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Alice attraverso lo specchio

Giovedì 26 Maggio 2016 13:32

Il capitano Alice, torna da un fruttuoso viaggio alla scoperta della Cina. Se questo incipit non vi sembra appropriato, non avete visto il primo film "Alice in  Wonderland" di Tim Burton. "Alice Attraverso lo Specchio" di James Bobin segue la tradizione di fiabe stravolte per essere adattate alle esigenze del pubblico più infantile del ventesimo secolo, non tenendo conto neanche in minima parte delle rocambolesche avventure di "Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò" libro scritto nel 1871 da Lewis Carroll. Alice (Mia Wasikowska) torna in Inghilterra da sua madre, dopo un lungo viaggio, si presenta ad un ricevimento indetto dal suo ex (antipatico) pretendente, con un vestito orientale bizzarro, piena di entusiasmo. Viene riportata con i piedi per terra dalla situazione che le si presenta davanti: la madre sta per vendere la sua nave in cambio di soldi che possono migliorare la sua situazione economica, a lei invece viene proposto un noioso lavoro di ufficio come ad una donna si conviene. Disperata, cerca rifugio nelle grandi sale abbandonate del palazzo, incontrando il Brucaliffo (ora farfalla) che le mostra un'alternativa e l'impossibile diventa possibile. Saltando nello specchio magico, torna nel Paese delle Meraviglie dove, il Cappellaio Matto (Jhonny Deep) è convinto di poter far tornare in vita la sua famiglia, Alice gli fa pensare che questo non sia possible e lo riduce ad uno stato catatonico. E' adulta non crede più, non è più quella di "prima". Sconfortata, viene a sapere della Regina Bianca (Anne Hathaway) che si può tornare indietro nel tempo  e cambiare le cose, facendo visita al Tempo stesso in persona (Sacha Baron Choen) e parte per un viaggio  alla ricerca della cronosfera l'oggetto magico che permette di viaggiare attraverso le epoche sperando di portare pace al Cappellaio. Helena Bonham Carter riprende il Ruolo della Regina di Cuori, ossessionata dal taglio delle teste, il suo personaggio viene in parte caratterizzato in parte sminuito. Evitabili inseguimenti da videogioco e fastidiosi animaletti digitali, sono un sopportabile compromesso per un seguito apprezzabile, una bella avventura fantastica, ricca di abiti mozzafiato e castelli incantati. Da una buona lettura dell'importanza del tempo, nemico e amico dell'uomo. Se il primo film era una delusione, il classico esempio di regista perfetto per una storia nelle sue corde che riesce a sbagliare il tiro, questo risulta sotto molti aspetti più godibile. Libero dall'ingombro della fiaba originale (se almeno non teniamo conto del titolo), deve fare i conti con gli errori commessi dal predecessore ma nel complesso risulta un più coerente film per ragazzi, con qualche buono spunto nella sceneggiatura nonostante sia sempre opera di Linda Woolverton, capace di scrivere capolavori come La Bella e La bestia (1991), Il Re Leone (1994),  fallimenti come il primo Alice (2010) e Maleficent (2014). Dà una grande lezione universale: "Il passato non si può cambiare, ma dal passato si può imparare".

 
Francesca Tulli