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L'omaggio del Riff a Claudio Caligari

Martedì 22 Novembre 2016 15:19
Per rendere omaggio al talento di Claudio Caligari, grande regista del cinema italiano, impegnato soprattutto nell’ambito indipendente, di indagine e documentazione sociale e scomparso lo scorso anno, il RIFF, durante la sua 15esima edizione che si terrà dal 25 novembre al 1 dicembre presso il cinema Savoy, ospiterà una retrospettiva a lui dedicata.
 
 
La rassegna comprende i tre lungometraggi narrativi, dal forte approccio documentaristico e nati nell'ottica di una adesione totale al reale. Tale volontà di descrizione spinge Caligari verso un cinema crudo, duro, dal carattere drammatico che coinvolge lo spettatore fin nel profondo.
Dalla potenza di "Amore tossico" che stravolse i classici cliché estetici, divenendo un vero e proprio cult della cinematografia underground, partecipando a importanti festival internazionali, tra cui la Mostra del Cinema di Venezia dove vinse il Premio De Sica; a "L’odore della notte", quindici anni dopo, ispirato alla storia vera della Banda dell’Arancia Meccanica di Roma, che accostandosi al poliziottesco non rinuncia alle ambizioni di ricerca sociale dell’autore; fino all'ultimo "Non essere cattivo", riproposizione moderna del suo film d’esordio in una continua autocitazione, un modo di lavorare e condurre un'esistenza per il cinema, trasformandolo nello specchio nel quale si riflettono tutti i tormenti e le contraddizioni di un’epoca e della società che la vive.
 
Una retrospettiva dovuta, per onorare il talento di un grande maestro, riconosciuto forse troppo tardi, come spesso accade con quel cinema d’autore che vuole raccontare le storie di cui avverte l’urgenza senza inseguire modelli conosciuti ma costruendo, passo dopo passo, il proprio carattere.
 
Ogni proiezione verrà introdotta dalla giornalista Chiara Nucera e interverranno ospiti tra cui l'attrice Silvia D'Amico.
 
Amore tossico (Italia, 1983, 96’) : venerdì 25 ore 22
L’odore della notte (Italia, 1998, 101’) : sabato 26 ore 22.30
Non essere cattivo (Italia, 2015, 100’) : domenica 27 ore 22
 
Sempre in occasione dell'omaggio a Claudio Caligari, martedì 29 novembre presso la Biblioteca Europea (via Savoia, 15) alle 17.30, il RIFF organizza in collaborazione con Biblioteche di Roma, l’evento Scrivere per il cinema: incontro con Giordano Meacci, co-sceneggiatore di Non essere cattivo. L’incontro, gratuito ed aperto a tutti, si configura a metà tra il workshop e la chiacchierata e verte sul rapporto tra la sceneggiatura e la scrittura narrativa con particolare riferimento alle ultime importanti esperienze professionali di Giordano Meacci, finalista ai David di Donatello con Claudio Caligari e Francesca Serafini proprio per la sceneggiatura di Non essere cattivo e arrivato in cinquina al Premio Strega con “Il cinghiale che uccise Liberty Valance” (minimum fax, 2016).
L'incontro sarà introdotto da Vanessa Tenti del Rome Independent Film Festival e da Chiara Nucera.
 
maggiori informazioni consultando www.riff.it
Grande successo di pubblico per la 15esima edizione del RIFF, Rome Independent Film Festival diretto da Fabrizio Ferrari, che si è svolta dal 25 novembre al 1 dicembre 2016 e che ha visto in programmazione, presso il Cinema Savoy e il Cinema Europa di Roma, 110opere in concorso-tra lungometraggi, cortometraggi e documentari - provenienti da 24 paesi di cui 15 in anteprima mondiale e 10 in anteprima europea. Tutti i film in concorso sono stati presentati in anteprima italiana. Sono stati 12 i film in concorso di cui otto stranieri provenienti da Canada, Germania, Francia, Usa, Filippine, Spagna e Cile a cui si sono aggiunti quattro film italiani in Concorso. 
 
 
I RIFF Awards, il cui valore ammonta ad un totale di circa 50.000 Euro, sono stati assegnati nel corso della serata di premiazione alla presenza del premio Nobel per la Pace Alfonso Perez Esquivel alle seguenti opere:
 
Miglior Lungometraggio Internazionale “You’ll Never Be Alone” di Alex Anwandter (Chile)
**Menzione speciale a “1:54” di Yan England (Canada)
Miglior Lungometraggio Italiano: “Sex Cowboys” di Adriano Giotti (Italy)
Miglior Film Documentario Internazionale:Vincitore: “Une jeune fille de 90 ans” di Valeria Bruni Tedeschi & Yann Coridian (France)
Miglior Film Documentario Italiano: “2 Girls” di Marco Speroni (Italy)
**Menzione speciale a “Gente di amore e rabbia” di Stefano Casertano (Italy)
Miglior Cortometraggio Internazionale: “Ja passou” di Sebastiao Salgado (Portugal)
**Menzione speciale a “Minh Tam” di Vincent Maury (France)
Miglior Cortometraggio Italiano: “E così sia” di Cristina Spina (Italy)
**Menzione speciale a “Parla che ti sento” di Idria Niosi (Italy)
Miglior Cortometraggio Studenti: “Anna” di Or Sinai(Israel)
**Menzione speciale a “America” di Aleksandra Terpinska (Poland) e “Gionatan con la G” di Gianluca Santoni (Italy)
Miglior Cortometraggio d’Animazione: “Playgroung” di Francis Gavelle e Claire Inguimberty (France)
Miglior Sceneggiatura per Lungometraggio: “Veleno nelle gole” di Gisella Orsini & Simona Barba
Miglior Sceneggiatura per Cortometraggio: “L’ultima partita” di Flavio Costa
Miglior Soggetto: “Deserto di Ghiaccio” di Ermanno Felli & Marco Gallo.
 
I RIFF Awards 2016 sono stati assegnati dalla Giuria Internazionale del Festival, composta dal giornalista italiano Giovanni Anversa e dal finlandese Jouni Kantola di Berta Film, dagli attori Riccardo De Filippis e Stefano Fregni, dal Presidente della FICE Domenico Dinoia, dall’operatrice culturale spagnola María del Carmen Hinojosa, dall’attrice colombiana Juana Jimenez, dalla distributrice di NewGold Serena Lastrucci, dallo sceneggiatore e regista, Presidente ANAC, Francesco Ranieri Martinotti, dal regista spagnolo Gabriel Velázquez, dalla giornalista e produttrice canadese Megan Williams e dalla fondatrice di Wanted Cinema Anastasia Plazzotta.
Tra i numerosi ospiti presenti durante la settimana del Festival ricordiamo, tra gli italiani, Valeria Bruni Tedeschi, Pippo Delbono, Valeria Golino, Isabella Ferrari, Renato De Maria, Lorenza Indovina, Niccolò Ammaniti, Silvia D’Amico, Stefano Fresi, Teresa Saponangelo, Franco Nero, Alessandro Haber, Giordano Meacci,Alessio Boni, Valentina Carnelutti, Maurizio Sciarra, Dino Abbrescia, Federico Rosati, Ivan Franek. Tra gli stranieri il Premio Nobel per la Pace Adolfo Peréz Esquivel, l’attore britannico Jamie Bamber e il direttore della fotografia nominato agli Oscar Phedon Papamichael, gli attori canadesi Antoine Olivier Pilon e Lou-Pascal Tremblay. Con loro i registi di molti dei film presenti al Festival.
 
Il RIFF, diretto da Fabrizio Ferrari, è realizzato con il contributo e il patrocinio della Direzione Generale Cinema - Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dell’Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio, con il contributo di Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale in collaborazione con SIAE ed è inserito nell’edizione 2016 dei Festival di particolare interesse per la vita culturale della Città: “Roma, una Cultura Capitale”
 
Venerdì 1 dicembre alle 18.30, presso la sala Deluxe della Casa del Cinema nel contesto del Roma Independent Film Festival, professionisti della comunicazione cinematografica interverranno per affrontare la questione da più punti di vista, secondo le loro specifiche competenze. 
 
 
 
Qual è il ruolo dei critici? Quanto questi sono in grado di orientare il pubblico nelle scelte? Come fare una campagna coinvolgente come quella di Lo Chiamavano Jeeg Robot?
Ha ancora un senso parlare di critica e comunicazione nell’epoca dei social in cui i contenuti sono volatili e trasmissibili da tutti?
Una condizione particolare, quella in cui versa il mondo dell’informazione, nella quale si cercherà di fare un po' il punto della situazione.
 
 
Ospiti della tavola rotonda: Fabio Ferzetti, Marco Giusti, Pedro Armocida, Paola Casella, Alessandra Tieri, Francesca Pierleoni.
 
 
L’incontro sarà moderato da Chiara Nucera (Fuoritraccia| Cose dell’Altro Cinema)
 
 
Prima del dibattito, alle 17.30 sempre in sala Deluxe, si potrà assistere alla Premiére italiana di Post Truth Times (Spagna, 2017, 52’) con la presenza in sala del regista Héctor Carré. Il documentario è una lucida analisi, dati alla mano, sull’uso dei media e la manipolazione delle notizie, affrontando i casi delle elezioni americane di Trump e del referendum Brexit.
 
 
 
Tutti i dettagli sul programma consultando www.riff.it  
Al via da venerdì 16 la XVII edizione del RIFF - Rome Independent Film Festival diretto da Fabrizio Ferrari, che torna al Nuovo Cinema Aquila al Pigneto con un programma ricco e articolatato.
 
Oltre 90 opere in anteprima italiana, 25 anteprime mondiali e 10 anteprime Europee.
Film di apertura “We” di Rene Eller tratto dal controverso romanzo  "Wij" di Elvis Peeters sulle inquietudini sessuali di un gruppo di adolescenti.
 
Per l’edizione 2018 saranno presentate oltre 25 anteprime mondiali e 10 anteprime europee, il Festival presenterà in concorso oltre 90 opere in anteprima italiana. Tra questi 10 lungometraggi in concorso, 19 documentari di cui 9 italiani e 10 internazionali. Da quest’anno inoltre il Premio per il Miglior Documentario Italiano e internazionale sarà assegnato dalla giuria del pubblico.
 
Oltre ai film e ai documentari anche 53 cortometraggi tra nazionali e internazionali.
 
Film di apertura dell’edizione 2018 “We” (Olanda/Belgio 2018)opera primadell’olandese Rene Eller. Il film, in anteprima, sarà proiettato venerdì 16 novembre alle 20.00 alla presenza del regista.
Il film sarà preceduto dal cortometraggio Aleksia di Loris di Pasquale che presenterà il suo lavoro su un’adolescente alle prese con le inquietudini di una maternità non voluta.
 
Spazio al cinema del reale per la prima giornata di festival con 4 documentari in concorso dei 19 presenti al RIFF. Si inizierà alle 16.20 con A step without feet di Lydia Schamschula e Jeremy Glaholt (Germania 2018). Un documentario sulla condivisione della cultura attraverso temi universali quali la musica, l’arte, la famiglia e l’amicizia. Sullo sfondo di in inverno berlinese sono messe a fuoco le vite di sette siriani esiliati dalla loro patria. Un lavoro contro il pregiudizio e gli stereotipi proposti dai media e contro la “deumanizzazione” che ne deriva.
 
A seguire: Everyone on stage di Frederic Even e Louise Mercadier (Francia 2018). Il centro medico professionale di Colombes accoglie 35 adolescenti con disabilità mentali. Questo documentario segue la vita di 10 di loro che svolgono attività in un circo, dalla preparazione alla performance davanti al pubblico. Un lavoro sull’ inclusione sociale a partire dalla disabilità che pone l’accento sull’accettazione e sul riconoscimento che la differenza può essere una ricchezza sociale.
 
Per i documentari italiani in concorso After Prayers di Simone Mestroni che alle 18.20 di venerdì 16 presenterà il doc al pubblico del festival. Il regista da tempo vive e lavora in India portando avanti progetti in ambito antropologico e visuale. Per anni ha condotto una ricerca etnografica di lungo termine nel Kashmir indiano, incentrata sulle dinamiche identitarie legate al conflitto. After Prayer mette a fuoco la vita nel Kashmir indiano che procede intrecciandosi all'ordinaria violenza legata al conflitto indopakistano. Scandita dal canto dei muezzin ogni storia prende una svolta inaspettata nei pressi di una moschea, nelle fasi immediatamente successive alla preghiera. Ancora oggi il sogno di un kashmir indipendente, e con esso l'incubo del conflitto, si perpetua generazione dopo generazione, alimentato dal sangue di nuovi martiri.
 
Chiude la prima giornata del RIFF il docin concorsoThe Fifth Sun che sarà presentato alle 22.20 da Cristiana Pecci e Matteo Maggi una coppia di registi italiani che lavorano, da più di un decennio, con il nome di “Coldfocus”.
 
Viaggiare è una forma di vagabondaggio o un percorso interiore che ti completa quando finalmente raggiungi la meta? I registi rispondono con un film documentario sulla Wanderlust, quell’irresistibile desiderio di vagabondare, che per alcuni è una sindrome da ricercare nel gene DRD4, per altri il dono di chi è nato per esplorare. Decidono così di seguire Panu, un viaggiatore finlandese, in un road trip dalla Finlandia all’Australia alla rincorsa di un'eclissi totale di sole. A una settimana dalla fine, però, qualcosa va storto. The Fifth Sun è un film che rivaluta le nostre idee di libertà.
 
Per gli altri lungometraggi in concorso: Alone at my Wedding di Marta Bergman (Francia/Belgio/Romania, 2018), che accompagnerà il film al festival. Arada di Mu Tunc (Turchia 2018), Decembers di Enrique Castro Ríos (Panama/Colombia, 2018) Kilikis…The Town Of Owls di Azlarabe Alaoui (Morocco, 2018), La partita di Francesco Carnesecchi (Italia 2018), Ordinary Time di Susana Nobre (Portogallo 2018), Scarlett di Luigi Boccia (Italia 2018), The Limit of directed di Alan Mulligan (Irlanda 2018), Verso un altrove di Massimiliano Amato (Italia 2018)
 
Per i documentari internazionali in concorso anche: La bataille d’Alger un film dans l’histoire di Malek Bensmail (Algeria/Francia/Svizzera 2018) che sarà presente al RIFF, Landascape of Music di Petr Keleptrishvili & Artem Ozhogov (Russia, 2018), presenti al Festival, Roma 167/62 di Carlos Higinio Esteban (Spagna /Italia 2018) che accompagnerà il film con il produttore Laurent Andreoli, Shadows of Light di Daniel Henríquez (Argentina 2018) che sarà presente con la musicista Eliane Correa, The Old Cat di Xavier Labruyère e Bernard Louargant (Francia/Argentina 2018), This is Love di John Alexander (USA 2018), per il doc sarà presente il produttore Shawn Rhodes, Vostok N°20 di Elisabeth Silveiro (Francia 2018), What Walaa Wants di Christy Garland (Canada/Danimarca 2018).
 
 
Per DocumentaRIFF - documentari italiani in concorso troviamo inoltre:Amaranto di Emanuela Moroni & Manuela Cannone (Italia 2018), Effatà Road di Martino Lo Cascio (Italia 2018), I Babelici di Alessandro Quadretti (Italia 2018), Le Periferie di Roma e il Movimento democratico di Enzo De Camillis (Italia 2018), RKM Roma Kaputt Mundi di Francesca Picozza & Andrea Santoro (Italia 2018), Tra il cane e il lupo di Giulia Cecilia Sodi (Italia 2018), Vinilici. Perché il vinile ama la musica di Fulvio Iannucci (Italia 2018).
 
Tre i focus attesi in questa rinnovata edizione del festival: il Country Focus Spagna, intitolato Operas primeras: donne cineaste, co-organizzato dall’Istituto Cervantes di Roma e dalla Fondazione SGAE, con l’obiettivo di presentare le opere prime delle registe emergenti che lavorano in ambiti molto diversi tra loro ma che sostengono la validità di credere nel cinema come forma di espressione. Sabato 17 sarà presente la regista Ana Murrugaren per il film La Higuera de los bastardos, la storia di un soldato falangista che si converte in un santone.
 
Particolare attenzione anche per il Country Focus Albania in collaborazione con Agron Domi, direttore e fondatore del Tirana International Film Festival, che sarà ospite della kermesse.
 
Tra gli ospiti di domenica 18 anche Lou Castel interprete del corto Per Sempre di Alessio di Cosimo sulla vita di un anziano pittore.
 
Tra i cortometraggi in concorso: Judith Hotel dell’attrice, fotografa e modella canadese Charlotte Le Bon e Pygmalion di André Hoven.
 
Dopo il successo riscosso nelle scorse edizioni, torna anche quest’anno il Focus LGBT: il valore della diversità in cui vengono presentati alcuni cortometraggi internazionali a tematica LGBTQ.
 
Tra i giurati 2018 del RIFF Agron Domi direttore e fondatore del Tirana International Film Festival, dalla cui partnership è nato il Focus Albania, Margherita Lamesta Krebel attrice e scrittrice, Jorgelina DePretis casting director, e Dario Gorini regista e sceneggiatore.
 
Tutto nel dettaglio consultando www.riff.it
Sono stati proclamati i vincitori della 17esima edizione del Rome Independent Film Festival che si è svolta dal 16 al 23 novembre al Nuovo Cinema Aquila al Pigneto. Sono state presentate oltre 25 anteprime mondiali e 10 anteprime europee, e oltre 90 opere in anteprima italiana.
 
Per la sezione Lungometraggi vince il film We dell’olandese Rene Eller, adattamento dell'omonimo e controverso romanzo "Wij" di Elvis Peeters che ha aperto il Festival, con la seguente motivazione: “per come è stato girato, montato e diretto coinvolgendo lo spettatore anche grazie al montaggio di Wouter Van Luijn nella storia, in modo tale che non riesci a smettere di guardarlo fino alla fine per capire i motivi che hanno spinto i personaggi così giovani a fare le scelte che determinano la storia del film.”
 
Durante un’estate come tante in un villaggio al confine tra Olanda e Belgio, otto adolescenti ribelli si dedicano a giochi sessuali gradualmente sempre più spinti. Le loro vite giocose scivolano progressivamente in un mondo oscuro e violento.
 
Una menzione speciale per l’interpretazione va a Alina Serban per il film Alone at my wedding di Marta Bergman, “per la capacità di trascinare lo spettatore con la forza e la potenza della sua interpretazione mai banale. In questo modo l'attrice trasmette le sue emozioni a tutti i livelli allo spettatore senza che ci si distragga dalla storia.” Alina Serban interpreta Pamela, una giovane rom diversa da tutte le altre nella sua comunità.
 
 
 
Una menzione speciale per la sceneggiatura va a Enrique Castro Rios per il film Decembers, “per la scrittura originale dello script, raccontando la stessa storia da tre ottiche diverse dei caratteri ben definiti”. Decembers ruota intorno all’invasione americana di Panama nel 1989 e alla riconciliazione tra i sopravvissuti un decennio dopo.
 
Da quest’anno il Premio per il Miglior Documentario Italiano e Internazionale è stato assegnato dalla giuria del pubblico.
 
Per la sezione Documentari italiani vincono ex aequo Amaranto di Emanuela Moroni e Manuela Cannone e The Fifth Sun di Cristiana Pecci e Matteo Maggi. Al centro di Amaranto le emergenze che la società contemporanea si trova ad affrontare a partire da cinque storie: l’ostetrica Verena Schmid, il maestro Franco Lorenzoni, la contadina ed esponente del bioregionalismo Etain Addey, la referente del cohousing San Giorgio Alida Nepa e la biologa e permacultrice Saviana Parodi. The Fifth Sun è un doc. sulla Wanderlust, quell’irresistibile desiderio di vagabondare, che per alcuni è una sindrome da ricercare nel gene DRD4, per altri il dono di chi è nato per esplorare. I registi decidono così di seguire Panu, un viaggiatore finlandese, in un road trip dalla Finlandia all’Australia alla rincorsa di un'eclissi totale di sole; a una settimana dalla fine, però, qualcosa va storto.
 
Sul fronte dei Documentari internazionali vince This is Love di John Alexander che racconta la vita dell’oscuro cantante soul Rudy Love autore misconosciuto di uno dei brani più suonati della storia della musica. Il doc mette a fuoco il potere che esercita, da decenni, su ascoltatori spesso inconsapevoli. La sua figura riemerge grazie alle testimonianze di George Clinton e Jay Z e molti altri che svelano un eroe non celebrato del soul.
 
Per la sezione Corti italiani vince come Miglior Cortometraggio Aleksia di Loris di Pasquale ispirato ad un caso di cronaca di violenza all'interno di una caserma dei Carabinieri.
 
Una menzione speciale va a Per sempre di Alessio Di Cosimo con la partecipazione di Lou Castel nei panni di un vecchio pittore che vive in solitudine nella sua piccola casa di fronte al mare con una routine mattutina che si spezza in un giorno speciale e importante per lui. Quel giorno ha un compito, come ogni anno, da sempre e per sempre la sua unica ragione di vita.
 
Per la sezione Corti internazionali vince In the name of the Strawberry the Chocolate and the Holy Spirit di Karla Lulić con protagonista un sacerdote devoto in un villaggio pieno di fanatici cristiani che una domenica, dopo la messa, ha voglia di un gelato e farà qualsiasi cosa per questo semplice piacere, anche a costo della propria fede.
 
Per la sezione dei Cortometraggi realizzati dagli studenti vince Croste di Polenta di Emanuele Bonomi ambientato nel Sud Tirolo del 1915: due amici vogliono disertare la chiamata alle armi dell’esercito Imperiale, ma il conflitto si avvicina sempre più e i due ragazzi dovranno affrontarne le conseguenze. Un racconto sull’innocenza perduta, tradizioni dimenticate, e scelte che cambiano la vita.
 
Infine per la sezione Corti di animazione vince Cat Noir di O'Neil Burgi che ha come protagonisti una lettera, un cuore spezzato, il rumore della pioggia, un gatto nero e un piano.
 
Per la sezione Sceneggiature di lungometraggio vince Tra le righe di Emanuela Mascherini, per la sezione Sceneggiature di cortometraggio Il gioco di Francesco Rizzo, per la sezione Soggetti Cinematografici Pensionat di Tania Innamorati.
 
Il RIFF - Rome Independent Film Festival, ideato e diretto da Fabrizio Ferrari, è realizzato con il contributo e il patrocinio della  Direzione Generale Cinema -  Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dell’ Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio. L'iniziativa è parte del programma di  Contemporaneamente Roma 2018 promosso e sostenuto da  Roma Capitale Assessorato  alla Crescita culturale e  in collaborazione con SIAE. 
Dal 15 al 22 novembre si terrà la XVIII edizione del RIFF - Rome Independent Film Festival diretto da Fabrizio Ferrari, che torna al Nuovo Cinema Aquila al Pigneto con un programma fitto di eventi, incontri e ovviamente proiezioni.
Tra i documentari in concorso segnaliamo: Dave Grusin Not Enough Time di Barbara Bentree sulla straordinaria carriera del compositore Dave Grusin, autore di più di cento colonne sonore. Ha vinto l'Oscar per Milagro. La regista sarà presente al festival. Tra gli altri documentari, attesissimo Peter Lindbergh, Women Stories di Jean Michel Vecchiet sul celebre fotografo di moda scomparso lo scorso 3 settembre
all’età di 74 anni. Il pioniere indiscusso di un nuovo modo di fotografare la moda senza ritocchi ed eccessivi artefici.
 
 
The World according to Amazon sulla carriera di Jeff Bezos il fondatore, presidente e amministratore delegato dell’omonimo colosso dell’e-commerce.
Tra i cortometraggi in concorso: Daughter di Daria Kashcheeva, dal Toronto International Film Festival e vincitore dell'U.S. Academy of Motion Picture Arts and Sciences - Student Oscar, il corto della regista dal titolo To Accept che ha vinto il Nespresso Talents al Festival di Cannes, Toomas Beneath the Valley of the Wild Wolves di Chintis Lundgren dal Toronto International Film Festival, Butterflies in Berlin di Monica Manganelli: il primo lavoro della regista, La ballata dei senzatetto, dopo aver vinto il Best Animation al Los Angeles Short Film Festival si è qualificato per gli Oscar 2016, ha vinto il Nastro d'argento per l'animazione nel 2016 e lo stesso anno era nella cinquina dei film d’animazione candidati ai David di Donatello.
10 i cortometraggi arrivati da dieci diversi Paesi e scuole di cinema. C’è il nostrano Racconto Notturno, storia di una bizzarra relazione con Riccardo De Filippis e Martina Querini, diretti da Gianluca Granocchia. C’è la Russia di Autumn 35, cortometraggio visionario dalle sfumature thriller della studentessa Daria Elkonina; la Svezia di Melanie, piccolo gioiello e dirompente coming of age della giovane regista Lisa Meyer. Si vola poi in Polonia con l’intenso rapporto fra una madre e una figlia messo in scena da Michal Hudzikowski in I’ve got something for you too e in Belgio dalla regista Setareh Samavi che racconta (e si racconta) di due donne
che ritrovano loro stesse affrontando il passato in For Tides. E ancora, c’è l’Israele di Noa del giovane Dekel Nitzan alunno della Berlinale Talents, fino ad arrivare alla Germania e allo sci-fiction Jupiter di Benjamin Pfhol, che ritorna al RIFF con il suo nuovo corto dopo aver partecipato con Ghost nel 2018.
Tra i giurati di questa edizione: Nadia Zavarova, Bernd Brehmer, Stefano Ratchev, Tatiana Covor, Salvatore Basile, Vincenzo Alfieri e Diego Petre.
Due le Masterclass previste quest’anno al RIFF. Attesa quella sulle colonne sonore tenuta da Stefano Ratchev: riempiono i momenti morti, sottolineano attimi carichi di pathos e introducono musiche che entrano nella memoria collettiva. “Mostrare l’invisibile” con Andrea Maguolo sul montaggio, “la combinazione dei momenti delle emozioni umane messe in immagine e formanti una sorta di alchimia.”
Tra gli eventi speciali segnaliamo Il nuovo cinema ucraino: la realtà che ispira con 6 film di giovani registi ucraini che rappresentano diversità nei temi, nei mezzi espressivi, nella sperimentazione, nei generi e nelle storie raccontate sul grande schermo. Tra i titoli Pryputni di Arkadiy Nepytaliuk (2017) una commedia drammatica dove il soggetto criminale balla con la quotidianità di un piccolo paese ucraino. Ironia, assurdità, caratteri espressivi e bellissimi paesaggi, vincitore del Premio per la regia a Odessa Internazionale Film Festival e il premio nazionale ucraino “Zolota Dzyga” alla miglior attrice (Nina Naboka). My father is my
mother’s brother di Vadim Ilkov (2018) il doc che è una toccante storia di famiglia e di ispirazione creativa nella vita e nell’arte. Tra i cortometraggi: Desaturated di Marina Stepanska (2019) una dei prominenti giovani registi ucraini. Mia donna di Pavel Ostrikov (2018) la nuova commedia di uno dei più conosciuti giovani talenti (il suo precedente Vypusk 97 ha vinto un premio a Locarno). Sensiz di Nariman Aliev (2016)
in cui si inizia a formare lo stile individuale del giovane regista ucraino, che concorre agli Oscar 2020 con Homeward. Weightlifter di Dmytro Sukholytkyy-Sobchuk (2018) il doc. che racconta quale può essere il prezzo della vittoria nel sport professionale, premiato al Kiev IFF Molodist e Grand-prix di Varsavia IFF.
Non mancherà il Focus LGBT – Love & Pride Day - Il valore della diversità per sensibilizzare il pubblico a queste tematiche. Saranno presentati il 19 novembre in una maratona dedicata in anteprima italiana: Tremors di Jayro Bustamante (Guatemala/Francia/Lussemburgo), Madame di Stéphane Riethauser (Svizzera), Miserere di Francisco Rios Flores (Argentina), Mr. Dimitris and Mrs. Dimitroula di Tzeli Hadjidmitriou (Grecia), Un uomo deve essere forte di Elsi Perino & Ilaria Ciavattini (Italia).
Torna anche il Focus Spagna - L’animazione Valenciana in cui il Cortoons Gandia Festival e l'IVAC, Istituto Valenciano di Cultura, presentano una proiezione speciale dedicata ai cortometraggi di animazione realizzati
nella Comunitá Valenciana. Ad accompagnare la proiezione: Alessandro d'Urso Direttore Artistico di Cortoons Gandia, José Luis Moreno Maicas Director adjunto dell'IVAC e Sara Álvarez Sarrat coordinatrice del Master di Animaziome della UPV, Universitá Politecnica di Valencia.
Altri panel attesi sono L’eccezione Culturale e i nuovi profili di produttore indipendente in collaborazione con CNA Cinema e Audiovisivo Roma dedicato agli operatori del settore: si discuterà dell’Industria Culturale come principale rigeneratore dell’economia italiana ed europea e dell’eccezione culturale e del nuovo profilo di produttore indipendente in Italia e in Europa con l’avvento delle OTT. L’occhio del cinema – il pitching un pitching fra produttori, distributori e i giovani talenti finalisti per la sezione sceneggiature del RIFF. Il focus
sul pitching vuole essere un momento di confronto concreto su come presentare in maniera efficace un progetto all’industria internazionale cinematografica.
Atteso l’incontro con il critico cinematografico Nadia Zavarova “Una Movie Star è il mio migliore amico dedicato alla comunicazione ed influenza reciproca tra attori e attrici e i loro spettatori: come è cambiato il rapporto fra celebrità e fan con l’avvento dei social media?
Inoltre da venerdì 15 nel foyer del Nuovo Cinema Aquila sarà esposta l’installazione di Adele Ceraudo dal titolo “Io non sono pazza” un ’frammento’ di una esperienza, sotto forma di installazione artistica, con la proiezione del corto Io non sono pazza di Duccio Forzano.
MINI è partner della kermesse con le sue iconiche vetture, auto ufficiali del festival, e con il corto Una tradizione di Famiglia di Giuseppe Cardaci prodotto da MINI FILMLAB, un progetto dedicato ai giovani filmmaker realizzato da MINI ITALIA insieme a OffiCine.
 
Tutte le informazioni in dettaglio consultando www.riff.it

Torna il RIFF con la 20esima edizione

Mercoledì 17 Novembre 2021 23:31
Dal 18 novembre al 26 novembre si terrà la XX edizione del RIFF - Rome Independent Film Festival diretto da Fabrizio Ferrari, con oltre 85 opere in concorso provenienti da Italia, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Spagna, Portogallo, Brasile, Argentina, Cile, Usa, Canada, Burkina Faso, Libano a rappresentare il cinema indipendente contemporaneo: 3 anteprime mondiali, 4 anteprime europee e 11 anteprime italiane e un fitto programma di eventi collaterali, incontri e masterclass. Al Festival anche 50 Cortometraggi (25 italiani e 25 internazionali), 6 Video animati e 10 Video sperimentali.
 
Tra le tematiche affrontate la corruzione, la pandemia, lo sport, la malattia mentale, la paura, l'educazione, la scienza, il futuro, la schiavitù, il razzismo, la vita dopo la prigione, il teatro degli ex-detenuti, il carnevale argentino, la rivoluzione dei garofani in Portogallo, la storia del centro di Roma, il vulcano Kilimanjaro, due fotografi catalani della periferia di Barcellona e i clown attivisti dai campi profughi in Palestina con una particolare attenzione verso il genere thriller.
 
Novità di questa 20esima edizione il suo svolgimento in varie location: oltre al Nuovo Cinema Aquila che rimarrà quella principale, si aggiunge il Cinema Troisi che ospiterà due programmazioni; le masterclass e i workshop si terranno invece e alla Biblioteca di Roma Mameli, alla Biblioteca di Roma Collina della Pace e al WEGIL spazio polivalente anch’esso con sede a Trastevere.
 
Inoltre, dopo il successo della scorsa edizione, svoltasi interamente su MYmovies, causa normativa di contenimento della pandemia Covid-19, anche quest’anno parte del festival verrà presentato nella sala virtuale di MYmovies.it, con l’intento di raggiungere un pubblico più ampio e di permettere ai cinefili residenti in altre regioni di poter partecipare al festival a distanza. Con un accredito di 9.90 € si potrà seguire il programma del festival via computer, smartphone, tablet o smart TV e si potranno visionare le opere in assoluta anteprima italiana e inoltre assistere a panel, masterclass e incontri con gli autori in esclusiva come se si avesse a disposizione un posto prenotato al cinema.
 
Online per l’occasione anche il nuovo sito del RIFF www.riff.it in doppia lingua.
 
 
Le Sezioni del concorso saranno: Feature film, International documentary, National documentary, International short, Italian short, Animation short, Sudent short e le sezioni per le sceneggiature e soggetti. La giuria chiamata a giudicare i lavori finalisti è composta da: Wieland Speck (Direttore della sezione Panorama alla Berlinale), Bijaya Jena (regista e attrice indiana), Sahraa Karimi (regista afghana), Laura Buffoni (critica e produttrice), Anja Strelek (regista di documentari e coordinatrice del festival International du Film de Bruxelles), Gergely Pohárnok (direttore della fotografia), Carl Haber (regista e scrittore americano) e l’attore Davide Mancini.
 
 
 
Film di apertura della XX edizione giovedì 18 novembre alle 11.00 alla nuova Sala Trosi “La Santa Piccola” di Silvia Brunelli, già presentato alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. In un rione soleggiato di Napoli dove tutti si conoscono, Mario e Lino, amici inseparabili, vivono giorni che si susseguono tutti uguali. Tutto cambia quando la sorellina di Lino, Annaluce, inizia a fare miracoli, divenendo la santa protettrice del rione....
 
Per il film di chiusura venerdì 26 novembre alle 20.00 Francesco Apolloni torna al RIFF vent’anni dopo aver presentato il suo primo lungometraggio, “Fate come noi”, con il suo ultimo film “Addio al Nubilato” fuori concorso. Eleonora voleva rifarsi tutta; Linda voleva morire prima dei 40 anni; Vanessa scommetteva che sarebbe diventata grassissima; e Chiara ha fatto fare loro una promessa: che anche vent'anni dopo ci sarebbero state sempre l'una per l'altra.
 
 
 
8 i lungometraggi in concorso. “Governance” di Michael Zampino (Italia). Renzo Petrucci deve abbandonare l’incarico di Direttore Generale di un gruppo petrolifero dopo un’inchiesta per corruzione. Convinto che a tradirlo sia stata la collega che ha preso il suo posto, Renzo la uccide riuscendo poi a cavarsela nell’indagine che segue. Richiamato dall’azienda, il manager conquista il vertice malgrado i sospetti crescenti che pesano su di lui...
 
“The Grand Bolero” di Gabriele Fabbro (Italia) in anteprima europea è uno psycho-thriller ambientato in Italia durante il lockdown da Covid-19. Roxanne, una rude restauratrice di organi a canne di mezz’età, cerca di controllare la sua attrazione ossessiva verso la sua nuova giovane assistente muta.
 
“Fino ad essere felici” di Paolo Cipolletta (Italia). Andrea è un quarantenne, consulente del lavoro in uno studio associato, che vive un'apparente vita ordinaria con sua moglie Lucia ed il figlio undicenne Tommaso. Il loro matrimonio è agli sgoccioli, schiacciato da una routine asfissiante. Ma non tutto è come sembra. Un profondo segreto e la presenza dell'ambigua figura di Ciro, rendono palese l'esistenza di un'altra vita.
 
“Future Is a Lonely Place” di Martin Hawie & Laura Harwarth (Germania) in anteprima europea. Frank, cittadino integerrimo, ruba un'auto blindata per poi consegnarsi. Il suo movente è un mistero. In prigione, incrocia il cammino con il diffidente e spietato Fuad, protetto di un clan arabo.
 
“Dear One” di Grzegorz Jaroszuk (Polonia, Repubblica Ceca) in anteprima italiana. Il padre di Piotr, che lui non vede da anni, chiama di punto in bianco chiedendogli di fargli visita. Quando rivela a Piotr e sua sorella che la loro madre è scomparsa senza dire una parola, i membri di questa divisa famiglia inizieranno a cercarla, scoprendo lungo la strada ogni sorta di strane storie…
 
“Sam” di Yan England (Canada) in anteprima europea è un thriller psicologico che racconta la storia di un atleta di 22 anni e nuotatore competitivo, che aspira a partecipare ai Giochi Olimpici. Sam si troverà al centro di un evento drammatico dalle inaspettate ripercussioni a lungo termine, e si vedrà così costretto a rivalutare la sua vita.
 
“Mía & Moi” di Borja de la Vega (Spagna) in anteprima italiana. Dopo aver perso la madre, Mía e Moi, sorella e fratello, si rifugiano nella casa di famiglia in campagna, un posto dimesso, quasi in mezzo al nulla. Con loro, Biel, il fidanzato di Moi. Insieme, i tre cercano di superare le proprie ferite; soprattutto Moi, reduce da un grave esaurimento nervoso.
 
“Remains of a Man” di Ana Johann (Brasile) in anteprima italiana. Renata vive isolata in campagna con la figlia adolescente e il marito, idealizzando la paura come un sentimento comune. L'arrivo di uno sconosciuto risveglia in lei il desiderio di tutto ciò che era addormentato.
 
 
 
13 i documentari in concorso. “Zero Gravity” di Thomas Verrette (Usa) in anteprima europea è una storia potente e stimolante sull'educazione, la scienza e le future generazioni. Visto attraverso gli occhi meravigliati di tre diversi studenti delle scuole medie e del loro insegnante, ognuno di loro intraprende un viaggio intimo e personale nello spazio durante una competizione contro squadre di tutta la nazione per codificare satelliti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.
 
“El Fulgor” di Martín Farina (Argentina) in anteprima italiana. Il carnevale è alle porte. Assistiamo al rito della "pulizia della carne" eseguito dai "gauchos" che dispiegano i loro coltelli. Il paesaggio bucolico si mescola con le strade della città. Lentamente, tutto si riempie di colori, piume e uomini seminudi. Le maschere cominciano a coprire i volti e l'alcool disinibisce.
 
“Rua do Prior 41” di Lorenzo d'Amico De Carvalho (Portogallo, Italia). Lisbona, 1974. Franco, giovanissimo militante di Lotta Continua, atterra nel paese in festa per la liberazione da 40 anni di regime. Sa che la Storia è in marcia. Quello che non sa, è che i mesi che seguiranno segneranno per sempre la sua vita.
 
“From my House in da House” di Giovanni La Gorga & Alessio Borgonuovo (Italia) in anteprima mondiale è un documentario che con tono leggero e un ritmo serrato racconta gli ultimi trent’anni del centro di Roma, in chiave ironica. Dal fulgore dei primi anni '90 al buio di oggi, senza mai cadere nella retorica.
 
“Soul Travel” di Guia Zapponi (Italia). Il tema del viaggio, non solo fisico ma anche come percorso interiore, è il fil rouge che, dall’Italia, condurrà lo spettatore alla scoperta di uno dei luoghi più spettacolari della Terra: il vulcano Kilimanjaro.
 
“Sue” di Elisabetta Larosa (Italia) in anteprima mondiale. La storia di tre donne che sono uscite dallo stato di schiavitù e che hanno "osato una speranza" restituendosi la dignità depredata. Una speranza per tante altre donne schiave, una speranza per gli uomini persi ed egoisti nei loro impulsi allucinanti, una speranza collettiva e trainante verso sensibilità migliori per un'umanità meno ferita e più integra.
 
“A Declaration of Love” di Marco Speroni (Italia) in anteprima mondiale. Un uomo condannato a morte viene dichiarato innocente e rilasciato dopo 22 anni trascorsi nel braccio della morte. Ora deve affrontare una nuova sfida: sopravvivere alla libertà.
 
“In My Skin” di Toni Venturi & Val Gomes (Brasile) in anteprima italiana. Un medico scambiato per un ladro. Una donna delle pulizie trattata come una schiava. Una madre che ha perso il figlio assassinato dalla polizia. Un impiegato trans che non viene mai promosso. Cosa hanno in comune? Il colore della pelle. Una riflessione sul razzismo radicato in Brasile.
 
“A Family (Une Famille)” di Christian Carmosino Mereu (Italia, Burkina Faso). Missa, Adama, Nafissa e Irene sono quattro giovani africani che studiano all’Università di Ouagadougou in Burkina Faso. Frequentano un Master sull'innovazione e lo sviluppo rurale. Dopo una fase in aula, intraprendono un lavoro sul campo che permette loro di scoprire le competenze, i valori e le difficoltà quotidiane di tanti contadini e contadine.
 
“Donne di Terra” di Elisa Flaminia Inno (Italia) è un documentario composto da cinque episodi. Ogni episodio racconta la storia di un cambiamento, di come ognuna di loro è arrivata alla terra e di come hanno creato un sistema di auto-sostenibilità. Le storie di queste donne sono l'esempio condivisibile e riproducibile di una scelta, che ognuno di noi oggi è chiamato a fare.
 
“Fort Apache” di Ilaria Galanti & Simone Spampinato (Italia) in anteprima italiana mostra la costruzione e la messa in scena di “Famiglia”, ultimo spettacolo della compagnia Fort Apache, unica realtà italiana composta da attori ex-detenuti. Attraverso la pièce, gli attori fanno i conti con la propria vita ed il proprio passato. E grazie al successo di Marcello Fonte a Cannes 2018, i membri della compagnia hanno la loro occasione di mostrare al mondo di essere attori professionisti.
 
“Everything at Once (Paco & Manolo’s gaze)” di Alberto Fuguet (Cile/Spagna) in anteprima italiana è un film-saggio su una peculiare coppia di artisti: si tratta di Paco & Manolo, fotografi catalani della periferia di Barcellona che lavorano e vivono insieme ormai da tre decadi. I due fondono sguardi e immaginario individuali, fino a renderli quelli di un unico fotografo.
 
In “Clown's Planet” di Hector Carré (Spagna) in anteprima italiana il regista mostra il mondo dei clown attivisti dai campi profughi in Palestina, attraverso una chiesa dedicata a una papera di gomma a Madrid fino agli orfanotrofi in Russia, per diventare un clown egli stesso, all'interno di un gruppo guidato da Patch Adams. Il documentario ci porta a riflettere sulla fede, la magia, la risata, l'amore e il potere curativo convogliato dall'atteggiamento del clown verso la vita.
 
 
 
Venerdì 19 novembre alle 11:00 alla Biblioteca Collina della Pace “Le immagini del reale oggi, tra news, social, reportage e cinema documentario” sarà il tema della Masterclass condotta da Lorenzo Giroffi - giornalista classe 1986 vincitore del premio "Reporter contro l'usura" con l'inchiesta "L'ombra del denaro", del premio internazionale di Giornalismo "Maria Grazia Cutuli" e del Premio giornalistico Ivan Bonfanti - presso la WEGIL. La masterclass vorrà indagare come è possibile fare inchiesta oggi nonostante la pandemia che stiamo vivendo.
 
Per i libri sabato 20 novembre alle 15.00 alla Sede WEGIL la presentazione del romanzo di Gabriele Galligani - impreziosito da una prefazione di Wu Ming 2 – dal titolo "Transagonistica" col suo meccanismo narrativo "fa cozzare" la tematica della questione di genere nel mondo del calcio.
 
Il RIFF quest’anno inoltre vuole ricordare il Maestro Franco Battiato riproponendo “Temporary Road – (Una) vita di Franco Battiato”, diretto da Giuseppe Pollicelli e Mario Tani domenica 21 novembre alle 20.15. Un doc. che è un’istantanea di Battiato, attraverso un auto-racconto intimo, intessuto di misticismo e, naturalmente, attraverso la sua musica. Un omaggio ad una delle figure più poliedriche della cultura contemporanea, per raccontare le tante sfumature di un artista, la cui arte spazia tra musica, cinema, sperimentazione e meditazione.
 
Tra gli altri incontri, al Nuovo Cinema Aquila domenica 21 novembre alle 15.00 “Apriamo gli occhi all’esistenza” con Sahraa Karimi, primo presidente donna dell’Afghan Film Organization quest’anno in giuria e al RIFF per presentare il suo lungometraggio “Hava, Maryam, Ayesha”. Nel film tre donne afgane di diversa estrazione sociale, residenti a Kabul, devono affrontare una grande sfida nelle loro vite. Per la prima volta, ciascuna di loro deve risolvere il proprio problema da sola. ll suo obiettivo è quello di raccontare le vite di donne che per molti anni non hanno avuto voce e ora sono pronte a cambiare il proprio destino, e in questo momento più che mai le donne afghane hanno bisogno di far sentire, anzi di mostrare, la propria voce.
 
L’evento sarà preceduto dalla presentazione del contest “Io posso: Uscire dalla violenza. Il potere di generare libertà per sé, per tutte e tutti” in collaborazione con D.i.Re - Donne in rete contro la violenza nell’ambito del progetto Libere di essere finanziato dal Dipartimento per le Pari opportunità. Il concorso rivolto ai giovani tra i 18 e i 30 anni ha come tema l’affermazione della libertà femminile come condizione necessaria, in vista della giornata mondiale della violenza contro le donne del 25 novembre.
 
Il 21 novembre alle 16.30 continuerà l’esplorazione nel mondo della fotografia cinematografica del festival capitolino. Dopo aver ospitato Luciano Tovoli e Fabrizio Lucci quest’anno la Masterclass con Gergely Poharnok, membro di HSC, l’associazione dei direttori della fotografia ungheresi, che ha vinto quattro volte il Premio HSC - Kodak Cinematographer e giurato del festival.
 
Ultimo WorkShop quello di giovedì 25 novembre alle 18:30 con la giurata del RIFF Anja Strelec originaria della Croazia ma con sede a Bruxelles, che ha avuto l'opportunità di lavorare per diversi clienti in ambienti internazionali come in Nepal, Argentina, Ghana, Eritrea, Guinea e in tutta Europa. La maggior parte del suo lavoro si concentra su argomenti sociali, ambientali e di sviluppo, nonché sulla narrazione di ritratti audiovisivi.
 
Tra gli eventi speciali ricordiamo lunedì 22 novembre alle 19.00 al Nuovo Cinema Aquila il Focus sulla Polonia in collaborazione con l'istituto Polacco a Roma e con la scuola di film LODZ per celebrare gli 80 anni dalla nascita e i 25 anni dalla scomparsa del Maestro Kieslowski, con opere anche di registi più recenti, come "Dear Ones" di Grzegorz Jaroszuk, la cui prima opera, "Kebab & Horoscope" ha vinto al RIFF 2014.
 
Tra gli incontri martedì 23 novembre alle 17.00 alla Biblioteca Goffredo Mameli infine “L’occhio del cinema” in collaborazione con le Biblioteche di Roma sarà un pitching fra produttori, distributori e giovani talenti. Il focus sul pitching vuole essere un momento di confronto concreto su come presentare in maniera efficace un progetto all’industria internazionale cinematografica. A questo incontro aperto al pubblico, parteciperanno anche i finalisti al concorso di sceneggiatura del RIFF e le case di produzione e distribuzione.
 
Black Films Matter è la prima sezione ufficiale in un festival italiano confermata per il secondo anno e dedicata a questa cinematografia, con l’obiettivo di avvicinare sempre più gli spettatori a una realtà che non può essere più ignorata con la proiezione. Mercoledì 24 novembre alle 20.15 “I'm Fine (Thanks for Asking)” di Kelley Kali Chatman & Angelique Molina (Usa) in anteprima italiana. Danny, parrucchiera vedova da poco, e sua figlia Wes di 8 anni, sono rimaste senza casa. Proteggendo Wes dalla verità, Danny pianta una tenda e la convince di trovarsi in un divertente viaggio in campeggio. Mentre Danny lavora per trovare un alloggio permanente, Wes inizia presto a stancarsi delle settimane passate al caldo.
 
A seguire alle 22.15 “Judas and the Black Messiah” di Shaka King (Usa, vincitore di 2 premi Oscar). L’informatore dell’FBI William O’Neal, è infiltrato nel partito delle Black Panther dell’Illinois con l’incarico di tenere d’occhio il loro carismatico leader, il Presidente Fred Hampton. Ladro di professione, O’Neal sembra divertirsi a correre il rischio di manipolare sia i suoi compagni che il suo “supervisore”, l’Agente Speciale Roy Mitchell. L’influenza politica di Hampton è in forte ascesa proprio quando incontra e si innamora della sua compagna di rivoluzione.
 
Giovedì 25 novembre sarà il Love & Pride Day: il valore della diversità, che conferma per il terzo anno consecutivo la volontà del RIFF di dedicare un’intera giornata di programmazione alla proiezione di diversi titoli a tematica LGBT. Sarà presentato in anteprima italiana alle 20.15 “Miguel´s War" di Eliane Raheb (Libano, Germania, Spagna), vincitore del Teddy Awards alla Berlinale 2021. In questo ritratto articolato sia in termini di forma che di contenuto, un uomo gay affronta i fantasmi del suo passato ed esplora desideri nascosti, amori non corrisposti e tormentosi sensi di colpa. Nella Madrid post-franchista, dove ha vissuto un'esistenza apertamente gay, la sua vita assomiglia a una lunga orgia almodóvariana, piena di eccessi e di rottura dei tabù sessuali. A questo periodo seguirà prima un crollo poi una rinascita.
 
Alle 20.30 “Little Satchmo” di John Alexander (Usa). Non c’è mai stato un tempo nell’infanzia di Sharon di cui Louis Armstrong non ne fosse parte, ma la tipologia di legame tra i due non veniva mostrato oltre i confini familiari. Nonostante le celebrazioni costanti della vita e carriera di Armostrong, l’evidenza del rapporto familiare tra Sharon e suo padre furono sempre ignorate da ogni registro storico.
 
 
Non mancheranno gli incontri collaterali. Durante la settimana del festival, nel quartiere del Pigneto, verranno offerti aperitivi che consentiranno lo scambio di idee e di prospettive tra i diversi agenti della filiera cinematografica. Inoltre si potranno organizzare e prenotare visite guidate all’interno di quella che viene definita “La Fabbrica dei Sogni”, in collaborazione con Cinecittà, permettendo la conoscenza del fulcro dell’industria cinematografica europea per la realizzazione di film a ciclo completo. Saranno organizzate inoltre visite nei quartieri: Pigneto, Mandrione, Esquilino e Trastevere.
 
 

Al via il RIFF al Nuovo Cinema Aquila

Lunedì 13 Novembre 2023 21:30

La XXII° edizione del RIFF Awards - Rome Independent Film Festival, si svolgerà a Roma dal 16 al 24 novembre 2023 a impazzo zero con oltre 80 opere contemporanee in concorso tra anteprime Europee e Mondiali.

In anteprima italiana: 4 Lungometraggi internazionali, 6 lungometraggi italiani, 12 Documentari, 50 Cortometraggi (25 italiani - 25 internazionali), 8 Video animati.

Tra i film di finzione in concorso: Andrà tutto bene di Alessio Gonnella, Ciuré di Giampiero Pumo, L’Anima in Pace di Ciro Formisano, L’altra luna di Carlo Chiaramonte (Italia/Bosnia ed Erzegovina). Tales Of Babylon di Pelayo de Lario (UK). White Paradise di Guillaume Renusson (Francia). Kemba di Kelley Kali (USA). Rosie di Gail Maurice (CA).

Dieci i documentari in concorso: Primo - Sempre Grezzo di Guido Maria Coscino, /Ma·tri·mò·nio/ di Gaia Siria MeloniDinos Dark Room di Corrado RizzaL’interruttore di Antonio CataneseMalavita di Paolo ColangeliTutto è qui di Silvia Luciani, Light Falls Vertical di Efthymia Zymvragaki (Spagna, Germania, Italia, Olanda). Documerica, Self-Portrait of A Nation on The Brink di Pierre-Francois Didek (France). Timekeeper di Kristina Paustian (Germania, Italia, Russia). Planet B di Pieter Van Ecke (Belgio).

 

Tra gli eventi del FestivalIl Focus: A Sense of Place il Documentario Antologico formato da Wim Wenders (Germany, France, Iran) con la regia di 6 registi. Un programma creato da Afsun Moshiry in collaborazione con la fondazione Wim Wenders.

La giuria di quest’edizione è composta da professionisti del settore: gli attori Manuela Mandracchia e Antonio Folletto, l’aiuto regista Alberto Mangiante, Luca Mezzaroma, Executive Producer di Lotus Production, il musicista Massimo di Rocco, il direttore casting Davide Zurolo,  Viba Diba, architetto e Product Manager, Pegah Moshir Pour, Social Media Marketing, Ruben Maria Soriquez (attore).

Tra le location oltre al Nuovo Cinema Aquila, che rimane il luogo principale del festival, c’è il Cinema Troisi che ospiterà alcune serate evento; il programma sarà arricchito da alcune masterclass, laboratori e pitch, che si terranno in sala e alla Biblioteca di Roma Mameli e alla Biblioteca di Roma Collina della Pace.

 

Il Festival, a cura dell’Associazione Culturale RIFF, è realizzato con il contributo e il patrocinio della Direzione Generale Cinema - Ministero della Cultura, dell’Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione LazioIl progetto, promosso da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, è vincitore dell'Avviso Pubblico biennale “Culture in Movimento 2023 - 2024” curato dal Dipartimento Attività Culturali e realizzato in collaborazione con SIAE

 

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