Fuoritraccia

Newsletter

Messaggio
  • EU e-Privacy Directive

    This website uses cookies to manage authentication, navigation, and other functions. By using our website, you agree that we can place these types of cookies on your device.

    View e-Privacy Directive Documents

Home » Interviste » Visualizza articoli per tag: cinema asiatico
A+ R A-
Visualizza articoli per tag: cinema asiatico

L'Asian Film Festival spegne 11 candeline

Martedì 02 Aprile 2013 12:05

 

Arriva a Reggio Emilia, dal 6 all'11 aprile, l'Asian Film Festival, manifestazione giunta alla sua 11esima edizione per gli appassionati di cinema asiatico.

 

Un momento fondamentale di conoscenza e apertura al dialogo non limitato al cinema, ma aperto alla cultura e alla conoscenza reciproca tra realtà italiana e paesi asiatici.

Quest'anno Asian Film Festival punta l'attenzione su Emily TANG, una regista indipendente capace di illuminare con il suo sguardo attento le molteplici sfumature della Cina contemporanea. Emily Tang sarà ospite del festival. Sarà l'occasione per un incontro con il pubblico e per presentare tutti i suoi film: Conjugation (2001), Perfect Life (2008) e, in anteprima italiana, il nuovo All Apologies.

Insieme a Emily Tang, arriverà in Italia anche il produttore Chow Keung che ha collaborato numerose volte con la Tang ed è stato anche tra i produttori di Still Life, Leone d'Oro alla Mostra del cinema di Venezia nel 2006. La sua Xstream Pictures ha prodotto Memories Look at Me di SONG Fang, ritratto di famiglia che interseca documentario e ricerca tra quotidianità e ricordi, che verrà presentato nel corso della manifestazione.

Il paese su cui punterà l'Asian per questa edizione è il MYANMAR, cui sarà dedicato un INEDITO FOCUS. Al pubblico di Reggio Emilia sarà presentato Kayan Beauties, di Aung Ko Latt, storia della lotta di alcune donne di etnia kayan – dai caratteristici anelli di bronzo intorno al collo – per liberare una di loro dalle mani di trafficanti di schiave. Kayan Beauties è solo il primo titolo a venir svelato, ma sarà accompagnato da altri tre film in grado di raccontare il Myanmar, un paese ricco di misteri, contraddizioni e curiosità strabilianti.

Nella sezione Concorso saranno presentati dodici film inediti in Italia o Europa, tra cui trovano posto alcuni nomi noti e molto apprezzati anche da noi, come Takeshi KITANO con Outrage Beyond, nuova incursione nel mondo della malavita organizzata giapponese; il nuovo film di Brillante MENDOZA, Thy Womb, coraggiosa storia etnografica con un'intensissima attrice protagonista; il film di Masahiro KOBAYASHI, Japan's Tragedy, commovente riflessione sul dopo-tsunami che ha colpito il Giappone nel 2011. Nel Concorso trovano posto anche film di registi meno noti è il caso del ritorno del veterano YIM Ho con Floating City, viaggio appassionante in cinquant'anni di storia di Hong Kong da colonia britannica al ritorno alla madrepatria cinese, della sbalorditiva Miwa NISHIKAWA con Dreams for Sale, storia di una coppia in crisi economica che dopo un incidente architetta un piano molto cinico per rifarsi, o del sorprendente YANG Ya-che, che con Gf*Bf regala un dolce triangolo amoroso tra due ragazzi e una ragazza nel corso di alcuni decenni di travagliata storia taiwanese.

Nella sezione Fuori Concorso troveremo Takashi MIIKE, che con Ace Attorney offre una fantasmagorica trasposizione da un famoso videogioco di Capcom. E WANG Bing, di cui saranno presentati – per la prima volta insieme – due documentari inestricabilmente legati tra loro, Three Sisters e Alone, storia di tre piccole sorelle in un villaggio montano dello Yunnan.

Nella sezione Newcomers, sguardo privilegiato su registi alla prima o seconda opera con una visione rinnovata di cinema compariranno il coreano Sunshine Boys, storia del breve incontro tra tre amici, uno dei quali impegnato nel servizio di leva, il giapponese The Town of Whales, racconto di formazione dai toni soffusi con una ragazza alla ricerca del fratello scomparso, e il già citato cinese Memories Look at Me.

Maggiori informazioni consultando www.asianfilmfestival.it

Oltre una settimana di adrenalina pura per la 15esima edizione del Far East Festival di Udine, che aprirà i battenti venerdì 19 aprile per concludersi sabato 27.

Moltissime le novità di quest'anno: vampiri filippini, la nascita della dinastia Han, spie nord coreane, trucchi di corteggiamento, due giapponesi a spasso per Parigi, un lupo mannaro coreano..in campagna, non poteva mancare nemmeno lo Sherlock Holmes di Hong Kong, l'Ocean Eleven rifatto secondo lo stile di Macao e una versione del padrino thailandese.

Tutto questo e molto altro al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, location abituale per la manifestazione che è ormai un punto di riferimento imprescindibile per gli appassionati di cinematografia asiatica.

Aprirà il festival Confessions, particolarissimo thriller adolescenziale, del giapponese Nakashima Tetsuya, pellicola rivelazione definita da Michael Mann “un capolavoro inquietante e assoluto”, fregiatasi nel 2010 della Nomination agli Oscar come miglior film straniero. La vasta programmazione continua con ben 60 titoli che attingono alle produzioni asiatiche degli ultimi mesi. Catalogo ampio e articolato a cominciare da una doppietta di anteprime europee: Girls For Keeps di Fukagawa Yoshiro, insolita comedy nipponica, e Ip Man – The Final Fight di Herman Yau, nuovo capitolo della saga dedicata a Bruce Lee, con la partecipazione straordinaria di Anthony Wong nei panni del mentore dell'icona universale del kung fu.

Il FEFF 15 presenterà anche quattro titoli che spaziano dalla bellezza malinconica di A Story of Yonosuke, del giapponese Okita Shuichi, al perfetto stile Sherlock Holmes di The Bullet Vanishes, detective story cinese ambientanta alla fine dell'Ottocento (cast arricchito da Lau Ching-wan e Nicholas Tse), fino all'action hongkonghese Cold War di Longman Leung & Sunny Luk, in fine Lost in Thailand dell'attore/regista Xu Zheng.

Tra gli eventi da segnalare, oltre all'anteprima europea del kolossal The Guillotines di Andrew Lau e dell'horror The Complex di Hideo Nakata (il papà di The Ring e Dark Water, la consegna del Gelso d'oro alla carriera al coreano Kim Dong-ho, il ricordo del regista filippino Mario O'Hara e la pubblicazione del volume dedicato al regista cinese King Hu, con interviste e materiali inediti.

Per il programma completo consultare www.fareastfilm.com

Tante le novità in vista per la  XIV Edizione di Asiatica, Incontri con il cinema asiatico, il Festival diretto da Italo Spinelli,  dal 12 al 20 ottobre 2013 alla Pelanda dell'ex-Mattatoio, a Roma nel quartiere Testaccio.
 
 
L'Opening della manifestazione prevede due eventi speciali dedicati all’Iran. Sabato 12 il Festival sarà inaugurato dal concerto per solo piano ''Picturesque'' del celebre pianista e compositore iraniano Peyman Yazdanian. Come compositore di colonne sonore Yazdanian ha collaborato con i più importanti cineasti iraniani tra cui: Abbas Kiarostami, Jafar Panahi, Asghar Farhadi e cinesi come Li You e Lou Ye. Per la colonna sonora del film ''Mistery'' ha ricevuto la candidatura al  premio per il miglior compositore di cinema asiatico agli Asian Film Awards di Hong Kong nel 2012.
Seguirà la proiezione speciale del film ''Ragbar'' (1971), il primo capolavoro di Bahram Bayzai pioniere, alla fine degli anni sessanta, del nuovo Cinema Iraniano. Il restauro del film è stato realizzato nel 2011 dalla World Cinema Foundation presso il laboratorio L'immagine Ritrovata, cofinanziato  dal Doha Film Institute.  Il restauro ha richiesto oltre 1.500 ore di lavoro. 
Incontri di Asiatica (Domenica, 13 alle 17) ha un ospite d’eccezione. Ashis Nandy, antropologo e psicologo, uno dei più stimati intellettuali indiani; l’incontro sarà incentrato sul tema della rappresentanza democratica dei diritti e tutela delle minoranze nel mondo globalizzato.
Le nove giornate di festival includono 47 lungometraggi e 31 cortometraggi, alla presenza degli autori delle opere in competizione. Film inediti del cinema indipendente asiatico provenienti da Afganistan, Bangladesh, Cambogia, Cina, Corea, Filippine, Giordania, Hong Kong, India, Indonesia, Iran, Irak, Kazakistan, Mongolia, Pakistan, Singapore, Siria,Taiwan, Thailandia, Turchia.
Apre la competizione ''A Fallible Girl'' di Conrad Clark una storia di due giovani donne cinesi tra Dubai e Abu Dhabi, alle prese con le complicazioni della globalizzazione.
''Television'' è del bengalese Mostofa Sarwar Farooki, regista destinato a divenire, secondo The Hollywood Reporter, tra i più famosi del sud-est asiatico mentre Variety lo segnala come ''elemento cruciale del nuovo movimento del cinema del Bangladesh''.
Dalla Turchia ''Yozgat Blues'' è la storia di un'amicizia tra un cantante cinquantenne, la cui  carriera è andata a rotoli, e una sua giovane allieva, promoter in un supermercato.
Payman Maadi ha iniziato la sua carriera come sceneggiatore e attore con Asghar Farhadi. ''Snow on Pines'' è il suo debutto come regista e mostra una crisi coniugale con le prospettive di vita che si aprono dopo la separazione. Film rivelazione della nuova onda della cinematografia impegnata iraniana.
Dalla Corea del Sud, ''The Stone'' di Cho Se-rae, racconta il rapporto tra il capo di una banda criminale e un giocatore amatoriale di Go, si trasforma in un mix drammatico tra regole del mondo crimine e etica del gioco.
Altre opere in programma: il più recente film di Brillante Mendoza ''Possessions'', lo sconvolgente ''Moebius'' di Kim Ki-duck e, dal  maestro del cinema indonesiano Garin Nuogro, ''Soegija'' il diario del primo vescovo cattolico in Indonesia.
Tra i film fuori competizione ''Vara:A Blessing'' di Khyentse Norbu, che è stato l'opening film del Festival di Pussan. Dall'India, il pluripremiato ''Ship of Theseus'' di Anan Gandhi, filmaker e scrittore, profondamente interessato alla filosofia, psicologia e magia.
Ritorna lo Sguardo Sul Mondo Arabo,  particolarmente ricco e intenso. L’apertura  della sezione, creata nel 2011, si terrà domenica 13, con il documentario  dalla Siria ''Untold Stories'', alla presenza del regista Hisham al- Zouki, che ha seguito il viaggio di una ragazza siriana, che lasciando Damasco torna alla sua città natale, dove infuria la guerra civile.
Dall’Algeria ''Les jours d’avant'' di Karim Moussaoui, ambientato alla periferia meridionale di  Algeri nel fatidico 1993, racconta il difficile rapporto di due giovani,  che hanno praticamente smesso di credere che sia possibile comunicare l'uno con l'altra. Nella loro relazione in  poco tempo la violenza, precedentemente distante e attutita, esplode con irruenza.
 
''Democracy Year Zero'' di Amira Chebli, regista che sarà presente al Festival, racconta la rivoluzione tunisina  a partire dalle rivolte nella regione mineraria di Gafsa, nel gennaio 2008, fino alle prime elezioni libere del 2011.
 
''Bahrain The Forbidden Country'', il paese proibito della rivoluzione araba, è l'oggetto del documentario della giovane regista  francese Stephanie Lamorré (che sarà presente alla proiezione)  che presenta rare immagini, girate clandestinamente,  della repressione “dimenticata” dai media.
In ''Rafea Solar Mama'' una donna beduina che vive con le sue quattro figlie in uno dei piu poveri villaggi desertici al confine tra Giordania e Iraq diventa la protagonista di un viaggio che la porterà in India e di nuovo in Giordania per essere la prima donna ingegnere dell’energia solare, in contrasto con la mentalità tradizionalista della sua comunità. Le registe di questo film, premiato al Sundance, sono entrambe egiziane nate, cresciute e residenti al Cairo.
''Gaza Calling'' Una famiglia con un figlio a Ramallah, che, per le autorità israeliane, ha commesso lo stesso “crimine” di tutti suoi parenti: essere residenti a Gaza, quindi “infiltrati” nel loro stesso territorio.
Dalla Palestina anche un corto pieno d’ironia tutto al femminile su cosa pensano dell’amore donne, giovani e meno giovani, in attesa dei consigli custoditi, nei fondi di caffè, abilmente letti e interpretati.
Il documentario''Buka Barane'' proviene dalla regione Hakkari, a maggioranza di abitanti kurdi e mostra l’impatto della guerra tra l’esercito turco e la guerriglia dei curdi, raccontata da chi allora era bambino.
Jumping Frames è la selezione di cortometraggi di videodanza proposti dal City Contemporary Dance Company di Hong Kong. Tredici corti a cui seguiranno anche momenti di dibattito tra artisti e spettatori.
Prosegue l'appuntamento con Archivio a Oriente, un’esperienza nata nel 2011, per la produzione di cortometraggi nell'ambito del festival stesso. Insieme all'Istituto Luce Cinecittà. propone a registi asiatici di lavorare su materiali di repertorio dell’Archivio Storico Luce a Roma per creare ex novo dei cortometraggi, secondo la loro libera e personale interpretazione del materiale fornito.
Alla musica, legata alle immagini, Asiatica dedicherà uno spazio particolare, con una serie di concerti, sonorizzazioni e performance sonore live di giovani musicisti, allievi del Master SONIC ARTS dell'Università di Roma Tor Vergata.
Dei Corti di Animazione Giapponese, creati tra gli anni '20 e '30 dai pionieri dell'animazione giapponese, saranno sonorizzati dal vivo. La selezione è in collaborazione con la Cineteca Nazionale,  l’Archivio Storico dell’Istituto Luce e il National Film Centre of Tokyo.
Dall'India i Cortometraggi dello FTII (il Film and Television Institute of India con sede a Pune), una sezione che nasce dalla collaborazione tra Asiatica, il Centro Sperimentale di Cinematografia (CSC) e il Film and Television Institute of India (FTII) per favorire lo scambio tra principali scuole di cinema italiane e indiane.
Saranno proiettati anche i 9 Cortometraggi del 9filmfest: i filmati finalisti al festival di Bangkok in Thailandia tutti caratterizzati dalla durata massima di 9 minuti.
 
Per ultima, ma non per importanza, InsideOut Videoarte – “Audiovisioni d’oriente” (www.insideoutplatform.org), sezione speciale della piattaforma di scambio culturale tra Italia e Cina nata dalla collaborazione di C.A.R.M.A.- Centro d'Arti e Ricerche Multimediali Applicate e ITACI Art&Cult, propone ad Asiatica FilmMediale una selezione sviluppatasi come occasione d’incontro e confronto tra artisti intermediali italiani e cinesi, per uno sguardo differenziato sulla storia e l’attualità del fenomeno Cina. La mostra espone una pluralità di tecniche, soluzioni formali, approcci e punti di vista, nel tentativo di costruire una drammaturgia di differenze tale da disegnare uno spazio mentale che possa disporsi a contribuire attivamente alla formazione di una nuova globalità caratterizzata dal dialogo tra le culture. Gli artisti in mostra sono: Piero Chiariello, Igor Imhoff, Zhou Yi, Mario Raoli, Rebecca Ruige Xu, Lino Strangis, Miao Xiaochun, Zhou Xiaohu e Tian Xiaolei.
 
Maggiori informazioni consultando www.asiaticafilmmediale.it