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Visualizza articoli per tag: tim burton

A Milano Batman: 80 Years of Technology

Giovedì 27 Giugno 2019 17:22
Per omaggiare l’80esimo anniversario di Batman, DC sta organizzando una serie di festeggiamenti che si svolgeranno nel corso di tutto l’anno, in tutto il mondo, con eventi live, fan celebrations, prodotti esclusivi e molto altro. Con “Batman: 80 Years of Technology”, DC e Warner Bros. racconteranno il più grande detective al mondo con una speciale mostra.
 
 
 
Direttamente da Gotham City arriva infatti ”Batman: 80 Years of Technology”, per celebrare gli 80 anni del supereroe più iconico della storia, da venerdì 28 giugno al 10 settembre presso il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano (via San Vittore 21).
 
I visitatori avranno la possibilità di immergersi nel mondo a fumetti del Cavaliere Oscuro, con decine di rari e curiosi albi originali americani, dagli anni ’40 ad oggi, in un percorso storico-critico incentrato sulla Bat-Tecnologia.
 
Il racconto si intreccia con una selezione delle pagine, vignette, copertine, che hanno espresso con maggior forza questo lato “Tech”, riportate anche come elemento scenografico della mostra.
 
Tredici opere originali di alto prestigio, di grandi artisti a livello internazionale – Milo Manara, Gabriele dell’Otto, Simone Bianchi, Giuseppe Camuncoli, Bill Sienkiewicz completano l’esposizione. Una rara videointervista realizzata dal giornalista Vincenzo Mollica a Bob Kane – il creatore di Batman – permetterà inoltre di scoprire direttamente dalla bocca del suo ideatore tutte le ispirazioni e i sogni che hanno portato alla nascita dell’Uomo Pipistrello.
 
L’ingresso all’exhibition è compreso nel biglietto del Museo (intero 10 euro, ridotto 7,50).
 
Orari: da martedì a venerdì 10-18 | sabato e festivi 10-19
 
HASHTAG UFFICIALI: #Batman80 #LongLiveBatman

Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali

Giovedì 15 Dicembre 2016 10:44
Jake (Asa Butterfield) è un ragazzo disagiato, preso di mira dai bulli, appassionato della natura e delle meraviglie del mondo, suo padre e sua madre lo mandano in cura da uno psicologo convinti che il problema sia lui e non il brutto mondo dove vive. L'unico a capirlo è suo nonno, sopravvissuto ai mostri dei campi di sterminio in Polonia, a cui racconta della sua strana esperienza con Mrs Peregrine, una bellissima maestra (Eva Green) in una scuola di bambini peculiari in grado di fare cose straordinarie. Questo il soggetto chiave del libro di Ramson Riggs romanzo bestseller in tre parti che con questi presupposti ha attirato la fervente immaginazione di Tim Burton a cui queste tematiche hanno sempre fatto gola.
 
Terribilmente fuori dagli schemi, la casa dei bambini speciali vanta una fotografia eccellente. Ogni dettaglio è la firma inconfondibile del celebre  ed eccentrico regista che, nella prima parte, sfoggia navi fantasma, storie terribili di mostri mangia occhi, orologi che bloccano il tempo, calzette a righe bianche e nere e altri personaggi tipici. Uno per tutti quello di Emma Bloom, leggera come l'aria, bionda con occhi grandi, vestita deliziosamente anni 40 e ancorata a terra da scarponi gotici con le zeppe.
 
Burton unisce una non sensazionale CGI a due scene in stop Motion, lui stesso durante la conferenza stampa ha dichiarato di preferire le tecniche tradizionali, palpabili, reali, ma troppo lente nel processo da realizzare rispetto alle tecnologie moderne.
 
Peregrine ha due fasi sostanziali la prima parte drammatica consumata, sporca e polverosa con la bellezza di Big Fish (2003) e le tematiche della fabbrica del Cioccolato (2005) e una seconda parte apparentemente sconnessa, dove Samuel L. Jackson irrompe con una performance ridicolmente surreale. Se a qualcuno è potuta sembrare banale, la chiusa in realtà è un bel giro su una giostra, castrato forse dall'eccessivo cambio di toni, dal dramma alla comicità, l'assurdo la fa da padrone scostandosi dal romanzo ma restando ad ogni effetto una pellicola stravagante nel pieno stile del maestro. Un film che forse non ha potuto convincere i più ma che verrà forse rivalutato nel futuro come un 'cult' dove c'è molto di più di quello che sembra.
 
Francesca Tulli