso_VFR2011.pdf
scadenza del bando: 16/01/2012
Il Festival è diviso in quattro categorie suddivise in sezioni:
Professionisti: sezioni film, documentario, animazione
Amatori: sezioni: lungometraggio, cortometraggio, documentario, animazione, video-album, videoclip, scuole
Internazionale: sezioni, film, documentario animazione
Explorer: sezioni documentario Turistico, documentario Naturalistico, Fil...mare
mese dell'evento: aprile 2012
QUOTA DI PARTECIPAZIONE: gratis
premi:
"Silver Frame", targhe personalizzate Video Festival
modalità d'iscrizione:
Scaricare e compilare la scheda di iscrizione e allegarla alla spedizione dei propri lavori su dvd.
Compilando il modulo facoltativo e allegando un ulteriore dvd si avrà la possibilità di ottenere il passaggio dell'opera iscritta sulla nostra emittente locale "Imperia TV".
link da cui scaricare la documentazione per l'iscrizione:
» http://www.videofestivalimperia.org/index_file/modulistica.htm
Festival Internazionele del Film di Roma (27-31 ottobre 2011) .
LO SGUARDO NON MENTE è un'esposizione fotografica che mette in mostra alcuni degli scatti più significati presenti all'interno del catalogo edito "Drago" con la prestigiosa introduzione di Marco Muller. Una mostra insolita che tenta di spiare gli sguardi più intimi e privati di attori e attrici, ma anche registi e sceneggiatori. Tutti immortalati dall'obiettivo onesto e attento di Riccardo Ghilardi.
L'artista utilizza la fotografia per cogliere l’immediatezza della risposta, in tutta la sua spontaneità.
La pubblicazione del catalogo segna un’ulteriore importante tappa di quello che è stato un vero e proprio evolversi del progetto, una crescita dovuta alle numerose adesioni di attori, registi e professionisti del cinema all’iniziativa.
La mostra Lo sguardo non mente è già stata esposta, infatti, all’Auditorium Parco Della Musica di Roma, Mostra Ufficiale IV Edizione del Festival Internazionale del Film di Roma (15 Stampe); alla B>Gallery P.zza S.Cecilia Roma (21 Stampe); alla Casa del Cinema, Villa Borghese Roma, in occasione della V Edizione del Festival Internazionale del Film di Roma 2010 (24 Stampe); al Teatro Petruzzelli, Grand Hotel Oriente Bari in occasione del BIF&ST, Festival Internazionale del cinema di Bari
Come spiega lo stesso Ghiraldi "è un progetto fotografico, un set con fondali di velluto blu e alcuni set esterni simboli degli argomenti toccati nelle domande. Una poltrona in ferro lavorato a mano che rappresenta un insieme di spirali e punti interrogativi, un po’ come la vita! Ho invitato a sedersi su questa poltrona un certo numero di attori e attrici italiani di diverse generazioni e il gioco è cominciato. Una domanda ogni volta diversa... e via con lo scatto che ferma l’espressione prodotta sul volto dell’ospite.
Ho cercato quel “centoventicinquesimo di secondo” dove lo sguardo non mente”.
Tra i volti in catalogo troveremo : Anita Caprioli, Simona Cavallari, Daniele Cesarani, Marco Cocci, Ugo Conti, Paola Cortellesi, Ninetto Davoli, Ennio Fantastichini, Donatella Finocchiaro, Giuseppe Fiorello, Claudia Gerini, Elio Germano, Marco Giallini, Antonello Grimaldi, Alessandro Haber, Sabrina Impacciatore, Valerio Mastandrea e molti altri.
info: www.dragolab.com
Fra i primi film presenti a Venezia (in concorso alle Giornate degli Autori) già usciti nelle sale italiane c’è il nuovo film di Daniele Gaglianone “Ruggine” che ieri sera sono andato a vedere nella sempre accogliente e fresca sala trasteverina dell’Alcazar che fra l’altro ha un impianto audio e uno schermo adeguati per essere un cinema di “media” capienza.
Daniele Gaglianone posso dire di averlo seguito fin dai primi passi con molto interesse e stima, dalla collaborazione con Gianni Amelio per il “torinese” “Così ridevano” al suo primo, folgorante lungometraggio “I nostri anni” del 2000 legato a “Ruggine” a doppio nodo. Seguito dal bellissimo “Nemmeno il destino” (2003) e da “Pietro” presentato l’anno scorso a Locarno.
Il salto forse Daniele lo fa proprio quest’anno con “Ruggine” non tanto per contenuti o per stile che rimangono personali e riconoscibilissimi, ma per avere per la prima volta un cast a disposizione di prim’ordine; Valeria Solarino, Stefano Accorsi, Valerio Mastandrea e Filippo Timi tutti insieme.
Ora la bravura del regista torinese (seppure nato ad Ancona vive in Piemonte dall’età di sei anni) è stata proprio quella di dividere il film in due piani temporali, come per “I nostri anni”, ma sempre senza l’uso smodato del flash-back: in effetti paradossalmente abbiamo la sensazione di vedere in tempo reale il passato e solo come “proiezione” il presente dei tre ragazzini diventati adulti.
E “l’uso” che Daniele fa dei tre attori di spicco (Solarino, Accorsi e Mastandrea) è assolutamente geniale: ognuno agisce in un unico ambiente e in una unica unità temporale, non hanno contatti con l’esterno (quando invece da bambini erano sempre fuori casa, tutti insieme come una banda). Sandro/Accorsi è in un mini appartamento per passare una giornata con il figlioletto, Cinzia/Solarino in un’aula di scuola durante lo scrutinio e un bravissimo Carmine/Mastandrea preda dei fantasmi del passato in un bar di periferia dal quale non riesce ad uscire...
Filippo Timi invece è l’unico “adulto” del passato: ha il ruolo del dottore-malato che segnerà l’infanzia e la maturità dei tre ragazzini, è l’uomo nero che nelle favole mette paura e che nella realtà lo fa ancora di più perché i bambini sono innocenti, non credono al male.
Filippo Timi ha dei personaggi “imposti” per colpa/merito del suo corpo, della sua voce roca, ma quanto è bravo, quanto si fa respingere ma anche compatire quando incarna questi personaggi che fisicamente di sicuro lo mettono a dura prova.
Tornando alla regia di Daniele Gaglianone c’è qualche attenzione di troppo forse per la descrizione degli anni settanta (le figurine, i giochi di strada, le pubblicità, i telefoni, le Simca e le Fiat 126) ma l’ambientazione nel suo insieme è perfetta: la fotografia, i costumi, le luci, i suoni, i rumori e le musiche sono straordinarie (bravo e unico a non usare nemmeno canzone di quegli anni!!)
Attenzione, non lasciate la sala appena vedete i primi titoli di coda: c’è una ultima scena finale stupenda quanto onirica e toccante con la canzone "Un campo lungo cinematografico" suonata da “Le Luci della Centrale Elettrica”.
Ah dimenticavo!! in tutto questo parlare di Cinema il tema trattato nel film è la pedofilia: bravo Daniele anche nell’aver affrontato col massimo pudore un argomento di tale portata.
Ci sono modi per dire cose senza urlare che vanno più a fondo di un coltello.
Marco Castrichella