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Transeuropae hotel

Mercoledì 16 Ottobre 2013 21:40
Accattivante, avvolgente e vibrante. 
L’esordio dietro la macchina da presa del noto compositore Luigi Cinque, “Transeuropæ hotel” è un vero e proprio esperimento cinematografico, un omaggio alla musica, un elogio alla passione per l’arte che accompagna un’intera vita.
Il background del regista è una buona chiave di lettura per tutto il film: non stupisce – infatti – che gran parte della pellicola sia scandita dalla forza della musica e del ritmo.  Cinque ci racconta una storia – scritta con Rossana Campo e Valerio Magrelli – a metà tra fantasia e realtà, in cui l’elemento mistico diventa a poco a poco predominante.
“Transeuropæ hotel” è il luogo in cui si riuniscono dei musicisti prima di un grande concerto, è il punto di partenza di un viaggio on the road tra l’Italia e il Brasile, attraverso le culture e le tradizioni.
Il compositore, neo-regista, punta tutto sui suoni e sulle immagini: la fotografia è curata al dettaglio, le location scelte sembrano perfette, trasudano storie lontane ed energia (le immagini delle Saline di Trapani sono incantevoli). 
Nonostante sia la sua prima prova alla regia, Cinque riesce a catturare lo spettatore, immergendolo in una storia sopra le righe, per alcuni versi astratta.
L’astrazione è un po’ il tallone di Achille dell’intera pellicola: nonostante le immagini e la musica trattengano “chi guarda” incollato alla poltrona, la sceneggiatura ha qualche buco, aprendo discorsi un po’ troppo estemporanei. 
Alcune battute – per quanto pregne di significato – appaiono forzate e mal inserite nel contesto. 
Ma la musica, come spesso accade, fa miracoli: “Transeuropæ hotel” cresce e va avanti, portando lo spettatore ad un finale  sorprendente, carico ed emozionante. 
La pellicola di Cinque è un crogiolo di culture, tradizioni, credenze e mondi.
Niente e nessuno è così lontano come appare: “le cose spariscono quando non ci credi”.
Nel cast – composto per la maggior parte da musicisti – una eterogeneità di origini e professioni: Luigi Cinque, Pippo Del Bono, Peppe Servillo, Giuseppe Vitiello, Giacomo Verde, Rocco, Keuri Poliane, Jurema da Matta.
 
Silvia Marinucci