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Visualizza articoli per tag: thriller

Io sono il male da oggi in libreria

Giovedì 04 Marzo 2021 09:28
Esce oggi IO SONO IL MALE, edito da GM Libri, il primo romanzo dello sceneggiatore Andrea Cavaletto (Dylan Dog, Martin Mystère, Zagor e il cult movie Hidden in the woods) e della scrittrice Lisa Zanardo (già Visioni d'amore color lilla, Ogni giorno un nuovo inizio, manuale sulla sclerosi multipla). Un lavoro del tutto originale per l'Italia, 328 pagine che scorrono sulla scia dell’home thriller, genere fino a questo momento appannaggio esclusivo di autrici per un pubblico prettamente femminile, affrontando in chiave particolare il tema della sclerosi multipla.
 
 
Stella sta fuggendo da una relazione sterile che non la porta a nulla; la riviera ligure le è sembrato il posto migliore dove andare a rintanarsi, ma sulla strada verso il mare l’attende un incidente d’auto, che la conduce all’incontro fatale con una donna elegante e indecifrabile, Irene, e con suo marito Milan, un medico geniale, avvolto da un alone di inquietante magnetismo. Comincia per la giovane donna una danza conturbante e pericolosa, tra memorie ed esistenze sfuggenti, accomunate da un unico, doloroso destino; sempre più a fondo, in un gorgo di illusioni e verità taciute, alla ricerca di se stessa, delle più inattese e inconfessabili rivelazioni circa la morte e la vita, il male e una messianica promessa di guarigione.
 
Un racconto anticonformista che colorandosi dei toni della finzione, mantiene tratti quasi autobiografici. Stella Miani diventa infatti, a momenti, una specie di alter ego della stessa Lisa Zanardo che trova, attraverso di lei, il modo per raccontare la sclerosi multipla, di cui entrambe sono affette, presentandocela con occhi del tutto nuovi.
Il tema della malattia, fagocitata da vampiri psichici, qui ha varie declinazioni, fisica prima di tutto, poi psicologica con tutte le aberrazioni che ne derivano, inseguendo la possibilità di una cura, il tentativo di un’assoluzione e forse il miraggio di una catarsi.
 
 
 
ANDREA CAVALETTO
Classe 1976, è creativo, illustratore e sceneggiatore. Collabora con numerosi editori e produttori cinematografici italiani e stranieri, sia underground che mainstream, tra cui Sergio Bonelli Editore, Feltrinelli, Edizioni BD, Edizioni Inkiostro, Bugs Comics, Metal Blade Records, Walt Disney, Marvel, Warner Bros, Toei Animation Raven Banner, Epic Pictures, Troma.
Per la Sergio Bonelli Editore, ha scritto numerose storie di DYLAN DOG, firmando anche sceneggiature di altri tra i personaggi più iconici della casa editrice milanese, quali Martin Mystère, Zagor, Tex e Dampyr. 
È il creatore della serie horror psicologica PARANOID BOYD per Edizioni Inkiostro.
Per FELTRINELLI COMICS ha realizzato la graphic novel NUVOLE NERE in collaborazione con Pasquale Ruju e Rossano Piccioni.
Ha realizzato la sceneggiatura del cult horror movie cileno HIDDEN IN THE WOODS da cui è stato tratto un remake USA.
Nella sua carriera pluriventennale ha vinto numerosi premi letterari e cinematografici ed è stato candidato come miglior sceneggiatore italiano per tre edizioni del Premio Boscarato.
È docente di scrittura creativa alla scuola Holden di Torino.
 
 
LISA ZANARDO
Lisa Zanardo nasce a Padova il 16 Febbraio 1982. Ha la sclerosi multipla. L'avvento della malattia la spinge a raccontare del suo rapporto con essa, in modo quasi catartico.
Dal 2017 al 2019, scrive per il blog Ali di Porpora, dove crea e si occupa della rubrica “Il cuore trascritto”.
Nell'Agosto del 2018, esce il suo primo libro, il romanzo “Visioni d'amore color lilla” per Onda D'Urto Edizioni.
A Febbraio del 2019, pubblica per Bertoni Editore un manuale sulla sclerosi multipla, “Ogni giorno un nuovo inizio”.
A Luglio dello stesso anno, esce il libro “Piume di diamante”, nato dalla collaborazione delle “penne” di Ali di Porpora, cui partecipa con il capitolo “Della sclerosi multipla e delle normalità soggette a discriminazione”.
 
Prossimamente sulle principali piattaforme "I giorni bianchi ", il nuovo lavoro di Davide Alfonsi e Denis Malagnino (La Rieducazione, Ad ogni costo, Il codice del babbuino) con Full Frame produzione.
 
 
 
Italia, Marzo 2020. Il Premier Conte annuncia il lockdown nazionale per arrestare la crescita prerompente dei morti da Covid: "State a casa" è il messaggio raccomandato a tutte le famiglie italiane per rallentare il diffondersi del virus, ma la chiusura totale adottata acuisce in molti nuclei, già precari e in difficoltà, i disagi esistenti. In quello mostrato nella pellicola "I giorni bianchi" riaffiorano problemi latenti innescando un climax di follia che sfocerà in un impensabile delirio. 
 
 
"I giorni bianchi" di Davide Alfonsi, Denis Malagnino e Marco Pocetta con Daniele e Simona Malagnino è la nuova sorprendente pellicola prodotta da Donkey's Movies che racconta la quarantena di una famiglia italiana. Mentre all'esterno cresce il numero dei morti e delle attività commerciali chiuse, all'interno di una famiglia si consuma una tragedia nella tragedia con un pathos da film horror che mostra, con primi e primissimi piani alla Cuarón, i problemi scaturiti dal necessario "Stay At Home". Con la recitazione straordinaria di Simona Malagnino, per la prima volta in un film, in un ruolo femminile drammatico da cinema neorealista, le colonne dell' Amanda Flor realizzano una pellicola diversa rispetto alle precedenti produzioni: decisamente più ansiogena e claustrofobica, ma sempre cinicamente realistica. 
 
 
<<Tre personaggi esemplari dell'Italia di oggi - così ha dichiarato Davide Alfonsi, uno dei registi del film - condividono i loro giorni di quarantena. Un maschio schiacciato da responsabilità più grandi di lui, una donna sterile che agogna una maternità impossibile, un demente in balia di deliri calcistici. Un cane a guardia della normalità che sta andando a pezzi, nella ripetizione automatica di gesti e azioni, che malcelano il seme della follia, nell'assordante cacofonia di elettrodomestici, sotto lo sguardo di ammennicoli, casa rifugio di insetti vivi e morti. Di fuori un mondo che non esiste più, dal quale provengono solo le voci metalliche dei gerarchi che salmodiano numeri e dati.>>. 
 

Serenity. L'isola dell'inganno

Martedì 16 Luglio 2019 11:53
Baker Dill (Matthew McConaughey) è una delle tante anime erranti di un'isola tropicale da sogno, lontana da ogni legame e problema terreno, con solo persone e i loro pesci da catturare. Elusivo nei modi e triste nello sguardo, come se celasse un'antica tristezza,ha
un solo scopo nella vita: acchiappare un vecchio e scaltro tonno che nuota in quelle acque, suo personale Moby Dick, che chiama addirittura Giustizia.
Ma per quanto uno si sforzi di fuggire, il passato torna, e in questo caso nelle vesti della misteriosa ex-moglie Karen (Anne Hathaway), che lo implora di ammazzargli il marito violento e, citando testualmente, di farle giustizia. Si, come il famigerato tonno poco sopra.
In un'isola completamente slegata dal tempo e dallo spazio, un'ossessione tanto forte può fare anche perdere la ragione, e ogni tanto qualche stranezza comincia a fare capolino qua e là, distogliendo lo spettatore da una storia che non riesce ad ingranare.
Complice una regia piuttosto sfilacciata, che si perde dietro a scorci di vita isolana e clichè di genere per dare l'impressione del solito thriller, ma non si occupa dell'obiettivo piú importante: costruire un reale interesse alla vicenda.
Quando poi cominciano persino a spuntare personaggi un po' dal nulla e completamente fuori contesto, al di là della ex-moglie si intende, ci si ritrova decisamente spiazzati e con una fastidiosa sensazione che troppe cose comincino a non tornare.
L'attesa della rivelazione dovrebbe essere costruita con curiosità e ambiguità, lasciando poi una sapiente scia di bricioline da ripercorrere, ma al contrario in Serenity è palese che qualcosa non funzioni.
Si arriva a desiderare una spiegazione solo per dare un motivo a dialoghi insensati o insipide piccole rivelazioni che dovrebbero tenere lo spettatore all'amo prima del gran finale.
E infine, quando arriva, sebbene interessante nel suo spiegare perchè l'isola fosse cosí slegata da tutto e iconica nelle sue convenzioni, risulta purtroppo annegato nella prevedibilità. La rete di indizi che ci viene gettata davanti ha maglie troppo larghe per contenere tutte le oneste ma maldestre intenzioni del regista.
Non funziona neanche l'interpretazione attoriale, Matthew McConaughey sembra tornato alle sue piatte interpretazioni pre-Oscar, e la Hathaway viene relegata in un ruolo di secondaria importanza, da cui non riesce a spiccare nemmeno per la chimica col personaggio di Baker, molto lontani e poco ispirati anche nei momenti piú emozionali legati alla loro storia passata insieme.
In questo luogo astratto in cui ognuno sembra sapere tutto di tutti e contemporaneamente nulla, viene costruito un racconto con del buon potenziale e con il lodevole obiettivo di tenere lo spettatore sulle spine in una spirale sempre crescente di mistero e suspance. Non mancano dei temi significativi, come l'importanza della figura paterna o il tema biblico dell'isola, purgatorio in terra in cui le tentazioni mettono alla prova la propria moralità, ma rimanendo in tema con la pellicola, per quanto sia invitante questa succulenta esca, non si abbocca.
 
 
Omar Mourad Agha