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Stop!, cortometraggio diretto dall’esordiente Salvatore Fazio e co-prodotto da Alfonso Maria Chiarenza e Massimiliano Bruno, Stop! è stato selezionato al Corto Film Festival Città di Palermo.
Stop! è ambientato nel 2050 su un pianeta Terra ridotto allo stremo dal surriscaldamento globale e in cui, mentre una ragazza si trova a dover affrontare il proprio passato, una donna, a quanto pare, può rappresentare la salvezza. Possono essere la stessa persona? Il mondo si salverà?
 
 
Stop! racconta un futuro distopico, una società in cui il surriscaldamento globale sta arrivando al punto di non ritorno. Si può quindi parlare di un’opera fanta-ecologica, di un corto che mira a far riflettere gli spettatori su un tema molto attuale, ma che viene ancora sottovalutato, e su come l’avvenire del nostro pianeta possa essere strettamente intrecciato alla nostre vicende personali.
 
Accanto alla protagonista Anna Ferzetti, recentemente vista al fianco di Marco Giallini in Domani è un altro giorno e nella serie televisiva Rocco Schiavone, il cast di Stop! include Andrea Venditti, Giancarlo Porcari, Chiara Tron, Marco Landola, Federico Maria Galante, Silvia Maria Vitale, David Marzullo, Andrea Galasso e Daniele Blando.  
 
Firmano la sceneggiatura di Stop!, distribuito da Prem1ere Film, Bruno stesso insieme al regista, mentre la colonna sonora è a cura di Micki Piperno.
Molti sono i consensi che sta raccogliendo Stop!, cortometraggio diretto dall’esordiente Salvatore Fazio e co-prodotto da Alfonso Maria Chiarenza e Massimiliano Bruno.
Interpretato da Anna Ferzetti, candidata ai David di Donatello 2020 e recentemente vista nella serie televisiva Curon e in Tutti per 1 – 1 per tutti di Giovanni Veronesi, Stop! Include nel cast Andrea Venditti, Giancarlo Porcari, Chiara Tron, Marco Landola, Federico Maria Galante, Silvia Maria Vitale, David Marzullo, Andrea Galasso e Daniele Blando. 
 
 
Ambientato nel 2050 su un pianeta Terra ridotto allo stremo dal surriscaldamento globale e in cui, mentre una ragazza si trova a dover affrontare il proprio passato, una donna, a quanto pare, può rappresentare la salvezza, Stop! racconta un futuro distopico. Una società in cui, appunto, il surriscaldamento globale sta arrivando al punto di non ritorno.
 
Si può quindi parlare di un’opera fanta-ecologica, di un corto che mira a far riflettere gli spettatori su un tema molto attuale, ma che viene ancora sottovalutato, e su come l’avvenire del nostro pianeta possa essere strettamente intrecciato alla nostre vicende personali.
 
Un’opera che, selezionata presso non pochi concorsi dedicati alla Settima arte, tra cui il Beyond Earth Film Festival 2021 e il Vision Film Festival 2021, si è aggiudicata il premio per il miglior cortometraggio nella categoria ECOrti al CortiSonantiAward 2020 e il Best Short Female Theme al Mirabilia International Film Award.
 
Due prestigiosi riconoscimenti che non possono che testimoniare il grande valore di Stop!, distribuito da Prem1ere Film e sceneggiato da Bruno stesso insieme al regista.
 
E si tratta soltanto dei primi ottimi risultati nati dalla collaborazione tra Chiarenza e Bruno, già all’attivo su nuovi appassionanti progetti che vedranno la luce nei prossimi mesi.

Non ci resta che il crimine

Giovedì 10 Gennaio 2019 18:28
Alcuni momenti storici hanno il particolare potere di restare per sempre cristallizzati nella memoria di chi li vive. Molti li ricordano come i migliori anni della propria vita, pagine dense di euforie e grandi scoperte. Il 1982 fu un anno che segnò indelebilmente l’immaginario collettivo italiano. Un anno rimasto impresso a tutti i ragazzi per il lancio nel mercato del mitico Commodore 64, e a tutti gli italiani per la vittoria dell’Italia ai mondiali di calcio. Quell’anno lo ricordano bene anche Moreno, Sebastiano e Giuseppe, amici di lunga data, che all’epoca erano dei curiosi ragazzi, ed ora nel 2018, si ritrovano a dover fare i conti con una realtà ben diversa e costellata di difficoltà.  Ma forse non tutto è compromesso, e Moreno decide infatti di coinvolgere i suoi amici in un’impresa molto bizzarra: organizzare un “Tour Criminale” della Roma di una volta, città teatro di una delle organizzazioni criminali più note, la Banda della Magliana.  L’idea potrebbe promettere un rilevante successo e soldi a “palate” se non fosse che, per un imprevedibile scherzo del destino, i tre vengono inspiegabilmente catapultati davvero nel 1982, proprio nel gloriosi giorni dei Mondiali di Spagna. Tra calcio e scommesse ad alta tensione, Moreno, Sebastiano e Giuseppe arriveranno a confrontarsi con uno degli uomini più pericolosi e potenti della criminalità romana, il terribile Renatino. Ma il pericolo è dietro l’angolo, Renatino e i suoi uomini coinvolgono i tre in un giro malavitoso contornato da soldi, violenza e incalcolabili imprevisti. Riusciranno a ritornare all’agognato futuro ora che si ritrovano intrappolati in un arrischiato 1982? Non ci resta che il crimine ha la grande potenza di mescolare due registri ben diversi, ossia quello del poliziesco anni ’70 e quello del cinema comico dei giorni nostri. Quella diretta da Massimiliano Bruno, aiutato nella scrittura da Bassi, Guaglianone e Menotti, è una commedia che alterna in modo misurato tensione e ironia, senza però cadere preda di luoghi comuni o situazioni già note. Un esperimento riuscito, scorrevole e pieno di richiami a quel cinema che ha segnato un’intera epoca rimanendo impresso per alcuni stilemi molto esclusivi, quali fotografia dai toni saturi e colonna sonora graffiante, perfettamente amalgamata alla storia. In Non ci resta che il Crimine infatti, la colonna sonora affidata a Maurizio Filardo, dona un tono vintage e un carattere autentico, tipico dell’epoca. Nel film non mancano sequenze spassose, capaci di regalare un piacevole intrattenimento all’insegna della risata, ne è l’emblema la buffa ed esagerata scena della rapina, forse uno dei migliori momenti di questo lavoro. Perfettamente inseriti nei loro ruoli sono gli attori protagonisti Marco Giallini (Moreno), Alessandro Gassman (Sebastiano) e Gianmarco Tognazzi (Giuseppe), che si confermano un gruppo affiatato nella vita e sullo schermo.  Altrettanto convincente Edoardo Leo (Renatino) per la prima volta alle prese con un ruolo da “villain”, al quale l’attore romano dona un tocco personale e credibile quanto basta. Non ci resta che il crimine, dal 10 gennaio al cinema, è un film che si lascia guardare senza alcuna difficoltà e con molta curiosità, prendendo quasi le distanze per stile e trama da molto cinema italiano in sala. 
 
Giada Farrace