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Quella che si respira è un'aria tesa, preoccupata per le sorti di quello che sarà il Nuovo Cinema Aquila alla fine di questa vicenda. Molti gli interventi significativi alla conferenza stampa indetta ieri, 7 maggio, per spiegare le ragioni della revoca della concessione del cinema all'attuale direzione, le ragioni dalla parte di chi ci lavora, visto che di cose ne sono state dette tante e male, e fare un po' di chiarezza sui fatti. La volontà di far chiarezza si percepisce da subito, dai documenti ufficiali fotocopiati e messi a disposizione di tutti i partecipanti: documenti in cui il cinema risulta essere in regola (fonte documento INAIL del gennaio 2015) con i pagamenti dei contributi di servizi erogati, documenti che testimoniano la volontà di rifondere i restanti contributi ai lavoratori, rateizzando il debito pregresso, già dal maggio dello scorso anno, e la volontà di dimostrare assoluta estraneità ai fatti di Mafia Capitale con un fax di dimissioni immediate e irrevocabili della cooperativa N.C.A. dal consorzio Sol.Co. (vincitore del bando di gestione dell'esercizio).
 
 
Il grande problema, se vogliamo parlare nello specifico di irregolarità, contestato dall'amministrazione comunale, “consiste in una subconcessione, che secondo l'avvocatura del Comune di Roma non andava fatta” spiega Nunzia Castello, assessore alla cultura e alle politiche educative del V municipio, unica rappresentate delle istituzioni presente alla conferenza. L'assessore, da sempre vicina al cinema Aquila, si riferisce alla scissione fra il consorzio Sol.Co., che vinse il bando nel massimo della trasparenza 8 anni fa e la cooperativa sociale N.C.A., costituita dai lavoratori del cinema. La scelta del consorzio di affidare una parte delle attività alla cooperativa nasce dal bisogno di accedere al credito cinematografico indispensabile per la digitaliazzazione delle sale ed erogabile solo ad una cooperativa con una maggioranza di attività cinematografica. Ma se è vero che il Comune vieta a un concessionario di affidare parte della concessione a terzi, è anche vero che la revoca  deve essere preceduta (per legge!) da una diffida da parte del Comune, che intima a ripristinare entro 10 giorni la situazione iniziale. Questo non è successo e la revoca definitiva (notificata lo scorso 27 aprile) è stata una vera doccia fredda per i lavoratori, che entro il 9 giugno dovranno sgomberare la struttura con tre anni di anticipo rispetto alla scadenza del regolare contratto, mentre l'assessore alla cultura e al turismo della giunta capitolina Giovanna Marinelli ad oggi non ha voluto ricevere personalmente la direzione del cinema. 
 
La situazione sembra perciò sospesa, nell'attesa di un nuovo bando di gara che venga scritto secondo le regole di maggior tutela possibile dei lavoratori e del ruolo culturale del cinema. Ciò che ci si chiede è se questo vuoto che rimarrà tra una gestione e l'altra, ovvero tra un'assegnazione e l'altra, non sia funzionale a qualche fazione politica interessata a nuove egemonie culturali o a spartizioni di nuove fette di potere. Sicuramente è chiaro che tutto questo nasce dal malcontento di alcuni ex lavoratori che hanno scelto la via dura per imporsi sulla direzione, ma certamente questa politica d'attacco va a scapito dei lavoratori rimasti nell'esercizio, che si trovano da un giorno all'altro con la spada di Damocle di un posto di lavoro non più garantito. Alcuni di loro si lamentano che per via di questa situazione ci sono stati ritardi nei pagamenti (nel versamento dei contributi, che comunque la direzione si è impegnata in piena legge a versare nei prossimi 5 anni) e se la situazione non volgerà ad appianarsi hanno seria paura di finire senza stipendio per i prossimi mesi senza alcuna certezza di reintegro. Questa è l'ipotesi peggiore, quella più facilmente concretizzabile e, nonostante le voci rassicuranti di ieri della giunta comunale sul rispetto dei posti di lavoro, il personale non ci crede fino in fondo, rimanendo con un grande interrogativo sul proprio futuro. Anche perché le delibere comunali hanno un senso istituzionale, ma possono essere  benissimo impugnate. 
 
Oltre alla perdita del lavoro, poi cosa ne sarà della diffusione del cinema indipendente nella capitale? dobbiamo ricordarci che dalla sua apertura, dopo essere stato strappato dalle mani della mafia, nella fattispecie da quelle della Banda della Magliana, il Nuovo Cinema Aquila riveste un punto fermo per il cinema indipendente italiano e straniero. Pochi altri esercizi possono vantare una diffusione così ampia di opere, eventi e manifestazioni di forte impatto culturale, con un'attenzione particolare al documentario e all'underground. Un polo d'attrazione unico, ricco e diversificato nella scrupolosa e attenta programmazione. Cambiando la linea dirigente, cosa ne sarà? Una delle paure è proprio che diventi un cinema come un altro, depauperato dal suo valore unico e artistico, un decadimento sociale che si ripercuoterebbe anche e non solo sul fermento cittadino ma nazionale.
 
 
Secondo l'assessore Castello il nuovo bando dovrebbe uscire a giorni, forse proprio la prossima settimana. Ma in queste situazioni il mare di burocrazia è sempre più profondo e rischia di far slittare anche i tempi di assegnazione. 
 
Per quanto riguarda le irregolarità commesse sarà compito del Comune vigilare e dei cittadini assicurarsi che tutto sia fatto in rispetto di leggi e trasparenza, che il grandissimo valore culturale sia mantenuto alto, senza slittamenti o cedimenti. Dal canto suo la direzione sembra determinata, e con lei tutti i lavoratori, ad andare fino in fondo alla vicenda prendendosi ognuno le proprie responsabilità. I dipendenti del Nuovo Cinema Aquila non ci stanno e gridano con forza le loro ragioni affinché l'assessore alla cultura si decida a riceverli, per rivendicare i propri diritti e insieme sciogliere i dubbi mossi dal Comune sulla gestione.
 
 
Chiara Nucera 
Angelo Santini
 
 
Diffondiamo il comunicato dell'ex dirigenza del Nuovo Cinema Aquila in merito alla vicenda che l'ha vista coinvolta assieme a tutti gli ex dipendenti, nella speranza che possa essere fatta luce al più presto sui fatti che hanno portato alla cessazione delle attività.
 
"Il Tribunale di Roma riconosce la N.C.A. Coop. Soc. ONLUS come Parte Civile nel processo Cup Lazio – stralcio del processo principale cd Mafia Capitale - contro l’ex-Presidente del Sol.co Mario Monge e l’ex-Capo Gabinetto del Presidente della Regione Lazio, Maurizio Venafro.
Questa decisione conferma, se ce ne fosse ancora il bisogno, la totale estraneità del gruppo dirigente del Nuovo Cinema Aquila (Fabio Meloni, Domenico Vitucci e Adele Dell’Erario) da tutte le faccende che hanno coinvolto l’ex Presidente del Consorzio Mario Monge. 
 
 
Questa importante Ordinanza del Tribunale di Roma riaccende i riflettori su tutta la controversa vicenda del cinema del Pigneto, tutt’oggi chiuso, e conferma quanto sostenuto dalla ex direzione del cinema da diversi mesi a questa parte:
il Nuovo Cinema Aquila, cioè, non è stato revocato per le vicende relative all’inchiesta  conosciuta come Mafia Capitale, né tantomeno per “inosservanza di regolarità contributiva", bensì solo ed unicamente per una supposta "subconcessione non consentita". Su tale decisione, peraltro, non è ancora intervenuta la sentenza nel merito da parte del Tar.
Restano in piedi quindi tutti gli interrogativi posti fin dall’inizio della vicenda sul perché di una scelta tanto drastica da parte dell’Amministrazione Capitolina che ha trattato la Direzione del Nuovo Cinema Aquila alla stregua di personaggi come Buzzi e Carminati, infangando l’immagine di professionisti che, invece, hanno trasformato una struttura comunale in un grande polo del cinema riconosciuto a livello nazionale.
Alla luce dell’Ordinanza del Tribunale di Roma, quindi, l’ex Direzione del Nuovo Cinema Aquila si tutelerà nelle competenti autorità giudiziarie, nessuna esclusa, nei confronti di chi continuerà a sostenere versioni non corrispondenti al vero."

 

Da oltre un anno il Nuovo Cinema Aquila è stato chiuso dall'amministrazione comunale. I lavoratori sono stati lasciati a casa e il quartiere è stato privato di uno dei pochi presidi culturali sopravvissuto all'invasione dei locali, lontano dalla movida ignorante e dallo spaccio ad essa legata.
 
La chiusura è stata predisposta dagli ambienti di quella lobby culturale dominante che nel cinema e nella cultura vedono solo occasioni di profitto. 
 
Il Nuovo Cinema Aquila, sottratto alla “banda della Magliana” dalle lotte del quartiere, vorrebbe essere consegnato nella mani della “Fondazione Cinema per Roma” raggirando le norme per l’assegnazione tramite bando pubblico a una cooperativa sociale, non garantendo un funzionamento partecipato degli abitanti e la conseguente esclusione dalla programmazione di chi il cinema lo fa fuori dalle logiche commerciali e non fa parte delle cricche. 
 
SABATO 28 MAGGIO
Dalle ore 18 davanti al Nuovo Cinema Aquila e nell'adiacente via Ascoli Piceno: proiezioni, incontri e dibattiti.
 
 
 
Di seguito il calendario degli eventi:
 
 
dalle ore 18.30 - ASSEMBLEA PUBBLICA 
 
Dal 9 giugno  2015 è stata sospesa la programmazione del Nuovo Cinema Aquila. Capiamo perché,  cosa è successo nel frattempo e il danno subito dal quartiere insieme a chi ha creduto nel ruolo sociale di questo luogo (parteciperanno l’Associazione Città delle Mamme, responsabili della rassegna Cinemamme, Rosa Morea responsabile del cineforum per i centri anziani del quartiere).
L'assemblea si riunirà per chiedere:
 
Riapertura della sala preservando le caratteristiche sociali che ne determinarono la nascita attraverso processi trasparenti, partecipati e pubblici.
Reintegro dei lavoratori.
Programmazione popolare e attenta alle esigenze del territorio.
Cinema con prime visioni, autoproduzioni e circuiti non-mainstream
Possibilità di utilizzo della struttura da parte del quartiere.
Proiezioni mattutine per le scuole.
 
 
Dalle ore 20.15 FILM D’ANIMAZIONE
 
Proiezione di UN GATTO A PARIGI
 
di Jean Loup Felicioli e Alain Gagnol (Francia, 2010, 65')
candidato all’Oscar 2012 come miglior film d’animazione.
Sarà presente il distributore Pierfrancesco Aiello (P.F.A. Films).
 
 
dalle ore 21.30 ASSEMBLEA PUBBLICA
 
Incontro sulla chiusura del Nuovo Cinema Aquila e gli spazi a disposizione per il cinema indipendente italiano al quale parteciperanno tutti gli ospiti alle proiezioni e alcuni addetti ai lavori che hanno contribuito negli anni all’affermarsi del documentario, del cortometraggio e delle  nuove realtà (produttive e distributive) nella sala del Pigneto:
 
Mimmo Calopresti (regista, ‘La fabbrica dei tedeschi’)
 
Marco Luca Cattaneo (regista, ‘Amore liquido’)
 
Antonio Sinisi (produttore/attore, ‘Je Suis Simone’ ‘Piano sul pianeta (malgrado tutto, coraggio Francesco’)
 
Giovanni Saulini (produttore, ‘Mi chiamo Maya’).
 
dalle ore 22.30 DOCUMENTARI, FILM, CORTOMETRAGGI
 
Proiezione del documentario RIPRENDIAMOCI LE NOSTRE LOTTE
 
a cura del Comitato di Quartiere di Villa Certosa (maggio 2016) sulle lotte delle consulte popolari nella zona sud est di Roma dal dopoguerra agli anni sessanta
 
Proiezione del film SENZA PACE
 
di Cinematografo Poverania (Italia, 2012, 90')
girato quasi interamente negli studi del Forte Fanfulla al Pigneto.
Saranno presenti Fabio Morichini di Cinematografo Poverania ed altre realtà vicine al Fanfulla, tra i quali il Daltonico Vision Studio.
 
Proiezione del cortometraggio VILLA GORDIANI
 
Proiezione del cortometraggio 19 GIORNI DI MASSIMA SICUREZZA
Sarà presente il regista Enzo De Camillis
 
Al via da venerdì 16 la XVII edizione del RIFF - Rome Independent Film Festival diretto da Fabrizio Ferrari, che torna al Nuovo Cinema Aquila al Pigneto con un programma ricco e articolatato.
 
Oltre 90 opere in anteprima italiana, 25 anteprime mondiali e 10 anteprime Europee.
Film di apertura “We” di Rene Eller tratto dal controverso romanzo  "Wij" di Elvis Peeters sulle inquietudini sessuali di un gruppo di adolescenti.
 
Per l’edizione 2018 saranno presentate oltre 25 anteprime mondiali e 10 anteprime europee, il Festival presenterà in concorso oltre 90 opere in anteprima italiana. Tra questi 10 lungometraggi in concorso, 19 documentari di cui 9 italiani e 10 internazionali. Da quest’anno inoltre il Premio per il Miglior Documentario Italiano e internazionale sarà assegnato dalla giuria del pubblico.
 
Oltre ai film e ai documentari anche 53 cortometraggi tra nazionali e internazionali.
 
Film di apertura dell’edizione 2018 “We” (Olanda/Belgio 2018)opera primadell’olandese Rene Eller. Il film, in anteprima, sarà proiettato venerdì 16 novembre alle 20.00 alla presenza del regista.
Il film sarà preceduto dal cortometraggio Aleksia di Loris di Pasquale che presenterà il suo lavoro su un’adolescente alle prese con le inquietudini di una maternità non voluta.
 
Spazio al cinema del reale per la prima giornata di festival con 4 documentari in concorso dei 19 presenti al RIFF. Si inizierà alle 16.20 con A step without feet di Lydia Schamschula e Jeremy Glaholt (Germania 2018). Un documentario sulla condivisione della cultura attraverso temi universali quali la musica, l’arte, la famiglia e l’amicizia. Sullo sfondo di in inverno berlinese sono messe a fuoco le vite di sette siriani esiliati dalla loro patria. Un lavoro contro il pregiudizio e gli stereotipi proposti dai media e contro la “deumanizzazione” che ne deriva.
 
A seguire: Everyone on stage di Frederic Even e Louise Mercadier (Francia 2018). Il centro medico professionale di Colombes accoglie 35 adolescenti con disabilità mentali. Questo documentario segue la vita di 10 di loro che svolgono attività in un circo, dalla preparazione alla performance davanti al pubblico. Un lavoro sull’ inclusione sociale a partire dalla disabilità che pone l’accento sull’accettazione e sul riconoscimento che la differenza può essere una ricchezza sociale.
 
Per i documentari italiani in concorso After Prayers di Simone Mestroni che alle 18.20 di venerdì 16 presenterà il doc al pubblico del festival. Il regista da tempo vive e lavora in India portando avanti progetti in ambito antropologico e visuale. Per anni ha condotto una ricerca etnografica di lungo termine nel Kashmir indiano, incentrata sulle dinamiche identitarie legate al conflitto. After Prayer mette a fuoco la vita nel Kashmir indiano che procede intrecciandosi all'ordinaria violenza legata al conflitto indopakistano. Scandita dal canto dei muezzin ogni storia prende una svolta inaspettata nei pressi di una moschea, nelle fasi immediatamente successive alla preghiera. Ancora oggi il sogno di un kashmir indipendente, e con esso l'incubo del conflitto, si perpetua generazione dopo generazione, alimentato dal sangue di nuovi martiri.
 
Chiude la prima giornata del RIFF il docin concorsoThe Fifth Sun che sarà presentato alle 22.20 da Cristiana Pecci e Matteo Maggi una coppia di registi italiani che lavorano, da più di un decennio, con il nome di “Coldfocus”.
 
Viaggiare è una forma di vagabondaggio o un percorso interiore che ti completa quando finalmente raggiungi la meta? I registi rispondono con un film documentario sulla Wanderlust, quell’irresistibile desiderio di vagabondare, che per alcuni è una sindrome da ricercare nel gene DRD4, per altri il dono di chi è nato per esplorare. Decidono così di seguire Panu, un viaggiatore finlandese, in un road trip dalla Finlandia all’Australia alla rincorsa di un'eclissi totale di sole. A una settimana dalla fine, però, qualcosa va storto. The Fifth Sun è un film che rivaluta le nostre idee di libertà.
 
Per gli altri lungometraggi in concorso: Alone at my Wedding di Marta Bergman (Francia/Belgio/Romania, 2018), che accompagnerà il film al festival. Arada di Mu Tunc (Turchia 2018), Decembers di Enrique Castro Ríos (Panama/Colombia, 2018) Kilikis…The Town Of Owls di Azlarabe Alaoui (Morocco, 2018), La partita di Francesco Carnesecchi (Italia 2018), Ordinary Time di Susana Nobre (Portogallo 2018), Scarlett di Luigi Boccia (Italia 2018), The Limit of directed di Alan Mulligan (Irlanda 2018), Verso un altrove di Massimiliano Amato (Italia 2018)
 
Per i documentari internazionali in concorso anche: La bataille d’Alger un film dans l’histoire di Malek Bensmail (Algeria/Francia/Svizzera 2018) che sarà presente al RIFF, Landascape of Music di Petr Keleptrishvili & Artem Ozhogov (Russia, 2018), presenti al Festival, Roma 167/62 di Carlos Higinio Esteban (Spagna /Italia 2018) che accompagnerà il film con il produttore Laurent Andreoli, Shadows of Light di Daniel Henríquez (Argentina 2018) che sarà presente con la musicista Eliane Correa, The Old Cat di Xavier Labruyère e Bernard Louargant (Francia/Argentina 2018), This is Love di John Alexander (USA 2018), per il doc sarà presente il produttore Shawn Rhodes, Vostok N°20 di Elisabeth Silveiro (Francia 2018), What Walaa Wants di Christy Garland (Canada/Danimarca 2018).
 
 
Per DocumentaRIFF - documentari italiani in concorso troviamo inoltre:Amaranto di Emanuela Moroni & Manuela Cannone (Italia 2018), Effatà Road di Martino Lo Cascio (Italia 2018), I Babelici di Alessandro Quadretti (Italia 2018), Le Periferie di Roma e il Movimento democratico di Enzo De Camillis (Italia 2018), RKM Roma Kaputt Mundi di Francesca Picozza & Andrea Santoro (Italia 2018), Tra il cane e il lupo di Giulia Cecilia Sodi (Italia 2018), Vinilici. Perché il vinile ama la musica di Fulvio Iannucci (Italia 2018).
 
Tre i focus attesi in questa rinnovata edizione del festival: il Country Focus Spagna, intitolato Operas primeras: donne cineaste, co-organizzato dall’Istituto Cervantes di Roma e dalla Fondazione SGAE, con l’obiettivo di presentare le opere prime delle registe emergenti che lavorano in ambiti molto diversi tra loro ma che sostengono la validità di credere nel cinema come forma di espressione. Sabato 17 sarà presente la regista Ana Murrugaren per il film La Higuera de los bastardos, la storia di un soldato falangista che si converte in un santone.
 
Particolare attenzione anche per il Country Focus Albania in collaborazione con Agron Domi, direttore e fondatore del Tirana International Film Festival, che sarà ospite della kermesse.
 
Tra gli ospiti di domenica 18 anche Lou Castel interprete del corto Per Sempre di Alessio di Cosimo sulla vita di un anziano pittore.
 
Tra i cortometraggi in concorso: Judith Hotel dell’attrice, fotografa e modella canadese Charlotte Le Bon e Pygmalion di André Hoven.
 
Dopo il successo riscosso nelle scorse edizioni, torna anche quest’anno il Focus LGBT: il valore della diversità in cui vengono presentati alcuni cortometraggi internazionali a tematica LGBTQ.
 
Tra i giurati 2018 del RIFF Agron Domi direttore e fondatore del Tirana International Film Festival, dalla cui partnership è nato il Focus Albania, Margherita Lamesta Krebel attrice e scrittrice, Jorgelina DePretis casting director, e Dario Gorini regista e sceneggiatore.
 
Tutto nel dettaglio consultando www.riff.it
Sono stati proclamati i vincitori della 17esima edizione del Rome Independent Film Festival che si è svolta dal 16 al 23 novembre al Nuovo Cinema Aquila al Pigneto. Sono state presentate oltre 25 anteprime mondiali e 10 anteprime europee, e oltre 90 opere in anteprima italiana.
 
Per la sezione Lungometraggi vince il film We dell’olandese Rene Eller, adattamento dell'omonimo e controverso romanzo "Wij" di Elvis Peeters che ha aperto il Festival, con la seguente motivazione: “per come è stato girato, montato e diretto coinvolgendo lo spettatore anche grazie al montaggio di Wouter Van Luijn nella storia, in modo tale che non riesci a smettere di guardarlo fino alla fine per capire i motivi che hanno spinto i personaggi così giovani a fare le scelte che determinano la storia del film.”
 
Durante un’estate come tante in un villaggio al confine tra Olanda e Belgio, otto adolescenti ribelli si dedicano a giochi sessuali gradualmente sempre più spinti. Le loro vite giocose scivolano progressivamente in un mondo oscuro e violento.
 
Una menzione speciale per l’interpretazione va a Alina Serban per il film Alone at my wedding di Marta Bergman, “per la capacità di trascinare lo spettatore con la forza e la potenza della sua interpretazione mai banale. In questo modo l'attrice trasmette le sue emozioni a tutti i livelli allo spettatore senza che ci si distragga dalla storia.” Alina Serban interpreta Pamela, una giovane rom diversa da tutte le altre nella sua comunità.
 
 
 
Una menzione speciale per la sceneggiatura va a Enrique Castro Rios per il film Decembers, “per la scrittura originale dello script, raccontando la stessa storia da tre ottiche diverse dei caratteri ben definiti”. Decembers ruota intorno all’invasione americana di Panama nel 1989 e alla riconciliazione tra i sopravvissuti un decennio dopo.
 
Da quest’anno il Premio per il Miglior Documentario Italiano e Internazionale è stato assegnato dalla giuria del pubblico.
 
Per la sezione Documentari italiani vincono ex aequo Amaranto di Emanuela Moroni e Manuela Cannone e The Fifth Sun di Cristiana Pecci e Matteo Maggi. Al centro di Amaranto le emergenze che la società contemporanea si trova ad affrontare a partire da cinque storie: l’ostetrica Verena Schmid, il maestro Franco Lorenzoni, la contadina ed esponente del bioregionalismo Etain Addey, la referente del cohousing San Giorgio Alida Nepa e la biologa e permacultrice Saviana Parodi. The Fifth Sun è un doc. sulla Wanderlust, quell’irresistibile desiderio di vagabondare, che per alcuni è una sindrome da ricercare nel gene DRD4, per altri il dono di chi è nato per esplorare. I registi decidono così di seguire Panu, un viaggiatore finlandese, in un road trip dalla Finlandia all’Australia alla rincorsa di un'eclissi totale di sole; a una settimana dalla fine, però, qualcosa va storto.
 
Sul fronte dei Documentari internazionali vince This is Love di John Alexander che racconta la vita dell’oscuro cantante soul Rudy Love autore misconosciuto di uno dei brani più suonati della storia della musica. Il doc mette a fuoco il potere che esercita, da decenni, su ascoltatori spesso inconsapevoli. La sua figura riemerge grazie alle testimonianze di George Clinton e Jay Z e molti altri che svelano un eroe non celebrato del soul.
 
Per la sezione Corti italiani vince come Miglior Cortometraggio Aleksia di Loris di Pasquale ispirato ad un caso di cronaca di violenza all'interno di una caserma dei Carabinieri.
 
Una menzione speciale va a Per sempre di Alessio Di Cosimo con la partecipazione di Lou Castel nei panni di un vecchio pittore che vive in solitudine nella sua piccola casa di fronte al mare con una routine mattutina che si spezza in un giorno speciale e importante per lui. Quel giorno ha un compito, come ogni anno, da sempre e per sempre la sua unica ragione di vita.
 
Per la sezione Corti internazionali vince In the name of the Strawberry the Chocolate and the Holy Spirit di Karla Lulić con protagonista un sacerdote devoto in un villaggio pieno di fanatici cristiani che una domenica, dopo la messa, ha voglia di un gelato e farà qualsiasi cosa per questo semplice piacere, anche a costo della propria fede.
 
Per la sezione dei Cortometraggi realizzati dagli studenti vince Croste di Polenta di Emanuele Bonomi ambientato nel Sud Tirolo del 1915: due amici vogliono disertare la chiamata alle armi dell’esercito Imperiale, ma il conflitto si avvicina sempre più e i due ragazzi dovranno affrontarne le conseguenze. Un racconto sull’innocenza perduta, tradizioni dimenticate, e scelte che cambiano la vita.
 
Infine per la sezione Corti di animazione vince Cat Noir di O'Neil Burgi che ha come protagonisti una lettera, un cuore spezzato, il rumore della pioggia, un gatto nero e un piano.
 
Per la sezione Sceneggiature di lungometraggio vince Tra le righe di Emanuela Mascherini, per la sezione Sceneggiature di cortometraggio Il gioco di Francesco Rizzo, per la sezione Soggetti Cinematografici Pensionat di Tania Innamorati.
 
Il RIFF - Rome Independent Film Festival, ideato e diretto da Fabrizio Ferrari, è realizzato con il contributo e il patrocinio della  Direzione Generale Cinema -  Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dell’ Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio. L'iniziativa è parte del programma di  Contemporaneamente Roma 2018 promosso e sostenuto da  Roma Capitale Assessorato  alla Crescita culturale e  in collaborazione con SIAE. 
Dal 15 al 22 novembre si terrà la XVIII edizione del RIFF - Rome Independent Film Festival diretto da Fabrizio Ferrari, che torna al Nuovo Cinema Aquila al Pigneto con un programma fitto di eventi, incontri e ovviamente proiezioni.
Tra i documentari in concorso segnaliamo: Dave Grusin Not Enough Time di Barbara Bentree sulla straordinaria carriera del compositore Dave Grusin, autore di più di cento colonne sonore. Ha vinto l'Oscar per Milagro. La regista sarà presente al festival. Tra gli altri documentari, attesissimo Peter Lindbergh, Women Stories di Jean Michel Vecchiet sul celebre fotografo di moda scomparso lo scorso 3 settembre
all’età di 74 anni. Il pioniere indiscusso di un nuovo modo di fotografare la moda senza ritocchi ed eccessivi artefici.
 
 
The World according to Amazon sulla carriera di Jeff Bezos il fondatore, presidente e amministratore delegato dell’omonimo colosso dell’e-commerce.
Tra i cortometraggi in concorso: Daughter di Daria Kashcheeva, dal Toronto International Film Festival e vincitore dell'U.S. Academy of Motion Picture Arts and Sciences - Student Oscar, il corto della regista dal titolo To Accept che ha vinto il Nespresso Talents al Festival di Cannes, Toomas Beneath the Valley of the Wild Wolves di Chintis Lundgren dal Toronto International Film Festival, Butterflies in Berlin di Monica Manganelli: il primo lavoro della regista, La ballata dei senzatetto, dopo aver vinto il Best Animation al Los Angeles Short Film Festival si è qualificato per gli Oscar 2016, ha vinto il Nastro d'argento per l'animazione nel 2016 e lo stesso anno era nella cinquina dei film d’animazione candidati ai David di Donatello.
10 i cortometraggi arrivati da dieci diversi Paesi e scuole di cinema. C’è il nostrano Racconto Notturno, storia di una bizzarra relazione con Riccardo De Filippis e Martina Querini, diretti da Gianluca Granocchia. C’è la Russia di Autumn 35, cortometraggio visionario dalle sfumature thriller della studentessa Daria Elkonina; la Svezia di Melanie, piccolo gioiello e dirompente coming of age della giovane regista Lisa Meyer. Si vola poi in Polonia con l’intenso rapporto fra una madre e una figlia messo in scena da Michal Hudzikowski in I’ve got something for you too e in Belgio dalla regista Setareh Samavi che racconta (e si racconta) di due donne
che ritrovano loro stesse affrontando il passato in For Tides. E ancora, c’è l’Israele di Noa del giovane Dekel Nitzan alunno della Berlinale Talents, fino ad arrivare alla Germania e allo sci-fiction Jupiter di Benjamin Pfhol, che ritorna al RIFF con il suo nuovo corto dopo aver partecipato con Ghost nel 2018.
Tra i giurati di questa edizione: Nadia Zavarova, Bernd Brehmer, Stefano Ratchev, Tatiana Covor, Salvatore Basile, Vincenzo Alfieri e Diego Petre.
Due le Masterclass previste quest’anno al RIFF. Attesa quella sulle colonne sonore tenuta da Stefano Ratchev: riempiono i momenti morti, sottolineano attimi carichi di pathos e introducono musiche che entrano nella memoria collettiva. “Mostrare l’invisibile” con Andrea Maguolo sul montaggio, “la combinazione dei momenti delle emozioni umane messe in immagine e formanti una sorta di alchimia.”
Tra gli eventi speciali segnaliamo Il nuovo cinema ucraino: la realtà che ispira con 6 film di giovani registi ucraini che rappresentano diversità nei temi, nei mezzi espressivi, nella sperimentazione, nei generi e nelle storie raccontate sul grande schermo. Tra i titoli Pryputni di Arkadiy Nepytaliuk (2017) una commedia drammatica dove il soggetto criminale balla con la quotidianità di un piccolo paese ucraino. Ironia, assurdità, caratteri espressivi e bellissimi paesaggi, vincitore del Premio per la regia a Odessa Internazionale Film Festival e il premio nazionale ucraino “Zolota Dzyga” alla miglior attrice (Nina Naboka). My father is my
mother’s brother di Vadim Ilkov (2018) il doc che è una toccante storia di famiglia e di ispirazione creativa nella vita e nell’arte. Tra i cortometraggi: Desaturated di Marina Stepanska (2019) una dei prominenti giovani registi ucraini. Mia donna di Pavel Ostrikov (2018) la nuova commedia di uno dei più conosciuti giovani talenti (il suo precedente Vypusk 97 ha vinto un premio a Locarno). Sensiz di Nariman Aliev (2016)
in cui si inizia a formare lo stile individuale del giovane regista ucraino, che concorre agli Oscar 2020 con Homeward. Weightlifter di Dmytro Sukholytkyy-Sobchuk (2018) il doc. che racconta quale può essere il prezzo della vittoria nel sport professionale, premiato al Kiev IFF Molodist e Grand-prix di Varsavia IFF.
Non mancherà il Focus LGBT – Love & Pride Day - Il valore della diversità per sensibilizzare il pubblico a queste tematiche. Saranno presentati il 19 novembre in una maratona dedicata in anteprima italiana: Tremors di Jayro Bustamante (Guatemala/Francia/Lussemburgo), Madame di Stéphane Riethauser (Svizzera), Miserere di Francisco Rios Flores (Argentina), Mr. Dimitris and Mrs. Dimitroula di Tzeli Hadjidmitriou (Grecia), Un uomo deve essere forte di Elsi Perino & Ilaria Ciavattini (Italia).
Torna anche il Focus Spagna - L’animazione Valenciana in cui il Cortoons Gandia Festival e l'IVAC, Istituto Valenciano di Cultura, presentano una proiezione speciale dedicata ai cortometraggi di animazione realizzati
nella Comunitá Valenciana. Ad accompagnare la proiezione: Alessandro d'Urso Direttore Artistico di Cortoons Gandia, José Luis Moreno Maicas Director adjunto dell'IVAC e Sara Álvarez Sarrat coordinatrice del Master di Animaziome della UPV, Universitá Politecnica di Valencia.
Altri panel attesi sono L’eccezione Culturale e i nuovi profili di produttore indipendente in collaborazione con CNA Cinema e Audiovisivo Roma dedicato agli operatori del settore: si discuterà dell’Industria Culturale come principale rigeneratore dell’economia italiana ed europea e dell’eccezione culturale e del nuovo profilo di produttore indipendente in Italia e in Europa con l’avvento delle OTT. L’occhio del cinema – il pitching un pitching fra produttori, distributori e i giovani talenti finalisti per la sezione sceneggiature del RIFF. Il focus
sul pitching vuole essere un momento di confronto concreto su come presentare in maniera efficace un progetto all’industria internazionale cinematografica.
Atteso l’incontro con il critico cinematografico Nadia Zavarova “Una Movie Star è il mio migliore amico dedicato alla comunicazione ed influenza reciproca tra attori e attrici e i loro spettatori: come è cambiato il rapporto fra celebrità e fan con l’avvento dei social media?
Inoltre da venerdì 15 nel foyer del Nuovo Cinema Aquila sarà esposta l’installazione di Adele Ceraudo dal titolo “Io non sono pazza” un ’frammento’ di una esperienza, sotto forma di installazione artistica, con la proiezione del corto Io non sono pazza di Duccio Forzano.
MINI è partner della kermesse con le sue iconiche vetture, auto ufficiali del festival, e con il corto Una tradizione di Famiglia di Giuseppe Cardaci prodotto da MINI FILMLAB, un progetto dedicato ai giovani filmmaker realizzato da MINI ITALIA insieme a OffiCine.
 
Tutte le informazioni in dettaglio consultando www.riff.it
Sabato 22 agosto alle 19, presso il Nuovo Cinema Aquila, La RTI Cinema Mundi Cooperativa Onlus e l’Associazione Culturale Prometeo Lab presentano PROGETTO “BINARIO 5 – FELLINI, GERMI e PASOLINI tra clown, ferrovieri e ragazzi di vita” 
Il Progetto “Binario 5 – Fellini, Germi e Pasolini tra clown, ferrovieri e ragazzi di vita (cinema, teatro, musica e performance)” avrà anche la funzione – durante l’estate 2020 – di rilanciare la sala cinematografica come luogo deputato per la visione dell’opera filmica.
L’Estate Romana 2020 rappresenterà quindi l’opportunità per riportare “lo schermo in sala” non solo con le proiezioni ma anche attraverso performance artistiche, nuove tecnologie Vfx, installazioni e concerti, che permetteranno di ricreare l’attenzione diretta e indiretta nei confronti di alcuni tra i più grandi registi italiani.
 
 
Il Progetto si concentra su artisti che sfidano lo spettacolo tout court, e re-interpretano immagini, scenari e situazioni.
Prevede ogni anno lo sviluppo di un vero e proprio storytelling che, partendo dall’opera di grandi registi cinematografici, ci accompagna per circa trenta giorni attraverso installazioni, concerti, formazione, performance, spettacoli teatrali, incontri con critici cinematografici, in un racconto creato ex- novo che ricomprende la funzione di stimolare domande e confronti diversi.
Binario 5 inizierà dalle celebrazioni del centenario di Fellini, passando quindi per Germi (2021) per terminare poi il 2022, anno durante il quale verrà ricordato Pasolini a 100 anni dalla sua nascita.
La prima annualità vede protagonista Fellini e il Circo, il sogno, i satiri e i demoni, e soprattutto il concetto di morale e amorale. Lo schema della proposta non si ferma alla nuda celebrazione del grande regista ma permetterà un confronto-scontro con altri autori che si sono affacciati nel mondo del cinema (e non solo) con visioni a lui vicine, lontane, ma comunque sempre presenti.
La conferenza stampa sarà anche l’occasione per presentare l’installazione di Alessio Ancillai “Vita tua e vita mea” che rappresenta il vero e proprio ‘ingresso’ a tutte le proiezioni/attività performative che accompagneranno la cittadinanza dal 29 agosto al 19 settembre.
Parteciperanno al progetto artisti di fama nazionale e internazionale quali: Domenico Calopresti, Patrizio Fariselli (ex Area), Amir Issaa, Alessio Ancillai, Marcello Fraioli, Luca Immesi, Riccardo Ceccarini, Giulio Mezza, Eleonora Siro, Gaia Siria Meloni, Massimo D’Orzi. Il Prof Maurizio De Benedictis, Docente di Storia del Cinema all’Università La Sapienza e il giornalista cinematografico Domenico Vitucci presenteranno la maggior parte dei film che saranno proiettati. Le pellicole saranno per lo più proposte in versione originale con sottotitoli in italiano.
Il progetto è vincitore dell’Avviso Pubblico ESTATE ROMANA 2020-2021-2022 e fa parte di ROMARAMA 2020, il palinsesto culturale promosso da Roma Capitale
L’ingresso a tutte le attività di “Binario 5 – Fellini, Germi e Pasolini tra clown, ferrovieri e ragazzi di vita (cinema, teatro, musica, performance)” sarà a titolo completamente gratuito e accessibili a tutte le persone diversamente abili.
Ingresso contingentato in osservanza delle regole anti Covid 19.
 
Il Progetto ”Binario 5 – Fellini, Germi e Pasolini tra clown, ferrovieri e ragazzi di vita (cinema, teatro, musica e perfomance)” per l’edizione 2021 intende nuovamente puntare sul Nuovo Cinema Aquila come luogo deputato per la visione dell’opera filmica. La centralità di una sala cinematografica (ma al tempo stesso di un polo culturale simbolo del Pigneto), attraverso l’ausilio di opere e performance artistiche, nuove tecnologie Vfx, installazioni e concerti permetterà di ricreare attenzione diretta e indiretta nei confronti di alcuni tra i più grandi registi italiani. “Binario 5” – la cui partenza ha coinciso con le celebrazioni del centenario di Fellini e il cui punto d’arrivo giungerà nel 2022, anno durante il quale verrà ricordato Pasolini a 100 anni dalla sua nascita – approda quest’anno a Pietro Germi, l’autore del film che più di ogni altro rappresenta l’evoluzione di un quartiere fieramente operaio qual’è a tutt’oggi il Pigneto: ‘Il ferroviere’. Mai come in questa occasione risulterà calzante il titolo del Progetto, in quanto per Binario 5 si intende una vera e propria parallela “ferrata” che – attraverso tram, ferrovia urbana e metropolitana – ha rappresentato da sempre un continuum sociale, politico ed economico tra periferia ed Urbe. Gli esordi del Fellini sceneggiatore – tanto di ‘Roma città aperta’, girato al Pigneto in Via Montecuccoli, che de ‘Il cammino della speranza’ di Germi – si collegano come una sorta di vaso comunicante con Pasolini, il regista che è un tutt’uno con il quartiere Prenestino-Labicano ma soprattutto uno degli autori della sceneggiatura de ‘La Dolce Vita’ dello stesso autore romagnolo. Il Progetto triennale ”Binario 5 – Fellini, Germi e Pasolini tra clown, ferrovieri e ragazzi di vita (cinema, teatro, musica e performance)“, con RTI Cinema Mundi Cooperativa Onlus e Associazione Culturale Prometeo Lab, si concentra su artisti che sfidano lo spettacolo tout court e reinterpretano immagini, scenari e situazioni. Il Progetto prevede ogni anno lo sviluppo di un vero e proprio storytelling che partendo dall’opera di grandi Registi cinematografici (Fellini, Germi e Pasolini) ci accompagna per circa venti giorni attraverso installazioni, concerti, formazione, performance, spettacoli teatrali e incontri con critici cinematografici, in un racconto narrativo creato ex- novo che ricomprende la funzione di stimolare domande e confronti diversi. “Binario 5” è una produzione il cui “ordine” si costruisce con la presenza successiva di spettacoli diversi, un lavoro nel quale ogni singolo evento permette la mappatura della visione generale del Regista anno per anno. La seconda annualità vede protagonista un autore del calibro del genovese Pietro Germi, ma anche topoi visivo-contenutistici quali il treno (refrain filmico per eccellenza), la giustizia nel mondo del lavoro e la trasformazione urbanistica della Città in Metropoli, nell’intento di visualizzare la percezione psicologica di uomini e donne della strada gettati nei paesaggi conosciuti/sconosciuti della società consumistica. Lo schema della proposta non si ferma alla nuda celebrazione del grande e controverso regista ma permetterà un confronto scontro con altri autori che si sono affacciati nel mondo del cinema (e non solo) con visioni generali vicine, lontane, ma comunque sempre presenti.
 
Parteciperanno al progetto artisti quali: Mimmo Calopresti, Amir Isaa, gli AREA,  Alessio Ancillai, Giulio Mezza, Gaia Siria Meloni, Carola Accardo, Thierry Valentini, Cecilia Bielanski, Riccardo Cimino. Maurizio De Benedictis, Docente di Storia del Cinema all’Università La Sapienza, il regista Massimo D’Orzi e il giornalista cinematografico Domenico Vitucci che presenteranno ogni film in programma.
 
 
Di seguito il calendario degli eventi:
 
SETTEMBRE
 
1 Settembre NUOVO CINEMA AQUILA
 
ore 20.00 Inaugurazione installazione Alessio Ancillai
 
ore 21.00 Il giornalista cinematografico Domenico Vitucci e il regista Mimmo Calopresti presentano al pubblico il film
 
“Il Cammino della speranza” di P. Germi
 
Il giornalista cinematografico Domenico Vitucci conclude la serata con un commento critico sulla pellicola
 
2 Settembre NUOVO CINEMA AQUILA
 
ore 21.00 il Coordinatore del Progetto Fabio Meloni presenta la proiezione
 
“Enamorada” v.o. sott. di E. Fernàndez
 
Il Prof Maurizio De Benedictis, Docente di Storia del Cinema all’Università La Sapienza conclude la serata con un commento critico sul film proiettato
 
3 settembre NUOVO CINEMA AQUILA
 
-ore 21.00 il regista cinematografico Massimo D’Orzi presenta la proiezione
 
“Gli amori di una bionda” di M. Forman
 
il regista cinematografico Massimo D’Orzi conclude la serata con un commento critico sulla pellicola
 
4 settembre NUOVO CINEMA AQUILA
 
-ore 21.00  il regista cinematografico Massimo D’Orzi presenta la proiezione
 
“L’Uomo di paglia” di P. Germi
 
il regista cinematografico Massimo D’Orzi conclude la serata con un commento critico sulla pellicola
 
5 settembre  NUOVO CINEMA AQUILA
 
-ore 21.00 il giornalista cinematografico Domenico Vitucci presenta la proiezione
 
“In nome della legge” di P. Germi
 
Il giornalista cinematografico Domenico Vitucci conclude la serata con un commento critico sulla pellicola
 
6 settembre NUOVO CINEMA AQUILA
 
ore 21.00 il giornalista cinematografico Domenico Vitucci presenta la proiezione
 
“La città si difende” di P. Germi
 
Il giornalista cinematografico Domenico Vitucci conclude la serata con un commento critico sulla pellicola
 
7 settembre NUOVO CINEMA AQUILA
 
ore 21.00 il Coordinatore del Progetto Fabio Meloni presenta la proiezione
 
“Un maledetto imbroglio ” di P. Germi
 
Il Prof Maurizio De Benedictis, Docente di Storia del Cinema all’Università La Sapienza conclude la serata con un commento critico sul film proiettato
 
8 Settembre NUOVO CINEMA AQUILA
 
ore 21.00 il giornalista cinematografico Domenico Vitucci presenta la proiezione
 
“Le Jene di Chicago” di R. Fleischer
 
Il giornalista cinematografico Domenico Vitucci conclude la serata con un commento critico sulla pellicola
 
9 settembre NUOVO CINEMA AQUILA
 
ore 21.00 il regista cinematografico Massimo D’Orzi presenta la proiezione
 
“Shanghai Express” di J. Von Sternberg
 
il regista cinematografico Massimo D’Orzi conclude la serata con un commento critico sulla pellicola
 
10 settembre NUOVO CINEMA AQUILA
 
ore 21.00  perfomance multimediale “ Prelude a La Horla 1 e 2 parte” regia di Fabio Meloni con Giulio Mezza, Alessio Ancillai, Carlotta Accardo, musicisti Thierry Valentini, Cecilia Bielanski, Riccardo Cimino, inserti video di Gaia Siria Meloni
 
a seguire  il Coordinatore del Progetto Fabio Meloni presenta la proiezione
 
“Panique” v.o. sott. di J. Duvivier
 
Il Prof Maurizio De Benedictis, Docente di Storia del Cinema all’Università La Sapienza conclude la serata con un commento critico sul film proiettato
 
11 settembre NUOVO CINEMA AQUILA
 
Sala 1
 
ore 18.30 Il giornalista cinematografico Domenico Vitucci e il regista Mimmo Calopresti presentano al pubblico l’iniziativa e la proiezione
 
“Todo Modo” di E. Petri
 
a seguire il giornalista cinematografico Domenico Vitucci incontra il pubblico alla fine della proiezione
 
ore 23.50 perfomance multimediale “Prelude a La Horla 3 parte” regia di Fabio Meloni con Giulio Mezza, Alessio Ancillai, Carola Accardo, musicisti Thierry Valentini, Cecilia Bielanski, Riccardo Cimino, inserti video di Gaia Siria Meloni
 
 
 
NUOVO CINEMA AQUILA
 
Sala 2
 
ore 00.30 il giornalista cinematografico Domenico Vitucci presenta la proiezione
 
“Cassandra Crossing” di G. P. Cosmatos
 
ore 3.00 omaggio a  “La Rotaia” di L. Pick e a “Trans Europe Express” dei Kraftwerk
 
ore 3.15 (replica)  “Todo Modo” di Elio Petri
 
sala 3
 
ore 1.30 il regista cinematografico Massimo D’Orzi presenta la proiezione
 
“Il treno” di J. Frankenheimer
 
ore 4.15 omaggio a  “La Rotaia” di L. Pick e a “Trans Europe Express” dei Kraftwerk
 
ore 4.30 il Coordinatore del Progetto Fabio Meloni presenta la proiezione
 
“Trans-Europ-Express” di A. R. Grillet
 
sala 1
 
ore 19.00 il Coordinatore del Progetto Fabio Meloni presenta la proiezione
 
“Il Ferroviere” di P. Germi
 
Il Prof Maurizio De Benedictis, Docente di Storia del Cinema all’Università La Sapienza conclude la serata con un commento critico sulla pellicola
 
ore 21.00 Spettacolo multimediale “Preludio La Horla” regia di Fabio Meloni con Giulio Mezza, Amir Issaa, Carola Accardo, musicisti Thierry Valentini, Cecilia Bielanski, Riccardo Cimino, inserti video di Gaia Siria Meloni
 
ore 22.00 conclusioni del Progetto da parte di Fabio Meloni, Domenico Vitucci,  Donato Mele, Mimmo Calopresti, Massimo D’Orzi, Amir Issaa, Giulio Mezza, Gaia Siria Meloni, Alessio Ancillai, Carola Accardo, Thierry Valentini, Cecilia Bielanski, Riccardo Cimino, Gaia Siria Meloni
 
 
 
 
 OTTOBRE
 
18-22 Ottobre NUOVO CINEMA AQUILA
 
sala 3
 
Formazione VFX e montaggio video per giovani.
 
Presso il Nuovo Cinema Aquila avranno luogo i laboratori della durata di 25 ore. Il laboratorio sarà tenuto dalla Blackmagic Design Training Partner. Con l’occasione verranno inoltre istituiti laboratori di montaggio e manipolazione di materiale audiovisivo per avvicinare gli studenti alla cultura e tecnica audiovisiva e alla comunicazione visuale VR. È previsto all’interno del monte ore un seminario di 15 ore sulle nuove tecniche di produzione CGI di effetti speciali tenuto dal Prof Emanuele Salvucci, unico docente autorizzato da Epic Games in italia nell’insegnamento del software Unreal Engine. Il percorso articolato in cineforum e attività laboratoriale è quindi finalizzato alla preparazione degli studenti al workshop finale in cui i partecipanti produrranno secondo metodologie professionali degli elaborati CGI. I vari elaborati che verranno creati durante il laboratorio tenuto dalla Blackmagic Design Training Partner verranno proiettati e fruiti dagli spettatori dell’iniziativa all’interno del Nuovo Cinema Aquila.
 
ore 10:30-16:30 Corso di formazione valevole come PCTO riguardante tematiche VFX e Montaggio video a tema P. Germi rivolto agli studenti dei Licei partner dell’iniziativa. Data inizio e fine dei corsi: 18-22 Ottobre
 
Per essere sempre aggiornati sull'iniziativa consultare https://www.cinemaaquila.it/evento/progetto-binario-v/

Torna il RIFF con la 20esima edizione

Mercoledì 17 Novembre 2021 23:31
Dal 18 novembre al 26 novembre si terrà la XX edizione del RIFF - Rome Independent Film Festival diretto da Fabrizio Ferrari, con oltre 85 opere in concorso provenienti da Italia, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Spagna, Portogallo, Brasile, Argentina, Cile, Usa, Canada, Burkina Faso, Libano a rappresentare il cinema indipendente contemporaneo: 3 anteprime mondiali, 4 anteprime europee e 11 anteprime italiane e un fitto programma di eventi collaterali, incontri e masterclass. Al Festival anche 50 Cortometraggi (25 italiani e 25 internazionali), 6 Video animati e 10 Video sperimentali.
 
Tra le tematiche affrontate la corruzione, la pandemia, lo sport, la malattia mentale, la paura, l'educazione, la scienza, il futuro, la schiavitù, il razzismo, la vita dopo la prigione, il teatro degli ex-detenuti, il carnevale argentino, la rivoluzione dei garofani in Portogallo, la storia del centro di Roma, il vulcano Kilimanjaro, due fotografi catalani della periferia di Barcellona e i clown attivisti dai campi profughi in Palestina con una particolare attenzione verso il genere thriller.
 
Novità di questa 20esima edizione il suo svolgimento in varie location: oltre al Nuovo Cinema Aquila che rimarrà quella principale, si aggiunge il Cinema Troisi che ospiterà due programmazioni; le masterclass e i workshop si terranno invece e alla Biblioteca di Roma Mameli, alla Biblioteca di Roma Collina della Pace e al WEGIL spazio polivalente anch’esso con sede a Trastevere.
 
Inoltre, dopo il successo della scorsa edizione, svoltasi interamente su MYmovies, causa normativa di contenimento della pandemia Covid-19, anche quest’anno parte del festival verrà presentato nella sala virtuale di MYmovies.it, con l’intento di raggiungere un pubblico più ampio e di permettere ai cinefili residenti in altre regioni di poter partecipare al festival a distanza. Con un accredito di 9.90 € si potrà seguire il programma del festival via computer, smartphone, tablet o smart TV e si potranno visionare le opere in assoluta anteprima italiana e inoltre assistere a panel, masterclass e incontri con gli autori in esclusiva come se si avesse a disposizione un posto prenotato al cinema.
 
Online per l’occasione anche il nuovo sito del RIFF www.riff.it in doppia lingua.
 
 
Le Sezioni del concorso saranno: Feature film, International documentary, National documentary, International short, Italian short, Animation short, Sudent short e le sezioni per le sceneggiature e soggetti. La giuria chiamata a giudicare i lavori finalisti è composta da: Wieland Speck (Direttore della sezione Panorama alla Berlinale), Bijaya Jena (regista e attrice indiana), Sahraa Karimi (regista afghana), Laura Buffoni (critica e produttrice), Anja Strelek (regista di documentari e coordinatrice del festival International du Film de Bruxelles), Gergely Pohárnok (direttore della fotografia), Carl Haber (regista e scrittore americano) e l’attore Davide Mancini.
 
 
 
Film di apertura della XX edizione giovedì 18 novembre alle 11.00 alla nuova Sala Trosi “La Santa Piccola” di Silvia Brunelli, già presentato alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. In un rione soleggiato di Napoli dove tutti si conoscono, Mario e Lino, amici inseparabili, vivono giorni che si susseguono tutti uguali. Tutto cambia quando la sorellina di Lino, Annaluce, inizia a fare miracoli, divenendo la santa protettrice del rione....
 
Per il film di chiusura venerdì 26 novembre alle 20.00 Francesco Apolloni torna al RIFF vent’anni dopo aver presentato il suo primo lungometraggio, “Fate come noi”, con il suo ultimo film “Addio al Nubilato” fuori concorso. Eleonora voleva rifarsi tutta; Linda voleva morire prima dei 40 anni; Vanessa scommetteva che sarebbe diventata grassissima; e Chiara ha fatto fare loro una promessa: che anche vent'anni dopo ci sarebbero state sempre l'una per l'altra.
 
 
 
8 i lungometraggi in concorso. “Governance” di Michael Zampino (Italia). Renzo Petrucci deve abbandonare l’incarico di Direttore Generale di un gruppo petrolifero dopo un’inchiesta per corruzione. Convinto che a tradirlo sia stata la collega che ha preso il suo posto, Renzo la uccide riuscendo poi a cavarsela nell’indagine che segue. Richiamato dall’azienda, il manager conquista il vertice malgrado i sospetti crescenti che pesano su di lui...
 
“The Grand Bolero” di Gabriele Fabbro (Italia) in anteprima europea è uno psycho-thriller ambientato in Italia durante il lockdown da Covid-19. Roxanne, una rude restauratrice di organi a canne di mezz’età, cerca di controllare la sua attrazione ossessiva verso la sua nuova giovane assistente muta.
 
“Fino ad essere felici” di Paolo Cipolletta (Italia). Andrea è un quarantenne, consulente del lavoro in uno studio associato, che vive un'apparente vita ordinaria con sua moglie Lucia ed il figlio undicenne Tommaso. Il loro matrimonio è agli sgoccioli, schiacciato da una routine asfissiante. Ma non tutto è come sembra. Un profondo segreto e la presenza dell'ambigua figura di Ciro, rendono palese l'esistenza di un'altra vita.
 
“Future Is a Lonely Place” di Martin Hawie & Laura Harwarth (Germania) in anteprima europea. Frank, cittadino integerrimo, ruba un'auto blindata per poi consegnarsi. Il suo movente è un mistero. In prigione, incrocia il cammino con il diffidente e spietato Fuad, protetto di un clan arabo.
 
“Dear One” di Grzegorz Jaroszuk (Polonia, Repubblica Ceca) in anteprima italiana. Il padre di Piotr, che lui non vede da anni, chiama di punto in bianco chiedendogli di fargli visita. Quando rivela a Piotr e sua sorella che la loro madre è scomparsa senza dire una parola, i membri di questa divisa famiglia inizieranno a cercarla, scoprendo lungo la strada ogni sorta di strane storie…
 
“Sam” di Yan England (Canada) in anteprima europea è un thriller psicologico che racconta la storia di un atleta di 22 anni e nuotatore competitivo, che aspira a partecipare ai Giochi Olimpici. Sam si troverà al centro di un evento drammatico dalle inaspettate ripercussioni a lungo termine, e si vedrà così costretto a rivalutare la sua vita.
 
“Mía & Moi” di Borja de la Vega (Spagna) in anteprima italiana. Dopo aver perso la madre, Mía e Moi, sorella e fratello, si rifugiano nella casa di famiglia in campagna, un posto dimesso, quasi in mezzo al nulla. Con loro, Biel, il fidanzato di Moi. Insieme, i tre cercano di superare le proprie ferite; soprattutto Moi, reduce da un grave esaurimento nervoso.
 
“Remains of a Man” di Ana Johann (Brasile) in anteprima italiana. Renata vive isolata in campagna con la figlia adolescente e il marito, idealizzando la paura come un sentimento comune. L'arrivo di uno sconosciuto risveglia in lei il desiderio di tutto ciò che era addormentato.
 
 
 
13 i documentari in concorso. “Zero Gravity” di Thomas Verrette (Usa) in anteprima europea è una storia potente e stimolante sull'educazione, la scienza e le future generazioni. Visto attraverso gli occhi meravigliati di tre diversi studenti delle scuole medie e del loro insegnante, ognuno di loro intraprende un viaggio intimo e personale nello spazio durante una competizione contro squadre di tutta la nazione per codificare satelliti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.
 
“El Fulgor” di Martín Farina (Argentina) in anteprima italiana. Il carnevale è alle porte. Assistiamo al rito della "pulizia della carne" eseguito dai "gauchos" che dispiegano i loro coltelli. Il paesaggio bucolico si mescola con le strade della città. Lentamente, tutto si riempie di colori, piume e uomini seminudi. Le maschere cominciano a coprire i volti e l'alcool disinibisce.
 
“Rua do Prior 41” di Lorenzo d'Amico De Carvalho (Portogallo, Italia). Lisbona, 1974. Franco, giovanissimo militante di Lotta Continua, atterra nel paese in festa per la liberazione da 40 anni di regime. Sa che la Storia è in marcia. Quello che non sa, è che i mesi che seguiranno segneranno per sempre la sua vita.
 
“From my House in da House” di Giovanni La Gorga & Alessio Borgonuovo (Italia) in anteprima mondiale è un documentario che con tono leggero e un ritmo serrato racconta gli ultimi trent’anni del centro di Roma, in chiave ironica. Dal fulgore dei primi anni '90 al buio di oggi, senza mai cadere nella retorica.
 
“Soul Travel” di Guia Zapponi (Italia). Il tema del viaggio, non solo fisico ma anche come percorso interiore, è il fil rouge che, dall’Italia, condurrà lo spettatore alla scoperta di uno dei luoghi più spettacolari della Terra: il vulcano Kilimanjaro.
 
“Sue” di Elisabetta Larosa (Italia) in anteprima mondiale. La storia di tre donne che sono uscite dallo stato di schiavitù e che hanno "osato una speranza" restituendosi la dignità depredata. Una speranza per tante altre donne schiave, una speranza per gli uomini persi ed egoisti nei loro impulsi allucinanti, una speranza collettiva e trainante verso sensibilità migliori per un'umanità meno ferita e più integra.
 
“A Declaration of Love” di Marco Speroni (Italia) in anteprima mondiale. Un uomo condannato a morte viene dichiarato innocente e rilasciato dopo 22 anni trascorsi nel braccio della morte. Ora deve affrontare una nuova sfida: sopravvivere alla libertà.
 
“In My Skin” di Toni Venturi & Val Gomes (Brasile) in anteprima italiana. Un medico scambiato per un ladro. Una donna delle pulizie trattata come una schiava. Una madre che ha perso il figlio assassinato dalla polizia. Un impiegato trans che non viene mai promosso. Cosa hanno in comune? Il colore della pelle. Una riflessione sul razzismo radicato in Brasile.
 
“A Family (Une Famille)” di Christian Carmosino Mereu (Italia, Burkina Faso). Missa, Adama, Nafissa e Irene sono quattro giovani africani che studiano all’Università di Ouagadougou in Burkina Faso. Frequentano un Master sull'innovazione e lo sviluppo rurale. Dopo una fase in aula, intraprendono un lavoro sul campo che permette loro di scoprire le competenze, i valori e le difficoltà quotidiane di tanti contadini e contadine.
 
“Donne di Terra” di Elisa Flaminia Inno (Italia) è un documentario composto da cinque episodi. Ogni episodio racconta la storia di un cambiamento, di come ognuna di loro è arrivata alla terra e di come hanno creato un sistema di auto-sostenibilità. Le storie di queste donne sono l'esempio condivisibile e riproducibile di una scelta, che ognuno di noi oggi è chiamato a fare.
 
“Fort Apache” di Ilaria Galanti & Simone Spampinato (Italia) in anteprima italiana mostra la costruzione e la messa in scena di “Famiglia”, ultimo spettacolo della compagnia Fort Apache, unica realtà italiana composta da attori ex-detenuti. Attraverso la pièce, gli attori fanno i conti con la propria vita ed il proprio passato. E grazie al successo di Marcello Fonte a Cannes 2018, i membri della compagnia hanno la loro occasione di mostrare al mondo di essere attori professionisti.
 
“Everything at Once (Paco & Manolo’s gaze)” di Alberto Fuguet (Cile/Spagna) in anteprima italiana è un film-saggio su una peculiare coppia di artisti: si tratta di Paco & Manolo, fotografi catalani della periferia di Barcellona che lavorano e vivono insieme ormai da tre decadi. I due fondono sguardi e immaginario individuali, fino a renderli quelli di un unico fotografo.
 
In “Clown's Planet” di Hector Carré (Spagna) in anteprima italiana il regista mostra il mondo dei clown attivisti dai campi profughi in Palestina, attraverso una chiesa dedicata a una papera di gomma a Madrid fino agli orfanotrofi in Russia, per diventare un clown egli stesso, all'interno di un gruppo guidato da Patch Adams. Il documentario ci porta a riflettere sulla fede, la magia, la risata, l'amore e il potere curativo convogliato dall'atteggiamento del clown verso la vita.
 
 
 
Venerdì 19 novembre alle 11:00 alla Biblioteca Collina della Pace “Le immagini del reale oggi, tra news, social, reportage e cinema documentario” sarà il tema della Masterclass condotta da Lorenzo Giroffi - giornalista classe 1986 vincitore del premio "Reporter contro l'usura" con l'inchiesta "L'ombra del denaro", del premio internazionale di Giornalismo "Maria Grazia Cutuli" e del Premio giornalistico Ivan Bonfanti - presso la WEGIL. La masterclass vorrà indagare come è possibile fare inchiesta oggi nonostante la pandemia che stiamo vivendo.
 
Per i libri sabato 20 novembre alle 15.00 alla Sede WEGIL la presentazione del romanzo di Gabriele Galligani - impreziosito da una prefazione di Wu Ming 2 – dal titolo "Transagonistica" col suo meccanismo narrativo "fa cozzare" la tematica della questione di genere nel mondo del calcio.
 
Il RIFF quest’anno inoltre vuole ricordare il Maestro Franco Battiato riproponendo “Temporary Road – (Una) vita di Franco Battiato”, diretto da Giuseppe Pollicelli e Mario Tani domenica 21 novembre alle 20.15. Un doc. che è un’istantanea di Battiato, attraverso un auto-racconto intimo, intessuto di misticismo e, naturalmente, attraverso la sua musica. Un omaggio ad una delle figure più poliedriche della cultura contemporanea, per raccontare le tante sfumature di un artista, la cui arte spazia tra musica, cinema, sperimentazione e meditazione.
 
Tra gli altri incontri, al Nuovo Cinema Aquila domenica 21 novembre alle 15.00 “Apriamo gli occhi all’esistenza” con Sahraa Karimi, primo presidente donna dell’Afghan Film Organization quest’anno in giuria e al RIFF per presentare il suo lungometraggio “Hava, Maryam, Ayesha”. Nel film tre donne afgane di diversa estrazione sociale, residenti a Kabul, devono affrontare una grande sfida nelle loro vite. Per la prima volta, ciascuna di loro deve risolvere il proprio problema da sola. ll suo obiettivo è quello di raccontare le vite di donne che per molti anni non hanno avuto voce e ora sono pronte a cambiare il proprio destino, e in questo momento più che mai le donne afghane hanno bisogno di far sentire, anzi di mostrare, la propria voce.
 
L’evento sarà preceduto dalla presentazione del contest “Io posso: Uscire dalla violenza. Il potere di generare libertà per sé, per tutte e tutti” in collaborazione con D.i.Re - Donne in rete contro la violenza nell’ambito del progetto Libere di essere finanziato dal Dipartimento per le Pari opportunità. Il concorso rivolto ai giovani tra i 18 e i 30 anni ha come tema l’affermazione della libertà femminile come condizione necessaria, in vista della giornata mondiale della violenza contro le donne del 25 novembre.
 
Il 21 novembre alle 16.30 continuerà l’esplorazione nel mondo della fotografia cinematografica del festival capitolino. Dopo aver ospitato Luciano Tovoli e Fabrizio Lucci quest’anno la Masterclass con Gergely Poharnok, membro di HSC, l’associazione dei direttori della fotografia ungheresi, che ha vinto quattro volte il Premio HSC - Kodak Cinematographer e giurato del festival.
 
Ultimo WorkShop quello di giovedì 25 novembre alle 18:30 con la giurata del RIFF Anja Strelec originaria della Croazia ma con sede a Bruxelles, che ha avuto l'opportunità di lavorare per diversi clienti in ambienti internazionali come in Nepal, Argentina, Ghana, Eritrea, Guinea e in tutta Europa. La maggior parte del suo lavoro si concentra su argomenti sociali, ambientali e di sviluppo, nonché sulla narrazione di ritratti audiovisivi.
 
Tra gli eventi speciali ricordiamo lunedì 22 novembre alle 19.00 al Nuovo Cinema Aquila il Focus sulla Polonia in collaborazione con l'istituto Polacco a Roma e con la scuola di film LODZ per celebrare gli 80 anni dalla nascita e i 25 anni dalla scomparsa del Maestro Kieslowski, con opere anche di registi più recenti, come "Dear Ones" di Grzegorz Jaroszuk, la cui prima opera, "Kebab & Horoscope" ha vinto al RIFF 2014.
 
Tra gli incontri martedì 23 novembre alle 17.00 alla Biblioteca Goffredo Mameli infine “L’occhio del cinema” in collaborazione con le Biblioteche di Roma sarà un pitching fra produttori, distributori e giovani talenti. Il focus sul pitching vuole essere un momento di confronto concreto su come presentare in maniera efficace un progetto all’industria internazionale cinematografica. A questo incontro aperto al pubblico, parteciperanno anche i finalisti al concorso di sceneggiatura del RIFF e le case di produzione e distribuzione.
 
Black Films Matter è la prima sezione ufficiale in un festival italiano confermata per il secondo anno e dedicata a questa cinematografia, con l’obiettivo di avvicinare sempre più gli spettatori a una realtà che non può essere più ignorata con la proiezione. Mercoledì 24 novembre alle 20.15 “I'm Fine (Thanks for Asking)” di Kelley Kali Chatman & Angelique Molina (Usa) in anteprima italiana. Danny, parrucchiera vedova da poco, e sua figlia Wes di 8 anni, sono rimaste senza casa. Proteggendo Wes dalla verità, Danny pianta una tenda e la convince di trovarsi in un divertente viaggio in campeggio. Mentre Danny lavora per trovare un alloggio permanente, Wes inizia presto a stancarsi delle settimane passate al caldo.
 
A seguire alle 22.15 “Judas and the Black Messiah” di Shaka King (Usa, vincitore di 2 premi Oscar). L’informatore dell’FBI William O’Neal, è infiltrato nel partito delle Black Panther dell’Illinois con l’incarico di tenere d’occhio il loro carismatico leader, il Presidente Fred Hampton. Ladro di professione, O’Neal sembra divertirsi a correre il rischio di manipolare sia i suoi compagni che il suo “supervisore”, l’Agente Speciale Roy Mitchell. L’influenza politica di Hampton è in forte ascesa proprio quando incontra e si innamora della sua compagna di rivoluzione.
 
Giovedì 25 novembre sarà il Love & Pride Day: il valore della diversità, che conferma per il terzo anno consecutivo la volontà del RIFF di dedicare un’intera giornata di programmazione alla proiezione di diversi titoli a tematica LGBT. Sarà presentato in anteprima italiana alle 20.15 “Miguel´s War" di Eliane Raheb (Libano, Germania, Spagna), vincitore del Teddy Awards alla Berlinale 2021. In questo ritratto articolato sia in termini di forma che di contenuto, un uomo gay affronta i fantasmi del suo passato ed esplora desideri nascosti, amori non corrisposti e tormentosi sensi di colpa. Nella Madrid post-franchista, dove ha vissuto un'esistenza apertamente gay, la sua vita assomiglia a una lunga orgia almodóvariana, piena di eccessi e di rottura dei tabù sessuali. A questo periodo seguirà prima un crollo poi una rinascita.
 
Alle 20.30 “Little Satchmo” di John Alexander (Usa). Non c’è mai stato un tempo nell’infanzia di Sharon di cui Louis Armstrong non ne fosse parte, ma la tipologia di legame tra i due non veniva mostrato oltre i confini familiari. Nonostante le celebrazioni costanti della vita e carriera di Armostrong, l’evidenza del rapporto familiare tra Sharon e suo padre furono sempre ignorate da ogni registro storico.
 
 
Non mancheranno gli incontri collaterali. Durante la settimana del festival, nel quartiere del Pigneto, verranno offerti aperitivi che consentiranno lo scambio di idee e di prospettive tra i diversi agenti della filiera cinematografica. Inoltre si potranno organizzare e prenotare visite guidate all’interno di quella che viene definita “La Fabbrica dei Sogni”, in collaborazione con Cinecittà, permettendo la conoscenza del fulcro dell’industria cinematografica europea per la realizzazione di film a ciclo completo. Saranno organizzate inoltre visite nei quartieri: Pigneto, Mandrione, Esquilino e Trastevere.
 
 

Al via il RIFF al Nuovo Cinema Aquila

Lunedì 13 Novembre 2023 21:30

La XXII° edizione del RIFF Awards - Rome Independent Film Festival, si svolgerà a Roma dal 16 al 24 novembre 2023 a impazzo zero con oltre 80 opere contemporanee in concorso tra anteprime Europee e Mondiali.

In anteprima italiana: 4 Lungometraggi internazionali, 6 lungometraggi italiani, 12 Documentari, 50 Cortometraggi (25 italiani - 25 internazionali), 8 Video animati.

Tra i film di finzione in concorso: Andrà tutto bene di Alessio Gonnella, Ciuré di Giampiero Pumo, L’Anima in Pace di Ciro Formisano, L’altra luna di Carlo Chiaramonte (Italia/Bosnia ed Erzegovina). Tales Of Babylon di Pelayo de Lario (UK). White Paradise di Guillaume Renusson (Francia). Kemba di Kelley Kali (USA). Rosie di Gail Maurice (CA).

Dieci i documentari in concorso: Primo - Sempre Grezzo di Guido Maria Coscino, /Ma·tri·mò·nio/ di Gaia Siria MeloniDinos Dark Room di Corrado RizzaL’interruttore di Antonio CataneseMalavita di Paolo ColangeliTutto è qui di Silvia Luciani, Light Falls Vertical di Efthymia Zymvragaki (Spagna, Germania, Italia, Olanda). Documerica, Self-Portrait of A Nation on The Brink di Pierre-Francois Didek (France). Timekeeper di Kristina Paustian (Germania, Italia, Russia). Planet B di Pieter Van Ecke (Belgio).

 

Tra gli eventi del FestivalIl Focus: A Sense of Place il Documentario Antologico formato da Wim Wenders (Germany, France, Iran) con la regia di 6 registi. Un programma creato da Afsun Moshiry in collaborazione con la fondazione Wim Wenders.

La giuria di quest’edizione è composta da professionisti del settore: gli attori Manuela Mandracchia e Antonio Folletto, l’aiuto regista Alberto Mangiante, Luca Mezzaroma, Executive Producer di Lotus Production, il musicista Massimo di Rocco, il direttore casting Davide Zurolo,  Viba Diba, architetto e Product Manager, Pegah Moshir Pour, Social Media Marketing, Ruben Maria Soriquez (attore).

Tra le location oltre al Nuovo Cinema Aquila, che rimane il luogo principale del festival, c’è il Cinema Troisi che ospiterà alcune serate evento; il programma sarà arricchito da alcune masterclass, laboratori e pitch, che si terranno in sala e alla Biblioteca di Roma Mameli e alla Biblioteca di Roma Collina della Pace.

 

Il Festival, a cura dell’Associazione Culturale RIFF, è realizzato con il contributo e il patrocinio della Direzione Generale Cinema - Ministero della Cultura, dell’Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione LazioIl progetto, promosso da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, è vincitore dell'Avviso Pubblico biennale “Culture in Movimento 2023 - 2024” curato dal Dipartimento Attività Culturali e realizzato in collaborazione con SIAE

 

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